ema49 ha scritto:
Una domanda fuori tema per Vito. Che parere dà la Stassi su Leonhardt come interprete delle Variazioni?
Per J.S. non siamo mai fuori tema, Emanuele.
La Stassi non fa graduatorie. Si intuisce che pur apprezzando le registrazioni al piano preferisce il clavicembalo. E soprattutto considera fuori luogo l'egemonia gouldiana sulle Goldberg (ne ha ben motivo!).
Nel commento che fa all'interno del testo cita vari pianisti storici (Landowska, Arrau, Gould) ; tra i clavicembalisti di squola filologica cita Leonhardt e preferendo nettamente la terza edizione del '76. Tace sulla seconda registrazione e giudica la prima "per molti aspetti, anche tecnici, imperfetta". Cita anche Hantai nel testo. Nella discografia come edizioni rilevanti sono citati invece nell'ordine alfabetico, come clavicembalisti:
Dantone (Decca 2005);
Gilbert (HMA 1986);
Hantai (OPus 111, 1992);
Koopman (Erato 1987);
Landowska (EMI 1933 e RCA 1945);
Leonhardt (Vanguard 1953, Teldec 1965, DHM 1976);
Pinnock (Archiv 1980);
Ross (Virgin 1988);
Rousset (Oiseau-Lyre 1994);
Weiss (ED 1996).
Occorre dire che la Schiassi si pone il fine di illustrare il testo, non si addentra troppo nell'anilisi delle incisioni. E probabilmente fa anche bene, viste le solo cento pagine e pocco più del libello.
Ciao!