Lo Zio ha scritto:
Caro Lorenzo,
sempre nella speranza di non annoiarti, specifico meglio l' ambito della mia domanda.
Si potrebbe obiettare che le valvole non sono fatte per erogare corrente e che un ibrido (pre a valvole, finale a Bjt) sia più adatto allo scopo, tanto più che in un amplificatore per cuffia non è necessario ricorrere a controreazione globale, nemmeno utilizzando dispositivi a stato solido (integralmente o nello stadio finale). Rimarrebbe a vantaggio della soluzione a stato solido nello stadio finale un inarrivabile (per le valvole) fattore di smorzamento (mi riferisco sempre a un carico da 300 Ohm). Naturalmente il cuore della questione non riguarda l' erogazione della corrente (per le cuffie dinamiche è minuscola, figuriamoci per quelle da 300 Ohm di buona efficienza come la HD800 o HD650), ma il fattore di smorzamento (anche se in realtà proprio la hd800 ha un ottimo smorzamento meccanico)
Ora tu introduci una novità di estremo interesse, ovvero che con i triodi in circuitazioni non controreazionate (globalmente e nemmeno di interstadio, nel tuo caso) il fattore di smorzamento è ampiamente sdrammatizzato (me lo disse anche un tuo stimato collega e vi credo: sto solo cercando di capire), tanto da far ritenere ottimale un' impedenza di uscita di 80 ohm su un carico da 300 col suo bravo picco di risonanza intorno ai 100 Hz.
Allora la domanda è: in cosa differisce la problematica del fattore di smorzamento a parità di carico (i nostri 300 ohm) tra un finale a triodi in circuito senza controreazione e un finale a bjt in un circuito anch' esso senza controreazione globale? Nel tuo accenno, mi pareva di aver inteso che i triodi (sempre entro certi limiti di buon senso, naturalmente; per questo ho ipotizzato il caso classico di un carico da 300 Ohm, tipico di più cuffie di elevata qualità) hanno meno problemi in tal senso dei bjt, sia pure inseriti in circuitazioni privi di controreazione globale. Ho capito giusto? E se ho capito giusto, perché?
Grazie come sempre,
G.
PS: sono sempre stato affascinato dagli OTL.
Hai già detto molto. Energie in gioco.
Non abbiamo un altoparalnte con massa "importante" da spostare e conseguente back efm da controbilanciare e tenerne conto.
E cosi' si può usare senza problemi un soluzione no controreazione e preoccuparsi assai di meno.
Anche a livello di smorzamento, ci sarebbe da parlarne molto.
Preferisci un suono tagliente, con una sorta di "affettuatura" della musica e sensazione di "meccanicismo" o un suono un pò più "rotondo" non slabbarato o confuso, semplicemente smussato ma capace di darti un cesello infinito di microtonalità e cangianti iridescenti sonorità?
Credo che la questione, in estrema sintesi sia tutta racchiusa in questa questione.
E però entra in gioco prepotentemente il background cultarale di chi deve giudicare-ascoltare.
Perchè dico ciò, perchè è un pò il succo centrale della questione!
Se ad un ascoltatore si musica sifonica, lo porti una sola vola ad ascoltare in una sala da concerti "ottima" poi, rimarrà indelebilmente segnato da quel tipo di resa fonica e di emozione del suono.
La prima volta che entrai in Grosser Saal a Vienna, a distanza di oltre due decenni, lo ricordo come una rivelazione, una sorta di "illuminazione" che mai mi sarei immaginato di poter comprendere semplicemente leggendo cosa fosse la "densità e materia di suono" tipiche di quella sala.
La sensazione fisica di poter praticamente rendere tattile il suono, i fortissimi talmente pieni di energia che i lembi della giacca li sentivo vibrare, ma allo stesso tempo cogliere perfettamente nei pianissimi le prese di fiato degli esecutori dei legni e il respiro degli archi..
E a distanza di anni l' emozione di quel primo incontro (poi ripetuto molte volte) mi è semplicemente indimenticabile.
Questo per dire cosa?
Che il giudizio sul come e che cosa cerchiamo deve avere dei metri ben precisi, e che se sono un abituale frequentatore di auditorium difficilmente mi troverò univocamente sulla resa di un apparecchio osannato magari da chi ascolta esclusivamente generi elettrici e/o ascoltati anche live attraverso amplificazione da palco. (tipicamente switching e con una precisa impronta di suono...)
Infatti mi è successo che lo stesso ampli fosse giudicato "troppo romantico" da una persona e "incredibile la magia, sembra di stare in prima fila a Berlino" da un altro, e ovviamente, per mè è un complimento. (anche perchè ne aquistà 4 esemplari per i recensori della sezione musica di una prestigiosissima casa editrice USA e quello del troppo romantico scoprii che era un giovanissimo che ascoltava hevy)
Sintetizzando, (non sono bravo a scrivere, mi viene meglio costruire apparecchi..) è vero che la tecnica ci dà i mattoni su cui costruire edifici, ma ci deve essere un ingegenere strutturale che li fà stare in piedi e se vogliamo un buon risultato estetico, un architetto (si spera) ci metterà il suo gusto e cultura affinche l' edificio abbia un gradevole aspetto e si inserisca più o meno armoniosamente con il contesto.
Stessa cosa in ambito audio. Non è detto che usando le "migliori" soluzioni tecniche ottenga il "miglior" risultato.
Ci deve essere una cultura ed una perfetta consapevolezza di ciò che si vuole ottenere.
La grossa differenza fra triodi e bjt si chiama linearità......