Ma quale fedeltà andate cercando?
iano- Vip Member
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- Messaggio n°1
Ma quale fedeltà andate cercando?
Spesso ci si accapiglia fra chi ascolta l'impianto e chi la musica,dimenticandosi che l'impianto serve a far suonare i dischi.La fedeltà al massimo è solo un espediente per arrivarci,quando serve e se serve.
Luca58- Hi-End Member
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- Messaggio n°2
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Per apprezzare un disco suonato bene che ci piace la fedelta' di principio non e' indispensabile ma si perde molto dell'esecuzione.
steve966- Senior Member
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- Messaggio n°3
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
penso che prima o poi,come del resto in tante altre cose della vita quotidiana,bisogna trovare un giusto compromesso.
Si rischia altrimenti di non accontentarsi mai e di cercare di raggiungere un qualcosa che non si sa piu' cosa sia.
Si rischia altrimenti di non accontentarsi mai e di cercare di raggiungere un qualcosa che non si sa piu' cosa sia.
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iano- Vip Member
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- Messaggio n°4
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Il mio non era un velato invito ad accontentarsi.Però ammetto di essere rimasto un po' sul vago.Cercherò di seguito di centrare meglio la discussione.Luca58 ha scritto:Per apprezzare un disco suonato bene che ci piace la fedelta' di principio non e' indispensabile ma si perde molto dell'esecuzione.
In effetti io sono incontentabile, come ogni audiofilo,e posso rinunciare qualcosa solo in cambio di una sostanziosa contropartita.
Geronimo- Self-Awareness
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- Messaggio n°5
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
La fedeltà è come la lepre meccanica per i levrieri: irraggiungibile Ed è irraggiungibile perchè NON esiste. Se esistesse la si potrebbe quantificare e raggiungere finalmente, un giorno, e questo decreterebbe la fine dell'alta fedeltà come ricerca. O se volete è come le rette parallele che si incontrano all'infinito, una chimera, una pura illusione
E nessuno vuole che l'illusione finisca : i costruttori, per ovvi motivi, e gli appassionati perchè una volta raggiunto l'obbiettivo si sparerebbero per la noia
E nessuno vuole che l'illusione finisca : i costruttori, per ovvi motivi, e gli appassionati perchè una volta raggiunto l'obbiettivo si sparerebbero per la noia
iano- Vip Member
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- Messaggio n°6
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Io nel tuo post ci leggo una lunga e dolorosa (a volte) esperienzasteve966 ha scritto:penso che prima o poi,come del resto in tante altre cose della vita quotidiana,bisogna trovare un giusto compromesso.
Si rischia altrimenti di non accontentarsi mai e di cercare di raggiungere un qualcosa che non si sa piu' cosa sia.
Correggimi se sbaglio.
Interessante perché credo sia una esperienza molto comune ,ma su cui forse poco si riflette.
Ma è una cosa che più che a un compromesso assomiglia ad una resa per sopravvenuto stato confusionale (non si sà più che cosa sia),con successivo passo indietro.
La tua risposta in effetti è molto vicina a dove volevo parare con questa discussione.
bongo-exe- JuniorMember
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- Messaggio n°7
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Dal mio punto di vista bisogna arrivare a un compromesso, bisogna pensare alla musica che si sente non da dove viene prodotta, senno non ce la si gode piu ! conosco gente che tutto il tempo che si ascolta qualcosa controlla ogni due secondi i diffusori gli sposta di millimetri ogni 5 minuti, arieggia sull'ampli.... dai... la musica è fatta per essere ascoltata, non per valutare il proprio impianto.
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Nad
iano- Vip Member
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- Messaggio n°8
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Hai fatto centro.Geronimo ha scritto:La fedeltà è come la lepre meccanica per i levrieri: irraggiungibile Ed è irraggiungibile perchè NON esiste. Se esistesse la si potrebbe quantificare e raggiungere finalmente, un giorno, e questo decreterebbe la fine dell'alta fedeltà come ricerca. O se volete è come le rette parallele che si incontrano all'infinito, una chimera, una pura illusione
E nessuno vuole che l'illusione finisca : i costruttori, per ovvi motivi, e gli appassionati perchè una volta raggiunto l'obbiettivo si sparerebbero per la noia
A molti conviene spacciare la fedeltà come una meta,compresi gli audiofili.
Perché la meta in effetti è libera,e questo a molti può non piacere o far paura.
in effetti la fedeltà è solo una bussola.Un mezzo che può servire ad arrivare da qualche parte
bongo-exe- JuniorMember
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- Messaggio n°9
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
steve966 ha scritto:
Si rischia altrimenti di non accontentarsi mai e di cercare di raggiungere un qualcosa che non si sa piu' cosa sia.
Questo è anche quello che intendo
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Nad
Geronimo- Self-Awareness
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- Messaggio n°10
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Scendendo più sul pratico, io divido i costruttori di apparecchiature hi-fi in tre categorie: chi tenta di vendere la "fedeltà", chi vende solo un'estetica sonora e chi si sforza di rendere verosimile gli ascolti degli appassionati.
Chi scegliere?
Per oggi basta con le cattiverie , vado a magnà
Chi scegliere?
Per oggi basta con le cattiverie , vado a magnà
iano- Vip Member
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- Messaggio n°11
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Sono d'accordo.bongo-exe ha scritto:Dal mio punto di vista bisogna arrivare a un compromesso, bisogna pensare alla musica che si sente non da dove viene prodotta, senno non ce la si gode piu ! conosco gente che tutto il tempo che si ascolta qualcosa controlla ogni due secondi i diffusori gli sposta di millimetri ogni 5 minuti, arieggia sull'ampli.... dai... la musica è fatta per essere ascoltata, non per valutare il proprio impianto.
Ma forse si potrebbe scavare di più in questo concetto.
Sarà banale,ma lo dico.
Quando ascolto live giudico in genere la musica,non gli strumenti che suonano.
Non sono lì per fare la classifica dei migliori liutai.
Potrei fare la stessa cosa ascoltando un impianto se riuscissi a togliermi dalla testa la fissa dell'alta fedeltà.
Intendiamoci non è che sia una fissa sbagliata in sé,ed anzi è più che naturale avercela.
Cosa ne pensi?
iano- Vip Member
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- Messaggio n°12
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Buon appetito.Geronimo ha scritto:Scendendo più sul pratico, io divido i costruttori di apparecchiature hi-fi in tre categorie: chi tenta di vendere la "fedeltà", chi vende solo un'estetica sonora e chi si sforza di rendere verosimile gli ascolti degli appassionati.
Chi scegliere?
Per oggi basta con le cattiverie , vado a magnà
Direi che vendere un estetica sonora mi piace di più.
E' la stessa cosa che vendono i liutai.
Questa mi sembra una fedeltà più profonda,non alla musica,ma all'idea di musica.
In due parole,l'impianto come strumento musicale.
E' una prospettiva che farei viaggiare in parallelo a quella tradizionale della fedeltà.
Due bussole è meglio di una...o no?
E questo è il succo di quello che volevo veramente dire.
La fedeltà in sé non ha nulla di sbagliato,ma è l'idea che sia l'unica strada possibile che è sbagliata.
Seguendola in modo indefesso alla fine si arriva a qualcosa che,come è stato detto qui,"non si sà più bene cosa sia".
O,per dirla in un altro modo,a "qualcosa di diverso da quello che mi aspettavo,e che non so ben dire cosa sia".
iano- Vip Member
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- Messaggio n°13
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Provo a dirlo in altro modo.
Il metodo classico dell'alta fedeltà (una delle nostre bussole) è un metodo diretto in base al quale (nei limiti,che non sono pochi, del possibile) si confronta l'ascolto live con quello riprodotto.
Il problema di questo metodo non è nei suoi limiti,perché qualunque metodo ha i suoi limiti connaturati.
Sono limiti che anche grazie agli strumenti di misura,possono essere ridefiniti,ma mai eliminati.
Ma è più produttivo forse invece affiancare metodi diversi,che valgono come diversi punti di vista,ognuno coi suoi limiti,ma di diversa natura.
Consideriamo l'impianto nelle sue parti.
Bello immaginarlo come un solido e affidabile monoblocco,seppur fatto di tante parti.Ma è proprio così?
Una parte importantissima dell'impianto,in effetti....non sembra farne parte.
Detto in altri termini è una sua parte variabile,il software,e quindi cancelliamo l'immagine del monoblocco, fatto sì di tante parti,ma ben definite.Non sono affatto tutte ben definite.
In genere quando si parla di assortire bene le parti dell'impianto ci si riferisce a quelle solo ben definite.Sorgente,ampli diffusori etc....
In rari casi ci si spinge a mettere dentro indirettamente anche il software,quando si parla di genere musicale a cui si vuole dedicare l'impianto.
Ma più in generale noi vorremmo che l'impianto fosse in sinergia con l'intera nostra discoteca.
Sembra banale dirlo,ma in effetti questo vale secondo me come una prospettiva diversa da quella della fedeltà.Cioè,non necessariamente a quella sovrapponibile.
Quanto vale in crediti di fedeltà un impianto che si interfacci sempre bene con il software?
Proprio nulla,perché si tratta di due valute differenti.
Nei termini dell'altra valuta è il massimo.
Ma questo significa che è fedele?
Non necessariamente.
E allora è un male?
Proprio per niente.
Sarebbe un male avere un impianto sinergico in tutte le sue parti?
Il metodo classico dell'alta fedeltà (una delle nostre bussole) è un metodo diretto in base al quale (nei limiti,che non sono pochi, del possibile) si confronta l'ascolto live con quello riprodotto.
Il problema di questo metodo non è nei suoi limiti,perché qualunque metodo ha i suoi limiti connaturati.
Sono limiti che anche grazie agli strumenti di misura,possono essere ridefiniti,ma mai eliminati.
Ma è più produttivo forse invece affiancare metodi diversi,che valgono come diversi punti di vista,ognuno coi suoi limiti,ma di diversa natura.
Consideriamo l'impianto nelle sue parti.
Bello immaginarlo come un solido e affidabile monoblocco,seppur fatto di tante parti.Ma è proprio così?
Una parte importantissima dell'impianto,in effetti....non sembra farne parte.
Detto in altri termini è una sua parte variabile,il software,e quindi cancelliamo l'immagine del monoblocco, fatto sì di tante parti,ma ben definite.Non sono affatto tutte ben definite.
In genere quando si parla di assortire bene le parti dell'impianto ci si riferisce a quelle solo ben definite.Sorgente,ampli diffusori etc....
In rari casi ci si spinge a mettere dentro indirettamente anche il software,quando si parla di genere musicale a cui si vuole dedicare l'impianto.
Ma più in generale noi vorremmo che l'impianto fosse in sinergia con l'intera nostra discoteca.
Sembra banale dirlo,ma in effetti questo vale secondo me come una prospettiva diversa da quella della fedeltà.Cioè,non necessariamente a quella sovrapponibile.
Quanto vale in crediti di fedeltà un impianto che si interfacci sempre bene con il software?
Proprio nulla,perché si tratta di due valute differenti.
Nei termini dell'altra valuta è il massimo.
Ma questo significa che è fedele?
Non necessariamente.
E allora è un male?
Proprio per niente.
Sarebbe un male avere un impianto sinergico in tutte le sue parti?
mira- JuniorMember
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- Messaggio n°14
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
iano ha scritto:Provo a dirlo in altro modo.
Il metodo classico dell'alta fedeltà (una delle nostre bussole) è un metodo diretto in base al quale (nei limiti,che non sono pochi, del possibile) si confronta l'ascolto live con quello riprodotto.
Il problema di questo metodo non è nei suoi limiti,perché qualunque metodo ha i suoi limiti connaturati.
Sono limiti che anche grazie agli strumenti di misura,possono essere ridefiniti,ma mai eliminati.
Ma è più produttivo forse invece affiancare metodi diversi,che valgono come diversi punti di vista,ognuno coi suoi limiti,ma di diversa natura.
Consideriamo l'impianto nelle sue parti.
Bello immaginarlo come un solido e affidabile monoblocco,seppur fatto di tante parti.Ma è proprio così?
Una parte importantissima dell'impianto,in effetti....non sembra farne parte.
Detto in altri termini è una sua parte variabile,il software,e quindi cancelliamo l'immagine del monoblocco, fatto sì di tante parti,ma ben definite.Non sono affatto tutte ben definite.
In genere quando si parla di assortire bene le parti dell'impianto ci si riferisce a quelle solo ben definite.Sorgente,ampli diffusori etc....
In rari casi ci si spinge a mettere dentro indirettamente anche il software,quando si parla di genere musicale a cui si vuole dedicare l'impianto.
Ma più in generale noi vorremmo che l'impianto fosse in sinergia con l'intera nostra discoteca.
Sembra banale dirlo,ma in effetti questo vale secondo me come una prospettiva diversa da quella della fedeltà.Cioè,non necessariamente a quella sovrapponibile.
Quanto vale in crediti di fedeltà un impianto che si interfacci sempre bene con il software?
Proprio nulla,perché si tratta di due valute differenti.
Nei termini dell'altra valuta è il massimo.
Ma questo significa che è fedele?
Non necessariamente.
E allora è un male?
Proprio per niente.
Sarebbe un male avere un impianto sinergico in tutte le sue parti?
Troppo difficile per me ....
Buona serata e buoni ascolti.
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Miranda
1 - CD YBA - Gira Pierre Lurne - Server Naim - Music Streamer BlueSound - NAS QNap - DAC Naim - Pre Phono Whest - Pre ForteVIta - Finale YBA - Diffusori YBA Gala + SW - Cavi YBA, Nordost, Naim.
2 - CD YBA - Music Streamer BlueSound - Integrato YBA - Diffusori Audio Epilog - Cavi YBA.
"La pecora ha paura del lupo ma è il pastore che la porta al macello"
bongo-exe- JuniorMember
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- Messaggio n°15
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Appunto, per me una volta raggiunto un impianto di nostro gradimento (che suona bene ciò che ci piace) non bisognerebbe piu stare a solo a pensare all'impianto stesso mentre si ascolta.
Questa situazione appena descritta è una specie di nirvana dell'audiofilo, che, sappiamo tutti è molto difficile da raggiungere.
quindi.... che dire se ci piace il nostro impianto non impazziamo cercandone difetti....
Questa situazione appena descritta è una specie di nirvana dell'audiofilo, che, sappiamo tutti è molto difficile da raggiungere.
quindi.... che dire se ci piace il nostro impianto non impazziamo cercandone difetti....
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Nad
colombo riccardo- Archivista Liquidatore
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- Messaggio n°16
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
iano ha scritto:Provo a dirlo in altro modo.
Il metodo classico dell'alta fedeltà (una delle nostre bussole) è un metodo diretto in base al quale (nei limiti,che non sono pochi, del possibile) si confronta l'ascolto live con quello riprodotto.
Il problema di questo metodo non è nei suoi limiti,perché qualunque metodo ha i suoi limiti connaturati.
Sono limiti che anche grazie agli strumenti di misura,possono essere ridefiniti,ma mai eliminati.
Ma è più produttivo forse invece affiancare metodi diversi,che valgono come diversi punti di vista,ognuno coi suoi limiti,ma di diversa natura.
Consideriamo l'impianto nelle sue parti.
Bello immaginarlo come un solido e affidabile monoblocco,seppur fatto di tante parti.Ma è proprio così?
Una parte importantissima dell'impianto,in effetti....non sembra farne parte.
Detto in altri termini è una sua parte variabile,il software,e quindi cancelliamo l'immagine del monoblocco, fatto sì di tante parti,ma ben definite.Non sono affatto tutte ben definite.
In genere quando si parla di assortire bene le parti dell'impianto ci si riferisce a quelle solo ben definite.Sorgente,ampli diffusori etc....
In rari casi ci si spinge a mettere dentro indirettamente anche il software,quando si parla di genere musicale a cui si vuole dedicare l'impianto.
Ma più in generale noi vorremmo che l'impianto fosse in sinergia con l'intera nostra discoteca.
Sembra banale dirlo,ma in effetti questo vale secondo me come una prospettiva diversa da quella della fedeltà.Cioè,non necessariamente a quella sovrapponibile.
Quanto vale in crediti di fedeltà un impianto che si interfacci sempre bene con il software?
Proprio nulla,perché si tratta di due valute differenti.
Nei termini dell'altra valuta è il massimo.
Ma questo significa che è fedele?
Non necessariamente.
E allora è un male?
Proprio per niente.
Sarebbe un male avere un impianto sinergico in tutte le sue parti?
ciao
Riki
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Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Ciao Riki
Lo sò,non si è capito un c.....
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lizard- Pop Music Expert
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- Messaggio n°18
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
io sono un fanatico dell'alta infedeltà.
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Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
lizard ha scritto:io sono un fanatico dell'alta infedeltà.
ahahaha
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RockOnlyRare- Rockzebo Expert
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- Messaggio n°20
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
iano ha scritto:
Sono d'accordo.
Ma forse si potrebbe scavare di più in questo concetto.
Sarà banale,ma lo dico.
Quando ascolto live giudico in genere la musica,non gli strumenti che suonano.
Non sono lì per fare la classifica dei migliori liutai.
Potrei fare la stessa cosa ascoltando un impianto se riuscissi a togliermi dalla testa la fissa dell'alta fedeltà.
Intendiamoci non è che sia una fissa sbagliata in sé,ed anzi è più che naturale avercela.
Cosa ne pensi?
Ottimo 3d discussioni di questo tipo ne sono spuntate spesso e volentieri magari nascoste tra le pieghe di altri 3d.
Non esiste una risposta, "la risposta è dentro di te ma è sbagliata" come direbbe il buon "QUELO" !!!!!!!!!!!!
L'aspetto soggettivo è troppo importante, così come lo è la mentalità dell'appassionato, per non parlare della cosa più importante, il portafoglio !!!!
Dici giustamente che dal vivo giudichi la musica, però inevitabilmente l'acustica dell'ambiente in cui l'ascolti è importante. Se una sala da concerto di musica classica si spera che sia ottima come acustica, quando ascolti un concerto di rock spesso ci sono situazioni disarmanti, che oltretutto dipendono non solo dall'ambiente e dall'impianto ma anche dalla posizione di ascolto. Non che se si sente poco bene non si apprezzi un concerto, ma se l'audio è impeccabile certo uno spettacolo live lo godi di più.
A casa è un po' la stessa cosa, ovviamente si parla di un ascolto "attento", perchè se sei in auto o in ufficio o sui mezzi pubblici o ascolti in sottofondo o distrattamente il problema della qualità sonoro è abbastanza relativo (che non vuol dire distorsione da star male.....)
L'appassionato arriva a casa, sceglie un disco nuovo o che non ascolta da tempo e lo mette su sull'impianto.
Se ami l'hi-fi è difficile che insieme ai contenuti del disco non valuti anche la qualità dell'incisione e che questo aspetto possa influenzare in parte anche il giudizio sulla qualità dell'album.
Anzi per assurdo fa più rabbia un album splendido inciso da far shifo che un album mediocre ma inciso "da riferimento" !!!!
Poi ci sono le varie categorie di appassionato di hi-fi che PREVALENTEMENTE
1) chi ascolta solo l'impianto
2) chi ascolta sia la musica che l'impianto
3) chi ascolta la musica suonare nel suo impianto
Fermo restando che quasi sempre le tre categorie si intrecciano a seconda di umori o situazioni (per questo ho scritto prevalentemente). Ovvio che se prendi la nuova edizione in "super ultra audio mastering stradigitale oppure in vinile da 500 g ultralimitata a 10 copie" del tuo album preferito vuoi ascoltare l'incisione , o se ascolti un nuovo dac che hai in prova vuoi ascoltare l'impianto...
Infine ci sono le categorie di soddisfazione (anche in questo caso senza considerare il portafoglio)
1) chi è sostanzialmente contento del proprio impianto e cerca di affinarne e migliorarne le caratteristiche pensando solo ad aggiornamenti che portino a significativi miglioramenti
2) chi è portato a cambiare frequentemente alla ricerca di novità e migliorie anche relative
3) chi è alla ricerca della perfezione assoluta e non è mai soddisfatto di quello che ha....
Inutile dire che spesso le due tipologie sono abbastanza collegate difficilmente chi non è mai soddisfatto dell'impianto ascolterà tranquillo e pacato un album inciso non granchè e viceversa.
La mia situazione ???
Come soddisfazione dell'impianto certamente sono nella categoria 1 (stesso impianto analogico dal 79 !!!!) . Oggi poi che dire che sono squattrinato è essere inguaribile ottimista il problema neppure si pone.... disoccupato ? no, project manager informatico pagato "meno di una colf" come tariffa oraria ..... (e tre mesi di contratto alla volta....)
Come ascolto ???? Più complicato, uso l'impianto sia per la musica che per film e vg, ovvio che se un album o film o vg ha un'incisione superiore alla media, lo si nota ed apprezza immediatamente.
Idem da fastidio se l'audio è scadente. Non tanto in un film ma su un video di un concerto o un album che si sente male confuso privo di dinamica etc etc è evidente che la cosa mi infastidisca e non poco.
Ci sono album incisi così male che preferisco non ascoltarli nello stereo, questo lo confesso senza problemi. Ma lungi da dire che ascolto solo lo stereo e non la musica.
Ultimisso aspetto la ricerca della perfezione nella singola incisione.
Campo ultra minatissimo di un aspetto che sostanzialmente è "VERGOGNOSO" nel senso che un album che acquisti in originale dovrebbe SEMPRE essere incisi al meglio delle sue potenzialità dipendenti dall'incisione originale e non dal supporto, o peggio dalla edizione.
La sola limitazione ammissibile è quella legata ai limiti fisici del supporto. Ovvio che una MC non potrà mai essere al livello di un vinile ad alta grammatura.
Dovrebbe esserci una "Legge" per cui se trovi lo stesso album inciso meglio hai diritto alla sostituzione gratuita dello stesso con il supporto migliore pagando al massimo la differenza PER COSTRUIRE il supporto (materiale cover etc).
Non si può fare ? allora che sia permesso di scaricare la versione digitale di un album che si possiede in originale (pochi lo consentono ma mai in alta risoluzione) !!!
E' il caso di spendere comprando 10 copie dello stesso album alla ricerca della edizione perfetta ?
Dipende dai punti di vista e dal portafoglio, oltre che ovviamente da quanto uno ami una certa opera. Il mio massimo sono 5 copie di Dark Side (2 vinili 3 in cd o sacd, due di questi però in regalo ed uno preso usato).
Solitamente però mi accontento di una copia orginale le poche eccezioni riguardavano vinili troppo consumati dai ripetuti ascolti.
D'altra parte è inutile girare intorno al problema, tra un'incisione ed un'altra dello stesso album ci sono nei casi peggiori differenze che definire ABISSALI è quasi riduttivo, io ho avuto fortuna che, nascendo nell'era vinile, ho gran parte degli album storici di rock in questo formato !!!
_________________
http://basta-con-i-tagli-alle-pensioni.over-blog.it/article-le-bugie-sull-aspettativa-di-vita-84948824.html
https://www.indexmundi.com/facts/indicators/SP.DYN.LE00.IN/compare#country=it
(ANSA) - ROMA, 19 LUG - I quarantenni di oggi, coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono nel contributivo puro, rischiano di non andare in pensione prima dei 73 anni. È questa la sorte secondo la Cgil che spetta a chi ha avuto un lavoro saltuario e scarsamente remunerato, specie se part time. Nel 2035, spiega il sindacato, per andare prima dei 70 anni, precisamente a 69, saranno necessari almeno 20 anni di contributi e una pensione di importo sopra gli attuali 687 euro.
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- Messaggio n°21
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
iano ha scritto:Provo a dirlo in altro modo.
Il metodo classico dell'alta fedeltà (una delle nostre bussole) è un metodo diretto in base al quale (nei limiti,che non sono pochi, del possibile) si confronta l'ascolto live con quello riprodotto.
Il problema di questo metodo non è nei suoi limiti,perché qualunque metodo ha i suoi limiti connaturati.
Sono limiti che anche grazie agli strumenti di misura,possono essere ridefiniti,ma mai eliminati.
Ma è più produttivo forse invece affiancare metodi diversi,che valgono come diversi punti di vista,ognuno coi suoi limiti,ma di diversa natura.
Consideriamo l'impianto nelle sue parti.
Bello immaginarlo come un solido e affidabile monoblocco,seppur fatto di tante parti.Ma è proprio così?
Una parte importantissima dell'impianto,in effetti....non sembra farne parte.
Detto in altri termini è una sua parte variabile,il software,e quindi cancelliamo l'immagine del monoblocco, fatto sì di tante parti,ma ben definite.Non sono affatto tutte ben definite.
In genere quando si parla di assortire bene le parti dell'impianto ci si riferisce a quelle solo ben definite.Sorgente,ampli diffusori etc....
In rari casi ci si spinge a mettere dentro indirettamente anche il software,quando si parla di genere musicale a cui si vuole dedicare l'impianto.
Ma più in generale noi vorremmo che l'impianto fosse in sinergia con l'intera nostra discoteca.
Sembra banale dirlo,ma in effetti questo vale secondo me come una prospettiva diversa da quella della fedeltà.Cioè,non necessariamente a quella sovrapponibile.
Quanto vale in crediti di fedeltà un impianto che si interfacci sempre bene con il software?
Proprio nulla,perché si tratta di due valute differenti.
Nei termini dell'altra valuta è il massimo.
Ma questo significa che è fedele?
Non necessariamente.
E allora è un male?
Proprio per niente.
Sarebbe un male avere un impianto sinergico in tutte le sue parti?
"Simulare" in un impianto hi-fi la musica dal vivo è praticamente impossibile.
Innazitutto cosa si intende per live ?
1) un concerto dei Metallica davanti a 100.000 persone ???
Non esiste impianto che possa simulare un evento così. Ci vorrebbe un'arena multicanale !!!! Senza contare che la potenza in questi casi va spesso a scapito della qualità sonora, che tutto sommato passa in secondo piano rispetto alla musica
2) un concerto di classica alla Scala ??
Anche questa con lo stereo non si può riproporre per le sonorità ambientali (ci vorrebbe un sistema multicanale) ed una sala dedicata.
Idem per un concerto per organo in una chiesa.
3) Un live in un piccolo club ?
Qui è già più facile, può mancare l'effetto ambientale ma le differenze si riducono pur se la distanza c'è eccome
4) resta la registrazione in studio, qui ci ci potrebbe avvicinare di parecchio, però oggi con le sovraincisioni capita di rado che l'album si incida "live" in studio, spesso i musicisti suonano una traccia alla volta senza neppure incontrarsi !
5) ci vogliamo mettere pure la "disco" ??? Qui o i vicini ti fanno "arrestare" o se vivi in una villa isolata diventi sordo in tre anni al massimo !!!!
In sostanza IMHO è difficile sperare in un sistema domestico per quanto eccellente che possa suonare identico come la musica dal vivo. Forse è pure sbagliato sperare in questo.
Mi pare che sia meglio ascoltare la musica con la massima definizione possibile, strumenti puliti, emozione e soddisfazione nei dettagli sonori, le sfumature di voce e strumenti, l'impatto sonoro con la musica aggressiva, i bassi profondi che scendono fino a far vibrare le poltrone (specie gurdando i film con video ed audio in alta risoluzione) e così via.
A me questo piace anche se mi rendo perfettamente conto che non è la stessa cosa che un concerto live.
Allora l'alta fedeltà non esiste ??? io non l'ho mai detto !!!! Quantomeno dipende da cosa si intende con hi-fi.
Ognuno ha una sua "definizione" ....
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http://basta-con-i-tagli-alle-pensioni.over-blog.it/article-le-bugie-sull-aspettativa-di-vita-84948824.html
https://www.indexmundi.com/facts/indicators/SP.DYN.LE00.IN/compare#country=it
(ANSA) - ROMA, 19 LUG - I quarantenni di oggi, coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996 e ricadono nel contributivo puro, rischiano di non andare in pensione prima dei 73 anni. È questa la sorte secondo la Cgil che spetta a chi ha avuto un lavoro saltuario e scarsamente remunerato, specie se part time. Nel 2035, spiega il sindacato, per andare prima dei 70 anni, precisamente a 69, saranno necessari almeno 20 anni di contributi e una pensione di importo sopra gli attuali 687 euro.
RockOnlyRare- Rockzebo Expert
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- Messaggio n°22
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
lizard ha scritto:io sono un fanatico dell'alta infedeltà.
io sono single per cui non sono mai infedele !!!! perlomeno dal punto di vista amoroso....
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Luca58- Hi-End Member
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- Messaggio n°23
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Per la mia poca esperienza bisogna fare delle scelte; e' difficile trovare tutto in un impianto.
Per adesso il massimo dell'appagamento l'ho avuto con LS3/5a, valvole e analogico: le prestazioni erano limitate in varie direzioni ma quello che c'era e che mi piaceva (voci, stage, strumenti acustici) compensava e vivevo felice.
Adesso che il mio impianto digitale e' molto piu' completo c'e' molto che mi manca, a iniziare dalla soddisfazione di toccare un Lp che certo non puo' essere rimpiazzata dalla custodia rumorosa in plastica di un CD.
Per adesso il massimo dell'appagamento l'ho avuto con LS3/5a, valvole e analogico: le prestazioni erano limitate in varie direzioni ma quello che c'era e che mi piaceva (voci, stage, strumenti acustici) compensava e vivevo felice.
Adesso che il mio impianto digitale e' molto piu' completo c'e' molto che mi manca, a iniziare dalla soddisfazione di toccare un Lp che certo non puo' essere rimpiazzata dalla custodia rumorosa in plastica di un CD.
RockOnlyRare- Rockzebo Expert
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- Messaggio n°24
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
Luca58 ha scritto:Per la mia poca esperienza bisogna fare delle scelte; e' difficile trovare tutto in un impianto.
Per adesso il massimo dell'appagamento l'ho avuto con LS3/5a, valvole e analogico: le prestazioni erano limitate in varie direzioni ma quello che c'era e che mi piaceva (voci, stage, strumenti acustici) compensava e vivevo felice.
Adesso che il mio impianto digitale e' molto piu' completo c'e' molto che mi manca, a iniziare dalla soddisfazione di toccare un Lp che certo non puo' essere rimpiazzata dalla custodia rumorosa in plastica di un CD.
e men che meno da un file nel pc.... d'altra parte non serve una stanza con una libreria dedicata, il gira con bracci e testina a peso d'oro, la macchina lavadischi, accessori ed ammennicoli vari e via dicendo.
Io che sono nato con il vinile non saprei immaginarmi senza.
Ma se dovessi iniziare domani con l'hi-fi, punterei tutto sul formato liquido, anche se l'edizione originale in vinile spesso è la migliore tra tutte.
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Acutus- JuniorMember
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- Messaggio n°25
Re: Ma quale fedeltà andate cercando?
iano ha scritto:Provo a dirlo in altro modo.
Il metodo classico dell'alta fedeltà (una delle nostre bussole) è un metodo diretto in base al quale (nei limiti,che non sono pochi, del possibile) si confronta l'ascolto live con quello riprodotto.
Il problema di questo metodo non è nei suoi limiti,perché qualunque metodo ha i suoi limiti connaturati.
Sono limiti che anche grazie agli strumenti di misura,possono essere ridefiniti,ma mai eliminati.
Ma è più produttivo forse invece affiancare metodi diversi,che valgono come diversi punti di vista,ognuno coi suoi limiti,ma di diversa natura.
Consideriamo l'impianto nelle sue parti.
Bello immaginarlo come un solido e affidabile monoblocco,seppur fatto di tante parti.Ma è proprio così?
Una parte importantissima dell'impianto,in effetti....non sembra farne parte.
Detto in altri termini è una sua parte variabile,il software,e quindi cancelliamo l'immagine del monoblocco, fatto sì di tante parti,ma ben definite.Non sono affatto tutte ben definite.
In genere quando si parla di assortire bene le parti dell'impianto ci si riferisce a quelle solo ben definite.Sorgente,ampli diffusori etc....
In rari casi ci si spinge a mettere dentro indirettamente anche il software,quando si parla di genere musicale a cui si vuole dedicare l'impianto.
Ma più in generale noi vorremmo che l'impianto fosse in sinergia con l'intera nostra discoteca.
Sembra banale dirlo,ma in effetti questo vale secondo me come una prospettiva diversa da quella della fedeltà.Cioè,non necessariamente a quella sovrapponibile.
Quanto vale in crediti di fedeltà un impianto che si interfacci sempre bene con il software?
Proprio nulla,perché si tratta di due valute differenti.
Nei termini dell'altra valuta è il massimo.
Ma questo significa che è fedele?
Non necessariamente.
E allora è un male?
Proprio per niente.
Sarebbe un male avere un impianto sinergico in tutte le sue parti?
No, non sarebbe affatto un male. Lei chiede: "ma questo significa che è fedele?". E io le rispondo: "E perché mai non dovrebbe esserlo".
Se Tizio ascolta solo musica da camera (quartetti per archi, chitarra classica sola, chitarra e flauto, quartetto di sassofoni, duo di chitarre, violino solo, violoncello solo etc...) perché mai non dovrebbe costruirsi un impianto capace di riprodurre "eufonicamente" questo genere classico prediletto? Probabilmente la timbrica sarà il fattore centrale da ricercare. Il che vuol dire che dovranno essere evitati gli impianti tanto elefantiaci, quanto mal suonanti che sesso si sentono suonare anche in quei ritrovi epigoni del defunto top audio.
L'hi fi, a mio avviso, non è morta perché manchino prodotti validi, ma anzi perché l'offerta è così variegata e il mercato così inondato da non permettere alcun orientamento. Purtroppo manca la cultura: della musica e della storia della musica, di cosa significa buon ascolto, dell'ascolto degli strumenti acustici. E mancano sostanzialmente giornalisti delle riviste c.d. specializzate capaci di orientare di consigliare, insomma di proporre una idea che sia una. Per farsi un'idea basti vedere cosa è diventata una rivista come Fedeltà del Suono, del baratro in cui è caduta. Alla fine dominano solo le tecnologie, solo l'involucro. Compresa quest' ultima barbarie della musica liquida dalla quale io mi terrò sempre a distanza.
saluti