Da pepe57 Sab Lug 13 2013, 10:54
Anche a mio avviso sarebbe buona pratica lavare sempre i dischi nuovi (spesso più degli usati) per il seguente motivo.
Durante la stampa (che a volte non è eseguita alla perfezione) succedeva non tanto che alcuni micro detriti finissero nei solchi
ma piuttosto che alcune piccole "bavette" di stampa restassero attaccate (malgrado il lavaggio ad acqua che viene fatto) al solco.
Queste "creste" in fase di lettura oltre a essere percepibili come disturbi, proprio per la conformazione "tagliente" e spesso del tutto
diverse dalle forme da incisione "pulita" che stanno all' interno del solco che si susseguono come una serie di onde progressive e senza "spigoli", all' inizio della fase di lettura vengono "rotte" e diventano detriti per le prossime letture.
Ma quando diventano decisamente pericolose è dopo qualche minuto che la testina gira, in quanto, al passaggio della puntina diventa rovente e che rende il solco rovente, queste "creste" possono "sciogliersi" ed appiccicarsi allo stilo così che, quando si raffredda, un "film" nero di vinile va a ricoprire il diamante in modo quasi permanente (aumentandone il peso e diminuendo la rigidità della superficie di contatto)
E' anche vero che dopo pochi minuti che il nuovo brano verrà letto, la puntina, di nuovo rovente potrebbe "abbandonare" il residuo nel solco, però non è detto, se trovasse sul nuovo LP altre "creste" potrebbe invece peggiorare la situazione incollandosi anche quelle appesantendosi e diventando sempre meno precisa (un po' il fenomeno del "pallino" da taglio VDH I).
Se ci fate caso,mettendo di fila una serie di LP nuovi (senza preventivo lavaggio) è facile alla fine osservando lo stilo con una buona lente/microscopio, notare che lo stilo è annerito e che non si pulisce davvero bene in alcun modo (l' unico è farlo scaldare tramite lettura e subito dopo pulirlo).