Bravo Gian...perche' non conosco nulla :-)pluto ha scritto:
Visto che hai toccato Strauss, poi magari postiamo qualche titolo.
Edizioni di classica su supporti vari (SACD, CD, Vinile, liquida ecc.)
realmassy- Hi-End Member
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pluto- Hi-End Member
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Dunque il disco raccomandato da Avalon è questo (io posto il SACD da 11 dollari) che raccomando ai non vinilici
Ci sono poi fondamentalmente una serie di titoli dello STrauss sinfonico che raccomanderei sempre di Reiner e Karajan.
La famosa e forse un pò sovraquotata Sinfonia delle ALpi x la quali opterei x Karajan
Il Don Quixote e il Don Juan nella splendida edizione di Reiner:
Ed infine la Sinfonia Domestica sempre in un celebre SACD da 11$ di Reiner
**********
Ricordo poi che Strauss ha composto 2 opere molto importanti
la celebre Salomè ed il Cavaliere della Rosa.
Di queste 2 opere esiste una celebre edizione del ns amato Carlos Kleiber che ha fatto epoca, mentre della Salomè partirei da Solti Decca con la grande Birgit Nilsson e da Sinopoli DG. Ma qui invado il terreno del ns Vito e se queste opere rientrano nella sua "giurisdizione" , magari ci dice qualcosa lui in modo più autorevole (se ne hai voglia naturally).
Ciao
Gian
Ci sono poi fondamentalmente una serie di titoli dello STrauss sinfonico che raccomanderei sempre di Reiner e Karajan.
La famosa e forse un pò sovraquotata Sinfonia delle ALpi x la quali opterei x Karajan
Il Don Quixote e il Don Juan nella splendida edizione di Reiner:
Ed infine la Sinfonia Domestica sempre in un celebre SACD da 11$ di Reiner
**********
Ricordo poi che Strauss ha composto 2 opere molto importanti
la celebre Salomè ed il Cavaliere della Rosa.
Di queste 2 opere esiste una celebre edizione del ns amato Carlos Kleiber che ha fatto epoca, mentre della Salomè partirei da Solti Decca con la grande Birgit Nilsson e da Sinopoli DG. Ma qui invado il terreno del ns Vito e se queste opere rientrano nella sua "giurisdizione" , magari ci dice qualcosa lui in modo più autorevole (se ne hai voglia naturally).
Ciao
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pluto- Hi-End Member
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Dimenticavo ancora l'opera Elektra sempre con Solti x la Decca e sempre con la Nilsson
archigius- Vip Member
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pluto ha scritto:
La famosa e forse un pò sovraquotata Sinfonia delle ALpi x la quali opterei x Karajan
Ottima segnalazione, non la conoscevo, la sto ascoltando in questo momento da youtube (mitico tubo, c'è tutto)!
Devo dire che trovo di grande interesse tutto il filone dei poemi sinfonici: Sibelius, Grieg, Ravel, Debussy e ora questa opera di Strauss, di cui non avevo mai ascoltato niente.
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pluto ha scritto:.....
la celebre Salomè ed il Cavaliere della Rosa.
Di queste 2 opere esiste una celebre edizione del ns amato Carlos Kleiber che ha fatto epoca, mentre della Salomè partirei da Solti Decca con la grande Birgit Nilsson e da Sinopoli DG. Ma qui invado il terreno del ns Vito e se queste opere rientrano nella sua "giurisdizione" , magari ci dice qualcosa lui in modo più autorevole (se ne hai voglia naturally).
Ciao
Gian
Per la Salome concordo complessivamente per quanto riguarda l'edizione Solti/Nilsson, che pur non essendo sempre superlativa è però priva di grosse mende. ED ottimamente registrata.
Per quanto riguarda invece il Rosenkavalier, la prima scelta assoluta ed ineluttabile è questa:
Di questo disco, però, esiste una edizione stereofonica (la foto è invece la copertina dell'edizione mono) decisamente sorprendente come qualità audio e ottimamente remasterizzata anche in CD da EMI.
Ciao!
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pluto- Hi-End Member
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Ottimo, non la conoscevo
Ne avevo solo sentito parlare
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Volevo sottoporvi un quesito, non si tratta di dire cosa sia giusto o sbagliato, ma solo di dirmi la vostra.
L'opera oggetto della domanda sono le sonate per violoncello e piano 1027-1029 di Bach...o dovrei dire per viola da gamba e clavicembalo?
Eh si, perchè tanto la strumentazione, quanto l'interpretazione sono diversissime fra loro.
La prima versione è questa:
mentre la seconda è questa:
Mentre l'interpretazione di Maisky è dolce, romantica e sognante, l'altra di Pinnock (che comunque apprezzo e di cui ho parecchie cose) forse è più "fedele all'originale", ma anche più fredda.
Voi le conoscete? Quale preferite e perchè?
Il discorso in realtà è un po' più generale...c'è il Bach suonato con gli strumenti d'epoca e cercando di rispettare lo spirito del tempo, ma c'è anche il Bach arricchito di sfumature emozionali dagli strumenti che hanno avuto sviluppo in epoca successiva. A me piacciono entrambi, alla pari, anche se in questo caso la mia preferenza va all'interpretazione più "moderna".
L'opera oggetto della domanda sono le sonate per violoncello e piano 1027-1029 di Bach...o dovrei dire per viola da gamba e clavicembalo?
Eh si, perchè tanto la strumentazione, quanto l'interpretazione sono diversissime fra loro.
La prima versione è questa:
mentre la seconda è questa:
Mentre l'interpretazione di Maisky è dolce, romantica e sognante, l'altra di Pinnock (che comunque apprezzo e di cui ho parecchie cose) forse è più "fedele all'originale", ma anche più fredda.
Voi le conoscete? Quale preferite e perchè?
Il discorso in realtà è un po' più generale...c'è il Bach suonato con gli strumenti d'epoca e cercando di rispettare lo spirito del tempo, ma c'è anche il Bach arricchito di sfumature emozionali dagli strumenti che hanno avuto sviluppo in epoca successiva. A me piacciono entrambi, alla pari, anche se in questo caso la mia preferenza va all'interpretazione più "moderna".
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archigius ha scritto:Volevo sottoporvi un quesito, non si tratta di dire cosa sia giusto o sbagliato, ma solo di dirmi la vostra.
L'opera oggetto della domanda sono le sonate per violoncello e piano 1027-1029 di Bach...o dovrei dire per viola da gamba e clavicembalo?
Eh si, perchè tanto la strumentazione, quanto l'interpretazione sono diversissime fra loro.
La prima versione è questa:
mentre la seconda è questa:
Mentre l'interpretazione di Maisky è dolce, romantica e sognante, l'altra di Pinnock (che comunque apprezzo e di cui ho parecchie cose) forse è più "fedele all'originale", ma anche più fredda.
Voi le conoscete? Quale preferite e perchè?
Il discorso in realtà è un po' più generale...c'è il Bach suonato con gli strumenti d'epoca e cercando di rispettare lo spirito del tempo, ma c'è anche il Bach arricchito di sfumature emozionali dagli strumenti che hanno avuto sviluppo in epoca successiva. A me piacciono entrambi, alla pari, anche se in questo caso la mia preferenza va all'interpretazione più "moderna".
Se ti piacciono in assoluto, ascoltale. Da un punto di vista interpretativo non sono certo il massimo della vita, tutt'altro...Mi spiace autocitarmi, ma ti consiglierei di leggerti il post n.443 della Parte I° di questo Argomento, prima che tu possa fare un acquisto "sbagliato"..
Purtroppo motivi personali ancora mi impediscono di partecipare attivamente a questo Argomento, che comunque continuo a leggere con piacere. Prima o poi tornerò..ma questa risposta era necessaria.
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Sai che me lo sono andato a rileggere anch'io. Voglio trovare sia il disco di Starker che avevi segnalato che quello di Bylsma.
Accidenti abbiamo parlato di così tante cose, che qualcosa sfugge sempre
E poi mi voglio ripassare Schubert con quelle splendide segnalazioni tue e di Vito pianistiche e non. Devo però ritrovarle...
Massimiliano da retta al Barbuto. Lui mangia pane e Bach a colazione. Il suo suggerimento merita sempre un ascolto, poi magari uno si fa una propria idea anche diversa
Accidenti abbiamo parlato di così tante cose, che qualcosa sfugge sempre
E poi mi voglio ripassare Schubert con quelle splendide segnalazioni tue e di Vito pianistiche e non. Devo però ritrovarle...
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Pazzoperilpianoforte- Suonologo
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archigius ha scritto:
Mentre l'interpretazione di Maisky è dolce, romantica e sognante, l'altra di Pinnock (che comunque apprezzo e di cui ho parecchie cose) forse è più "fedele all'originale", ma anche più fredda.
Voi le conoscete? Quale preferite e perchè?
Il discorso in realtà è un po' più generale...c'è il Bach suonato con gli strumenti d'epoca e cercando di rispettare lo spirito del tempo, ma c'è anche il Bach arricchito di sfumature emozionali dagli strumenti che hanno avuto sviluppo in epoca successiva. A me piacciono entrambi, alla pari, anche se in questo caso la mia preferenza va all'interpretazione più "moderna".
Con queste poche osservazioni hai secondo me aperto in realtà un discorso veramente infinito, ed appunto ricco d'opinioni più o meno fondate, più o meno condivisibili, a seconda dei gusti di ciascuno.
Mi permetto di chiosare alcune delle tue frasi, per cercare di farti capire per "somma" delle singole isolate osservazioni, le mie opinioni in merito.
Il discorso della "fedeltà all'originale", come fine per l'approccio filologico, è a mio parere fallace. NOn esiste un originale. Esistono una serie di prassi esecutive ed una serie di strumenti che risalgono all'epoca in cui l'opera è stata composta (intendendo come strumenti anche le accordature, gli archetti e quindi le diverse tecniche esecutive che questo comporta). Credo che l'uso di questi strumenti e di queste prassi e di queste tecniche sia importante per ben comprendere l'opera, o almeno doveroso per meglio comprenderla. Spesso e volentieri gli strumenti e le prassi antiche in Bach (e non solo in Bach) svelano invece di celare, perché mettono nella debita proporzione i vari elementi del discorso musicale, e dico debita perché non arbitraria, come invece può succedere usando gli strumenti moderni.
Non credo che poi la freddezza sia un inequivocabile risvolto dell'approccio filologico. Affatto. Fermo restando che il concetto di freddezza è soggettivo (cioé che ciascuno di noi definisce come emotivo, emozionale, cose che magari ad altri non arrecano nessuna emozione), Io penso che sia con strumenti e con prassi antiche, che con strumenti e prassi moderne, si possano avere esecuzioni emotive, o esecuzioni fredde. Dipende dalla bravura dei musicisti, e dalla loro capacità di comprendere ed esprimere quello specifico lavoro. In questo ambito il rispetto della prassi d'epoca o della prassi moderna non sono pregiudiziali né in un senso né nell'altro.
Credo poi che ognuno di noi sia più sensibile ad alcune corde espressive, in musica, che ad altre. Magari una specifica interpretazione - per vari motivi obiettivamente meno corretta - possa però permetterci di fruire con ottimo godimento di opere che - altrimenti approcciate - potrebbero sembrarci più ostiche. Capisco che possa succedere in Bach, perché noi oggi parliamo un linguaggio musicale molto diverso da quello di J. S. Bach. Il riconoscere il nostro linguaggio nel suo è comunque interpetazione e viaggio conoscitivo non censurabile. Ma credo sinceramente che capire Bach sia veramente comprendere il suo linguaggio. Capire il suo linguaggio vuol dire comprendere, a mio parere, che l'emozione in Bach arriva dalla limpida e straordinaria trama strutturale, non da una evocazione del fraseggio cantato, del melodismo (che pure esiste, e splendido, in Bach), da quello che noi oggi definiamo "romantico".
Quando si capisce questo, si può arrivare a credere, come io credo, che quello che spesso in Bach si ritiene interpetazione mdoerna, in realtà è sovrastruttura che sottolinenado e avvicinando al pubblico di oggi musica creata per fini musicali ed estetici diversi, in realtà cela Bach, più che svelarlo.
Credo che però queste esecuzioni - occorre dire - possano servire come primo passo per un approccio che altrimenti, forse, sarebbe molto più arduo per il neofita.
Un giorno Archigius potresti scoprirti abbagliato dalla musica di Bach come accade quando ti godi un maestoso panorama dolomitico. Ti potrai allora forse anche rendere conto di come alcune colorature espressive, alcune sonorità opulente, alcune sottolineature di fraseggio, alcune insistite libertà agogiche possano anche essere più nebbia che cela l'orizzonte che traguardo espressivo.
E magari arriverai ad amare un'edizione diversa da entrambe quelle che hai finora ascoltato... o forse no... ognuno ha il suo percorso...
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archigius- Vip Member
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Pazzoperilpianoforte ha scritto:
Un giorno Archigius potresti scoprirti abbagliato dalla musica di Bach
Già lo sono, adoro Bach.
Capisco a cosa ti riferisci quando parli di "trama strutturale" nella musica di Bach, spesso nelle esecuzioni cosiddette filologiche mi affascina proprio quest'aspetto, quest'intrecciarsi di cesellature musicali, lievi, veloci, definite come un quadro barocco iperdettagliato e frivolo al tempo stesso.
Tuttavia trovo l'espressività dello strumento pianoforte ineguagliabile, il cavicembalo semplicemente non può essere alla pari.
Nel caso specifico, penso che l'interpretazione del disco che ho segnalato sia, per dire, particolarmente colorata, quasi "alla Mendellssohn", se mi passate il termine. Eppure mi piace lo stesso.
Devo dire che ci sono poi anche interpretazioni al pianoforte che trovo comeunque più vicine allo spirito dell'originale, come quelle della Hewitt, che riesce ad usare il piano come fosse un clavicembalo, per i miei gusti cogliendo il meglio di entrambi gli strumenti.
Lo so che la questione per alcuni riveste parecchia rilevanza, diciamo che io sono un ascoltatore tende ad ascoltare ciò che gli piace, ma mi piace avere più punti di vista.
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Pazzoperilpianoforte- Suonologo
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archigius ha scritto:...
Tuttavia trovo l'espressività dello strumento pianoforte ineguagliabile, il cavicembalo semplicemente non può essere alla pari.
...
La pensavo anch'io così, molto tempo fa. Credo però si tratti anche di un problema di abitudine ad un suono diverso: non appena ho superato lo chock del passaggio al clavicembalo, in Bach, mi sono reso conto che la trasparenza di questo strumento è magica, ed è la sola che permette - inequivocabilmente - di mostrare delle diverse voci solo quello che deve essere mostrato.
Il pianoforte al confronto è un pò pletorico come sonorità, ed il pianista può mettere in evidenza, delle diverse voci, quella che più gli pare, con una libertà d'arbitrio che sicuramente Bach non avrebbe mai potuto nemmeno lontanamente immaginare. Libertà per cui certo la sua musica - proprio perché libertà per lui inimmaginabile - non può essere nata.
Però, ripeto, si tratta di gusti individuali. E di teorie esecutive anche (l'opera deve essere "ancorata" in sede esecutiva al suo tempo nell'esecuzione o l'opera cambia col cambiare degli occhi di chi la guarda?). Anch'io trovo pregevole la Hewitt, ma magari nella mia lista di preferiti non è in alto come nella tua.
Anche questo fa parte del gioco.
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Pazzoperilpianoforte ha scritto:
1)La pensavo anch'io così, molto tempo fa. Credo però si tratti anche di un problema di abitudine ad un suono diverso: non appena ho superato lo chock del passaggio al clavicembalo, in Bach, mi sono reso conto che la trasparenza di questo strumento è magica, ed è la sola che permette - inequivocabilmente - di mostrare delle diverse voci solo quello che deve essere mostrato.
2)Il pianoforte al confronto è un pò pletorico come sonorità, ed il pianista può mettere in evidenza, delle diverse voci, quella che più gli pare, con una libertà d'arbitrio che sicuramente Bach non avrebbe mai potuto nemmeno lontanamente immaginare. Libertà per cui certo la sua musica - proprio perché libertà per lui inimmaginabile - non può essere nata.
3)Però, ripeto, si tratta di gusti individuali. E di teorie esecutive anche (l'opera deve essere "ancorata" in sede esecutiva al suo tempo nell'esecuzione o l'opera cambia col cambiare degli occhi di chi la guarda?). Anch'io trovo pregevole la Hewitt, ma magari nella mia lista di preferiti non è in alto come nella tua.
Anche questo fa parte del gioco.
Ciao Vito,
ascolto musica (in questo momento Schubert, trio op.99) e giocherello nel forum...mi ha colpito quanto hai postato a Giuseppe. Questo argomento è stato sviscerato un po' di tempo fa e mi sembra che le tue posizioni si siano avvicinate alle mie per quanto concerne i punti 1 e 2. Leggendovi sempre ho avuto nel contempo l'impressione che tu stia attenzionando parecchio Bach. Mi sbaglio?
Riguardo al punto 3..beh, lo sai come la penso. Un'opera d'arte va contestualizzata nel periodo storico, politico, religioso..nel quale è nata. Se non fosse nato il luteranesimo probabilmente avremmo avuto un altro Bach, così come se non fosse scoppiata la guerra dei cent'anni che isolò del tutto la Germania. Penso che noi moderni possiamo e dobbiamo godere dell'opera d'arte musicale rispettandone quantomeno l'identicità strumentale. Per questo sono sempre stato contrario a quello che mi piace chiamare "arrangiamento" per pf delle opere per clavicembalo solo, nelle sonate e nei concerti.
Fatti salvi i gusti individuali, sui quali non si può discettare.
Buon proseguimento, Emanuele
P.S. Non mi hai detto nulla su quel lavoro..
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ema49 ha scritto:
Ciao Vito,
ascolto musica (in questo momento Schubert, trio op.99) e giocherello nel forum...mi ha colpito quanto hai postato a Giuseppe. Questo argomento è stato sviscerato un po' di tempo fa e mi sembra che le tue posizioni si siano avvicinate alle mie per quanto concerne i punti 1 e 2. Leggendovi sempre ho avuto nel contempo l'impressione che tu stia attenzionando parecchio Bach. Mi sbaglio?
Riguardo al punto 3..beh, lo sai come la penso. Un'opera d'arte va contestualizzata nel periodo storico, politico, religioso..nel quale è nata. Se non fosse nato il luteranesimo probabilmente avremmo avuto un altro Bach, così come se non fosse scoppiata la guerra dei cent'anni che isolò del tutto la Germania. Penso che noi moderni possiamo e dobbiamo godere dell'opera d'arte musicale rispettandone quantomeno l'identicità strumentale. Per questo sono sempre stato contrario a quello che mi piace chiamare "arrangiamento" per pf delle opere per clavicembalo solo, nelle sonate e nei concerti.
Fatti salvi i gusti individuali, sui quali non si può discettare.
Buon proseguimento, Emanuele
P.S. Non mi hai detto nulla su quel lavoro..
In linea teorica sono abbastanza d'accordo con quanto affermi, la contestualizzazione dell'opera d'arte è un fattore importantissimo.
Però la vedo così più per la fase di conoscenza, che non sempre può coincidere con quella di fruizione.
Io ragiono un po' da pittore/architetto, i miei studi mi hanno portato a non saltare mai la fase di conoscenza, per così dire "accademica" di ciò che si sta apprendendo, ma anche a non scartare completamente le possibili varianti.
Per spiegarmi meglio, ritengo che un pittore non possa prescindere dal conoscere, studiare, contestualizzare e persino imitare le opere d'arte storiche: in questo modo si apprende la tecnica, si analizza la trama, si comprendono gli intrecci.
Però ci sono stati tanti artisti che hanno copiato opere di epoche precedenti...prima imitandole alla perfezione, ma poi, inevitabilmente, aggiungendovi qualcosa della propria personalità, del proprio tempo, della propria sensibilità.
Ora, io per conoscere e capire un'opera non partirei mai da copie di epoche successive (che sarebbero inevitabilmente filtrate dalla cultura del contosto che le ha prodotte), ma sempre dall'originale o da una sua copia/riproduzione. Ciò non toglie mi piaccia gustarmi le successive interpretazioni/evoluzioni della stessa opera o tematica.
Detto questo, devo dire che è un vero piacere aver scoperto questa sezione del forum, frequentata da persone appassionate e competenti, con le loro idee ma rispettose di quelle degli altri e pronte allo scambio di conoscenza e al dialogo.
Non è adulazione, in molti forum le opinioni diverse sullo stesso argomenti finisco in accapigliamenti e litigate varie, qui si chiacchiera e si discorre con buon gusto e pacatezza.
Grazie a voi ho capito in quale direzione indagare nella mia scoperta della classica, che si sta orientando molto verso il periodo Romantico/Tardo Romantico e Barocco, con qualche sortita (per ora) in quello classico. Senza i vostri suggerimenti, non avrei mai capito come orientarmi in questo mondo sconfinato.
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Hai centrato. Quello che tu chiami cesellature musicali rappresentano blocchi cromatici, ossia un insieme di strumenti cromaticamente affini (ad es. fiati, archi, voci..) che si rincorrono in fughe o fugati, giocano in contrappunti e, tutti insieme, creano la melodia. Nell'ascolto prova a seguire la linea melodica per singoli gruppi cromatici, in cuffia ci dovresti riuscire meglio...e poi, quando le hai individuate tutte, ascolta la risultante melodie. In questo modo entri dentro Bach...e non ne esci più.
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archigius ha scritto:
Ora, io per conoscere e capire un'opera non partirei mai da copie di epoche successive (che sarebbero inevitabilmente filtrate dalla cultura del contosto che le ha prodotte), ma sempre dall'originale o da una sua copia/riproduzione. Ciò non toglie mi piaccia gustarmi le successive interpretazioni/evoluzioni della stessa opera o tematica.
Se conosci bene l'originale, tutto il resto è lecito e comprensibile. Probabilmente consono alla tua voglia tutta giovanile (è un complimento!) di studiare e capire le successive "variazioni sul tema" e trarne le opportune e fondate considerazioni sulla evoluzione dei gusti.
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Ciao Ema.
Beh, devo dirti che io ho sempre pensato quello che ho detto nei punti 1 e 2. Quindi non si tratta di un mio cambio di orientamento. Credo solo che a causa di discussioni passate ed a causa di argomenti centrati su altre questioni, le nostre similitudini di visione siano pesate meno delle nostre opinioni discordanti.
Ti basti pensare che io anche in Mozart sostengo la superiorità del fortepiano settecentesco rispetto al pianoforte contemporaneo... non potrei mai pensarla diversamente per J. S. Bach. Anzi, ti dirò che io in Bach adoro anche il suono del clavicordo....
Per quanto riguarda il punto 3 del mio discorso, come gusto personale, anch'io poi propendo per la storicizzazione dell'opera d'arte, quindi non apprezzo interpretazioni stilisticamente "aggiornanti". E' solo che, mentre i punti 1 e 2 del mio discorso a mio parere sono oggettivi ed incontrovertibili (e nonostante ciò anche in questo ambito i pareri di musicisti ed appassionati sono discordanti), il punto 3 ed il gusto individuale è fonte - e lo è stato anche tra noi in altri repertori - di polemiche annose ed irrisolvibili.
Ecco perché rispetto alpunto 3 non riesco ad essere assolutista. Credo che ci sia spazio per tutti gli approcci, anche se io propendo per quello storicistico. In realtà io decisamente - e sempre più col passare del tempo - non amo avvitarmi su questo in pareri assoluti. In fondo: posso io veramente dire ad una persona che non deve ascoltare l'interpretazione di un brano che lo emoziona, anche se non è ortodossa dal punto di vista storicistico? Non me la sento, perché credo che l'arte debba in primo luogo coinvolgere, e forse si esprime anche con meccanismi che per noi riescono a volte imperscrutabili.
Insomma: se ad alcuni ascoltatori un'opera d'arte "parla" in una sua certa forma interpretativa, davvero io posso negarne la validità estetica? Magari sarà una validità estetica "altra" rispetto a quella che io - sulla base dello storicismo - considero (a ragione, secondo il nostro punto di vista) attendibile. Ma io posso prendermi la briga di dire che tutto questo è sbagliato? A volte penso: la grandezza delle grandi opere è forse anche nella loro capacità di restare genialmente comunicative aldilà di quanto ogni epoca possa distorcerle ed adattarle ai suoi propri canoni estetici.
Anche questo è un pregio, se ci pensiamo, gigantesco e proprio solo dei capolavori autentici....
Su quel lavoro non ti ho detto nulla perché è da prima del suo arrivo che non accendo l'impianto per ascoltare musica..... per tutta una serie di coincidenze sono a digiuno da quasi un mese!!!! Ringraziando il cielo però, niente di grave.
Sperando che le circostanze avverse che finora si sono accanite sul mio tempo libero vengano a cadere... spero di poterti dire a breve!
Ciao per ora
Vito
Beh, devo dirti che io ho sempre pensato quello che ho detto nei punti 1 e 2. Quindi non si tratta di un mio cambio di orientamento. Credo solo che a causa di discussioni passate ed a causa di argomenti centrati su altre questioni, le nostre similitudini di visione siano pesate meno delle nostre opinioni discordanti.
Ti basti pensare che io anche in Mozart sostengo la superiorità del fortepiano settecentesco rispetto al pianoforte contemporaneo... non potrei mai pensarla diversamente per J. S. Bach. Anzi, ti dirò che io in Bach adoro anche il suono del clavicordo....
Per quanto riguarda il punto 3 del mio discorso, come gusto personale, anch'io poi propendo per la storicizzazione dell'opera d'arte, quindi non apprezzo interpretazioni stilisticamente "aggiornanti". E' solo che, mentre i punti 1 e 2 del mio discorso a mio parere sono oggettivi ed incontrovertibili (e nonostante ciò anche in questo ambito i pareri di musicisti ed appassionati sono discordanti), il punto 3 ed il gusto individuale è fonte - e lo è stato anche tra noi in altri repertori - di polemiche annose ed irrisolvibili.
Ecco perché rispetto alpunto 3 non riesco ad essere assolutista. Credo che ci sia spazio per tutti gli approcci, anche se io propendo per quello storicistico. In realtà io decisamente - e sempre più col passare del tempo - non amo avvitarmi su questo in pareri assoluti. In fondo: posso io veramente dire ad una persona che non deve ascoltare l'interpretazione di un brano che lo emoziona, anche se non è ortodossa dal punto di vista storicistico? Non me la sento, perché credo che l'arte debba in primo luogo coinvolgere, e forse si esprime anche con meccanismi che per noi riescono a volte imperscrutabili.
Insomma: se ad alcuni ascoltatori un'opera d'arte "parla" in una sua certa forma interpretativa, davvero io posso negarne la validità estetica? Magari sarà una validità estetica "altra" rispetto a quella che io - sulla base dello storicismo - considero (a ragione, secondo il nostro punto di vista) attendibile. Ma io posso prendermi la briga di dire che tutto questo è sbagliato? A volte penso: la grandezza delle grandi opere è forse anche nella loro capacità di restare genialmente comunicative aldilà di quanto ogni epoca possa distorcerle ed adattarle ai suoi propri canoni estetici.
Anche questo è un pregio, se ci pensiamo, gigantesco e proprio solo dei capolavori autentici....
Su quel lavoro non ti ho detto nulla perché è da prima del suo arrivo che non accendo l'impianto per ascoltare musica..... per tutta una serie di coincidenze sono a digiuno da quasi un mese!!!! Ringraziando il cielo però, niente di grave.
Sperando che le circostanze avverse che finora si sono accanite sul mio tempo libero vengano a cadere... spero di poterti dire a breve!
Ciao per ora
Vito
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Vito Buono
__________
Auralic Aries + Auralic Vega + Stax SR-009 + Stax SRM 600 Limited
oppure
Graaf GM-50 rivalvolato Telefunken/Valvo Amburgo/EI KT90 + ProAc D 25
... e tantissima musica!
ema49- Musicofilo
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Pazzoperilpianoforte ha scritto:Ciao Ema.
Insomma: se ad alcuni ascoltatori un'opera d'arte "parla" in una sua certa forma interpretativa, davvero io posso negarne la validità estetica? Magari sarà una validità estetica "altra" rispetto a quella che io - sulla base dello storicismo - considero (a ragione, secondo il nostro punto di vista) attendibile. Ma io posso prendermi la briga di dire che tutto questo è sbagliato? A volte penso: la grandezza delle grandi opere è forse anche nella loro capacità di restare genialmente comunicative aldilà di quanto ogni epoca possa distorcerle ed adattarle ai suoi propri canoni estetici.
ema49 ha scritto:
Se ti piacciono in assoluto, ascoltale. Da un punto di vista interpretativo non sono certo il massimo della vita,
ema49 ha scritto:
Se conosci bene l'originale, tutto il resto è lecito e comprensibile. Probabilmente consono alla tua voglia tutta giovanile (è un complimento!) di studiare e capire le successive "variazioni sul tema" e trarne le opportune e fondate considerazioni sulla evoluzione dei gusti.
Scusa la nuova autocitazione, il fatto è che in questo modo scrivo meno..
Come vedi, a parte qualche sfumatura, siamo sostanzialmente d'accordo.
Auguri per il "ripristino" del tuo tempo libero
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"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola." Paolo Borsellino (19/1/40-19/7/92).
ema49- Musicofilo
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pluto ha scritto:
E poi mi voglio ripassare Schubert con quelle splendide segnalazioni tue e di Vito pianistiche e non. Devo però ritrovarle...
Pagina 37 e seguenti. Mi sono riletto qualcosa...
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"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola." Paolo Borsellino (19/1/40-19/7/92).
pluto- Hi-End Member
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molto gentile, poi me le cucco quando il Jet Lag mi terrà sveglio
Speriamo di trovare qualche dischetto sfizioso
Speriamo di trovare qualche dischetto sfizioso
pluto- Hi-End Member
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Ragazzi il momento è solenne. Sono appena riuscito ad ascoltare il 1° movimento del concerto BwV 1052 nell'edizione di Leonhardt
(mica male Ema).
Beh che c'è di strano? direte voi. Già ma lo sto ascoltando con l'impianto di liquida, via Mac, HD esterno e convertitore, urrah!!!
Ce l'abbiamo fatta. Eccellenti i files in HD del sito 2L, il migliore x fare i test etc
(mica male Ema).
Beh che c'è di strano? direte voi. Già ma lo sto ascoltando con l'impianto di liquida, via Mac, HD esterno e convertitore, urrah!!!
Ce l'abbiamo fatta. Eccellenti i files in HD del sito 2L, il migliore x fare i test etc
ema49- Musicofilo
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pluto ha scritto:Ragazzi il momento è solenne. Sono appena riuscito ad ascoltare il 1° movimento del concerto BwV 1052 nell'edizione di Leonhardt
(mica male Ema).
Beh che c'è di strano? direte voi. Già ma lo sto ascoltando con l'impianto di liquida, via Mac, HD esterno e convertitore, urrah!!!
Ce l'abbiamo fatta. Eccellenti i files in HD del sito 2L, il migliore x fare i test etc
purtroppo credo che mai potrò usufruire di questa possibilità, sai come mi interfaccio col computer...un disastro. Viceversa sono in contatto con Bruno Fazzini per il discorso pendrive, che sembra stia prendendo piede. Sentenza mi ha postato alcune registrazioni della Fonè vendute in pendrive, ovviamente sempre in HD. Sarebbe per me il modo meno traumatico per ottenere una semplice e razionale catalogazione, un paio di scaffali, nemmeno grandi, basterebbero a contenere tutto. Inoltre ho già avuto modo di ascoltare musica registrata nella pennetta, con un convertitore Blue Black (mi sembra si chiamasse così) e... anche se l'ho ascoltato un po' superficialmente in quanto musica "alla botolo". La pennetta inoltre elimina qualsiasi parte in movimento (HD esterno). Sto aspettando di vedere se questa modalità di fruizione prenderà piede..
Leonhardt "non male"?....
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"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola." Paolo Borsellino (19/1/40-19/7/92).
realmassy- Hi-End Member
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Sono off topic ma ho appena scoperto che mio figlio (15 mesi) va pazzo per questo disco:
Appena ho messo su la Rapsodia su un tema di Paganini il bimbo ha cominciato a muovere le manine "a mo' di direttore di orchestra" con un sorriso stampato sul viso...nonostante i miei sforzi non lo fa con Mozart o Beethoven
Appena ho messo su la Rapsodia su un tema di Paganini il bimbo ha cominciato a muovere le manine "a mo' di direttore di orchestra" con un sorriso stampato sul viso...nonostante i miei sforzi non lo fa con Mozart o Beethoven
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Massimiliano e la sua STAX
pluto- Hi-End Member
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Su Leonhardt non male è quasi come dire a Rocco che i Burmester sono discreti
Scherzi a parte, il vegliardo se la cava sempre alla grande
******
Guarda, io ho capito una cosa dopo queste mie prime esperienze
a) una volta che tutto è a punto, anche 2 bradipi come noi ci possono sguazzare alla grande. Il difficile non è la ritualità dell'accensione, ascolto e scarico dei files. Il difficile è prima
- scelta computer (x la prova va bene tutto, poi ne occorre uno dedicato). Un economico Mac mini senza schermo è l'ideale
- scelta player (software). ne ho provati 4 ed ognuno ti fa diventare matto. Poi ho scoperto su un prestito di Jordy che il più costoso Amarra è anche il migliore e permette di convertire i files che si scaricano. In più è automatico come accettazione dei files
- l'HD esterno è un non problema. Ne occorrono 2 (uno x back up e uno x uso quotidiano)
- il convertitore e la sua scelta sono cosa relativamente semplice. Il casino è il resto
- un minimo di assuefazione a pagamenti Carta di credito e scarico programmi e si è a posto
b)Ma tutto questo ci porta alla seconda considerazione: sembra facile, ma ogni passo è sangue e sudore. Occorre un amico appassionato come noi che ci aiuti e ci metta sulla giusta strada.
Poi è fatta
******
Vi dico solo una cosa: ho ascoltato un file a 176 di Rimsky Korsakov the Dance of the Tumblers e a 96 tratta da un Reference Recording di partenza e la differenza è notevole secondo me.
Anche x noi vinilici la strada è questa e specialmente x te Ema, con le difficoltà di recuperare dischi e registrazioni in Sicily, vuoi mettere, farti gli acquisti seduto in poltrona in tutto il mondo? Speriamo bene
Scusate OT
Scherzi a parte, il vegliardo se la cava sempre alla grande
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Guarda, io ho capito una cosa dopo queste mie prime esperienze
a) una volta che tutto è a punto, anche 2 bradipi come noi ci possono sguazzare alla grande. Il difficile non è la ritualità dell'accensione, ascolto e scarico dei files. Il difficile è prima
- scelta computer (x la prova va bene tutto, poi ne occorre uno dedicato). Un economico Mac mini senza schermo è l'ideale
- scelta player (software). ne ho provati 4 ed ognuno ti fa diventare matto. Poi ho scoperto su un prestito di Jordy che il più costoso Amarra è anche il migliore e permette di convertire i files che si scaricano. In più è automatico come accettazione dei files
- l'HD esterno è un non problema. Ne occorrono 2 (uno x back up e uno x uso quotidiano)
- il convertitore e la sua scelta sono cosa relativamente semplice. Il casino è il resto
- un minimo di assuefazione a pagamenti Carta di credito e scarico programmi e si è a posto
b)Ma tutto questo ci porta alla seconda considerazione: sembra facile, ma ogni passo è sangue e sudore. Occorre un amico appassionato come noi che ci aiuti e ci metta sulla giusta strada.
Poi è fatta
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Vi dico solo una cosa: ho ascoltato un file a 176 di Rimsky Korsakov the Dance of the Tumblers e a 96 tratta da un Reference Recording di partenza e la differenza è notevole secondo me.
Anche x noi vinilici la strada è questa e specialmente x te Ema, con le difficoltà di recuperare dischi e registrazioni in Sicily, vuoi mettere, farti gli acquisti seduto in poltrona in tutto il mondo? Speriamo bene
Scusate OT
ema49- Musicofilo
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realmassy ha scritto:Sono off topic ma ho appena scoperto che mio figlio (15 mesi) va pazzo per questo disco:
Appena ho messo su la Rapsodia su un tema di Paganini il bimbo ha cominciato a muovere le manine "a mo' di direttore di orchestra" con un sorriso stampato sul viso...nonostante i miei sforzi non lo fa con Mozart o Beethoven
Ha già le sue preferenze... A parte gli scherzi, non è un caso raro, molti bambini si quietano all'ascolto della musica cosiddetta classica e seguono attentamente, altri come il tuo pupo hanno movimenti ritmici dipendenti dall'andamento musicale. Mia figlia, all'incirca alla stessa età del tuo pupo, piangeva regolarmente di gioia quando ascoltava il Valzer triste di Sibelius. D'altronde da tempo la scienza psichiatrica utilizza la musicoterapia per alcuni tipi di disturbi. Quello che può stranizzare è che anche gli animali sono in qualche modo interessati; non è novità che negli allevamenti bovini viene diffusa musica classica per una maggiore produzione lattea (e qui la battuta potrebbe sorgere spontanea ) ed è una constatazione personale davvero strabiliante il cinguettio degli uccelli che inizia non appena inizia la musica e cessa o si attenua molto appena questa tace.
Sembrano stranezze e ci si potrebbe sbizzarrire a scriverci sopra barzellette, ma sono fatti ben documentati, studiati ed anche applicati nella pratica. Una pubblicazione su The Lancet Neurology, la più autorevole rivista scientifica di neurologia esistente, metteva in evidenza una nettissima diminuizione (oltre il 40%) del consumo di farmaci antipscicotici ed ansiolitici nelle strutture specializzate, in seguito a musicoterapia. Il bello della faccenda è che tutto funziona solo con la classica e specialmente con Mozart.
Auguri per il pupo, che possa diventare un eccellente Direttore!
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"Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola." Paolo Borsellino (19/1/40-19/7/92).
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Interessantissimo EMA
Sai che nelle stalle dove allevano i manzi Kobe (quelli che danno quella carne giapponese straordinaria, allevati a birra e massaggiati) anche a loro mettono Mozart?
Ora purtroppo avranno anche altri problemi.
Avevo letto un'altra cosa che forse tu puoi confermare o smentire. Si diceva che l'ascolto di musica "giusta" tipo Bach Mozart & co, per un certo lasso di tempo fa registrare un aumento del QI degli individui sottoposti ai test. Sbalorditivo se vero...
Sai che nelle stalle dove allevano i manzi Kobe (quelli che danno quella carne giapponese straordinaria, allevati a birra e massaggiati) anche a loro mettono Mozart?
Ora purtroppo avranno anche altri problemi.
Avevo letto un'altra cosa che forse tu puoi confermare o smentire. Si diceva che l'ascolto di musica "giusta" tipo Bach Mozart & co, per un certo lasso di tempo fa registrare un aumento del QI degli individui sottoposti ai test. Sbalorditivo se vero...
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