Grande come sempre Vito.
Scelgo da uno dei tanti post a caso,praticamente l'ultimo...
-------------------------------------------------------
Stiamo ripetendo che l'HI-Fi illude l'ascoltatore con meccanismi che non sono propri dell'evento reale. Lo abbiamo detto e ridetto, e niente di quello che dico io contrasta con questa ineluttabile verità. Ma con l'equivoco di ritenere, a mio parere, che quello che è tradizione audiofila sia necessario ed indispensabile, quando non è invece indispensabile affatto.
PPP
------------------------------------
Infatti non è indispensabile affatto,e può essere visto in parte,e nel migliore dei casi,come l'espressione dell'estro artistico di un tecnico che usa la tecnica di registrazione come uno strumento musicale,con esiti che possono avere un riscontro nelle vendite,così come,con migliori tempistiche,un musicista riceve un riscontro mentre suona interagendo continuamente col pubblico che ascolta.
In questo caso non ha alcun senso tentare un confronto con l'evento reale che non esiste nel senso in cui normalmente lo intendiamo e a nulla serve la nostra esperienza di ascolti live.
In questo caso possiamo parlare ancora di evento riprodotto solo nel senso dell'ulteriore apporto che noi diamo all'evento in quanto utenti finali,ma non passivi,e certamente meno passivi che in un evento live.
Non rimane quindi che porsi di fronte a questo tipo di eventi con lo stesso spirito con cui ci si pone di fronte ad un evento live,cosa che Air ad esempio fà senza starci troppo a pensare sù
Tutto ciò è confermato dalll'affermarsi di una terminologia audiofila che di fatto tenta di descrivere questo nuovo strumento musicale che è la tecnica di registrazione,e tanto più questa terminologia è diffusa e comune,tanto più essa descrive lo strumento nella sua generalità,cioè al di là di tutte le sue diverse possibili implementazioni,piuttosto che l'arte di chi lo "suona" di volta in volta.
Che tutto ciò succedesse era inevitabile ed è cosa che si affianca,e non necessariamente stravolge gli scopi per cui l''hi fi è nata.
Il punto interessante da capire è quindi fino a che punto il nero infrastrumentale,l'ariosità,la trasparenza e compagnia "suonante" siano frutti inevitabili della tecnica,ad essi cioè strettamente legati, e quanto invece no.
Personalmente ritengo che un ascolto mono sia sufficientemente soddisfacente persino in termini di scena acustica,ma neanche qui nel senso della fedeltà.Ma nel senso che può avere una altezza,una profondità e una larghezza,e in una misura che, non mi farà provare alcun senso serio di estraneazione,nè di rigetto,per quella parte che anche "l'occhio" vuole.
Di certo non ho neanche alcuna intenzione di rigettare certe registrazioni creative nella misura in cui mi fanno godere.
---------------------------------------
Allora viene fuori un'altra ipotesi. Da una parte esiste il mondo audiofilo, un mondo di fatto autoreferenziale con i suoi stereotipi riproduttivi, che è lo stesso che rifiuta di prendere in considerazione media come l'audio-video, o come i file liquidi, un mondo che attribuisce un valore positivo a tutta una serie di artifici retorici inerenti il suono. E dall'altra parte un insieme di fruitori al di fuori di questi schemi che però non è detto affatto si accontentino di qualità inferiore, anzi.
ppp
----------------------------------------
Vedi risposta precedente.
----------------------------------------
Stai a vedere che l'HI-Fi continua a spingere su stage fantasmagorici ed irreali solo perché perseguire dinamica ed estensione in frequenza è molto, molto più costoso, meno inseribile in ambiente e meno "vendente"... tutto sommato basta una coppia di Tablette per avere stage giganteschi....
Quindi come vedi non verità ma dubbi.... però dubbi motivati..
PPP
-------------------------------------
Spero di avertene aggiunti di ulteriori
Ciao,Sebastiano