Scusa se mi intrometto, ma vorrei rispondere a Vito:
Pazzoperilpianoforte ha scritto:Sulla base di quello che dici, Filippo, dovremmo intendere che secondo te e sulla base degli amplificatori che hai ascoltato l'ampli Stax 600 limited è quello che più di tutti ti sembra neutro, cioé non condizionante il suono della 009?
Se non sbaglio oltre al 600Limited, Fil ha ascoltato solo l'Egmont e altri ampli sempre a marchio Stax, Fil correggimi se sbaglio.
Pazzoperilpianoforte ha scritto:
Ma allora, quando si parla di altre amplificazioni e si parla di più corpo, più dinamica, maggiori dimensioni della scatola spaziale riprodotta, si sta parlando di risultati ottenuti tramite la progettazione di amplificazioni complementari, non flat, al prodotto per cui vengono ottimizzate? Si sta parlando di amplificazioni "snaturanti" del suono delle elettrostatiche?
Distinguerei la parola ottimizzazione, stiamo parlando di ottimizzazione elettrica, o ottimizzazione timbrica?
E' indubbio che per funzionare a dovere con le elettrostatiche un ampli debba avere determinate rispondenze elettriche, di impedenza, e anche di potenza, non ne serve tanto, ma qualche watt in piu' non guasta.
Il modo di riprodurre l'immaggine "spaziale" o headstage come lo vogliamo chiamare, puo' essere determinato dalla progettazione dell'ampli, che valvole ho usato e che tipologia ho scelto per lavorare, push-pull(COriolan/Wes) o single ended(600Limited/P.a.c.e./Egmont).
Il concetto no-flat è applicabile a tutti i prodotti, poi ognuno sceglie cosa cambiare per ottenere un suono a quello piu' rispondente al proprio gradimento con valvole/cavi e altro.
Il concetto di snaturare il suono elettrostatico è una cosa che io ho percepito solo con l'uso dei trafo di Woo, il Wee, e non con le altre amplificazione da me possedute(Coriolan/Woo WEs/600Limited/P.a.c.e.).
Ho ribadito questo concetto diverse volte, evidentemente i trafo di Woo fanno perdere alla cuffia quella sensazione di magia tipico delle cuffie elettrostatiche, forse i troppi passaggi comportano sul segnale una inevitabile perdita di informazioni, per cui non basta "solo" alimentare le membrane a 580v, ma ci vuole anche dell'altro.
Questa sensazione è maggiormente avvertita con la musica classica, dove a parer mio le elettrostatiche fanno segnare una sensibile superiorità rispetto alle sorelle dinamiche.
Pazzoperilpianoforte ha scritto:
Io in generale ritengo che l'amplificazione migliore dovrebbe essere quella che non si sente, quella di cui ci possiamo dimenticare. E questo vale per i diffusori come per le cuffie: ma mentre in ambito diffusori si capisce bene quali siano le amplificazioni neutre, non so se si può dire la stessa cosa delle amplificazioni per cuffia, ambito in cui sovente si progettano prodotti pensati per uno specifico trasduttore.
In verità, sembrerebbe quasi che con le cuffie sia più difficile definire il termine di neutralità per una amplificazione...
Un progetto per amplificatore per cuffie ha le stesse problematiche, se non maggiori di uno stesso progetto per amplificatore tradizionale.
Oltre il progetto su carta, che deve essere funzionale, ci sono anche tutte le rilevazioni fatte con le strumentazioni, e queste devono fornire dati certi su cui lavorare per poter ottenere delle informazioni atte a modificare cio' che non corrisponde a misurazioni "perfette".
Ti faccio un esempio, è stata fatta una misurazione dell'onda quadra dei trafo di Woo, il Wee, ebbene, presenta notevoli distorsioni, è innegabile che all'ascolto qualcosa puo' non quadrare come deve, mentre invece il 600Limited ed il P.a.c.e. hanno ottenuto misurazioni pressoche' perfette...questo vorrà dire qualcosa?
Al di là di questo, le misure ti danno l'idea della bontà del progetto(elettricamente), ma non ti sapranno certamente dire nulla di come possa essere in realtà l'amplificatore una volta attaccato alla cuffia.
Questo è il motivo per cui in linea di massima un apparecchio deve avere una gran dote di neutralità, per poi essere personalizzato finemente a proprio gusto.
Sal.