Ma poi PERCHE' DESIDERABILE?Provate a darvi una risposta articolata.
Spesso succede che quando la soluzione di un problema tarda ad arrivare, ci si accorga che il problema era mal posto.
Potrebbe essere il nostro caso.
Proviamo a chiarire un pò.
Diciamo allora che quello dell'ascolto,inteso come processo percettivo, è un processo completo.
Esso consiste nella selezione parziale di dati provenienti dall'ambiente esterno attraverso un filtro,l'orecchio,quindi all'elaborazione successiva di questi dati attraverso processi che non ci sono del tutto noti ,sia nei loro modi,sia negli scopi.
Il risultato dell'elaborazione alla fine è la nostra sensazione.
Le misure sono invece un processo incompleto corrispondente solo alla prima parte di un processo del tipo di quello sopra descritto.
Ogni processo di misura,dove decidiamo di misurare cosa e come e possibilmente anche perchè,equivale alla progettazione di un nuovo senso/filtro artificiale ,i dati col quale ricavati abbisognano,per completare il processo, di essere elaborati per giungere ad un risultato.
In quest'ultimo caso come è evidente il processo di elaborazione non è univoco.
infatti siamo noi a decidere quale processo adottare e il risultato sarà quindi sempre diverso in funzione della elaborazione scelta.
In questo caso quindi l'elaborazione sarà nota, e possibilmente ben descrivibile,ma non univoca,mentre nel caso precedente abbiamo descritto una elaborazione che possiamo descrivere come sostanzialmente univoca.
Esisteranno quindi misure che si prestano più o meno utilmente a certi tipi di elaborazione e altre meno.
Queste elaborazioni diverse saranno poi più o meno condivisibili sia nella loro modalità sia nella loro utilità stimata, secondo giudizi che non possono che essere soggettivi.
Alcune di queste sono diffusamente poi adottate e condivise e perciò assurgono al ruolo di teorie accreditate,ma non per questo cambiano la loro natura sostanziale soggetiva .
Ne deriva che una apparecchiatura elettronica progettata per riproduzione musicale rimane sempre un prodotto soggettivo.
Da ciò sembrerebbe seguire che non vi è nulla di oggettivo,ma non è così.
Il processo che ha portato al prodotto finale,se ben descrivibile e ben descritto è un processo oggettivo.
Se la pubblicità del prodotto è questa descrizione del processo allora essa è oggettiva.
Si tratta però di una oggettività di tipo "matematico" l'unica alla quale ,coi nostri limiti,siamo in gradi di accedere.
Anche il processo di ascolto sarebbe oggettivo ,in tal senso, se fosse altrettanto ben descrivibile.
Alla luce di quanto detto rimarrà certamente ancora utile trovare una corrispondenza fra i due sistemi descritti,ma su quale sia questa utilità spero di avervi dato un elemento nuovo per decidere e giudicare.
Ciao,Sebastiano.