ema49 ha scritto:
Colgo l'occasione per precisare un mio pensiero. Non è affatto necessario conoscere gli spartiti per un ascolto "consapevole", anche se può aiutare a capire la struttura di un brano musicale. Un esempio potrebbe essere il gioco del calcio: molti spettatori esprimono un giudizio, spesso molto più competente ed appropriato degli stessi giocatori o allenatori. I cronisti sportivi poi non sono calciatori o trainers. Lo stesso avviene in musica. I musicisti, come i calciatori, offrono spettacolo e tecnica, lo spettatore o il cronista o il critico musicale giudicano il comportamento degli attori. Per questo sono sempre convinto della validità dell'ascolto d'istinto. oltre che di quello tecnico. Anzi, spesso, come diceva Giacomo, l'ascolto tecnico disturba la completa fruizione della musica.
Ritorno dopo un periodo "incasinatissimo" come dicono i giovani.
Quoto e aggiungo: le emozioni più profonde e forti le ho avute in gioventù, quando mi accostavo per la prima volta ai capolavori. Non ero digiuno del tutto di musica, ma sull'aspetto tecnico prevaleva quello biografico-letterario. Col tempo ho capito il limite di un simile approccio e l'ho integrato con quello più tecnico ma, come chiunque può immaginare la diversità tra l'ammirare una Venere di marmo e stare con una bella donna, certamente - per molta musica - era meglio "prima".
Dico "certa musica" perchè, mentre per ascoltare e godere Ciaikovsky non è necessario un armamentario tecnico, se si vuole uscire vivi dall'Arte della Fuga, dall'Offerta Musicale, dagli ultimi Quartetti beethoveniani (compresa la Grande fuga op.133) una buona conoscenza delle forme musicali oltre che un'infarinatura di armonia, è necessaria.
Per quanto riguarda le varie tipologie di ascolto, è sempre attualissima la suddivisione che Adorno ha stilato nel primo capitolo del suo "Introduzione alla sociologia della musica" - Einaudi. Lettura anche divertente, che raccomando.
Tornando a noi, ma mi pare di averlo già detto, l'approccio cerebrale dà pur sempre un piacere, ma molta della magia che avvolge un brano se ne va. Come quando il bambino smonta il giocattolo per vedere come funziona o come quando ci spiegano un gioco di prestigio.
Ricordo per es. come mi piaceva, nel finale della Grande di Schubert, l'episodio dell'oboe accompagnato dal pizzicato degli archi: a un certo punto succedeva qualcosa che mi incantava. Dopo anni, partitura alla mano, ho scoperto che non era altro che una modulazione non preparata da DO magg. a MI magg.
Io sono molto sensibile all'aspetto armonico: certi giri armonici, anche semplici, mi avvincono, tipo quello della Follia.
Ora, se uno vuole "entrare" nella musica, il solfeggio non serve a molto. Leggere un pochino le note magari sì, ma è molto più importante impadronirsi della struttura di alcune forme fondamentali: Variazione, Canone e fuga, forma sonata, rondò. Con queste 4 forme si abbraccia il 90% di tutta la musica occidentale.
Un altro aspetto che è sempre trascurato nell'educazione musicale è quello dell'armonia. Sembra roba da conservatori: esame di armonia e contrappunto! Invece è molto più semplice di quel che sembra e, direi, essenziale per capire la musica.
E' una materia impossibile da spiegare a parole: Ci si deve procurare una tastiera. Va benissimo una Bontempi da 20 euro. Si scrivono sulla tastiera col pennarello indelebile i nomi delle note. Dopo di che - visto che in genere c'è sempre allegato un libriccino con gli accordi - si prova a premere contemporaneamente i tasti indicati, es. DO, MI, SOL (se li premo lentamente uno dopo l'altro esce una melodia; se velocemente sempre uno dopo l'altro esce un arpeggio; se li premo contemporaneamente esce un accordo). Dopo di che si prova il seguente accordo: DO MIb SOL. E' sempre un accordo di DO, ma il primo era "maggiore", questo è "minore".
Poi, magari a tentoni, si prova a rifare la stessa cosa partendo dal RE, e via dicendo. Questo per cominciare, ma intanto si allena l'orecchio ai due tipi di accordo.
Se qualcuno - Massi? - è interessato al seguito, io vado avanti. Ma forse siete tutti più avanti e queste istruzioni preliminari sono del tutto inutili.
saluti
Giacomo