iano ha scritto:
Se intendi la causa fisica non la sò,anche se mi sentirei di escludere che c'entri l'effetto pelle.
O meglio,diciamo che le cause fisiche note,che sono ben relazionabili con la geometria,non si riescono poi ben a relazionare con gli ascolti,ma sopratutto non spiegano l'entità delle differenze.
Il punto di parenza per me è filosofico e consiste in una critica della scienza.
La mia posizione è che la scienza è un prodotto dell'uomo,della sua evoluzione e sostanzialmente consiste nella presa di coscienza del suo modo di agire e di relazionarsi alla natura.
Ti faccio notare che,anche se la scienza ha costituito un bel salto evolutivo,non è che abbiamo smesso di essere scimmie all'improvviso,grazie a Galileo,e non è che le scimmie sono tanto stupide,anzi proprio per niente,ti pare.
Ma prendere coscienza di quello che siamo comporta vantaggi e svantaggi,sopratutto all'inizio,e la nostra presa di coscienza è ancora giovane,praticamente una scimmia.Crescerà e si evolverà.
Al momento la nostra coscienza media equivale a dire scienza=misure.
Ma le misure sono solo uno strumento.e se in certi casi sembrano inadatte cosa facciamo,ci dimentichiamo di tutto il resto che noi siamo.In mancanza di misure la nostra razionalità diventa impotente?
Non siamo più in grado di dare credito alle nostre sensazioni e di cercare,come ci è naturale farlo,di relazionarle,per un malinteso senso di ciò che è scienza?
Eviteremo perciò di usare il nostro strumento principe,e sottolineo NOSTRO,che è la matematica?Poi,anche in caso che le misure si mostrino utili il discorso non si conclude qui.la trafila è ancora lunga prima di giungere a una legge fisica.
E,se accettiamo giocoforza o giocopiacere,di usare le nostre sole sensazioni,non siamo perciò autorizzati a saltare tutta la trafila che comporta il metodo scientifico.
Quindi se riesci a mettere in relazione le valutazioni all'ascolto con le strutture matematiche del cavo sai come fare a costruire un buon cavo.Comprendi che per farlo devi accettare dei compromessi,fare approssimazioni etc etc....
Cioè tutte quelle cose che puoi fare con una legge fisica.
Però secondo te,se io avessi le competenze che però non ho,non ti pare che il lavoro fatto mia vrebbe già aiutato a intuire qualcosa.?A tentare misure nuove e diverse,e magari questa volta azzeccate.
Perchè è ovvio che l'obiettività del risultato è la meta principale,ma non necessariamente prima,e meno che mai l'unica..
Il punto di partenza è riprendersi la fiucia in se stessi,e qundi nelle proprie orecchie,della quale un acerba ancora teoria scientifica ci ha in parte privati.
Per farti un esempio attuale.
Il motivo per cui oggi siamo in crisi non è la mancanza di lavoro,ma il fatto che i giovani non lo cercano.
Poi le cose stanno ancora peggio di così,perchè la globalizzazione richiede non la ricerca di un lavoro,ma il saperselo inventare.
Puoi capire quindi quanta fiducia in se stessi serva per ciò.
Il problema quindi oggi non è come misurare,ma come misurarci.
Però bisogna dire che questo Socrate l'ha sempre detto e Socrate è il padre della filosofia,e la filosofia è parte dell'uomo.
Se alieniamo la filosofia in favore di una malintesa scienza il delicato castello di carte che è l'uomo crolla.
Ed eccoci tutti in crisi.
Scienziati geni,santi e guru sono tutti alibi per farci da parte,ma ormai il giochino si è scoperto.
Quindi fuori tutti a inventarci il nuovo mondo che la stessa scienza ci sta proponendo grazie alla globalizzazione.
Minchia,esagero sempre.Scusa Pavel. :))
Ciao,Sebastiano
P.S.Ma tu i chiedevi come fà un cavo a fare tutte quelle cose là?
Quando lo scopriremo ci chiederemo: cos'è che ci ha resi così sordi?
E la giusta risposta a questa domanda varrà ben più di un filo.