@Luca 58
Iniziamo col dire che intrecciare i conduttori del cavo non ha una vera utilità elettrica,se non quella di tenere i conduttori elettrici ad una distanza uniforme lungo tutto il cavo ed a renderlo meccanicamente flessibile quanto basta.
Un'intrecciatura blanda quindi equivale ad approssimare un cavo dove i conduttori sono paralleli fra loro,evitando però gli inconvenienti meccanici che ciò comporterebbe.
Il vantaggio invece di una intrecciatura stretta come valido metodo autoschermante per il cavo non mi convince.
Somiglia infatti alla storia di quel barone che riusciva a sollevarsi da terra tirandosi su per il bavero.
Ha invece certamente senso il fatto che in una intrecciatura stretta dei due conduttori si realizza che questi,avendo spazialità opposta,riescano eventualmente ad annullare,sommandole,le interferenze esterne.
Si sà infatti che ogni cavo funziona come un'antenna ricevente.
Nella mia esperienza però i vantaggi così ottenuti sono nettamente inferiori agli svantaggi.
Per lo stesso motivo non uso schermatura neanche sui cavi di segnale.
Il modello consigliato è quindi un cavo con quattro conduttori singolarmente isolati di pari sezione ,la cui sezione trasversale è un quadrato i cui vertici sono occupati rispettivamente dai quattro conduttori.Andranno presi quindi i conduttori di ogni coppia di vertici opposti fra loro a costituire, mettendoli in parallelo elettrico,oltre che geometrico, ogni singolo polo.
Per quanto riguarda la lunghezza del cavo si sà che "corto è bello",ma senza esagerare.
Porre infatti i componenti troppo vicini annulla i vantaggi di un cavo corto per via delle reciproche interazioni elettromagnetiche fra i componenti collegati dal cavo.
Per quanto riguarda la lunghezza massima del cavo ho sentito suonare bene impianti con cavi di potenza lunghi 16 m e non ci avrei giurato.Quindi non mi formalizzerei molto sulla lunghezza massima dei cavi di potenza.
Quello che è certo è che se un cavo corto,ma non troppo,essendo più neutro,fà suonare peggio il vostro impianto la colpa è del resto dell'impianto la cui relativamente bassa qualità e/o sinergia viene così smascherata.
Per il biwiring userei due cavi quadripolari distinti e distanti,quindi otto conduttori in totale.
Il motivo è che ogni conduttore percorso da corrente genera al suo intorno un campo elettromagnetico che và quindi a disturbare il segnale che scorre su un conduttore vicino,quindi se non è strettamente necessario meglio tenerli "distanti" e perciò "distinti".
Infine sul fatto di non usare cablaggi uniformi e del perchè.
Perchè equivale a raddoppiare la lunghezza dello stesso cavo appunto,raddoppiandone anche i difetti.
Usando invece cablaggio non uniforme si può coltivare la speranza che i difetti dei due cavi si annullino.
Questo fatto,se accettato come plausibile,diventa anche un buon metodo di valutazione della bontà di un cavo,ed utile quindi per chi i cavi si diverte a sperimentarli.
In altri termini si tratta di valutare la bontà un cavo portandone la struttura alle estreme conseguenza per amplificarne i difetti e metterli così in evidenza.
E anzi a dirla tutta,siccome qualunque marchio di cavi prevede per i suoi cavi di segnale e di potenza in genere una struttura differenziata questo è prova che i loro cavi non sono perfetti,e che differenziare la struttura è il miglior modo,o meglio il meno peggio ,di farli suonare.
Infatti se esistesse il cavo perfetto non vedo perchè non si dovrebbe usare la stessa struttura sia per il cavo di segnale che per quello di potenza,a meno eventualmente della sezione totale...e neanche quella.Io,nei limiti del possibile,uso la stessa struttura per i cavi di segnale e di potenza,ma solo perchè io li sperimento.
e siccome mi pare anche tu abbia preso la stessa brutta china...
Buona sperimentazione.
Ciao,Sebastiano.