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Vi linko anche il listen test su Head-fi, cui i listener europei sono attenuti a scrivere le loro impressioni:
http://www.head-fi.org/forum/thread/505393/he-6-loaner-program-eu-version/15#post_6864366
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3 i punti cardine circa la H6:
MKVI riscoperto un altro ampli, col il gain settato a 10x.
uscite cuffie ampli integrati, insufficienti per la H6
Meraviglia per il pilotaggio diretta casse da 2 ampli (ibrido e SS)
Bene, stasera devo riconsiderare un'insieme di parametri sull'MKVI, e galeotto fu il consiglio sul gain di Arturo.
Io mi ero dimenticato dell'esistenza del gain regolabile (5x e 10x dedicato alla K1000) su questo ampli.
Anticipo che tutte le cuffie che ho, da oggi e col gain 10x sfoderano più del 50% di dinamica rispetto a prima (gain 5x). Il motivo è da ricercarsi nel tipo di cambio valvole effettuato, cosa che cerco di spiegare in modo semplice.
Occorre un breve escursus circa il cambio valvole, dicevamo. Le originali russe 6H9C, sono state sostituite con una coppia matchata di Brimar nos CV1988, equivalenti alle 6SN7GT, dal valore di MU = 20. Se avessi optato per le 6SL7 (con valore MU = 70) avrei notato quell'aumento di dinamica apprezzato da chi possiede l'MKVI. In realtà, io pensavo di aver risolto utilizzando un pre-bilanciatore, che migliorava la dinamica, ma non ai livelli che ho ascoltato stasera.
Il guadagno surplus di 5x in più, sortisce insieme al pre-bilanciatore, effetti positivi.
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Cerco di spiegarvi tecnicamente circa le differenze fra 6SN7 e 6SL7, perchè la prima sembra non andare mai in clipping con segnali elevati in tensione all'ingresso, e perchè ci sia un motivo tecnico sul come il gain 10x faccia suonare meglio l'MKVI nel complesso.
La 6SN7 amplifica in corrente, ha un guadagno medio (MU=40) e digerisce elevati swing di tensione in ingresso per sopperire all'amplificazione dovuta al medio guadagno del MU. Infatti, la 6SN7 (Brimar CV1988) non va mai in clipping con un segnale preamplificato fino a 8 Volt RMS nel suo ingresso.
La 6SL7 amplifica in tensione, ha un elevato guadagno (MU=70) e non digerisce elevati swing di tensione in ingresso, saturando lo stadio pre in uscita se ciò avviene. Inoltre amplifica meno (1/10 della 6SN7) in corrente.
Fra le 2 l'una, io scelsi senza saperlo tempo fa, dietro l'ottimo consiglio di Giovanni. E devo dire ne è valsa la pena. La 6SN7 amplifica bene in corrente, e l'elevazione in tensione grazie al pre-ampli, sopperisce ai limiti del medio guadagno di questa bella valvola. Il gain settato a 10x aiuta anch'esso. Ecco perchè lo lascio a 10x in sede definitiva.
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Bene, ho quindi settato i dip-switch interni all'MKVI sulla posizione 10x di gain, ed ho collegato la H6.
Suona meglio rispetto a prima (5x) e nel contesto dopo una 30ina di ore di burn-in, noto una velatura sulle acute, esprime maggiore dinamica ma è velata, tipo la 650 per chi conosce.
Ma procediamo per ordine:
sorgente CD dAD3 Cyrus con DAC aggiuntivo ad elevate prestazioni, alimentazione ridondata esterna PSX-R.
sorgente alternativa CD: Sony professional bilanciata (niente di esoterico)
Software cd: Classica, sinfonica, pianoforte, leggere italiana, rock leggero, elettronica.
L'ampli su cui ho rivisto tutte le mie considerazioni, a tutto tondo, l'MKVI, è stato collegato alle 2 sorgenti.
risultati: la H6 restituisce in qualità ciò che sta a monte, meglio con Cyrus.
Il suono della H6 (sarà l'insieme del burn-in e del cambio gain) è velato, molto presente in gamma ultrabassa, le valvole le donano comunque calore, ed il tutto è sussurrato a volumi minimi, e diventa impetuosa a volumi di ascolto elevati. L'MKVI adesso lavora ad ore 10 con volumi minimi, ad ore 11 a volumi sostenuti, ad ore 12 siamo a livelli elevati. La dinamica è notevole, segno che la H6 è alla stregua della K1000, assetata di potenza di pilotaggio, e ben gradisce alti volumi.
Nell'insieme qualcosa pero' non mi convince, e denoto che l'MKVI ha comunque dei limiti più che per l'impedenza, per la bassa efficienza della H6 (89 dB). Infatti lavora vicino ai suoi limiti, nella zona più alta di lavoro della classe A. Lo testimonia il fatto che le lancette del bias traballano ad ore 12. Il gain maggiore ha sortito i suoi effetti desiderati, ha fatto aumentare la dinamica, ma in linea pratica ha anche avvicinato il punto di "rottura", ossia l'intervento delle protezioni per eccessiva potenza erogata.
Quindi, l'MKVI con la H6 non si sposa proprio bene.
Sorpresa sopraggiunge dal confronto su tutta la linea del sw CD (dalla classica alla sinfonica, rock, elettronica), fra tutte le cuffie bilanciate in mio possesso, K340 heavy bass, HD800, DT880pro, ed anche dalla 900pro SE, che si dimostra la regina monitor della serata.
Un aumento netto di nitidezza, contrasto microdinamico, più estesa dinamica musicale, la HD800 si dimostra un'altra cuffia, molto completa e con un headstage imbattibile, molto esteso.
Il pianoforte:
(Beethoven, Al Chiaro di Luna - Patetica - Waldstein, Dubravka Tomsìc - DDD)
(Alla Turca)
(Per Elisa)
(valzer)
mi convince molto con la H6, per la presenza di molte armoniche, e per quegli ultrabassi che prevalgono sulla scena. Il risultato è colorito, forse un po' troppo, ma piacevole all'ascolto.
Con la 800 si denota nettamente la presenza di spazio fra le singole note, e le singole armoniche, bellissima e molto ariosa.
Con la 900pro, il pianoforte mi da' l'impressione di ascoltarlo come esso è, vivido, netto, preciso.
Con la 880Pro, le note del pianoforte sembrano estendersi oltre la testa, una bella rappresetazione, fino ad ora inascoltata per via del gain inferiore che avevo sull'MKVI (Arturo sei responsabile di questo cambiamento!).
La classica:
Tchaikovsky - Overture 1812
Mozart - Concerto per violino n. 4
Donizetti - Don Pasquale
Beethoven - Sinfonia n.5
Delibes - Coppèlia
Johann Strauss Jr. - Rose dal Sud.
I pieni orchestrali e i lenti, pianissimo sono resi con colore dalla H6, gli ultrabassi prevalgono, accentuando quel senso di velatura sulle acute. In breve la confarma che questo ampli MKVI e la H6 proprio non si vogliono.
Le altre cuffie, ricalcano le descrizioni, relegando alla 800 il pregio di migliore ambienza strumentale resa.
La Lirica:
Verdi - La forza del destino - opera in 4 atti - Domingo, Freni, Zancanaro, Plishka, Bruscantini, Zajic - coro e orchesta del Teatro della Scala - dirige Riccardo Muti.
La voce di Don Alvaro (Domingo) è resa con estrema naturalezza, e calore insieme. Quella di Don Carlo (Zancanaro) è potente, corposa, quelle femminili piacevoli, mai fastidiose.
Il fatto che la H6 sia una cuffia a bassa efficienza, fa si' che ci sia un silenzio assoluto nei momenti di "quiete" apparente. Questa è anche per l'effetto della velatura sulle acute.
Le altre cuffie snobbano la H6, in particolare la 800, che a me piace molto per la resa scenica, è possibile udire anche i fruscii degli abiti... (quella calma apparente cui cennavo prima). Demerito del MKVI, che proprio si sforza di piacere alla H6, ma non ci riesce.
Elettronica:
Jean Michel Jarre - Oxygene, Equinoxe, Magnetic Field, Band in the rain, globe trotter, Calypso.
La H6 stupisce per la resa cromatica, cosa che fa denotare una capacità notevole nella coerenza di gamme, che in realtà si evince chiaramente col pilotaggio diretto casse.
Le altre cuffie, hanno le loro connotazioni tipiche, la 900pro molto monitor, la 800 spaziale come Jarre, la 880Pro una rivelazione, la K340 va a nozze con la resa "magica" di una elettrostastica. Ho avuto entrambe le versioni, la heavy bass è molto più convincente della light bass.
Gianna Nannini: orchestrata con violini, archi, via di mezzo fra rock leggero e sinfonica moderna.
Le altre cuffie convincono parecchio di più della H6. Il demerito è del MKVI.
E adesso, la rivelazione, la H6 mi ha stupito come possa "divorare" 80 veri watt rms per canale di un ibrido Aeron A160 rivalvolato Mullard CV2493 nel pre, e nel finale con coppie push-pull Power-Mosfet.
E' la cuffia completa, che aspettavo. Grandissima coerenza armonica e di gamme, coesione senza sbavature alcune, l'insieme della 800 ariosa, della 900pro bassosa, della 880pro nitidosa, della K340 elettrostatica.
Che cuffia, e che suono, vince su tutte, per microcontrasto dinamico, per grande impatto dinamico, per nitidezza.
Vincente sotto ogni aspetto.
Il suono nel complesso è quello tipico di un buon ibrido, caldo e veloce nei transienti. Proprio come suona il mio ibrido in ambienza.... Non vi nascondo che mi sono fermato a bocca aperta davanti a tale idrovora di watt...
Le danze si concludono con lo SS Luxman, un altro sfornitore di 140 Watt RMS su 2 canali, in puro stereo. I vetri... in ambienza... tremano e sono doppi.
La h6 si dimostra un'alleata di primo acchitto con lo SS. Svela una velocità disarmante nei transienti, un microdettaglio meraviglioso, mantenendo un suono velatamente caldo.
Altro esempio di quanto l'inefficienza dei trasduttori della H6 richieda ampli tradizionali, dalle potenze esagerate, per suonare divinamente.
Tecnicamente le arriveranno pochi mW, ma è la dinamica a monte che la fa suonare magnificamente, tramite gli adattatori per le uscite casse.
Detto cio', decreto per mia piccola esperienza, e per mio umile parere, la H6 una grande cuffia, bellissima da ascoltare, ci si dimentica dell'impianto, a condizione che l'ampli per farla suonare sia un tradizionale ampli per ambienza!
[edit] Aggiunta del 24/8/2010.
Mi è stato fatto notare che non ho parlato della costruzione e assemblaggio della H6. Rimedio subito.
Effettivamente la qualità di assemblaggio lascia un po' a desiderare, nel complesso, la pelle (finta ?) ha delle giunture che sembrano scollarsi, in effetti anche l'arco della cuffia è un po' troppo poco estensibile, nel senso che non consente grandi regolazioni come la HD800.
Esteticamente fa scena, magari un accorgimento della casa madre in più sulla qualità dell'assemblaggio, sarebbe molto gradito. In particolar modo anche sulla maggiore regolazione dell'archetto.
Il peso, oibo' credo rimanga quello. E ci sta, se deve essere quello.
I connettori sotto i padiglioni, non danno senso di solidità o di grande tenuta, oltre che gira anche il cavo se non si hanno le dita piccole per afferrare bullone e corpo connettore, per evitare cio'.
I fili delle banane, sono sottilissimi, segno che un attacca stacca, possa alla lunga fare danni? non so.
Passate queste mancanze estetiche e di apparente solidità, e il fatto che la H6 in test sia una preserie, facciamo affidamento alla HiFiMan, affinchè possa concentrare i suoi sforzi anche su questi aspetti.
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Ultima modifica di Carlito il Mar Ago 24 2010, 17:08 - modificato 2 volte.