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La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti
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    La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti

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    Messaggio Da Bertox Lun Apr 26 2021, 17:24

    Quanto segue prende lo spunto dalla laconica considerazione di @gu72 nel 3d dedicato al disco d’esordio di Nina Simone: “144 versioni… la scelta è ancora più ardua”, scrive a commento della pagina discogs.com relativa al disco.

    Certo, l’impatto  può spaventare e creare frustrazione. Ma, usato con un pò di criterio, PUO’ essere un aiuto. 
    Io, finora, ho usato discogs ex post: compro i dischi “alla veccia maniera” e poi, a volte, controllo. Ma va benissimo il contrario: l’acquisto on line o tradizionale con l’aiuto di ‘discogs' può portare a ottimi risultati. 


    Provo a sintetizzare al massimo alcune regole di base che in decenni di caccia al vinile mi hanno fatto davvero comodo. 

    Per essere il più sintetico possibile sarò costretto a dei tagli indicati con [omissis]. 
     Naturalmente, sono semplici REGOLE che vanno lette unitamente al solito, SECONDO ME, IN LINEA DI MASSIMA, C’E’ SEMPRE QUALCHE ECCEZIONE POSSIBILE, ecc.,ecc. [d’ora in poi, SECONDO ME… ecc., ecc.  sarà sostituito con(*)]


     1) All’interno della stessa data di pubblicazione, SEPARARE l’edizione (‘release’) del paese d’origine da quelle del resto del mondo e, quando presenti come in questo caso, le edizioni stereo da quelle mono. 
    E già in questo modo, di solito, si “sfronda” un bel pò la lista. Nel caso di questo disco, per quanto riguarda il 1959, l’anno della prima edizione, abbiamo però una certa presenza di edizioni con lo stesso numero di catalogo. Perché? [omissis] 


    Preferisco quindi usare l’espressione “prima edizione” in luogo di “prima stampa”.
    Diciamo che qualsiasi edizione del USA del 1959, mono o stereo, è una prima edizione (first release) ed è la fonte analogica - a patto che quella casa discografica non pubblicasse in contemporanea nastri - più vicina al master cui artisti e responsabile della produzione hanno dato l’ok. 
    Una prima edizione, a volte viene  anche chiamata ‘edizione originale’. Non avrei niente in contrario; però, siccome ho visto qualche venditore giocare sporco precisiamo:
    ogni ‘edizione originale’ è una ‘prima edizione’ ma non ogni ‘prima edizione’ è un’ ‘edizione originale’. Il PMCO 7510 della lista menzionata è la prima edizione australiana, è dello stesso anno, suonerà molto probabilmente una favola, ma non chiamiamola ‘edizione originale’. E comunque:
     


     2) (*) UN' 'EDIZIONE ORIGINALE' O 'PRIMA EDIZIONE' SUONA MEGLIO DI UNA CONTEMPORANEA, PRIMA EDIZIONE PUBBLICATA FUORI DAL PAESE D'ORIGINE;

    perché? [omissis] 

    Dalla 2) deriva, soprattutto per registrazioni che hanno decine e decine d’anni sul groppone, 


    3) (*) RISALIRE ALL’EDIZIONE DELLA DATA D’INCISIONE COMPORTA UN MIGLIORAMENTO SONICO;

    naturalmente la 3) vale solo se la “risalita” è fatta considerando edizioni “omogenee”, ovvero dello stesso paese e trova una conferma maggiore se la distanza temporale è maggiore. 

    Faccio qui un paio di esempi, presi dalla mia discoteca:

    Il primo è una risalita tutta “made in Italy” di ‘Thick as a Brick’ dei Jethro Tull.
    La mia copia attuale ha il munero di catalogo 040 1003, l’etichetta è verde con la scritta ‘Chrysalis’ rosa in basso e nel trail off riporta in side A ‘PORKY’ e nella B ‘PECKO’. Dovrebbe essere una prima edizione italiana.Queste informazioni si trovavano su ‘discog’  qui: https://www.discogs.com/it/Jethro-Tull-Thick-As-A-Brick/release/3221736  .
    Suona molto, molto bene ed è la mia terza edizione made in Italy negli ultimi anni. Le altre due, che erano ristampe più recenti, sono state rivendute.

    L’altro è un esempio di “risalita” tra edizioni “originali”,:

    Art Blakey and the Jazz Messengers, Blue Note, 1958, 
    BLP4003 [mono] BST84003[stereo] 

    Io ho due copie, entrambe made in USA:

    L’edizione pubblicata nel periodo 1959-1962, BLP 4003, quindi quella mono. En passant ricordo che l’edizioni stereo Blue Note cominciano proprio nel periodo 1959-1962, periodo caratterizzato da: 

    etichetta con l’indirizzo ’47 West 63rd NYC’ e la presenza di ‘INC’ nella scritta ‘BLUE NOTE RECORS’, che precede l’indirizzo, e la ‘R’ del trademark sotto la scritta bianca ‘NOTE’. Naturalmente, nel trail off del vinile è presente la firma della ‘plant’ dove la BN stampava in esclusiva i suoi vinili prima del passaggio dell’etichetta alla ‘Liberty Records’(1966): quello scarabocchio che assomiglia a un orecchio ed è quindi indicato come ‘ear’ nelle note che trovate spesso in ‘discogs’ e che un venditore serio è tenuto a fornirvi, unitamente alla richiesta di centinaia di euro.

    L’edizione del periodo 1975-80, naturalmente stereo.
    Etichetta blu con la B bianca in alto a destra. La scritta in nero lungo il bordo dell’etichetta ‘MANUFACTURED BY UNITED ARTISTS[…]LOS ANGELES, CALIFORNIA[…] mette seriamente a repentaglio la mia già precaria vista.

    Questa edizione riporta in copertina PRIMA del titolo originale “Moanin’”, il celeberrimo brano d’apertura dell’album, e dovrebbe essere l’ultima stampa 'made in USA prima dell’arrivo del CD. 
    Naturalmente questo è un esempio “estremo”: l’arco temporale è molto ampio e quindii ci sono molte edizioni ‘made in USA’ fra queste due che potete trovare su ‘discogs’ e che molti di voi avranno; oltre, alla ‘first release’ del 1958, come detto solo mono.


    Il miglioramento sonico fra queste due edizioni? Teniamoci sul prudente ed evitiamo frasi ad effetto. Diciamo, una spesa di “parecchie” migliaia di euro in componenti audio tesi a migliorare la vostra catena d’ascolto. Ma, come detto, teniamoci sul prudente… 

    Tornando al tema: DALLA 2) E 3) DISCENDONO LA 4), la 5) e la 6) anch’esse tanto più valide quanto più è “anziana” la data d’incisione del titolo cercato:

    4) (*) TRA DUE RISTAMPE MOLTO VICINE COME DATA D’EMISSIONE SE NON COEVE, LA RISTAMPA “ORIGINALE” E’ SONICAMENTE MIGLIORE DI UNA NON ORIGINALE.

    D’accordo, per molti gazebini suonerà come la scoperta dell’acqua calda; però, per es., visto e considerato l’appeal nel mondo audiofilo delle ristampe giapponesi di metà anni ’70 dei cataloghi Atlantic, Riverside, Prestige, ecc.,ecc., a casa mia (*) ho sempre sentito una ristampa coeva made in USA dello stesso titolo  suonare meglio. Ragion per cui io ho pochi dischi “jap”, nonostante riconosca loro una maggiore silenziosità e il merito, in quel periodo, di stampare il format originale (titolo, copertina, note, ecc.); 

    5) (*) UNA RISTAMPA NON “ORIGINALE” PIU’ ANZIANA HA BUONE POSSIBILITA’ D’ESSERE SONICAMENTE MIGLIORE DI UNA PIU’ RECENTE RISTAMPA “ORIGINALE”

    Questa è forse la regola più interessante, perché può permettere a molti audiofili ascoltatori di comprare titoli ben suonanti, spendendo meno.
    Gli esempi nella mia discoteca si sprecherebbero. Uso il condizionale perché è mia abitudine rivendere il titolo di qualità inferiore, una volta trovato il rimpiazzo. Però qualche esempio tra gli scaffali si trova:

    prendiamo i celeberrimi brani della session avvenuta la notte di Natale del 1954 per la Prestige Records a nome di Miles Davis con Milton Jackson al vibrafono, Thelonious Monk al piano, Percy Heath al basso e Kenny Clarke alla batteria. I brani di questa session vennero distribuiti in diversi vinili e in diversi formati, si tenga conto che siamo agli albori del formato LP a 12 pollici. 


    Di due brani, o meglio delle due take di un brano, ‘Bags’ Groove’ ho due edizioni:

    a) la probabile prima edizione italiana edita da  ‘Celson’, datata 1957 che riporta nel retro l’originale della ‘first release’ USA in formato LP a 12 pollici, che è anch’essa del 1957 e che trovate  - CONTRARIAMENTE ALLA CELSON - su ‘discog’. Questa edizione ha una copertina completarente diversa dall’originale e ha il titolo trascritto male: ‘Bags Grove’;

    b) la seconda edizione USA, del 1972, dell’album ‘Miles Davis and the Modern Jazz Giants’, Prestige, che ha il merito di riunire in un solo LP tutta la storica session, famosa perché Miles Davis chiese a Monk di NON SUONARE durante i suoi assoli - la maniera di Monk di costruire gli accordi del giro armonico (le famose voicings di Monk) lo mandava fuori di testa e…fuori dal seminato - con conseguente scazzottata fra i due, vera o presunta poco importa. Faccio notare che lo strepitoso assolo di piano di Monk nella take 1, dal carattere minimale, provocatorio, “pieno” di lunghe pause, singole note con la mano destra meglio si comprende conoscendo il contesto. Ma siamo finiti in ot.

    Anche qui, il confronto è un pò troppo a favore della stampa non originale - 12 anni di vantaggio sono tanti - però didatticamente parlando serve allo scopo ed infatti la distanza sonica nel mio db dice:

    89/100 Celson 1957
    72/100  Prestige 1972

    Il Celson suona magnificamente, con una banda passante molto buona ma, soprattutto, una qualità timbrica, una resa degli armonici che lascia inchiodati alla poltrona. 
    Il Prestige 1972 suona bene, molto bene e, messo a confronto col Celson, mostra di difendersi dignitosamente, con punti di forza nella resa timbrico-armonica della tromba e di grande debolezza nella riproduzione del contrabbasso che quasi scompare dalla riproduzione;


    6) (*) TRA DUE EDIZIONI NON ORIGINALI, QUELLA MENO RECENTE HA BUONE POSSIBILITA' DI ESSERE SONICAMENTE MIGLIORE


    Anche qui, di solito, io tendo a liberarmi della copia "sconfitta" però qualcosa in scaffale si trova sempre:


    Lennie Tristano, 'The New Tristano', Atlantic, 1960, made in Usa, etichetta "white fan", si veda Discogs
    https://www.discogs.com/it/Lennie-Tristano-The-New-Tristano/release/3905170



    Ho due copie:


    - 1357, made in Italy, etichetta black & silver, molto probabilmente un'edizione pre 1967; 73/100
    - P-7531 made in Japan by Warner-Pioneer, 1977 ;                                                         71/100


    Quanto "pesa" quel 2/100? Diciamo l'introduzione di un componente audio che al primo ascolto, senza se e senza ma, è sentito come un piccolo miglioramento.  


    In conclusione, spero che questo aiuti almeno un pochino a superare lo scoglio iniziale. In genere, nelle vendita on line, soprattutto nella rete aderente a ‘discog’ è possibile ricavare informazioni chiare sul paese e sull’anno di stampaggio di un determinato titolo. 


    Naturalmente, non ho fatto finora menzione di una variatile importantissima che può alterare il valore delle regole sopra menzionate: 

    LA CONDIZIONE DEL VINILE.

    Questa è la variabile SOGGETTIVA per eccellenza. Quello che è sopportabile per me, diventa un incubo per un altro e viceversa. Personalmente, - e qui parlo di vinili di classica - sono tollerante nei confronti di un certo rumore costante dei vinili Decca made in England e poco di fronte all’improvvisa esplosione di ‘tic’ e ’toc’ di certi DG made in Germany.
    Su questo piano, impossibile elaborare delle regole.  Nella vendita on line buona norma sarebbe verificare se chi vende accetta la restituzione, oltre a controllare il suo livello di feedback positivo e quindi d’attendibilità delle sue valutazioni sullo stato del vinile che propone.

    Buona caccia al vinile.


    Ultima modifica di Bertox il Lun Apr 26 2021, 20:24 - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da carloc Lun Apr 26 2021, 17:30

    Molto bene, hai fornito degli spunti di riflessione interessanti!


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    Messaggio Da Bertox Lun Apr 26 2021, 19:49

    @carloc

    Mannaggia, mi accorgo solo ora di un'altra "importantissima"La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 650957 regola che ho perso per strada. Posso modificare il messaggio iniziale?
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    Messaggio Da Luca58 Lun Apr 26 2021, 20:49

    Io ho imparato che ci sono molte eccezioni alle regole che si tramandano per l'acquisto degli Lp.
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    Messaggio Da carloc Lun Apr 26 2021, 21:04

    Bertox ha scritto:@carloc

    Mannaggia, mi accorgo solo ora di un'altra "importantissima"La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 650957 regola che ho perso per strada. Posso modificare il messaggio iniziale?
    certamente!


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    Messaggio Da gu72 Mar Apr 27 2021, 07:30

    Grazie infinite. Inizia per me lo studio
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    Messaggio Da Massimo Mar Apr 27 2021, 10:30

    Bertox ha scritto:


    Io ho due copie, entrambe made in USA:
    ..........................
    .................

    Il miglioramento sonico fra queste due edizioni? Teniamoci sul prudente ed evitiamo frasi ad effetto. Diciamo, una spesa di “parecchie” migliaia di euro in componenti audio tesi a migliorare la vostra catena d’ascolto. Ma, come detto, teniamoci sul prudente… 

    ......................
    ...................................

    Buona caccia al vinile.
    Immagino come debba sentirsi la migliore edizione  con una catena migliorata con  “parecchie” migliaia di euro in componenti audio


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    Messaggio Da JacksonPollock Mar Apr 27 2021, 11:55

     2) (*) UN' 'EDIZIONE ORIGINALE' O 'PRIMA EDIZIONE' SUONA MEGLIO DI UNA CONTEMPORANEA, PRIMA EDIZIONE PUBBLICATA FUORI DAL PAESE D'ORIGINE;

    perché? [omissis] 

    Cosa nasconde quell'omissis?
    Il fatto che non è una regola per caso? 

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    Messaggio Da Bertox Mar Apr 27 2021, 14:34

    JacksonPollock ha scritto:
     2) (*) UN' 'EDIZIONE ORIGINALE' O 'PRIMA EDIZIONE' SUONA MEGLIO DI UNA CONTEMPORANEA, PRIMA EDIZIONE PUBBLICATA FUORI DAL PAESE D'ORIGINE;

    perché? [omissis] 

    Cosa nasconde quell'omissis?
    Il fatto che non è una regola per caso? 

    La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 36246

    No, Jackson, non c'è alcun nascondimento. 
    C'è solo un'omissione di informazioni che mi sembrava necessaria per evitare di "allungare il brodo" nel contesto di un 3d che voleva solo dare qualche consiglio di fronte allo spaesamento di un potenziale acquirente di vinile che dello stesso LP trova su 'discogs' centinaia di versioni.
    Detto questo, niente ci vieta di parlare dei miei omissis.
    Così come niente ci vieta di riflettere insieme sulla reazione un pò ironica che mi sembra emergere dalla tua, così come da quella di @Luca58.
    Mi sembra di notare una certa allergia alla parola "regola", nonostante tutte le precauzioni con cui l'ho accompagnata. Vogliamo sostituirla? Nulla in contrario; ma, per cortesia, fatemi capire se la questione è semantica oppure investe quanto ho scritto che è quello che sento da decine d'anni. Poi, naturalmente, ognuno porta la sue conoscenze, ha fatto le sue esperienze d'ascolto, ecc., ecc. 
    Però, insomma...Io ho portato degli esempi concreti, potrei farne decine d'altri, per ognuna delle regole che ho indicato. Qual era il mio scopo? Dare una chiave di lettura che favorisse l'ingresso in questo affascinante mondo che è ..."il suono delle stampe" a chi , magari, lo conosce di meno.

    E comunque, la logica conseguenza della tua risposta e di quella di @Luca58 è quella di STABILIRE LA REGOLA CHE NON CI SONO REGOLE, ovvero che, di fronte a 144 edizioni - o 300 e passa per certi titoli di musica rock - a chi chiede un consiglio, la risposta è: "Compra la prima che ti capita, tanto ci sono tali e tante variabili in gioco che, ecc., ecc.".
    Posso dire, sommessamente, che non sono assolutamente d'accordo? che è possibile dimostrare con l'ascolto dei dischi che ESISTONO delle costanti?  che queste costanti si riverberano - purtroppo, aggiungo io - sui prezzi delle edizioni?

    Sai qual è l'aspetto davvero ironico? Ho letto il tuo post appena rientrato da una visita al mio pusher. Ho resistito qualche giorno, mi sono "goduto" la zona rossa come una liberazione dalla tentazione    La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 630139  , ma alla fine...sono ricaduto nella trappola La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 921419  . Purtroppo, rientrando con la borsa porta dischi ho incrociato la mia dolce metà PRIMA del consueto nascondimento  - questo sì, studiato ad hoc  La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 184438  - nella camera dei balocchi. A quel punto, tra il serio e il faceto, le ho fatto vedere la dose appena comprata: 
    Eric Dolphy & Booker Little Memorial Album, Prestige, 1965, first release MONO.
    - Ma scusa, non l'ho già visto questo qui?
    - Certamente, ma quella che hai visto è la first release STEREO!
    Ecco, ora ti sto rispondendo, però il pranzo non è andato come speravo...La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 33910
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    Messaggio Da JacksonPollock Mar Apr 27 2021, 14:58

    Però, insomma...Io ho portato degli esempi concreti, potrei farne decine d'altri, per ognuna delle regole che ho indicato. Qual era il mio scopo? Dare una chiave di lettura che favorisse l'ingresso in questo affascinante mondo che è ..."il suono delle stampe" a chi , magari, lo conosce di meno.

    Riconosco il suono delle edizioni, ma sono anche un po' allergico alle regole in questo campo.
    Soprattutto quando sul piatto ci sono le percezioni (perchè l'udito tale è).

    Ho constatato con le mie orecchie (e i miei danari) che quel punto 2) non è regola.

    Quando ci sono troppe eccezioni... Non è possibile fare una regola.
    Si tratta solo di punti sparsi... Puoi trovare un'interpolazione statistica, ma non una "legge analitica".

    Quindi 

    Si, di norma la prima edizione dovrebbe essere quella che suona meglio

    ma:

    1) Se è stata ascoltata è usurata (in base alla frequenza, alla cura del possessore(i) e all'età del supporto).
    2) Se è anche una prima edizione, ma stampa a ridosso del "fine vita" della matrice è geometricamente diversa, e sappiamo bene quanto sia importante questo se si parla di milliVolt.
    3) Nei decenni anche il vinile ha tratto giovamento dell'avanzamento della tecnologia di produzione
    4) Nei decenni fonorivelatori e relative catene sono diventate più rivelanti

    Ergo... 

    Si, ci sono molte nuove edizioni che suonano meglio di prime edizioni da collezione.

    Entrambe le affermazioni sono valide, ma in contraddizione.
    A riguardo credo che la tua disamina sia ottima, e una guida importante.
    Ma bisogna distinguere tra chi compra i vinili per collezione e chi lo fa per ascolto.
    Perché sono entrambi scenari legittimi, ma a mio vedere molto spesso divergenti nelle modalità e finalità.
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    Messaggio Da AlessandroCatalano Mar Apr 27 2021, 17:24

    Caro Paolo (Bertox)

    Come sempre molto preciso e soprattutto molto illuminante ... io fatico come un matto a trovare delle belle incisioni e questo certamente mi sarà di grande aiuto ! Grazie La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 972395sunny


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    Messaggio Da Bertox Mer Apr 28 2021, 00:33

    JacksonPolloc ha scritto:
    (...)

    Ho constatato con le mie orecchie (e i miei danari) che quel punto 2) non è regola.

    Quando ci sono troppe eccezioni... Non è possibile fare una regola.
    Si tratta solo di punti sparsi... Puoi trovare un'interpolazione statistica, ma non una "legge analitica".

    Quindi 

    Si, di norma la prima edizione dovrebbe essere quella che suona meglio

    ma:

    1) Se è stata ascoltata è usurata (in base alla frequenza, alla cura del possessore(i) e all'età del supporto).
    2) Se è anche una prima edizione, ma stampa a ridosso del "fine vita" della matrice è geometricamente diversa, e sappiamo bene quanto sia importante questo se si parla di milliVolt.
    3) Nei decenni anche il vinile ha tratto giovamento dell'avanzamento della tecnologia di produzione
    4) Nei decenni fonorivelatori e relative catene sono diventate più rivelanti


    Ergo... 

    Si, ci sono molte nuove edizioni che suonano meglio di prime edizioni da collezione.

    Entrambe le affermazioni sono valide, ma in contraddizione.
    A riguardo credo che la tua disamina sia ottima, e una guida importante.
    Ma bisogna distinguere tra chi compra i vinili per collezione e chi lo fa per ascolto.
    Perché sono entrambi scenari legittimi, ma a mio vedere molto spesso divergenti nelle modalità e finalità.
    @JacksonPollock ,
    scusami se ho tagliato la tua prima parte, volevo solo arrivare a cogliere il nocciolo del tuo ragionamento, ihmo naturalmente, per riflettere insieme.
    Divido il tuo in due parti: prima e dopo l'ergo.

    PRIMA DELL' ERGO
    Per me, sostanzialmente, stiamo dicendo la stessa cosa; anzi, FINO AL 2) compreso, STIAMO DICENDO ESATTAMENTE LA STESSA COSA.

    Tu scrivi e io interpreto: "Si, di norma [che è il più classico dei possibili sinonimi di "regola", solo che è più forte, perché rinvia a precetti giuridici, a leggi; n.d. Bertox] la prima edizione dovrebbe essere quella che suona meglio" ma - e qui interpreto il tuo pensiero - a patto che  2) le condizioni del vinile della copia in mio possesso  non sia stata usurata e che non sia 2) figlia di una matrice con tanti stampaggi sul groppone. Perché, se è così 1) e 2) minano il risultato sonoro al punto tale da farmi preferire un'altra edizione.

    Se questo fosse il tuo pensiero, non potrei essere più d'accordo. Per quale ragione tu legga questo modo di ragionare in contraddizione con quanto da me scritto al punto 2) per me è un pò un mistero. 
    In quel punto scrivo che una "prima edizione" pubblicata nel paese d'origine della casa discografica che è quindi la detentrice del master, di solito, di norma, di regola, ammettendo quindi tutte le eccezioni del caso, ecc., ecc. suona meglio di una "prima edizione", anche contemporanea "pubblicata fuori dal paese d'origine".  E qui, piazzo l'omissis, il quale, capisco, può far girare le scatole. 
    Posso ancora lasciare l'omissis? Bene. La fine del mio lunghissimo post si chiude con il caveat sulle condizioni del vinile che a me SEMBRAVA assai chiaro: la percezione di difetti del vinile è talmente soggettiva da scombussolare qualsiasi classifica di merito.
    E quindi, concretamente io ho rinunciato nei decenni a centinaia di stampe d'altissimo livello perché semplicemente, il rapporto suono/difetti del vinile non mi soddisfaceva all'ascolto. E quindi, per tornare all'esempio che ho fatto aprendo il 3d: 

    Miles Davis, Bags Groove, Prestige, 1957 [prima edizioni di queste matrici su LP 12 pollici, Bertox]

    Come detto, ho il Celson che da ricerche fatte dovrebbe essere del 1957 e quasi certamente la prima edizione italiana.
    E' in condizioni di vinile s p e t t a c o l a r i. E quindi, il mio 2) significa che
    - se capitasse una 'first release' o anche una 'second release' made in USA "potenzialmente" suonerebbe meglio, ovvero, mettendolo sul piatto, sono abbastanza sicuro che statisticamente darebbe in termini d'impatto, di "muro di suono" che ti "arriva addosso" quel qualcosa in più del mio Celson che, infatti, è sul crinale dei 90/100.
    Perché dico "sono abbastanza sicuro" e perché addirittura tiro in ballo una second release? Perché l'ho avuta, mannaggia, e la mia ex copia è ora in casa di un mio amico che al tempo si comprò la mia discoteca jazz. 
    Perché dico "potenzialmente"? Perché, poi, come correttamente accenni tu, può capitare una stampa di "fine serie" con perdita significativa di qualità sonora, oppure una copia il cui vinile è così rumoroso che io, ASCOLTATORE e non COLLEZIONISTA mi tengo stretta la mia copia italiana. 

    Di nuovo ho allungato il brodo e gli 'omissis' fanno appena capolino. Però il confronto, per me e spero anche per te e per altri, esperti e novizi, fa sempre bene.

    Tornerò sull' ERGO e sugli 'omissis', se il 3d continuerà ad interessare. 
     Una cosa, però, rigetto completamente del tuo ragionamento: l'implicita considerazione che queste edizioni sono per collezionisti e non per ascoltatori.
    Col piffero! Questi sono dischi per ascoltatori esigenti, ovvero per audiofili, per persone che amano il bel suono, che cercano di ascoltare nel (relativamente) miglior modo possibile la loro musica preferita. Non scherziamo.

    Certamente, cercare queste edizioni comporta entrare in competizione coi collezionisti, questo è poco ma sicuro e, purtroppo, questo significa osservare che il mercato di questi dischi ha visto una lievitazione dei prezzi della "prima edizione", 'a fortiori' se la stessa ha la copertina in perfetto stato, se è presente la busta interna dell'epoca, ecc, ecc. 
    Ma da questo a relegare questi dischi nella categoria non audiofila...

    E poi, scusa - a mò d'antipasto per la continuazione della nostra chiacchierata - quali sono le "molte nuove edizioni che suonano meglio di prime edizioni da collezione"?

    Stiamo parlando, per caso, delle ristampe Jazz della 'Speaker Corner'? delle ristampe su due LP a 45 giri della 'Analog Production'?
    Io un paio di titoli li ho, altri, per fortuna, li ho rimpiazzati. Parliamone, però facendo nomi e cognomi. Magari sono stato sfortunato. Oppure il Sondek - ma anche il Pink, che è il gira del mio pusher - ha delle idiosincrasie.
    Per quanto riguarda quelle che ho sentito io, qui con il Sondek e il resto della mia catena, non è proprio il caso di scomodare le "prime edizioni": ristampe degli anni '70 bastano e avanzano per tener testa a questi vinili audiofili.
    Un solo esempio, stasera:
    Art Pepper meets the Rhythm Section, Contemporary, 1957 (Mono)/1958 (Stereo)
    - L'edizione Analog Production in due LP a 45 giri che avevo pagato 60, 70 euri, insomma, il suo prezzo di mercato.
    - La ristampa made in USA anni '70, 1972 secondo discogs, questa edizione, per la precisione
    https://www.discogs.com/it/Art-Pepper-Meets-The-Rhythm-Section/release/2675554
    che ho trovato successivamente a un prezzo davvero molto favorevole: 12 euri.

    Suonavano davvero tutte e due molto bene e molto vicine tra loro. Differenze? Per me eravamo a livello di sfumature ma sullo stesso livello qualitativo. Il voto della ristampa Usa, che ho in casa, è 77/100, andrebbe riascoltata col Sondek più tirato. Ma, comunque, un bell'ascoltare, di là dal buco in mezzo, tipica dei primissimi tentativi stereo della Contemporary, velocissimamente superati negli anni successivi. Ho avuto la possibilità di restituire l'Analog Production e investire in altro i soldini. 
     
    Io ho un paio di "prime edizioni" Contemporary dello stesso periodo; in particolare una, Sonny Rollins, Way Out West, è un Mono, D3 sul trail off. Si sale a un altro livello di ricchezza armonica, di verità musicale; inutile girarci attorno: siamo più vicini al master del 1957. Stiamo parlando di collezionismo? No, stiamo parlando di musica, di sassofoni che assomigliano di più ai sassofoni, ecc., ecc.    

    P.S. La seduta con il disco di Eric Dolphy è stata rinviata. Al suo posto, Pink Ployd, 'Atom Heart Mother', 1970, 2° edizione made in England. Il vinile è, per me, davvero faticoso, verrà restituito, purtroppo. Il suono? Non è quello dei dischi audiofili di cui sopra, si viaggia dritti dritti verso i 90/100...


    Ultima modifica di Bertox il Mer Apr 28 2021, 01:02 - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da Bertox Mer Apr 28 2021, 00:51

    AlessandroCatalano ha scritto:Caro Paolo (Bertox)

    Come sempre molto preciso e soprattutto molto illuminante ... io fatico come un matto a trovare delle belle incisioni e questo certamente mi sarà di grande aiuto ! Grazie La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 972395sunny
    Caro Alessandro,
    non è vero che tu hai difficoltà a trovare vinili di qualità; è quel gira che è un brodo!La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 232218 

    A parte gli scherzi, quando ci vedremo, ovvero tra un paio di anni - il tempo necessario alla Regione Toscana di "prendere per benino le misure"La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 941176  - ricordiamoci di questo 3d così e riascoltiamo insieme questi dischi.
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    Messaggio Da AlessandroCatalano Mer Apr 28 2021, 08:03

    Bertox ha scritto:
    AlessandroCatalano ha scritto:Caro Paolo (Bertox)

    Come sempre molto preciso e soprattutto molto illuminante ... io fatico come un matto a trovare delle belle incisioni e questo certamente mi sarà di grande aiuto ! Grazie La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 972395sunny
    Caro Alessandro,
    non è vero che tu hai difficoltà a trovare vinili di qualità; è quel gira che è un brodo!La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 232218 

    A parte gli scherzi, quando ci vedremo, ovvero tra un paio di anni - il tempo necessario alla Regione Toscana di "prendere per benino le misure"La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 941176  - ricordiamoci di questo 3d così e riascoltiamo insieme questi dischi.
    Buongiorno Paolo,

    Ottimista .... tra due anni !!!! La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 33910 ... Il mio girapadelle a me pare funzioni bene La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 650957 affraid

    Un saluto

    Alessandro


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    Messaggio Da JacksonPollock Mer Apr 28 2021, 09:30

    Tu scrivi e io interpreto: "Si, di norma [che è il più classico dei possibili sinonimi di "regola", solo che è più forte, perché rinvia a precetti giuridici, a leggi; n.d. Bertox] la prima edizione dovrebbe essere quella che suona meglio" ma - e qui interpreto il tuo pensiero - a patto che  2) le condizioni del vinile della copia in mio possesso  non sia stata usurata e che non sia 2) figlia di una matrice con tanti stampaggi sul groppone. Perché, se è così 1) e 2) minano il risultato sonoro al punto tale da farmi preferire un'altra edizione.

    Esatto... Il Di norma l'ho aggiunto per mettermi in fase con l'interlocutore, sarebbe stato sufficiente il condizionale (dovrebbe)...  La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 36246 

    Mettendo da parte gli scherzi, andando al nocciolo, te la rigiro come domanda articolata.
    Non mi riferisco a etichette "audiofile" (che trattano pochi generi) ma appunto a tutto il panorama.
    In virtù della tua esperienza a riguardo, come ti muovi quando punti una stampa di buon valore che vuoi assolutamente, ma non puoi verificare di persona?
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    Messaggio Da pluto Mer Apr 28 2021, 09:54

    Io credo che questa matassa vada un pò dipanata 

    1) a mio avviso i consigli x acquisti sono sempre ben accetti specie da chi ne sa un pò più di noi. Per cui leggo sempre con piacere

    2) giusto dividere collezionismo da appassionato che vuole solo ascoltare bene

    3) Ristampe moderne. Come in tutte le cose ci sono cose eccelse e cose da evitare. Mi pareva di averlo un pò sottinteso nel 3d sul disco di Nina Simone. La mia copia da 180 gr fa schifo. Ma Fremer consigliava un originale e 2 ristampe moderne di pregio.

    4) parliamo di soldi e dimentichiamoci il collezionismo. Se un prima stampa costa 2000 euro che facciamo?
    Anche a me sarebbe piaciuto trovare un originale di questo cofanetto Mercury

    La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 81wijc11

    Poi dopo aver visto quanto mi sarebbe costato un originale (2 botti, non uno soltanto) e dopo aver letto le rece sulla ristampa a 180 gr SC consigliata da tutto il mondo audiofilo,
    mi sono speso 80/90 eurelli x il cofanetto e vivo felice.

    Non solo. Con l'usato c'è sempre il rischio di cosa si compra. E il rischio resta comunque più alto rispetto ad un cofanetto nuovo.

    5) Credo che Bertox sia stato un pò sfortunato, ma la sua esperienza si basa su 2 titoli. Forse un pò pochini
    Io ne ho centinaia: dai Decca made in Japan ai Classic Records. Dal Belafonte/Blues a 45 gg in 4 dischi al Peer Gynt di Fjieldstadt in 2 dischi. Be questi stracciano senza pietà gli originali
    Le delusioni sono state poche. Qualcuna però c'è stata. Giusto x dire: mi aspettavo meglio

    Il mio consiglio è di leggere molto. In rete si trovano tante recensioni

    E x finire, guardate che esistono titoli liquidi che non sono molto inferiori. (pochi ma molto buoni)

    Prendete gli Everest di classica quelli belli e famosi sono una quindicina. Sono quelli incisi su pellicola cinematografica (i più esperti sanno di cosa parlo)
    Gli originali sono costosi (spesso) e spesso in non buone condizioni
    Le ristampe Classic Records sono semplicemente meravigliose
    Ma i files 24/96.... non sono tanto inferiori. Ocio La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 33910

    My 2 cents
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    Messaggio Da pluto Mer Apr 28 2021, 10:02

    Ps: il tema originali contro ristampe fu spesso dibattuto qua sul forum anche in modo acceso anni fa e i pareri divergono oggi come allora.
    Come allora, personalmente cerco di documentarmi parecchio prima di muovermi. Poi cerco di non precludermi alcuna strada
    Anche se la pandemia purtroppo ha ridotto moltissimo la mia voglia di mettermi in caccia con i pusher abituali che ero solito frequentare

    Speriamo si possa presto  tornare ad una vita più normale e serena x tutti
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    Messaggio Da carloc Mer Apr 28 2021, 10:29

    pluto ha scritto:Ps: il tema originali contro ristampe fu spesso dibattuto qua sul forum anche in modo acceso anni fa e i pareri divergono oggi come allora.
    Come allora, personalmente cerco di documentarmi parecchio prima di muovermi. Poi cerco di non precludermi alcuna strada
    Anche se la pandemia purtroppo ha ridotto moltissimo la mia voglia di mettermi in caccia con i pusher abituali che ero solito frequentare

    Speriamo si possa presto  tornare ad una vita più normale e serena x tutti
    Ogni tanto bisogna ritornare su questi temi, sempre attuali come vedi  sunny


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    Messaggio Da JacksonPollock Mer Apr 28 2021, 10:37

    Poi dopo aver visto quanto mi sarebbe costato un originale (2 botti, non uno soltanto) e dopo aver letto le rece sulla ristampa a 180 gr SC consigliata da tutto il mondo audiofilo,
    mi sono speso 80/90 eurelli x il cofanetto e vivo felice.

    Non solo. Con l'usato c'è sempre il rischio di cosa si compra. E il rischio resta comunque più alto rispetto ad un cofanetto nuovo.


    applausi 


    Aggiungo... Conosco due collezionisti pesi massimi.
    Ascoltano il primo con un Nordmende dotato della più classica delle piezoelettriche: copertine impeccabili, supporti intonsi ma arati.
    il secondo con un Technics (ex DJ con negozio dismesso) supporti ovviamente vissuti, ma solchi ancora buoni con il contro di copertine e sleeve massacrati.

    Entrambi nella compravendita dell'usato da decenni...
    Il primo vende meglio e a cifre più alte del secondo, e ha molte prime edizioni.

    Se mi piace l'album mi piglio tutta la vita la ristampa dell'amico DJ...
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    Messaggio Da lalosna Mer Apr 28 2021, 10:40

    @ Bertox  Bella disamina!
    e bello anche che non sia una scienza esatta, con notevoli influenze dell'entropico fattore K a parità di informazioni assunte prima della scelta La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 650957


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    Messaggio Da Bertox Mer Apr 28 2021, 16:26

    JacksonPollock ha scritto:

    Mettendo da parte gli scherzi, andando al nocciolo, te la rigiro come domanda articolata.
    Non mi riferisco a etichette "audiofile" (che trattano pochi generi) ma appunto a tutto il panorama.
    In virtù della tua esperienza a riguardo, come ti muovi quando punti una stampa di buon valore che vuoi assolutamente, ma non puoi verificare di persona?

    Va bene, provo a risponderti, però questo è un ambito di riflessione diverso e, oltretutto, la mia risposta suonerà deludente alle tue orecchie, temo.

    In linea di massima, oggi, superati i sessanta e alla terza, se non quarta collezione di vinili - sono uno dei figli di quella generazione che negli anni '80 rimase presa tra i due fuochi: CD versus Vinile - non punto uno stampa che voglio assolutamente. 
    Sono entrato nella fase del disincanto: "prendo quel che viene", usando le mie conoscenze come aiuto (di qui il primo post).
    Però per risponderti: ho puntato negli ultimi anni solo a un titolo per ragioni... sentimentali. E' il già citato, in un altro 3d, 
    Ornette Coleman Trio at the 'Golden Circle', Blue Note, 1966; 2 voll.. 

    Ho cercato in rete e, dentro la rete di vendita discogs., ho trovato quel che cercavo: le due 'prime edizioni' in mono. 
    Ho letto il feedback del venditore che era impeccabile, le sue note d'accompagnamento al disco, in particolare le informazioni sullo stato del vinile dove venivano esplicitati i difetti (la qual cosa mi è particolarmente piaciuta); ho mandato un paio di email cui è giunta pronta risposta.

    In particolare in queste, che potrebbero sembrare surreali, il sottoscritto chiedeva al venditore non uno sconto ma il perché il prezzo era così a buon mercato. Della serie: "Ascolta, c'è sotto qualcosa? so cosa sto cercando." La risposta fu convincente e tipicamente statunitense: "E' un momento un pò così, ho bisogno di realizzare. Sbrigati, perché scappano." 

    I due mono ora sono in scaffale. Non ci sono regrets. In questo caso è andata non bene, benissimo.  E' chiaro che bisogna mettere in conto, comprando vinile usato on line o nei mercatini, gli "incidenti di percorso" e, naturalmente, il fattore K elaborato dallo studioso  @lalosna La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 650957 . 
    Io però, siccome desidero confrontarmi col fattore k il meno possibile, non sono un "tipo" da mercatini, da acquisto al buio. 

    Come ho già scritto a inizio 3d, io  sto comprando dischi "alla vecchia maniera" da venditori, in particolare uno, con cui si è creato un rapporto di fiducia. Questo significa, per quanto mi riguarda, la possibilità della restituzione del vinile che, a mio insindacabile giudizio, non mi soddisfa. Ovviamente, i soldi spesi rimangono al venditore: io ho un credito da spendere.
    Nel caso di specie citato, questo venditore può anche essere on line, ho detto che non ci sono regrets: rettifico; mi è dispiaciuto perdere il contatto con quel venditore. Eravamo partiti col piede giusto.

     Quindi, per concludere: il 3d sta "scivolando" verso l'argomento 'consigli per gli acquisti nel mondo del vinile usato' - un piano molto vicino a quello iniziale ma non completamente sovrapponibile -; il mio consiglio al riguardo è:

    - creare un rapporto di fiducia con uno o più fornitori in modo che il rapporto sia 'win-win' da ambo le parti, ovvero 

    da una parte, l'audiofilo - il quale deve sapere di essere un cliente per definizione rognoso per un venditore - che si concentra sulla qualità del vinile che sta comprando, sapendo che per la variabile 'difetti del vinile', sempre incombente, c'è il "paracadute" della restituzione;
    dalla parte, il venditore che vede il cliente audiofilo come un'opportunità a medio-lungo termine, un acquirente esigente, "faticoso" ma che garantisce ricavi costanti.

    Io mi sono sempre "presentato" così, di persona e anche 'on line', e, per quel che vale, ha funzionato.
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    Messaggio Da pluto Mer Apr 28 2021, 16:37

    Ecco questa è la migliore delle strategie. Approvo incondizionatamente applausi
    (anche xchè ho cercato di fare lo stesso negli anni Laughing)

    E ottima l'idea di lasciare i soldi a fronte di un altro acquisto. Bravo!
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    Messaggio Da JacksonPollock Mer Apr 28 2021, 17:16

    Bertox ha scritto:
    JacksonPollock ha scritto:

    Mettendo da parte gli scherzi, andando al nocciolo, te la rigiro come domanda articolata.
    Non mi riferisco a etichette "audiofile" (che trattano pochi generi) ma appunto a tutto il panorama.
    In virtù della tua esperienza a riguardo, come ti muovi quando punti una stampa di buon valore che vuoi assolutamente, ma non puoi verificare di persona?

    Va bene, provo a risponderti, però questo è un ambito di riflessione diverso e, oltretutto, la mia risposta suonerà deludente alle tue orecchie, temo.

    ...

     Quindi, per concludere: il 3d sta "scivolando" verso l'argomento 'consigli per gli acquisti nel mondo del vinile usato' - un piano molto vicino a quello iniziale ma non completamente sovrapponibile -; il mio consiglio al riguardo è:

    Non mi deludi affatto, la mia domanda era volutamente paracula.
    Proprio qui ti volevo portare... La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 625723


    Mi stai ripetendo (implicitamente) che il confine non è la qualità sonora. 
    Perché il poter avere quell'edizione a te cara sta tutto nel compromesso che intendi accettare... Come scriveva sopra Pluto.
    Quindi parlare di edizioni che suonano meglio è un paradosso e finirà nell'ennesima bagarre della migliore tradizione Vichiana.

    Magari se riuscissi a dare un'indicazione di come si leggono le edizioni, a cosa si riferiscono i codici...
    Tipo... 3-C064-04097 Che diamine è?

    Lo dico perché avevi in iniziato in questa direzione, ma poi siamo finiti (mi ci metto pure io) alla digressione neroinfrastumentalisticamentemicrodinamica.

    La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti 775355


    Ultima modifica di JacksonPollock il Mer Apr 28 2021, 17:24 - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da carloc Mer Apr 28 2021, 17:21

    JacksonPollock ha scritto:


    Magari se riuscissi a dare un'indicazione di come si leggono le edizioni, a cosa si riferiscono i codici...
    Tipo... 3-C064-04097

    Che diamine è?
    Quel codice corrisponde a questo disco

    La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti S-l1600

    E' il numero di catalogo che l'etichetta discografica utilizza per individuare quell'album.


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    La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti Empty Re: La caccia al vinile nell'epoca di discogs: qualche avviso ai naviganti

    Messaggio Da JacksonPollock Mer Apr 28 2021, 17:25

    Dai che piano piano ci arriviamo... sunny
    Quindi... Da quel codice è possibile risalire ad altre edizioni?

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