Pazzoperilpianoforte ha scritto:
Questa Zeffirelli l'ha un pò copiata da Richard Wagner, che però dentro ci metteva anche la poesia....
Se si riferiva ai libretti, direi che di poesia ce n'e' davvero poca.
Pazzoperilpianoforte ha scritto:
Questa Zeffirelli l'ha un pò copiata da Richard Wagner, che però dentro ci metteva anche la poesia....
ema49 ha scritto:
Non sono riuscito a trovarlo, ne' su Amazon, ne' su IBS..
pluto ha scritto:
Quello Emi è veramente completissimo con i 2 concerti di Haydn con l'Academy (meravigliosi) + tutta una serie di opere di autori a me sconosciuti o sentiti solo x nome.
Luca58 ha scritto:
Se si riferiva ai libretti, direi che di poesia ce n'e' davvero poca.
Massimo ha scritto:Tempo fa, mi sembra PPP, disse che una delle più belle versioni della "Madama Butterfly", era quella con alcuni dei nomi che appaiono in questo cofanetto,offertomi non proprio a basso prezzo, volevo chiedere se ho preso un abbaglio o era questa una delle migliori versioni dell'opera?
Gli interpreti:
Giuseppe Di Stefano, Anna Maria Canali,Maria Hunder,Tito Gobbi,Renato Ercolani, Arturo la Porta e Bruno Sbalchiero.
Orchestra e Coro del Teatro di Roma, Direttore Gianandrea Gavazzeni, Maestro del coro G. Conca.
Cofanetto di Tre Microsolco della Voce del padrone datata 1955.
Pazzoperilpianoforte ha scritto:
Si, infatti si riferiva ai libretti.... nel senso che lui riteneva l'evoluzione più compiuta dell'opera lirica fosse il dramma musicale, in cui l'elemento drammaturgico e poetico/letterario avrebbero trovato il loro compimento....
Peccato che il fondatore del dramma musicale (lui stesso) abbia avuto sempre la pertinacia di voler dare prova artistica anche nei suoi libretti, con risultati molto modesti letterariamente ed esiziali operisticamente, con monologhi interminabili di una retorica allucinante ed assolutamente privi di ogni logica teatrale....
Questo limite drammaturgico affligge tutti i suoi drammi, oltre alla retorica nibelungica e alla semplicizzazione della filosofia di Nietsche.
A mio parere l'unica su aopera degna di grande rilievo è il Tristan und Isolde: sia perché fonda con l'accentuatissimo cromatismo il linguaggio orchestrale dell'epoca successiva, sia perché si tratta di una storia di amore estremo, tradimento inevitabile, passioni autentiche di clima schopenhaueriano. E soprattutto perché si tratta di opera spesso realmente poetica (non letterariamente, ma musicalmente).
Volevo citare il Liebestod di Isotta, in questa interpretazione dell'ultimo Karajan con Jessie Norman, in concerto: si tratta di una delle interpretazioni più belle che io abbia mai sentito di questa pagina.... scusate la qualità audio mediocre...
Pazzoperilpianoforte ha scritto:
Devo dirti che credo di abbaglio si tratti Massimiliano, perché non ho mai ascoltato direttamente questa edizione, che però non è citata da nessun repertorio che selezioni per qualità le esecuzioni.
A mio parere le edizioni di rilievo della madama Butterfly sono, ordinate esclusivamente per anno di pubblicazione:
1. EMI 1955, Callas, Gedda, Borriello, Danieli, coro e orchestra Teatro alla Scala, H. von Karajan;
2. EMI 1966, Scotto, Bergonzi, Panerai, Di Stasio, coro e orchestra dell'Opera di Roma, J. Barbirolli;
3. Decca 1974, Freni, Pavarotti, Kerns, Ludwig, Senechal, coro della Staatsoper e orchestra Filarmonica di Vienna, H. von Karajan.
Non conosco l'edizione Freni+Sinopoli della DG, anno 1987, che viene in genere affiancata a quelle citate per resa complessiva...
Detto questo si tratta forse dell'opera di Puccini più schiacciata sul versante lacrimevole/piccolo borghese: già da quando appare in scena per la prima volta capisci che la protagonista è la vittima designata ed il compositore cercherà di sfruttare al massimo ogni artificio retorico per strapparti il massimo numero di lacrime possibile con cui farti riempire il fazzoletto. Sono secoli che non ascolto quest'opera: farlo mi sembra in qualche modo cadere in una trappola per vecchie comari...
... ma chiaramente si tratta del giudizio del tutto personale di un cinico spietato....
Luca58 ha scritto:
............
Ma se penso ad un libretto che abbia una valenza poetica tra quelli che conosco, davvero non so indicarne uno.
Grazie della risposta PPP.Pazzoperilpianoforte ha scritto:
Devo dirti che credo di abbaglio si tratti Massimiliano, perché non ho mai ascoltato direttamente questa edizione, che però non è citata da nessun repertorio che selezioni per qualità le esecuzioni.
A mio parere le edizioni di rilievo della madama Butterfly sono, ordinate esclusivamente per anno di pubblicazione:
1. EMI 1955, Callas, Gedda, Borriello, Danieli, coro e orchestra Teatro alla Scala, H. von Karajan;
2. EMI 1966, Scotto, Bergonzi, Panerai, Di Stasio, coro e orchestra dell'Opera di Roma, J. Barbirolli;
3. Decca 1974, Freni, Pavarotti, Kerns, Ludwig, Senechal, coro della Staatsoper e orchestra Filarmonica di Vienna, H. von Karajan.
Non conosco l'edizione Freni+Sinopoli della DG, anno 1987, che viene in genere affiancata a quelle citate per resa complessiva...
Detto questo si tratta forse dell'opera di Puccini più schiacciata sul versante lacrimevole/piccolo borghese: già da quando appare in scena per la prima volta capisci che la protagonista è la vittima designata ed il compositore cercherà di sfruttare al massimo ogni artificio retorico per strapparti il massimo numero di lacrime possibile con cui farti riempire il fazzoletto. Sono secoli che non ascolto quest'opera: farlo mi sembra in qualche modo cadere in una trappola per vecchie comari...
... ma chiaramente si tratta del giudizio del tutto personale di un cinico spietato....
ema49 ha scritto:
.........
Personalmente, della Tafelmusik non mi perderei mai questi concerti ed ouvertures:
Concerto per flauto, vl, vs, archi e b.c. (Produzione I)
Ouverture in Re maggiore per oboe, tromba, archi e b.c. (produzione II)
Quartetto in Re mg per recorder (sempre della famiglia dei flauti), 2 flauti e bc
Concerto in Fa maggiore per tre vl, vl grosso e b.c. (stupendo, II produzione))
Trio in Mi mn per flauto oboe e b.c. (II produzione)
Concerto in Mi bem mag per due corni,oboe e b.c. (III produzione)
Solo in Sol min per oboe e b.c. (Produzione III)
Giacomo, che dici della selezione? Rispecchia anche i tuoi gusti?
carloc ha scritto:A me è piaciuto molto...voi cosa ne pensate?
Carlo
IL BACHIANO ha scritto:
Infatti, come anche dici in seguito, non penso sia necessaria l'alta poesia per un'opera. Per questo ci sono madrigali e lieder (ma anche in questo caso non mi parrebbe una bella operazione musicare poesie sublimi, tipo l'Infinito).
Penso alla trilogia di Da Ponte, non sarà Leopardi, ma i suoi libretti sono perfetti per lo scopo.
pluto ha scritto:Vito era questa l'edizione che mi avevi raccomandato in DVD qualche tempo fa vero?
X il momento assaggiamo il rip audio, poi troveremo il DVD
Di nuovo la coppia Ildebrando Arcangelo e la Netrebko dopo il bel Don Giovanni alla Scala.....( o meglio Le nozze sono sicuramente antecedenti..)
Luca58 ha scritto:Io sono di nuovo alle prese con l'acquisto della sinfonia 40 di Mozart, che non riesco a trovare in versione decente. In Lp avevo risolto con la versione DG di Karajan con i Wiener, ma in CD non la trovo. Ho Bohm, Marriner e Davis. Bohm e' lento come al solito ed e' noioso, Marriner nella versione EMI registrata agli Abbey Road Studios e' sciatta e troppo veloce, con una incisione DDD nella quale i bassi vanno immaginati.
La versione di Davis (Philips) e' certamente la migliore, ma l'incisione grida vendetta, con pochi bassi ma in compenso confusi, spostata a sinistra e poco trasparente.
Annamo bene!
"Pazzoperilpianoforte"
Edizioni filologiche:
1. Charles Mackerras, Linn 2008, splendido disco e splendida registrazione.
2. Nikolaus Harnoncourt, personalissimo come sempre, o lo ami o lo odi, Warner 1983.
carloc ha scritto:Tanto per disturbare il corretto svolgimento della discussione.
Ho appena finito di ascoltare un viniluccio del 1984
A me le sonate sono piaciute molto...qualcuno di voi le consce?
Saluti,
Carlo