Da Carlito Ven Giu 09 2023, 19:21
E' la volta dell'RU6 inserito a monte del resto..
Chi ha detto su head-fi che è rotondo, nel senso che arrotonda, a mio avviso ha qualcosa altro di rotondo al posto del buon senso...
E' una timbrica da vinile, come dicevo, per nulla rotonda, nel senso di stondata (che termine orribile dire che gli strumenti vengono arrotondati.... bleah..)
E' una timbrica dell' R2R, più verosimile al vinile con una ricchezza armonica e dettaglio sconosciuto ad un chip ESS, sia pure all'M15 che è stato piegato a non essere gelido e glaciale (suono altamente digitale).
E' chiaro che anche il nuovo cavo mette del suo, la AMT è un'altra cuffia, elevata in chiarezza e possenza, oltre che in scena ampia ed estesa.
Questa timbrica R2R è da avere nel proprio parco cuffiofilo. Non ci sono frasi o parole che ne possano descrivere la magia.
Non è un sidegrade a nessuno, è un modo di porgere musica tutto particolare, nel senso di magico, se mi lasciate esprimere in tal senso.
Musica dal rock, al jazz, alla classica, al metal. La predilezione è tutto forse lasciando da parte generi velocissimi (hard rock e metal).
L'elettronica risprodotta con R2R ha un fascino del sinth che viene smontato dal suo timbri ferreo digitale, e resa non "rotonda" ma magica.
R2R non arrotonda proprio nulla, per me arrotondare significa prdere dettaglio, pezzi, particolari. Spero di essermi spiegato, non si perde nulla di dettaglio, si acquisisce una timbrica da vinile, che lascia apprezzare il pezzo musicale, non la catena audio.
Gli strumenti a corda con RU6 hanno quello che devono avere, le armoniche che accompagnano ogni nota, quelle armoniche pari che "segnano" la timbrica vinile. Nessun altro chip ci riesce.
Forse si avvicina il Philips 1541, storico ed etereo chip dal suono più analogico mai creato.
L' R2R dell' RU6 ne eleva ad n le peculiarietà soniche.
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Ricordo che questa catena amplifica e di molto le differenze audibili già a nudo collegando cuffie efficienti direttamente ai dongle.
Utilizzo la AMT perche' capace di rivelare ogni minimo dettaglio al più piccolo dei cambi che si fa, dai cavi, agli abbinamenti.
Dunque, pur se noi amanti della musica parliamo con termini e vocabili sempre dettati sul tutto e nulla, qui fra il molto ed il poco, l'RU6 ci mette una scala infinita di particolari e di armoniche vinile.
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Per mantenersi sullo standard Dire Straits Brothers in arms - quanta ricchezza esprime - come ho scritto "di la'" ogni volta che ascolto l'RU6 mi proietto in quella sala del mio caro amico che aveva un signor impianto del valore di un appartamento di oggi, dal piatto a sospensione magnetica ai cavi degni di una centrale nucleare, e da una serie di pre e finali tutti a valvole e mica piccole, rettificatrici belle grosse, finali rotonde e generose, chi si ricorda cosa fossero, allora ero agli inizi, per finire alle casse con trombe, woofer, medi -- insomma emozione nell'ascolto di un vinile amplificato a "dovere" con quella magia che l'RU6 ripropone nel palmo della mano. E non è un ricordo offuscato, bensi' più vivido che mai, senza il costo di un appartamento... difficile da "deglutire" il concetto direi. La differenza c'è nella fisicita' dell'ascolto chiaramente, la magia ed il coinvolgimento è quella, senza tanti giri di parole.