Allora, ieri pomeriggio sono arrivate anche a me, grazie a Frank che e' stato cosi' gentile da prestarmele per qualche giorno...ancora GRAZIE.
Questo e' il copia e incolla della mail che gli ho mandato stamattina dopo una notte di ascolti, divisi fra classica e jazz, e che lui mi ha autorizzato a pubblicare. Il mio impianto e' composto da un Acer Revo che utilizzo come transport, connesso tramite uscita ottica all'Audio-GD Ref.5, connesso con ACSS all'Audio-GD Roc. Le due elettroniche sono completamente bilanciate, e utilizzo l'uscita a 4 pin del Roc, con il cavo standard delle HE5-LE. Piccola nota..la connessione ACSS si e' dimostrata alle mie orecchie e nel mio impianto superiore sia alla connessione XLR che a quella RCA...differenze non abissali ma chiaramente avvertibili, anche in cieco.
Il mio attuale (ancora per poco!) riferimento sono le K702, ricablate interamente (dual-entry) e bilanciate con Black Dragon Moon Audio. Il prezzo della AKG in questa configurazione e' inferiore (di poco) alla HE5-LE.
Iera sera ho ripassato un po di jazz, e posso dire che specialmente con i trii (che rappresentano buona parte della mia discografia) le distantze si accorciano parecchio con la AKG. Mi sembra di capire (non sono un tecnico e ascolto solo con le orecchie) che con i generi piu' dinamici le distanze aumentano...
Ed infatti la vera folgorazione ieri sera l'ho avuta con due dischi: dave holland prime directive e dave weckl synergy. Due dischi dove, per esempio, la batteria picchia picchia picchia, e non ci sono solo spazzole e delicatezze. Questi due dischi ascoltati con la HE5 sembrano venire da un altro pianeta, mai sentiti cosi nemmeno con i diffusori...Impatto, brividi...
Con piano trii (mehldau, keith jarrett, bill evans, pieranunzi, tord gustavsen..) e in genere tutti i dischi "eterei" ECM (garbarek, stanko, rava...) le distanze si accorciano e non riesco a notare differenze nella presentazione e nella tonalita' in genere. L'headstage ha una dimensione simile (ma quanto puo' essere ampio con tre musicisti? se fosse piu'ampio sarebbe farlocco), cosi il livello di dettaglio. La akg sembra avere piu' aria fra gli strumenti.
Non fatico a credere che col rock (red hot chilli peppers, primi dischi quelli registrati bene) o con il funk (ho un paio di dischi, uno dal vivo, dei tower of power) queste cuffie andranno semplicemente a nozze.
Ricapitolando...
sinfonie: le He5 sono assolutamente 2, 3, 4 livelli superiori alla akg, che come avevo capito proprio si induriscono quando la musica e' troppo complessa. Ci sono 3 o 4 dischi che sono semplicementi inascoltabili con la AKG (sinfonia no.9 di dvorak in una edizione della naxos, un paio di sinfonie di mozart in alta risoluzione, e un concerto per violino di brahms ancora in alta risoluzione) e che finalmente ho potuto riascoltare senza quei c...i di corni che trapanano gli orecchi....troppo avanti con la akg.
concerti: orchestre piu' piccole, e uno strumento solista...le HE5 sono di un altro livello anche qui, il piano o il violino non vengono sovrastati dall'orchestra, le note sono sempre moooolto chiare, hai come l'impressione di vedere le mani del pianista o del violinista davanti a te. I fiati (legni) sono meravigliosi, hanno una naturalezza e un corpo che le AKG si sognano. Con le austriache suonano sempre troppo flebili, tremolanti, con le HE5 sono fermi, decisi, senza essere affaticanti.
musica da camera: distanze piu' ravvicinate, la akg ha forse un filo di ambienza di piu', ogni tanto con i quartetti d'arco i violini e il violoncello (sopratutto) sembrano essere piu' fisici con la AKG, quasi come se potessi sentire il contatto tra le corde e l'archetto. Ma la HE5 ha una presentazione piu naturale, una precisione nel riportare gli strumenti sul palcoscenico maggiore e una maggiore separazione strumentale (e' piu semplice cogliere le linee melodiche di tutti gli strumenti senza doversi sforzare). Inoltre la tonalita' piu' ambrata (ma comunque neutrale) delle HE5 permette di ascoltare per ore senza fatica di ascolto. Il violoncello e' secondo me lo strumento che l'austriaca riproduce meglio (insieme al piano)
piccoli gruppi jazz: le due cuffie si assomigliano ancora e non potrei scegliere una preferita (almeno in base al suono)
Quartetti, quintetti: distanze ravvicinate, ma le HE5 suonano meglio con le registrazioni peggiori (e' un complimento) e ho riascoltato un paio di dischi blue note (lee morgan tomcat e freddie hubbard open sesame) che non ascoltavo da anni. Oggi mi ripasso un altro po di questi dischi.
Mi e' piaciuto moooooolto mooooolto il secondo movimento di A love supreme, piu' vivo, piu' "cantabile" che con la akg, e mi e' venuta la pelle d'oca con psalm.
Ultima nota, ho riascoltato (ma era tardissimo e mi sono addormentato dopo pochi minuti!) The Koln concert di Keith Jarrett, e questo e' l'unico disco di quelli ascoltati ieri (in realta' ho sempre ascoltato uno o due brani per album, avevo una playlist) che non mi ha convinto a pieno, e in cui sentivo la mancanza della AKG.
Tenere una cuffia per un album??? Non se ne parla proprio :-D La AKG e' sul mercatino di head-fi!!
La HE5 ti da una sensazione di hi end che non avevo mai provato, la metti in testa e ti compiaci dell'acquisto fatto...come suonano bene!
Il problema per me sara' quello di resistere alla tentazione di comprale prima di aver venduto le AKG!!
Massi