pluto ha scritto:...
Vito ma il secondo è un negozio Giapponese ??
...
Francamente non è detto: magari è un negozio che tratta molto prodotto stampato in Japan e gestito da orientali, ma si trova in USA. Questo disco sembra una stampa pregevole del 2004 curata da Denon. Purtroppo mi arriva dall'Inghilterra, ed ancora non ce l'ho tra le mani (forse domani me lo consegnano...)
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Tornando ad Archigius e alle sonate di Haydn!!!!!!!!
Ad oggi, se si dispone di un lettore di Blu-Ray abbinato ad un convertitore esterno ed all'Hi-Fi, la scelta migliore per audio ed interpretazione di una integrale è a mio parere questa, suonata dal fortepianista/clavicembalista Tom Beghin, su 7 strumenti d'epoca (clavicembali e fortepiani) diversi tra loro:
Qualità sonora stratosferica, qualità interpretativa eccellente. Il problema con Haydn è che molti movimenti di sonata sono a singolo tema, o a due temi con non grande contrasto tra loro, che si ripetono più volte. Ebbene ci vuole un interprete che sappia variare per esecuzione e - perché no - testualmente ma con gusto le riprese, pena una certa mortificazione dell'operato di Haydn, che finisce per sembrare un mentecatto dall afantasia di un bradipo, quando invece è ovvio lasciasse all'interprete il compito di variazioni estemporanee dettate anche dalle circostanze dell'esecuzione. Beghin ha un gusto eccellente nelle variazioni, sempre moderate e mai prevaricanti, e grande sensibilità interpretativa: i movimenti lenti restano tali senza allergie al lirismo e al patetismo, quelli rapidi non diventano frenetiche corse a rotta di collo, ed il lato umoristico della musica di Haydn è degnamente rispettato. A mio parere voto 9 su 10 (9/10).
SEmpre restando sulle integrali, non possedendo un player Blu-Ray e dovendosi rivolgere al CD, si può a scelta andare su una di queste due:
Si tratta di due esecuzioni molto valide. Brautigam sceglie di eseguire tutte le sonate su un fortepiano (copia moderna di un Walter del '700), mentre la SChornsheim si affida a quattro strumenti (due clavicembali, un fortepiano, un clavicordo). Il problema dello strumento è pertinente perché in realtà molte delle prime sonate di Haydn sono certo scritte per clavicembalo, e solo quelle più mature sono scritte specificatamente per fortepiano, con tutta una serie di problemi esecutivi conseguenti. Registrazioni molto belle entrambi, anche quella della meno titolata Capriccio, in realtà molto ariosa e naturale nell'ambienza delle sale in cui è stata effettuata la registrazione. Interpretativamente la Schornsheim è eccellente nelle sonate più antiche, per fantasia, variazioni, bellezza degli strumenti utilizzati. Nelle sonate più mature, però, ha a volte il torto di farsi contagiare dal mito della celerità anche nei movimenti lenti, cosa che a mio aprere a volte rischia di togliere profondità espressiva a qualche sonata. Di contro Brautigam ha un livello esecutivo splendido in alcune sonate, ma a volte - anche a causa dello strumento singolo lungo tutte le sonate - una certa tal quale mancanza di identità interpretativa, a volte un pò anonima. Brautigam soffre di una fantasia non prorpio infinita, e di un tocco non tanto sensibile da permettere grandi giochi coloristici (al contrario il colore è piuttosto uniforme dappertutto): nonostante ciò, però, riesce sovente ad essere notevole per gusto e misura nelle variazioni, tornitura e bellezza di suono, ispirazione interpretativa, anche nei movimenti lenti (un altro fortepianista che non li teme e non li snatura). per entrambe le integrali siamo su un livello di circa 8/10.
Esistono altre integrali, di epoca pre filologica però, e secondo me non sono completamente consigliabili perché viziate ed insidiate dalla monotonia del neoclassicismo che prevede - una volta staccato un tempo ed un colore per un tema o un motivo - ogniqualvolta questo ritorni venga eseguito sempre nello stesso identico modo, con identici colori, con identica agogica, con identica dinamica. Eppure, nonostante questo, l'integrale di John McCabe su pianoforte moderno va citata perché riesce spesso ad essere toccante emotivamente, sia sul versante ironico che su quello malinconico, entimentale di queste sonate. Voto 7/10.
Di integrali di grande rilievo non ne esistono altre. Però esistono molti dischi isolati splendidi. Tra tutti, esistono due dischi-capolavoro che sono i seguenti:
Il grande vecchio Badura Skoda non ha l'agilità priva di ogni pensiero di un giovane virtuoso, ma la fantasia, la gestione dei tempi e dei colori, la vivacità e la naturalezza dell'espressione, sono in questo disco straordinari, superaltivi, rarissimi. Ogni esecuzione più bella dell'altra (fortepiano, voto 9,5/10). Rispetto a lui dotato anche di un grande virtuosismo strumentale e della medesima sapienza esecutiva Gary Cooper, per un disco imperdibile (fortepiano, 10/10, splendida registrazione della Channel Classics).
Altri dischi molto pregevoli:
Bilson ha grande misura ed ottime doti interpretative (fortepiano) ma il suo estro è più calzante col patetismo ed il tragico mozartiano che con l'effervescenza di qualche salacia haydniana (voto 8,5/10). Il cofanetto di 4 CD eseguiti da Brendel (pianoforte) è semplicemente il capolavoro interpretativo di queste sonate su strumento moderno: a parte il primo dei 4 dischi, il più datato, che un pò risente della impostazione e del modello (per quanto illustre) di McCabe, ma che è comunque ottimo, nei restanti 3 dischi Brandel ha un senso del ritmo, dell'ironia, del gioco, ma anche del lirico e del patetico veramente straordinari. E pur non variando mai testualmente le riprese è tanto vario nell'agogica e nei colori da non essere mai ripetitivo (voto 9,5/10). Un capolavoro.
Per concludere con i dischi di impostazione filologica, citiamo anche il cofanetto di Andreas Staier contenente le 5 ultime e le sei sonate opera XXX (voto 8/10):
Su pianoforte moderno invece vanno ricordati i due dischi dediacti ad Haydn dall'ottimo Hamelin (interpetazioni molto classiche ma con scarso tedio e spesso momenti magici, voto 8/10):
....i due dischi di Andras Schiff (un Haydn un pò traslato verso eleganza e patetismo più che ironia vivacità e salacia, ma spesso pregevole timbricamente, voto 8/10):
... e i dischi del folle e geniale Fazil Say (voto 8,5/10) e del pioniere della rivalutazione haydniana che è stato Svitoslav Richter (7,5/10):
Anche solo guardando le copertine, avete ora un florilegio del massimo che l'interpretazione Haydniana abbia saputo dare delle sue opere per tastiera, negli ultimi 60 anni.... non è poco....
Ciao
P.S.: Fausto perdonami, ma dopo questa tirata non ho altro tempo per parlare dell'
Attila di Verdi.... ci aggiorniamo domani?