Ogni maledetto venerdì
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°26
Re: Ogni maledetto venerdì
sto ascoltando reflections proprio ora, notevole
mantraone- Vip Member
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- Messaggio n°27
Re: Ogni maledetto venerdì
Camelia ha scritto:Salve Gazebini
Ho creato un file PDF dove ho impaginato lo scritto di Avian se qualcuno avesse piacere a scaricarlo (ZIP dal mio "onedrive") per conservarlo.... lo trovate a questo link:
https://1drv.ms/u/s!AibF6X8c07vggRTdAcfc3TFMpI5Y
Fatemi sapere......... Questo tipo di file vi interessa e desiderate che continui a farli???....
@Avian Mi concedi il permesso di impaginare il tuo lavoro??..... in caso, se c'è interesse il link potrebbe essere aggiunto alla fine dei tuoi post
Grazie dell'attenzione
Capolavoro!!!
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- Messaggio n°28
Re: Ogni maledetto venerdì
mantraone ha scritto:
Capolavoro!!!
Grazie del riscontro.... spero che altri possano essere interessati a scaricare gli impaginati da conservare...
Articolo 2° di Avian, impaginato da me .... in questo pdf ci sono anche i link interattivi come sul post di Avian (fatemi sapere se si aprono, grazie)... questo il link:
https://1drv.ms/u/s!AibF6X8c07vggRUGpLW1zefx_Gh4
... al prossimo venerdì
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- Messaggio n°29
Re: Ogni maledetto venerdì
Camelia ha scritto:Salve Gazebini
Ho creato un file PDF dove ho impaginato lo scritto di Avian se qualcuno avesse piacere a scaricarlo (ZIP dal mio "onedrive") per conservarlo.... lo trovate a questo link:
https://1drv.ms/u/s!AibF6X8c07vggRTdAcfc3TFMpI5Y
Fatemi sapere......... Questo tipo di file vi interessa e desiderate che continui a farli???....
@Avian Mi concedi il permesso di impaginare il tuo lavoro??..... in caso, se c'è interesse il link potrebbe essere aggiunto alla fine dei tuoi post
Grazie dell'attenzione
Ben fatto
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phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°30
Re: Ogni maledetto venerdì
Camelia ha scritto:
Grazie del riscontro.... spero che altri possano essere interessati a scaricare gli impaginati da conservare...
Articolo 2° di Avian, impaginato da me .... in questo pdf ci sono anche i link interattivi come sul post di Avian (fatemi sapere se si aprono, grazie)... questo il link:
https://1drv.ms/u/s!AibF6X8c07vggRUGpLW1zefx_Gh4
... al prossimo venerdì
molto ben fatto, congrats
Antonio Turi- Ragnaccio
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- Messaggio n°31
Re: Ogni maledetto venerdì
Bello, mi era completamente sfuggito! Buon lavoro
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Oppure,
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- Messaggio n°32
Re: Ogni maledetto venerdì
cercavo su TIDAL ma non c'è...
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- Messaggio n°33
Re: Ogni maledetto venerdì
Pinve ha scritto:cercavo su TIDAL ma non c'è...
Sì è un peccato. Su qobuz ad esempio ci sono solo dei sample. Ma se uno vuole farsi un'idea su di loro, senza impegno, come detto a phaeton, si trova tutto su bandcamp
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E mi ricordo, tra l'altre, che nella Biblioteca Ambrosiana, datomi in mano dal bibliotecario non so più quale manoscritto autografo del Petrarca, da vero barbaro Allobrogo, lo buttai là, dicendo che non me n'importava nulla.
Avian- Vip Member
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- Messaggio n°34
Re: Ogni maledetto venerdì
Mmm, ho già scritto il pezzo per venerdì. Si vede che era particolarmente sentito
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mantraone- Vip Member
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- Messaggio n°35
Re: Ogni maledetto venerdì
Trovo estremamente interessante che tu proceda per un percorso tuo cje mi pare alquanto "atipico", poco tracciato dalle categorie audiofile che spesso si incontrano.
ti incoraggio a proseguire liberamente, vai così!!
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- Messaggio n°36
Re: Ogni maledetto venerdì
mantraone ha scritto:Trovo estremamente interessante che tu proceda per un percorso tuo cje mi pare alquanto "atipico", poco tracciato dalle categorie audiofile che spesso si incontrano.
ti incoraggio a proseguire liberamente, vai così!!
Apprezzo moltissimo l'incoraggiamento, ti ringrazio
Se la cosa dovesse continuare, presumo che alla fine si abbraccerà un po' tutta la storia del rock e del jazz, piano piano. Non in maniera lineare però.
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- Messaggio n°37
Re: Ogni maledetto venerdì
Seam – The Problem With Me (Touch & Go, 1993)
Per chi è incline a quel lirismo languido di alcune produzioni dei primi anni ‘90, zuccherato d’angoscia e in piena combustione, lo slo-core è il genere da cui stare lontani. Ti prende l’anima, la testa, e tutto quello che c’è in mezzo. L’impasto melodico è in grado di cullarti teneramente e, al tempo stesso, di farti prendere quota fino ad altezze che non pensavi esistessero nemmeno.
Le spirali di Jackson Pollock, i suoi movimenti, ben sintetizzano a mio avviso la musica di cui stiamo parlando.
Nelle opere del pittore americano non esistono i margini perché in fondo non bastano. Ciò che conta è il soggetto, o meglio, la sua esplosione cromatica. Il “drip painting” allora, e per farla breve, è un mezzo per il fine: quello di assistere indenni alla deflagrazione di un ordigno. È questa la “distruzione dell’immagine” di Pollock. Ascoltando i Seam, il risultato è il medesimo: è come sedersi davanti a una bomba e vederla detonare a rallentatore. Le loro melodie partono sempre lente, avvolgenti. Sono dissonanze anemiche pronte a “liberarsi”, a tramutarsi in vera e propria dinamite, in un secondo.
Nell’album “The Problem With Me”, di quel super-trio originario (Lexi Mitchell, basso; Mac McCaughan, batteria; Sooyoung Park, chitarra e canto) proveniente dalla Carolina del Nord, rimase solo Park (il cantante dei Bitch Magnet tra l’altro) e qualche suo assistente.
Le tracce:
1. Rafael
2. Bunch
3. Road To Madrid
4. Stage 2000
5. Sweet Pea
6. Dust And Turpentine
7. Something's Burning
8. The Wild Cat
9. Autopilot
Non esistono punti deboli. “Road To Madrid”, “Dust And Turpentine” e “The Wild Cat” sono ballate acid per nostalgici, elegie proto-emo con spruzzate di “maionese” alla Smashing Pumpkins, per intenderci (ma l’ispirazione non sta qui).
Il canto di Park è puntualmente trattenuto, sussurrato, anche quando gli accordi si fanno veramente strani durante i raptus distorsivi.
Forse questo disco è la confessione dell’indie-rock tutto, di ciò che nacque con i Codeine e i Galaxie 500, aggiornando così Marc Bolan, Stooges e Black Sabbath al tempo dei Jane’s Addiction.
Tim Buckley, sono certo, li avrebbe adorati.
Edizioni:
Siamo in quelle situazioni dove il dr non conta nulla. Touch & Go americana del 1993: 10, 9, 11, 10, 10, 9, 9, 10, 10. C’è di peggio. Che io sappia non sono state fatte rimasterizzazioni.
Codeine – Frigid Stars (SubPop, 1991)
S’era accennato prima dove stesse l’ispirazione dei Seam, col rischio di ripetermi, ma facciamo ordine.
Louisville (Kentucky), 1989: scende sulla terra un buco nero chiamato “Tweez”. Si scopre essere stato partorito qualche anno prima da Brian McMahan, Britt Walford, Ethan Buckler e David Pajo. Sono gli Slint, con lo zampino malefico di Steve Albini. Il risultato fu la fagocitazione di un po’ di tutto: progressive, punk, free jazz e acid. La scorpacciata, sappiamo, terminò con “Spiderland”, un capolavoro d’avanguardia che meriterebbe capitoli a parte.
New York, 1989 e poi Chicago: nascono i Codeine, ma esordirono solo nel 1990, e non fu una coincidenza. Mi è sempre piaciuto pensare che siano spuntati fuori proprio da quella voragine musicalmente controtempo di “Tweez”. Era perciò in atto, mi si dirà, uno svolgimento drammatico dei vecchi generi, a partire dal progressive. Che si trattasse di musica concettuale non c’erano dubbi, ma per andare “fuori”, appunto, dai generi essa doveva farsi rumorosa e nervosa, continuamente in discussione con se stessa. Ancora: l’acid-rock, nella sua forma classica, stava ormai stretto a molti. Bisognava allargarne gli spazi, riversandoci dentro il dolore e gli autori disposti a farlo, di certo, non mancarono (pensiamo per un attimo a Kurt Cobain, al suo grunge inca… arrabbiato).
Con Frigid Stars, il registro degli orrori è completo:
1. D
2. GravelBed
3. Pickup Song
4. New Year's
5. Second Chance
6. Cave-in
7. Cigarette Machine
8. Old Things
9. 3 Angels
10.Pea
È possibile che solo adesso si comprenda quella similitudine con le opere di Pollock.
“Rallentiamo per disfarci, grandiosamente”, questa l’arguzia del disco. La ferita non va nascosta, ma sublimata. Se chiudessimo gli occhi durante “New Year’s” potrebbe addirittura apparire davanti a noi il fantasma della sacerdotessa Nico, a rivelarci i misteri dell’ “underground”. Ci desterebbe in un baleno il rullante di “Cave-in, prima di precipitarci di nuovo nel silenzio. La chicca sta nel fatto che “New Year’s” sia in realtà una cover di un brano scritto in collaborazione proprio con Sooyoung Park dei Seam, il quale la fa comparire nel ’92 (l’anno dopo) nell’album Headsparks.
Nella tragedia, come da tradizione greca, non manca l’epicità: “Pickup Song” e “Old Things”, per una manciata di minuti, riescono a elevarsi in riff portentosi e taglienti, nonostante i colpi pesantissimi della batteria. Gli schemi adottati sono tanto puri quanto schietta è la concezione nichilista del ‘900. La melodia resta un orpello.
Frigid Stars è pervaso da un fatalismo invincibile. I Codeine filano lo stame della vita, come novelli Cloto, tra un battito sordo e uno austero, legati da quel destino al quale sarebbe opportuno andare contro, ma non vi riescono, perché in realtà non vogliono.
Edizioni:
Nonostante il genere lasci presupporre il contrario, qui il dr del cd SubPop del 1991 può dirsi ottimo: 14, 14, 10, 15, 12, 12, 13, 11, 12, 8. Nel 2012, sempre su licenza SubPop, è uscita in USA, sotto etichetta “The Numero Group”, una ristampa estesa con doppio vinile e cd, ma il master è lo stesso. In questa edizione troviamo, tra le varie demo, la traccia “Summer Dresses”, con la presenza di Park.
Ultima modifica di Avian il Mer Nov 17 2021, 14:44 - modificato 1 volta.
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Camelia- CG Artist
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- Messaggio n°38
Re: Ogni maledetto venerdì
Articolo 3° di Avian, impaginato da me .... lo trovate da scaricare, in formato ZIP, nel link qui sotto:
https://1drv.ms/u/s!AibF6X8c07vggRaIjqW0YfGAoV0b
... grazie @Avian e alla prossima per continuare la "Raccolta"...
https://1drv.ms/u/s!AibF6X8c07vggRaIjqW0YfGAoV0b
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calcatreppola- Senior Member
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- Messaggio n°39
Re: Ogni maledetto venerdì
grazie Avian
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- Messaggio n°40
Re: Ogni maledetto venerdì
calcatreppola ha scritto:grazie Avian
Figurati, per così poco.
Ho notato che scrivere di musica mi aiuta a continuare ad ascoltarla in quei momenti di black out, quando non vuoi sentire niente
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calcatreppola- Senior Member
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- Messaggio n°41
Re: Ogni maledetto venerdì
Io comunque aspetto la storia della discografia jazz...
Mi fa piacere ascoltare generi e bande che non ascolterei altrimenti, ma questi che hai proposto decisamente non sono le musiche che ascolterei per conto mio. Io sono sempre stato vecchio...
Comunque non è poco. Sapere condividere anziché continuare a fare tutto per conto proprio o per proprio interesse è un gesto sempre più raro. Certo, se ne hai il carattere è bello, perché – come mi pare stai facendo – si può accompagnare ad una riflessione che ti fa cogliere nuovi aspetti e collocare meglio le cose nella complessità del mondo. Ma non è comunque poco condividere le proprie idee e conoscenze. Per cui grazie per questo tanto che fai. Spero tu possa continuare ancora per un po'!
Mi fa piacere ascoltare generi e bande che non ascolterei altrimenti, ma questi che hai proposto decisamente non sono le musiche che ascolterei per conto mio. Io sono sempre stato vecchio...
Comunque non è poco. Sapere condividere anziché continuare a fare tutto per conto proprio o per proprio interesse è un gesto sempre più raro. Certo, se ne hai il carattere è bello, perché – come mi pare stai facendo – si può accompagnare ad una riflessione che ti fa cogliere nuovi aspetti e collocare meglio le cose nella complessità del mondo. Ma non è comunque poco condividere le proprie idee e conoscenze. Per cui grazie per questo tanto che fai. Spero tu possa continuare ancora per un po'!
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°42
Re: Ogni maledetto venerdì
as usual, belle proposte
i Seam li conoscevo, in alcuni momenti mi ricordano un po' i primi Church, d'altronde il periodo e' quello. godibili.
i Seam li conoscevo, in alcuni momenti mi ricordano un po' i primi Church, d'altronde il periodo e' quello. godibili.
Fra- Vip Member
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- Messaggio n°43
Re: Ogni maledetto venerdì
Belle proposte davvero, un periodo che conosco ma non molto a fondo, per ragioni più che altro anagrafiche, un po’ un buco tra la musica “ereditata” degli anni settanta e quella conosciuta in prima persona dai novanta in poi.
Church, Slint, Albini, sì (ma non abbastanza), Codeine e Seam invece non li conosco, ma rimedierò.
Altra domanda da ignorante in materia, cosa è il “dr” che riporti per le varie edizioni?
Church, Slint, Albini, sì (ma non abbastanza), Codeine e Seam invece non li conosco, ma rimedierò.
Altra domanda da ignorante in materia, cosa è il “dr” che riporti per le varie edizioni?
phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°44
Re: Ogni maledetto venerdì
dynamic range, in pratica l'escursione dinamica di quel brano. e' uno strumento utile, ma occorre interpretarlo bene, ad esempio un brano estremamente compresso potrebbe avere un DR simile se non migliore di un brano assolutamente non compresso ma con un tono continuo (organo, synth, etc..).
https://dr.loudness-war.info/
per foobar c'e' un plugin che calcola il DR, credo ci sia un equivalente anche per altri sw
https://dr.loudness-war.info/
per foobar c'e' un plugin che calcola il DR, credo ci sia un equivalente anche per altri sw
Fra- Vip Member
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- Messaggio n°45
Re: Ogni maledetto venerdì
Ah, d sta per dynamic, chiaro, grazie!
È probabile sia la causa della sorpresa che mi sono preso col remaster di So, di Peter Gabriel, che suona molto ma molto più compresso del cd originale.
È probabile sia la causa della sorpresa che mi sono preso col remaster di So, di Peter Gabriel, che suona molto ma molto più compresso del cd originale.
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Cuffie: Audio-gd R27 - Spirit Torino Radiante - Spirit Torino Twin Pulse
Impianto diffusori: Graaf Venticinque - Seidenton ST1 - Rotel RCD-06 - Cocktail Audio N15D
Cuffie in mobilità: Chord Mojo - Cayin RU-6 - Meze 99 Neo - Mangird Tea - Unique Melody Mest MKII
Sorgenti Liquida: Roon + HQPlayer + Qobuz
Avian- Vip Member
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- Messaggio n°46
Re: Ogni maledetto venerdì
Come dice phaeton, il dr è un valore che da solo non spiega il problema della loudness war, anche perché non vi è una definizione precisa di "gamma dinamica", che tutt'al più può essere intesa come rapporto segnale/rumore. Sulla qualità di una incisione molto condiziona la variabilità rms e quella di volume.
Sai phaeton, in passato m'ero formato leggendo questo articolo famoso su wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Loudness_war
Poi ho letto qui https://www.soundonsound.com/sound-advice/dynamic-range-loudness-war
E' uno scritto molto tecnico, quindi io neanche avrei i mezzi per comprenderlo fino in fondo. Mi piacerebbe che tu possa dargli una letta, per un parere, a tempo perso ovviamente. Dà delle spiegazioni in controtendenza rispetto a quanto comunemente creduto in tema loudness war, con degli spunti abbastanza illuminanti.
Sai phaeton, in passato m'ero formato leggendo questo articolo famoso su wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Loudness_war
Poi ho letto qui https://www.soundonsound.com/sound-advice/dynamic-range-loudness-war
E' uno scritto molto tecnico, quindi io neanche avrei i mezzi per comprenderlo fino in fondo. Mi piacerebbe che tu possa dargli una letta, per un parere, a tempo perso ovviamente. Dà delle spiegazioni in controtendenza rispetto a quanto comunemente creduto in tema loudness war, con degli spunti abbastanza illuminanti.
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phaeton- Hi-End Member
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- Messaggio n°47
Re: Ogni maledetto venerdì
Avian ha scritto:
....
Poi ho letto qui https://www.soundonsound.com/sound-advice/dynamic-range-loudness-war
....
e' in effetti una bella disamina tecnica teorica. sono molto d'accordo ad esempio sul discorso della "finestra di osservazione" della gamma dinamica, e' un discorso che affrontai tempo fa ma non ebbe molto successo visti i dogmi assoluti che vigono oramai nella cultura dell'uno vale uno e della verita' assoluta internettiana.
per quanto riguarda l'approccio, credo che (almeno nella teoria dei segnali) il fattore di cresta relativo ad una finestra da decidere sulla base del tipo di segnale (non esiste solo l'audio ) sia l'approccio giusto, ma anche qui ovviamente ci possono essere idee discordanti. ad esempio io credo che l'RMS da usare nel fattore di cresta sia anch'esso da calcolare in una finestra "locale" alla finestra di calcolo del fattore di cresta e non integrando tutto il segnale. insomma due moving windows, una inclusa e molto minore dell'altra
tornando all'articolo, per quanto mi riguarda pero' manca un po' il confronto con l'esperienza. in ogni esperimento scientifico si parte da una osservazione, si ipotizza un modello, si cala il modello sulla realta' (che poi sarebbe l'esperimento vero e proprio) e poi si confronta in cieco con la realta' fattuale (quanto piu' oggettivamente possibile). ecco, in questo caso, manca l'ultima parte. mi spiego: prendi Brothers in Arms, edizione originale e ascoltalo. poi prendi Brothers in Arms, edizione seguente e ascoltalo. quale delle due piu' ti piace? (fase di confronto al di la della teoria). per me la risposta e' univoca, ed e' la stessa con tutte le riedizioni compresse di questi utlimi anni. poi, ovvio, non esiste una verita' assoluta soprattutto quando si parla di sensazioni piu' che altro soggettive, per cui qualcuno del tutto lecitamente potra' gradire maggiormente la riedizione compressa.
e' indubbio che la crescente diffusione di una compressione esagerata nasca non da necessita' audio, ma dall'evolversi della modalita' di consumazione di musica registrata da parte del grande pubblico. non e' un caso che e' partita da un certo tipo di musica. e' altresi' vero che un certo tipo di musica e' "intrisecamente" compressa, sento spesso parlare di dinamica delle chitarre distorte, o del basso elettrico. in ambo i casi si tratta tipicamente di una falsa concezione. una chitarra acustica suonato in fingerpicking ha una dinamica molto piu' ampia, cosi' come un un pizzicato di contrabbasso.
in sostanza, il tutto e' molto difficile da catalogare in ua categoria definita e modellizabile, ma - sempre facendo attenzione a considerare bene il tipo di musica come scritto nel post precedente - in genere il DR da una ottima indicazione. un DR sopra i 10 e' un ottimo segnale di una buona registrazione (almeno a livello dinamico). un DR sotto i 4 e' per la mia esperienza e per come piace ascoltare a me, segno di una registrazione al limite dell'inascoltabile.
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- Messaggio n°48
Re: Ogni maledetto venerdì
Sugarsmack – Top Loader (Invisible, 1993)
Nello scorso appuntamento abbiamo parlato dello slo-core, di come si sia imposto sui vecchi generi in crisi, psichedelia e progressive in primis, in virtù di un fenomeno complesso come quello dei costumi sociali in continuo divenire. Siamo sempre nei primi anni ’90: da un lato abbiamo il moto “industriale”, che preme e fagocita tutto quello che gli capita a tiro, dall’altro persiste uno sperimentalismo che non vuole e non può (per fortuna) mollare, adattandosi ai tempi. Nello slo-core, in particolare, si è trattato di uno sperimentalismo espressionista, del quale non solo i maschietti si sono resi protagonisti.
Il passo successivo, in questo gioco dell’oca, è il fox-core, per certi versi più divertente e libero (a parità di anno), quasi sempre festoso, ma non meno violento del compare dai cromosomi XY.
Chiamare in causa Hope Nicholls, con la sua ciurma ben addestrata, apre un parco di divertimenti che difficilmente si riesce a trovare altrove (nel genere): funky, hip-hop, heavymetal, sono le attrazioni di un carnevale eversivo, con cenni d’avanguardia.
“Top Loader” è un album spettacolare per la sua compattezza innovativa. Va oltre il mero punk delle “Babes In Toyland”. Prendiamo, ad esempio, la traccia “Swindle”: un blues-rock da valle dei vampiri, con un rintocco di chitarra che ti farebbe ondeggiare dal tramonto all’alba, se non fosse che dura “solo” 5 minuti.
Hope Nicholls è una Patti Smith arrabbiata al cubo, una streghetta che incuterebbe timore persino a Joan Jett. I suoi registri sono davvero eterogenei: li modula a piacimento, e quando parte è un tour de force.
La prima jam, “Hey Buddy Boy”, si dimena in un boogie sensuale. Le chitarre singhiozzano e distorcono, accompagnando un cicalare che da solo lascia intuire il rap a venire della Nicholls, nella successiva “Boomerang”.
Mentre “B.L.A.S.T.” ci scaglia nella matrix meccanizzata, ad alto dosaggio di trick industriali, “Bring On The Ufo’s” ci mette in guardia dagli alieni, col solito duetto chitarristico scalmanato.
“Pokey” mostra il lato da ragazzina della cantante. È una traccia acutissima, che mischia danze rituali, una inaspettata voce maschile ammiccante, e tutta la forza propulsiva dei folksinger.
“Seven Seas” rappresenta il ponte (teniamolo a mente, che poi il concetto va ripreso) con la vecchia psichedelia. Una pausa disorganica, indice di una metamorfosi in atto, o forse già compiuta.
Momenti thriller, parentesi di thrash house e veemenze alla Fugazi li troviamo invece rispettivamente in “Baby Snake Eyes”, “Freak” e “Pissed Off”.
Le scampagnate canore di Nicholls sono pari a quelle delle rhythm-box più indiavolate. È il canto del fox-core, piaccia o non piaccia, e qui non sbaglia di una virgola.
Edizioni:
Non credo siano state fatte rimasterizzazioni, pertanto dobbiamo basarci sull’unica edizione Invisible del ’93, che tra l’altro è quella presente nei vari servizi di streaming.
Il dr non lascia dubbi circa la bontà dell’incisione: 12, 14, 13, 12, 13, 12, 12, 11, 12, 13, 13.
Track Listing
Sample | Title/Composer | Performer | Time | Stream | |||
1 | Hey Buddy Boy Sugarsmack | Sugarsmack | 03:21 | Spotify Amazon | |||
2 | Boomerang Sugarsmack | Sugarsmack | 02:33 | Spotify Amazon | |||
3 | B.L.A.S.T. Martin Atkins / Sugarsmack / Mark Walk | Sugarsmack | 02:13 | Spotify Amazon | |||
4 | Bring on the UFOs Sugarsmack | Sugarsmack | 04:03 | Spotify Amazon | |||
5 | Pokey Sugarsmack | Sugarsmack | 03:05 | Spotify Amazon | |||
6 | Seven Seas Sugarsmack | Sugarsmack | 05:37 | Spotify Amazon | |||
7 | Swindle Sugarsmack | Sugarsmack | 04:54 | Spotify Amazon | |||
8 | Pissed Off Sugarsmack | Sugarsmack | 02:29 | Spotify Amazon | |||
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Gravitar – Now The Road Of Knives (Charnel, 1997)
S’è accennato in precedenza a un ipotetico ponte, ma verso cosa? Una domanda sensata perché se la bozza di mosaico, in questi giorni proposta, voglia per forza di cose seguire una linea temporale, allora altro non si potrebbe affermare che l’evoluzione di tutto ciò che ci siamo detti sia stata il gotico. Un genere di non facile inquadramento, anche in ambito letterario.
Primi anni ’90: in Michigan s’aggirava indisturbata una band sconosciuta ai più, abbastanza misteriosa. L’aveva sentita qualche addetto ai lavori durante alcuni live di stremante improvvisazione. I pochi temerari erano dovuti addirittura scappare via per il fracasso. “C'è stata una volta alla Green Room di Ypsilanti dove il tecnico del suono ci ha misurato a 116 decibel mentre stavamo provando", raccontò una volta Geoff Walker, uno dei chitarristi. “Siamo stati grandi quella notte. Abbiamo eliminato completamente il pubblico. Pensavo se ne fossero andati perché non piacessimo, ma quando siamo usciti nella notte, Jay Heikes (che ha realizzato la copertina di Now the Road of Knives) disse: ‘È stato fantastico!’ Io gli risposi che non aveva sentito niente perché se n’era andato. E lui: 'No! Eravamo tutti qui ad ascoltare! Era troppo rumoroso lì dentro, dovevamo uscire, ma suonavi alla grande.'”
Il resto della band era composta da Harold Richardson (l’altra chitarra) ed Eric Cook (batteria). Richardson non è però presente in quest’album (il terzo in ordine discografico). Venne sostituito da Michael Walker, il fratello di Geoff.
Stando a quanto si dice in giro, le prove venivano effettuate in ripostigli dalle pareti metalliche, vuoti, tre metri per dieci. Cook una volta ammise che non era certo di che tipo di danno causassero all’orecchio le loro “prove”.
Si tratta pertanto di solo rumore? No, è lo stato dell’arte del free jazz, che tende la mano alla psichedelia, e da qui giunge al gothic.
L’opera è quasi interamente strumentale. Scavare qui dentro è pericoloso: ci trovi percussioni a perdifiato (disumane), riff magnetici, dub distorto, interludi riflessivi, eruzioni bollenti di Kosmische e un efferato, quanto sconsiderato, uso di delay, pedali fuzz e whammy, come mai si sia sentito in quest’ambito.
Siamo per caso davanti all’ “ecocardiogramma” di un incubo? Eppure in quest’album, ad essere pignoli, non c’è improvvisazione. I ragazzi sono andati in studio stavolta. Il sound è meticolosamente editato, anche se non sembra. Moltiplicate la velocità dei Chrome per due. Immaginate Jimi Hendrix quadruplicarsi. Il risultato è il caos, perché solo i cavalieri dell’apocalisse potremmo aspettarci con i 14 minuti di “Real II”. È musica “assoluta”, che prende forza da se stessa e la risputa ad altissimo voltaggio. Della melodia, a quei tre, interessa poco. Addentano gli arrangiamenti e ci giocano, esasperandoli.
Non a caso inaugurammo questa rubrica con i Neu! Ricordate il “motorik beat”? Con i Gravitar assistiamo alle sue estreme conseguenze. Stavolta ci ha messo lo zampino Warren Defever, mago dell’elettro-acustica, che li ha aiutati nel definire il loro abisso sonoro. La sofisticazione, a mio avviso, c’è, ma non si vede. Per Michael Walker era eccitante scatenare l’inferno: un Ade sintetizzato, i cui anfratti sono percorsi da sibili, esplosioni e squarci di riff concatenati in buchi neri. È solo l’inizio.
“Leelanau” è la metafisica del riff, dell’orgia percussiva. In verità sono le stesse leggi della fisica a cedere di fronte alla batteria marziale di Cook. Il clarinetto poi ci pone l’ennesimo interrogativo: il caos stesso può essere melodia?
Le tracce senza titolo colgono i tentativi dadaisti dell’opera, ma il momento più intenso, o spaventoso se vogliamo, va rintracciato in “Catadrone”, il loro nadir, o zenit, dipende dai punti di vista.
Buon bombardamento!
Edizioni:
Anche qui, non dovrebbero esserci state rimasterizzazioni. Il dr della first press Charnel del '97 rispecchia quanto abbiamo detto: 9, 7, 11, 7, 9, 6, 7, 9, 8, 10, 7, 10, 10, 5, 11, ma alzate il volume, ne vale la pena.
Track Listing
Sample | Title/Composer | Performer | Time | Stream | |
1 | Meloy | Gravitar | 04:01 | ||
2 | Real II | Gravitar | 14:23 | Amazon | |
3 | Leelanau | Gravitar | 09:11 | Amazon | |
4 | [Untitled Track] | Gravitar | 01:28 | Amazon | |
5 | Nellcotte | Gravitar | 04:50 | Amazon | |
6 | [Untitled Track] | Gravitar | 00:52 | Amazon | |
7 | Catadrone | Gravitar | 05:17 | Amazon | |
8 | [Untitled Track] | Gravitar | 00:33 | Amazon | |
9 | I Know | Gravitar | 08:13 | Amazon | |
10 | Brain Circus | Gravitar | 03:44 | Amazon | |
11 | G's Dub | Gravitar | 01:23 | Amazon | |
12 | [Untitled Track] | Gravitar | 01:26 | Amazon | |
13 | Sleep Not With Those Ugly Shakes, But Steal the Diamond Form Her Sha | Gravitar | 02:47 | Amazon | |
14 | Christmas Only Comes Once, Ever | Gravitar | 03:11 | Amazon | |
15 | +LEE+19357-039 | Gravitar | 10:38 | Amazon |
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E mi ricordo, tra l'altre, che nella Biblioteca Ambrosiana, datomi in mano dal bibliotecario non so più quale manoscritto autografo del Petrarca, da vero barbaro Allobrogo, lo buttai là, dicendo che non me n'importava nulla.
Camelia- CG Artist
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Località : From Hell
- Messaggio n°49
Re: Ogni maledetto venerdì
Ecco fatto.... Articolo 4° di Avian, impaginato da me .... lo trovate da scaricare, in formato ZIP, nel link qui sotto:
https://1drv.ms/u/s!AibF6X8c07vggRdO0gHrifzyp9Ia
P.S.: i link interattivi che cliccando sulle immagin/copertine portano alle tracce su Spotify, mi sono impazzita per risolvere ma purtroppo si aprono solo da PC...
P.P.S.: se a qualcuno funziona su Smartphone o Tablet mi faccia sapere modello e OS.... Grazie della collaborazione
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P.S.: i link interattivi che cliccando sulle immagin/copertine portano alle tracce su Spotify, mi sono impazzita per risolvere ma purtroppo si aprono solo da PC...
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madmax- Hi-End Member
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- Messaggio n°50
Re: Ogni maledetto venerdì
Uno dei thread più interessanti mai visto da quando frequento i vari forum
Complimenti Avian
E anche a Camelia per la collaborazione
Continuate così
Ps. un plauso a Mike per le considerazioni tecniche
Complimenti Avian
E anche a Camelia per la collaborazione
Continuate così
Ps. un plauso a Mike per le considerazioni tecniche
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- Spoiler:
Analogico: Technics SL1200 MKII
Sorgente:Marantz CD60/Lektor cdp 3T reference
Streamer:Eversolo DMP-A6
Sorgente audio/video:Marantz UD7007
Dac :Topping D90 AK4499/Denafrips Ares 12TH-1R2R Anniversary Edition
Meccanica CD:Tascam CD 200
Ampli:Tektron TK One 6550
Ampli Cuffia:Cayin HA-3A/Gustard H26/Topping A70 Pro
Diffusori:Klipsh Heresy III
Cuffie:Audeze LCD3F/Sennheiser HD800/Beyerdynamic T1 3rd/Hifiman HE6/Hifiman Arya Stealth/Hifiman HE6SEV2/Spirit Labs MMXVI
Multipresa:Dynavox X4100
calcatreppola- Senior Member
- Numero di messaggi : 885
Data d'iscrizione : 08.11.19
Località : udine (Friuli) - Budapest (Ungheria)
- Messaggio n°51
Re: Ogni maledetto venerdì
grazie Avian
grazie Camelia
grazie Camelia