Giordy60 ha scritto:Marcè, oltre al titolo ci sono i vari capitoli
(wiki)
I monitor si dividono in:
attivi: che contengono al loro interno un amplificatore;
passivi: che necessitano di ricevere un segnale già amplificato proveniente da un amplificatore esterno;
Un ulteriore suddivisione dei monitor si ha nella tipologia del monitor stesso:
Near field: monitor per l'ascolto a distanza ravvicinata. Usati in ambienti piccoli hanno dimensioni ridotte, la dimensione massima del woofer non supera gli 8". La distanza di ascolto è generalmente al di sotto dei 150 cm e sono solo bi-amplificati (2-way).
Mid field: monitor concepiti per stanze di medie dimensioni. Solitamente accoppiate alle near field per avere un paragone di ascolto, hanno una potenza più elevata rispetto alle near, woofer più grande e risposta in frequenza maggiore per permettere un ascolto più completo. La distanza di ascolto va dai 150 ai 200/250 cm. In questa categoria si trovano principalmente tri-amplificati (3-way).
Main monitor: enormi monitor dal peso di 2-3 quintali presenti nei principali studi di registrazione, sono monitor utilizzati principalmente per l'ascolto dei vari volumi degli strumenti musicali in fase di mixaggio e per controllare le frequenze più basse (attorno ai 20 Hz, minima frequenza udibile dall'orecchio umano). Le main monitor sono incassate dentro il muro (flush) per evitare ogni problema di diffrazione e controfase dovuta al rimbalzo delle onde sonore sul muro posteriore, problema che affligge le near e i mid mal posizionati, e rivolte verso il fonico (leggenda vuole che in realtà le main siano rivolte dietro il fonico, verso il divanetto dov'è seduto il cliente in modo da impressionarlo ulteriormente). Sono spesso dotati da più woofer di 18" e svariati tweeter per un range di frequenza assolutamente completo e lineare su tutto lo spettro sonoro. Hanno potenze intorno ai 1.000W RMS e il loro prezzo supera le decina di migliaia di euro/dollari fino a toccare i 100.000 dollari.
Le caratteristiche principali sono:
- una risposta in frequenza il più lineare possibile: il monitor non deve colorare il suono in alcuna maniera, ovvero non deve né accentuare né attenuare alcuna frequenza contenuta nel segnale di ingresso. Maggiore è la linearità maggiore sarà il realismo del suono rispetto alla fonte (DAW o altro);
- una localizzazione stereofonica del suono il più precisa possibile;
- un range di frequenza riproducibile il più ampio possibile;
- una risposta ai transienti il più realistica possibile;
- massima traslazione nel suono;