Da pluto Mar Feb 08 2011, 16:10
Dragoncello beccati il finale
Se qualcun altro avesse bisogno di imponenti traduzioni è gentilmente pregato di andare a .... ad ascoltare la musica da un'altra parte - Thank you
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Più convenzionale è forse The New Standard di Herbie Hancock, un disco vecchio di 10 anni che è una di quelle registrazioni che camminano su quella sottile linea tra il suonare eccellente su buoni sistemi e pessimo su quelli cattivi. Il piano è sempre stato uno degli strumenti più difficili da registrare e da riprodurre (in modo particolare in digitale) e grandi esempi sono rari. Ma il Mikado tratta sempre la musica con un tocco delicato e agile . Ha velocità e forza in buona misura ma somma queste qualità e aggiunge una reale sensazione di progressione e momento ritmico. Ho raramente ascoltato The New Standard suonare meglio e più gioioso. Laddove il mio Naim CD 555 offre una seria , intensa visione sfumata di scuro,il Mikado offre un approccio in qualche modo più chiaro ai musicisti. Laddove la maggior parte dei sistemi cadono su questo disco è che non riescono a risolvere la densità della strumentazione, mancano di tonalità e sfumature di colore e necessario carattere. Questo è esattamente quello in cui il Gryphon eccelle poichè la sua superba separazione, tonalità e velocità, accoppiata al suo meraviglioso tocco chiaro, porta realmente il suono ad un picco e vi lascia concentrare su tutte quelle cose che fissano fantastici musicisti separatamente. Il fraseggio di Hancock e la sua unica tecnica sulla mano sinistra che così spesso è un semplice suggerimento
di dove la direzione armonica potrebbe risiedere, è portato a vita e così facile da seguire. Incominciate a capire che niente in quest'album è così diretto come pensavate che fosse mentre emerge il mattoncino occasionale al di fuori del muro ritmico. Aggiungete al contesto la batteria veramente sorprendente di Jack DeJohnette e il modo in cui lui usa i piatti per illuminare la melodia ed il percorso a venire, e sul sistema giusto questo diventa un'esperienza coinvolgente e da far strabuzzare gli occhi. Non è una delle grandi registrazioni che sono spesso usate x dimostrare i sistemi hi-fi ma è grande musica, musica che potrebbe essere stata creata proprio x le virtù del Mikado.
Ci sono solo poche controindicazioni. C'è, anche dopo diversi mesi di uso intenso, un leggero velo di vernice lucida sopra la musica. Onestamente non mi infastidisce, ma sono consapevole che c'è. Allo stesso modo, so che il bilanciamento tonale è leggermente chiaro e che la presentazione è sempre un pò in avanti. In confronto con il mio Naim CD 555, che costa più del doppio, può suonare anche un pò affrettato, quando deve trattare passaggi musicali altamente complessi. Il Naim è più rilassato e ha uno sfondo + nero e tranquillo da cui operare. Ma questi sono mali minori e sono la sorta di commenti che possono essere fatti solo tra i migliori players in circolazione - e questi costano molto più del Mikado.
Ma non dimentichiamo che la musica attraverso un buon sistema dovrebbe spesso avere un pizzico di divertimento. Il Mikado non delude neanche sotto questo aspetto. Possiede un reale basso che è fermo e pieno d'impatto. Non svanisce mai quando la frequenza cade ma rimane impresso fermamente a fuoco. Aggiungetevi la sua indubbia velocità e inizierete a capire che tipo di sistema richiede il Mikado. Accoppiato ad un Gryphon Diablo, un poderoso ampli integrato, crea un sistema con drammatiche capacità di transienti piene d'impatto e di controllo vecchia maniera.
Trio of Doom è un disco molto interessante dall'ultimo, ma grandissimo bassista Jaco Pastorius, dal batterista Tony Williams, morto nel 1997 e da John Mc Laughlin. Questa è una commemorazione ed un flash di un trio che è durato un attimo e solo x la durata di questo disco. Fu registrato nel 1979 all'Havana Jazz Festival e pubblicato solo recentemente. C'è un sacco di soffio del nastro e la registrazione stessa suona completamente non trattata e questa è una buona cosa.Le salve d'apertura sono sparate da Williams sulla traccia Drum Improvisation. Normalmente un titolo come questo mi avrebbe subito spinto verso la traccia 2 ma con il MIkado in funzione e con il controllo del volume oltre la media, ha una qualità che raramente si può ascoltare da una batteria registrata in quell'epoca.La semplice natura viscerale dei bastoni che colpiscono le pelli, la tenuta e la resistenza della pelle stessa e l'incredibile presenza e l'impatto improvviso hanno una grande rilevanza su ogni sistema. Aggiungetevi il suono del tom tom e li letali colpi ad alta frequenza dei piatti e vi garantisco che aver a che fare con questo tipo d'energia, avrebbe fatto arrampicare sugli specchi la maggior parte dei sistemi .
Che non ce l'avrebbero fatta e non avreste potuto ascoltarli. Con il Mikado collegato al Lyra Connoisseur 4.2L SE ed un paio di squisiti Ayre MXR mono amps il suono è intimidatorio ed eccitante. ma mai sgradevole. Suppongo che potreste definire l'intero album come un ammazza-sistemi visto che è così grezzo e non compresso ma, dato l'innato talento del Mikadoa trattare i transienti e l'inarrestabile abilità degli MXR a fornire energia senza sbuffi o sforzi, subito è diventato un marchiodelle capacià del sistema. Perchè è questo quello che stiamo trattando qua e in ogni alla recensione di qualsiasi apparecchiatura audio. E' come assemblate un sistema intorno al componente in questione che determina realmentei risultati ed i l mikado soddisfa la maggior parte dei requisiti.
IL GRIPHON presenta la musica entusiasticamente con un contorno delineato e ricco. Può non essere il meno colorito o il più accurato a livello sonico per il prezzo, ma da sempre una visione della musica che cattura l'attenzione e che per me è fondamentale. Fate attenzione agli accoppiamenti e ricordate il mio consiglio di apertura e non ascoltatene mai uno che non abbia girato molto, molti dischi o vi potreste domandare come mai. Il MIkado non costa poco ma rappresenta un'opzione attraente e ricca di stile.