petrus ha scritto:Nel leggere i vari interventi mi viene da pensare, come suggerisce Vito, che sia davvero necessario intenderci su cosa è una buona registrazione e cos'è una pessima registrazione e non solo, forse è necessario anche stabilire cos'è un buon impianto.
Quando posso dire con assoluta certezza che un cattivo suono è dovuto alla registrazione ? e se invece si trattasse di un limite dell'impianto ?
Phaeton racconta di come un impianto ritenuto mediocre, anzi godibilissimo messo alla frusta da una registrazione con elevato contenuto dinamico è miseramente crollato su se stesso.
Come possiamo definire buono un impianto che non rende onore ad una buona, ottima registrazione ?
Cosa ha fatto credere a phaeton di avere a che fare con un buon impianto, se poi si è rivelato incapace di gestire una dinamica corretta ?
Forse, dico forse l'averlo sempre sentito suonare con registrazioni mediocri, non in grado di evidenziarne i limiti.
E' un po' come comprarsi una jeppetta alla moda convinti di avere un buon fuoristrada, se non fosse che la prima volta che metti le gomme sulla terra ti accorgi che di fuoristrada quel macchinino non ne può fare e che va giusto bene per portarti in giro in città.
Lo sterrato ha messo alla frutta la jeppetta e la buona registrazione ha scoperto il culo all'impiantino
Insomma nella mia esperienza ho trovato moooooooolti più pessimi impianti che registrazioni
Lorenzo
Bel rebus Lorenzo.
Ma forse prima di dire cosa è una buona registrazione bisogna analizzare cosa intendiamo per "registrazione" e in effetti,semplificando,una registrazione altro non è che un "impianto virtuale",quello con cui la "registrazione" è stata effettuata.
Quetso impianto inizia con l'ambiente di registrazione e passando attraverso il microfono và all'impianto di registrazione propriamente detto,quindi dopo vari passaggi giunge direttamente nelle nostre case,collocandosi in modalità wireless all'impianto reale,il nostro, e andandosi infine a spiaccicare sulla parete di fondo del nostro ambiente di ascolto.
Trovare una sinergia per questa lunga catena non è cosa facile,sopratutto considerando che noi non conosciamo la prima parte di questo impianto,quella che per noi è virtuale a tutti gli effetti,e che ,come se non bastasse, cambia in continuazione.Basta cambiare il disco.
A questo punto potrebbe venirci in aiuto una definizione pratica di cosa è sinergia.
Potremmo definire una buona sinergia come quella caratteristica di un buon impianto per il quale la sostituzione di un componente determina con buona probabilità il fatto di trovarsi di fronte ancora ad un buon impianto.Cioè una roba il cui equilibrio strutturale a tutto somiglia meno che a un castello di carte.Castello di carte che finchè sta in piedi può essere confuso erroneamente con una solida fortezza,finchè non cade....appena provi a sostituire una carta.
Quindi se cambiando la prima parte dell'impianto,cioè la parte virtuale e ignota,cioè il disco,la seconda parte dell'impianto,quella che possiamo toccare con mano,si scompone poco,allora ci troviamo di fronte ad un buon impianto.
Allo stato attuale mi sembra invece aleatorio voler risalire in modo indipedente alla qualità del disco,qualità che in assoluto è potenzialmente molto alta,fin troppo alta per i nostri impianti.
Certo andrebbe meglio se ci vendessero una registrazione non compressa lasciando a noi il compito di comprimere il tutto adattandolo al nostro particolare impianto attraverso un apposito compressore.
Questo compressore potrebbe prendere il posto lasciato libero dall'ormai defunto equalizzatore analogico.
Sembra però che le etichette discografiche non vedano di buon occhio questa possibilità e c'è da scommettere che come al solito sbagliano.Anzi è proprio sicuro.Anche se è chiaro che loro come al solito non hanno alcun dubbio.Lincetto ad esempio a tal proposito mi ha risposto,su altro forum,con una sonora risata.
Ciao,Seb.