biscottino ha scritto:
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Valentino l'ha provata per prima, e ne ha parlato bene, ma a Valentino piace anche la gs1000, che a me non è che mi fà impazzire, visto che l'ho venduta, come te del resto e tanti altri.
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Sal.
La Chroma, Sal, non ha nulla a che vedere con la GS1000 ed è ben lontana anche dalle sonorità della PS1000.
Abbiamo continuato a sentirla con attenzione con Domenico lo scorso
lungo fine settimana, traendo conferme e specificazioni che hanno visto meglio delineare le caratteristiche della Chroma.
Conferme in ordine alla restituzione delle frequenze che interessano il medio-alto e l'alto, il cui mix di introspezione, ariosità e musicalità ha più i crismi dell'unicità che dell'eccellenza della cuffia italiana come alla restituzione delle frequenze basse e medio-basse, discrete pur nella loro completezza e apprezzablità timbrica e caratterizzate da pulizia e articolazione più che da immanenza.
Specificazioni in ordine alla restituzione cruciale della gamma media, giocata più sul versante della massima intelligibilità che sulla sua liquidità (lontana è la T1...), ciò - talvolta - a discapito di una certa esilità ed un generale desiderio di maggior corpo della riproduzione (segnatamente sulle voci femminili).
Tuttavia abbiamo notato come il Classè Omega SCD1 e la formidabile dinamica che è in grado di restituire non sia l'ideale per la Chroma - che, peraltro, molto civilmente, non denuncia in modo plateale questa mancanza di affinità - molto più omeopaticamente avvezza alle sonorità del Nincheri CD 94 il cui ultimo recentissimo upgrade da parte dell'ottimo Antonio (un toscano serio e intelligente, lui...) ha dotato di grande raffinatezza timbrica ed eccellente quanto musicale microcontrasto, per una sonorità complessiva che ricorda i migliori e più lineari epigoni del suono
Conrad Johnson.
In questo contesto la Chroma, grazie al controtelaio flottante del Nincheri guadagna in espressività sul basso e musicalità sul medio, sdrammatizzando notevolmente quel deficit di corpo da me notato sul medio per un risultato complessivo che conferma le caratteristiche positive di discrezione e raffinatezza della cuffia italiana, la cui sonorità è assimilabile ai diffusori ibridi
Martin Logan (giusto per continuare con le citazioni per gli audiofili più navigati).
Anche quell'eccessiva velocità nel decadimento armonico da me precedentemente notata viene molto sdrammatizzata per la restituzione di una prospettiva sonora convincente, ma ne parlerò meglio alla prossima occasione, quella decisiva.