Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.)

ema49 ha scritto:
Sibelius mi piace ascoltarlo...ma a piccolissime dosi. Tra le sue sinfonie preferisco la IV, le altre non le ascolto da moltissimo tempo... non male il concerto per violino, famosissimo il Valzer Triste ed il poema sinfonico Tapiola

Ho notato una certa semplificazione nella struttura della sua musica, ma al contempo un grande lirismo, che per il mio modo di ascoltare è molto gradito.

ema49 ha scritto:
Io penso spesso a dove sarebbe potuto arrivare se fosse vissuto un'altra decina d'anni...

Hai ragione! Ma lo stesso quesito me lo pongo anche su Mozart e su SChubert....

Pazzoperilpianoforte ha scritto:

Hai ragione! Ma lo stesso quesito me lo pongo anche su Mozart e su SChubert....

hai ragione...

archigius ha scritto:
Vuoi mettere i prof di conservatorio dell'800 con quelli di Amici?

Quali, quelli che negarono l'ammissione a Verdi?

Luca58 ha scritto:

archigius ha scritto:
Vuoi mettere i prof di conservatorio dell'800 con quelli di Amici?

Quali, quelli che negarono l'ammissione a Verdi?

sono fuori dalla discussione perché non so chi siano i professori di Amici..

Luca58 ha scritto:
Quali, quelli che negarono l'ammissione a Verdi?

Con tutta la buona volontà...vogliamo mettere le produzioni accademiche/medie dell'800 con i pezzi di Marco Carta?
Il senso del mio discorso era quello...

C'è un innegabile impoverimento di contenuti in una grossa fetta della musica attuale, sia a livello emotivo che a livello tecnico.

ema49 ha scritto:
sono fuori dalla discussione perché non so chi siano i professori di Amici..

Non ti perdi niente...

ema49 ha scritto:
sono fuori dalla discussione perché non so chi siano i professori di Amici..

Senza saperlo sei un privilegiato.... continua così

Pazzoperilpianoforte ha scritto:

Senza saperlo sei un privilegiato.... continua così

va be', mi sono autogestito...WEB: AMICI, Maria de Filippi - Mediaset - Canto - Danza. Vi riferite ovviamente a questa scuola...

ema49 ha scritto:sono fuori dalla discussione perché non so chi siano i professori di Amici..

archigius ha scritto:

Luca58 ha scritto:
Quali, quelli che negarono l'ammissione a Verdi?

Con tutta la buona volontà...vogliamo mettere le produzioni accademiche/medie dell'800 con i pezzi di Marco Carta?
Il senso del mio discorso era quello...

C'è un innegabile impoverimento di contenuti in una grossa fetta della musica attuale, sia a livello emotivo che a livello tecnico.

Ma infatti scherzavo.

Che ne pensate di Herreweghe per Bach? Le sue incisioni su CD Harmonia Mundi France sono ottime, ma l'interpretazione?

Luca58 ha scritto:Che ne pensate di Herreweghe per Bach? Le sue incisioni su CD Harmonia Mundi France sono ottime, ma l'interpretazione?

Di Herreweghe ho solo la Passione secondo Matteo e non è per niente male. Sulla scia di Leonhardt ed Harnoncourt (del secondo periodo). NON è Kuijken...

In questi giorni sto riascoltando le sonat eper violino e pianoforte di Beethoven, a partire da quelle col numero di opus più basso.

Non si tratta forse dell'ambito musicale in cui il nostro Ludwig ha scritto cose accecanti, tipo quelle segnalate più volte da ciascuno di noi, ma a parte la fama di alcuni di questi componimenti (la sonata A Kreutzer ad esempio) si tratta di musica sempre molto godibile, non priva di un vivace senso melodico, in ottimo equilibrio nella gestione dei due strumenti.

Oserei dire possa trattarsi anche di ascolti molto consigliabili per chi voglia effettuare i primi passi in ambito cameristico senza cimentarsi con composizioni più ambiziose ma forse più ostiche per i neofiti.

Come mia consuetudine dispongo di varie edizioni integrali di queste opere beethoveniane in disco... Suk/Panenka (Supraphon), Faust/Melnikov (Harmonia Mundi), Cerovsek/Jumpannen (Claves). Tra le tre complessivamente forse preferisco la Claves, oltretutto con lo splendido Stradivari "Milanollo" del 1728. In questa integrale infatti il tono interpretativo complessivo è oserei dire pre-schubertiano, ma senza pesantezze o improprietà stilistiche. Anche la ripresa sonora è ottima.



Delle prime tre sonate è invece una chicca anche questo disco, con strumenti d'epoca ed interpretazioni equilibratissime e sorprendenti anche come piglio e mordente:



Conoscete altre belle edizioni di queste opere beethoveniane?

Ciao a tutti.

Ciao Vito

Confesso la mia più totale ignoranza. Se dici che meritano vedrò di approfondire
Ero rimasto a Kremer -Argerich ma non so se hanno registrato tutta l'integrale.

Ma la Midori è la cinesina??? Se è lei a me piace molto. Ho 2/3 dischi molto intriganti: un SACD con la Concertante ed un vinile con un concerto di Paganini
Prima si chiamava solo Midori, forse si è sposata?

Penso che Midori sia il nome di battesimo e Seiler il cognome.... non so se parliamo della solita strumentista. La violinista di cui parlo io è di origini austriaco-giapponesi. Suona un violino barocco autentico (cioé non copia) del XVIII secolo, di artigiano anonimo. L'archetto è copiato da quello di John Dodd conservato nel museo degli strumenti di Vienna.

Lei mi piace abbastanza, anche se raramente per risolvere alcuni passaggi tecnici (veramente pochi invero) ricorre a dei portamenti che mi lasciano un pò perplesso, oppure perde di corposità timbrica, di saldezza di braccio.

Fraseggio molto poco stereotipato e convincente. Soprattutto eccellente intesa con Jos van Immerseel, qui fortepianista (suona la copia di un Anton Walter), ma soprattutto noto direttore d'orchestra barocca.

Da questo disco vi riporto il primo movimento dalla prima sonata dell'opera 12.

No sono 2 diverse. Prima ho detto cinesina ma Midori è un nome giapponese in effetti

Quella che dico io è questa ed è piuttosto famoso e ha inciso i maggiori concerti con gente tosta:

http://www.gotomidori.com/english/

La Midori di cui parli tu, oltretutto, credo che suoni il violino con corde e archetto in sistetico, non alla barocca...

Pazzoperilpianoforte ha scritto:
Conoscete altre belle edizioni di queste opere beethoveniane?

Ciao a tutti.

Naturalmente l'integrale con Oistrakh...ma non ricordo il fortista. E poi diverse, ma "sfuse" interpretazioni (addirittura Ughi nella Kreutzer e La Primavera ). A me piace anche la seconda, la Primavera..

Pizzino: la roba è arrivata?

NOn so.... sono a letto con la febbre.... lo scopro quando torno al lavoro Giovedi....

Per chi ha inciso l'integrale Oistrach? Ci sarà nel cofanetto di tutte le sue registrazioni per EMI che sto aspettando da JPC?

E io sto scalpitando x il paccone dei vinili presi in Germania.
Ema è quel negozio che ti avevo segnalato. Se va tutto ok, questo è da segnarselo. Ha dischi favolosi (specie x te che ami Bach etc) e prezzi umani

In Germania penso se ne trovino assai di ottimi negozi a prezzi ragionevolissimi e buon assortimento.... un mio amico che ci ha vissuto un anno ne parlava come la terra del bengodi da questo punto di vista...

Questo è specializzato solo sui vinili (è per questo che non te l'ho segnalato). Vediamo come va, poi semmai lo risegnalo x tutti

ED io è per questo che non l'ho segnato.... vai tranquillo, non me le perdo le tue segnalazioni

Dovevo già essere in fase REM
Negli anni 70/80 se non sbaglio andava per la maggiore l'edizione Kempff - Menhuin. Qualcosa ho pure io

Vito non hai mai detto nulla a proposito di Kempff - troppo rigorosamente teutonico?
Le sue sonate di Beethoven avevano fatto epoca anch'esse all'epoca se non sbaglio

E' un pianista di cui ho rispetto, ma che non mi entusiasma.

Ad onor del vero va detta una cosa: è opinione diffusa tra tutti coloro che lo hanno ascoltato dal vivo che le sue registrazioni non fossero pari alle sue reali qualità. Quindi si tratterebbe di un artista poco efficace nelle registrazioni in studio.

Una delle poche eccezioni a questo fenomeno, riconosciuta da tutti, è l'integrale delle sonate di Schubert registrata per la DG. E qui effettivamente si scoprono dei momenti di autentica poesia, soprattutto quando Schubert si rifugia in mondi di serenità superiore evocati da melodie semplici ed anche infantili. Posseggo questa integrale, i buoni momenti non vi mancano, ma anche in questo ambito preferisco lo Schubert del Brendel più tardo, o quello di qualche fortepianista quali Bilson o Badura-Skoda.

Se dovessi trovare un appellativo per il Kempff raffigurato dai dischi direi decisamente Biedermeier. Se vogliamo piccolo borghese e viennese, detto in maniera non deleteria ovviamente (!!!). Un gusto volto alla medietà, alla limatura degli eccessi, al ripudio dell'alta oratoria e delle energie ferine, al rifiuto dell'estremizzazione emotiva ed espressiva.
Tra i pianisti più recenti che possono ricordarlo in questo senso possono appunto essere citati Brendel e Schiff. Ma entrambi, a mio modesto parere, dispongono di una palette timbrica e di una varietà espressiva, nonché di una modernità di approccio al testo, che raramente ritrovo in Kempff, che in questo senso sembra più che altro uno degli ultimi detentori di uno stile pianistico viennese e di un gusto specifico di una certa area geografica centro-europea.
E come tale, probabilmente compianto ed amato da moltissimi.