Brendel ha registrato una scelta di sonate anche negli anni '60 per Vox, e poi negli anni '70 per Philips. L'edizione che ti consigliavo è invece risalente agli anni '80 sempre per Philips (anche se ora marchiata DEcca, casa che ha fagocitato la Philips), e di gran lunga artisticamente la migliore delle tre.
Per Pietro:
L'edizione delle sonate per violoncello e piano Richter/Rostropovich è pazzesca, peccato manchi delle variazioni scritte da Beethoven per questi strumenti. Si tratta di uno dei due esiti più alti della discografia di queste opere (Emanuele direbbe "l'esito" più alto in assoluto), peraltro molto ricca di belle edizioni (Schiff/Perényi, Lazic/Wispelwey), assieme secondo me a quella dei due Brendel (padre e figlio). Più lirica e cameristica l'edizione dei due Brendel (dove prevale a tratti il livelo stratosferico del pianista), più "concertistica" l'edizione Richter/Rostro (dove c'è una tendenza reciproca a superarsi a vicenda ma senza che questo si trasformi in una sterile competizione sportiva).
Non conosco direttamente l'edizione della settima beethoveniana di Vanska, ma la critica ne parla come una delle migliori degli ultimi anni...