Depressione ed esaltazione sono i due volti della stessa verità.
Buona serata.
Spiritlabs ha scritto:
Il suono di in pianoforte è e resterà quello.
Se quando attacchi l'impianto senti tutta un'altra cosa non stiamo giocando nello stesso campionato.
Pazienza non pretendo che il mio lavoro piaccia a tutti.
Umilmente sottopongo il mio lavoro al vostro giudizio e se vi soddisfa o vi trasmette qualcosa vorrà dire che ho fatto qualcosa di utile alla comunità.....facendo giocare un pò tutti.
Bruckner ha scritto:
Fermo restando che, per me, il contrasto è il sale della democrazia!
Bruckner ha scritto:Mi raccomando le tute sporche di olio da motore come nelle migliori officine....
Bruckner ha scritto:Audiofili e costruttori hi-end (di norma entrambi over40) hanno spesso in comune due cose:
crisi di mezza età e disforia.
Per questo vanno così d'accordo... se le fanno e se le raccontano tra loro.
Bruckner ha scritto:Audiofili e costruttori hi-end (di norma entrambi over40) hanno spesso in comune due cose:
crisi di mezza età e disforia.
Per questo vanno così d'accordo... se le fanno e se le raccontano tra loro.
biscottino ha scritto:Francamente io invece sono in totale disaccordo con chi, a mo di spot,, continua a consigliare di andare ad ascoltare concerti dal vivo,, come se ai concerti dal vivo si manifestasse la più alta corrispondenza tra ascolto e timbro reale dello strumento.
In realtà il più delle volte,, passa tutto attraverso ampli/mixer/diffusori,, per cui quello che ascoltiamo è già frutto di manipolazione.
Certo,, capita talvolta di trovarsi dinanzi allo strumento nudo,, l'anno scorso su una ventina di concerti visti/ascoltati,, mi è capitato solo con Bahrami e Rea ad Umbria jazz in teatro,, e sicuramente era un bell'ascoltare...per il resto,, solita "mediocre" amplificazione,, come quella utilizzata per il live di Kurt Elling ad Umbria jazz winter.
biscottino ha scritto:Francamente io invece sono in totale disaccordo con chi, a mo di spot,, continua a consigliare di andare ad ascoltare concerti dal vivo,, come se ai concerti dal vivo si manifestasse la più alta corrispondenza tra ascolto e timbro reale dello strumento.
In realtà il più delle volte,, passa tutto attraverso ampli/mixer/diffusori,, per cui quello che ascoltiamo è già frutto di manipolazione.
Certo,, capita talvolta di trovarsi dinanzi allo strumento nudo,, l'anno scorso su una ventina di concerti visti/ascoltati,, mi è capitato solo con Bahrami e Rea ad Umbria jazz in teatro,, e sicuramente era un bell'ascoltare...per il resto,, solita "mediocre" amplificazione,, come quella utilizzata per il live di Kurt Elling ad Umbria jazz winter.
crazywipe ha scritto:Una domanda per Andrea: Hai avuto modo di misurare la risposta in frequenza della MONOBLOCK? Sarebbe interessante vedere cosa cambia rispetto ad una 770 Stock.
Anche la Sennheiser ha fatto lo stesso con la HD25, sostituendo le cups in plastica con delle cups in alluminio anodizzato. Sicuramente la gamma bassa ne ha giovato in estensione. Di contro sono più pesanti. Personalmente preferisco quelle in plastica per la comodità.
Per quanto riguarda il discorso: "Come deve suonare una cuffia"
Volevo ricordare a tutti che e' stata pubblicata una ricerca scientifica del Dr. Sean Olive di Harman che ha ricavato la curva ideale della risposta in frequenza per le cuffie. Al di la di come la penso io, o come la pensa un altro, la scienza e' scienza e non un opinione. E fin quando un altra ricerca, sempre condotta con metodo scientifico, non vada a dimostrare che il paper del Dr. Olive e' sbagliato, il riferimento di come debba suonare una cuffia resta il suo.
Saluti!
biscottino ha scritto:Francamente io invece sono in totale disaccordo con chi, a mo di spot,, continua a consigliare di andare ad ascoltare concerti dal vivo,, come se ai concerti dal vivo si manifestasse la più alta corrispondenza tra ascolto e timbro reale dello strumento.
In realtà il più delle volte,, passa tutto attraverso ampli/mixer/diffusori,, per cui quello che ascoltiamo è già frutto di manipolazione.
Certo,, capita talvolta di trovarsi dinanzi allo strumento nudo,, l'anno scorso su una ventina di concerti visti/ascoltati,, mi è capitato solo con Bahrami e Rea ad Umbria jazz in teatro,, e sicuramente era un bell'ascoltare...per il resto,, solita "mediocre" amplificazione,, come quella utilizzata per il live di Kurt Elling ad Umbria jazz winter.
biscottino ha scritto:Francamente io invece sono in totale disaccordo con chi, a mo di spot,, continua a consigliare di andare ad ascoltare concerti dal vivo,, come se ai concerti dal vivo si manifestasse la più alta corrispondenza tra ascolto e timbro reale dello strumento.
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Spiritlabs ha scritto:
Per concerti live amplificati tutto cambia, non è la timbrica da inseguire ma l'impatto viscerale, la dinamica.... Quello è un prodotto finito e lo si prende così comè.
.......
phaeton ha scritto:
Sal, come avrai sicuramente notato, io consiglio sempre di andare ad ascoltare concerti acustici
ecco perche' amo andare in piccoli club o cmq in concerti dove e' logisticamente possibile ascoltare lo strumento non amplificato.
phaeton ha scritto:....e anche qui, tanto per fare il pignolo e rinfocolare la polemica, siamo proprio sicuri che basti non amplificare? c'e' un locale, il Blue Note a NY, in cui molti jazz player si esibiscono. e' considerato un locale storico. beh, a meno di non lasciare un centone di tip alla prenotazione (on top all'ingresso s'intende...) e accapararsi un tavolo di seconda fila al max, e davanti al palco, l'acustica sara' orrenda, e snaturera' alla grande qualunque strumento. ci ho ascoltato diversi player, e mi sono divertito pure tanto, ma certamente il timbro dello strumento era completamente falsato........... e infatti i proprietari lo sanno e spesso amplificano...... e in quel caso si sente meglio e mo' come la mettiamo??
phaeton ha scritto:....e anche qui, tanto per fare il pignolo e rinfocolare la polemica, siamo proprio sicuri che basti non amplificare? c'e' un locale, il Blue Note a NY, in cui molti jazz player si esibiscono. e' considerato un locale storico. beh, a meno di non lasciare un centone di tip alla prenotazione (on top all'ingresso s'intende...) e accapararsi un tavolo di seconda fila al max, e davanti al palco, l'acustica sara' orrenda, e snaturera' alla grande qualunque strumento. ci ho ascoltato diversi player, e mi sono divertito pure tanto, ma certamente il timbro dello strumento era completamente falsato........... e infatti i proprietari lo sanno e spesso amplificano...... e in quel caso si sente meglio e mo' come la mettiamo??
Con tutto il rispetto, ma si perde un punto di vista fondamentale, ai concerti non si va a sentire l'impianto, ma per ascoltare la musica.Spiritlabs ha scritto:
Per concerti live amplificati tutto cambia, non è la timbrica da inseguire ma l'impatto viscerale, la dinamica.... Quello è un prodotto finito e lo si prende così comè.
Raramente ci sono tecnici che possono utilizzare materiale di qualità o che sappiano ottenere un risultato in stile Hi-end.
Mike, hai centrato il punto, c'è davvero poco in comune tra un ascolto fatto di un trio jazz live in un locale,, e ascoltare gli stessi brani nel disco dello stesso trio registrato in studio.phaeton ha scritto:....e anche qui, tanto per fare il pignolo e rinfocolare la polemica, siamo proprio sicuri che basti non amplificare? c'e' un locale, il Blue Note a NY, in cui molti jazz player si esibiscono. e' considerato un locale storico. beh, a meno di non lasciare un centone di tip alla prenotazione (on top all'ingresso s'intende...) e accapararsi un tavolo di seconda fila al max, e davanti al palco, l'acustica sara' orrenda, e snaturera' alla grande qualunque strumento. ci ho ascoltato diversi player, e mi sono divertito pure tanto, ma certamente il timbro dello strumento era completamente falsato........... e infatti i proprietari lo sanno e spesso amplificano...... e in quel caso si sente meglio e mo' come la mettiamo??