Dunque…..
le kef dopo l’intervento tecnico sono ritornate a casa.
Vorrei fare un preambolo.
Dopo la segnalazione di “maxbal” circa la disponibilità del kit per la manutenzione dei crossover, che prevede la sostituzione di tutti i condensatori fornito dalla ditta “Falcon Acustics”(il kit è stato applicato a cura di un laboratorio a Bologna), sono andato a cercare di capire di che tipo di esperienza disponga la Falcon Acustics.
Il fondatore (tale Malcom Jones) è un ingegnere che ha lavorato alla kef dal 1961 al 1974 e nel 1972 ha creato la propria società (F. A.), che poi ha condotto fino al 2006 anno del ritiro dal lavoro per la pensione e cessione dell’azienda a terzi (con cui collabora ancora come consulente, almeno così scrive…….). Nella sua attività alla kef ha “firmato” la realizzazione di alcuni driver e partecipato attivamente all’uscita della serie 104.
https://www.falconacoustics.co.uk/falcon-archive-links-history-tips/falcon-acoustics-history-malcolm-jones.html
Dopo aver saputo questo, mi sono sentito quanto meno fiducioso che il kit sia stato composto selezionando componenti nel rispetto del progetto della casa, anche se magari in assoluto saranno disponibili materiali di maggiore qualità (come sosteneva “alta fedeltà”) che potrebbero però portare la circuitazione lontano dagli obiettivi progettuali del costruttore (come aveva fatto notare “apeschi”).
Alle casse oltre all’applicazione del kit sono stati cambiati i cablaggi interni (normale filo in rame OFC niente di esoterico), i morsetti ed i fusibili con degli audio grade (AHP ceramici).
Precisato questo, in questi giorni ho fatto e rifatto la prova di ascolto svolgendola in condizioni analoghe a quelle prima del ricovero tecnico, utilizzando la stessa scaletta di brani ed un finale configurato stereo ad alimentarle con il settaggio dei crossover in ingresso a 100w rms contro i 110w rms del finale. Questo allo scopo di capire se e quanto l’intervento manutentivo abbia cambiato la situazione.
Sono bastati veramente pochi minuti per capire che la sostituzione dei condensatori ha cambiato in meglio la voce di queste vecchie signore. L’ascolto fatto prima della manutenzione era timbricamente sbilanciato verso le basse frequenze (i medio/alti li avevo trovati “frenati” per questo avevo mandato le casse in laboratorio).
Ma non c’è stato solo l’atteso e sperato miglioramento sui medio/alti anche il basso è diventato più pulito. I brani messi in scaletta sono sacd di classica (tutte registrazioni native digitali) Beethoven, Barber, Bach, Mozart, Chopin, Vivaldi, Tchaikowski; alcuni CD (Dead can Dance, P.Metheny, Noa, M.Hedges, Bjork, Pink F, AcDc, A.Lennox) e naturalmente anche LP (A.Blakey, J.Adderley B.Webster, S.Vaughn, Little Feat, Porcupine Tree, D.Sylvian, S.Wonder, A.Baker e altri); Le casse sono finalmente equilibrate e le trovo piacevoli. Nei brani in cui è presente una significativa dinamica, la stessa viene riprodotta ma non fa’ gridare al miracolo. Faccio un appunto solo sulle voci che mi risultano un po' “dure”. I cori di Barber e le splendide voci della Lennox, Noa e della Baker sono coerenti e presentate in primo piano, ma anche se nitide le ho trovate appunto un po' “dure”, almeno a mio gusto. Buono il basso, per niente lungo.
Dopo aver fatto le prove con un finale (in modalità stereo) ho ripetuto l’ascolto della stessa scaletta di brani con due finali configurati “a ponte” e i crossover delle casse settati a 200w rms contro i 420w rms dei finali.
Come sempre ogni valutazione dell’ascolto è soggettiva ma non ci vuole un “pipistrello” per capire che queste casse gradiscono una maggiore quantità di corrente ai morsetti.
Mi è venuto subito alla mente “alta fedeltà” “…..otterresti quindi un miglioramento nel pilotare carichi difficili….”
Non sò se effettivamente queste kef siano un carico difficile ma con due finali sembra che sia suonata la sveglia. Hanno ingranato un’altra marcia e preso un altro respiro, diventano veloci, molto veloci e si sente che l’amplificazione ha un maggiore controllo sui driver.
I cambiamenti significativi (macroscopici) sono:
Il basso diventa più profondo e frena prima;
La fatica di ascolto nei brani dove le voci e le alte frequenze sono dominanti diminuisce sensibilmente (me ne rendo conto perché anche a pressioni acustiche più alte viene meno l’istinto a diminuire il volume).
Nei brani dove è presente la dinamica (fantastici i passaggi sulla sinfonica di Beethoven e Tchaikowski) il maggior controllo e velocità dei driver è …….wov!
Relativamente alla durezza delle voci (a mio gusto) l’impiego dei due finali a ponte invece che uno in modalità stereo migliora un po' la situazione,……………. ci dovrò fare l’orecchio e l’abitudine all’ascolto.
Controindicazioni sull’impiego di due finali invece di uno non né riscontro.
Qui sotto il grafico dell’impedenza delle casse fatta dopo l’intervento tecnico…..
il grafico spl vs frequenza a 80 cm di distanza
e uno stralcio di una prova fatta su un esemplare dell’epoca (le pagine del test delle 105.1 le ho compratate su ebay e il venditore ha pensato bene di “tagliare” le parti da dove si può risalire a chi ha pubblicato la stessa…...)
se traduco giusto:
“La sensibilità delle 105 è valutata correttamente: stabilita a 86db di pressione sonora ad 1mt di distanza pilotata da un segnale di 2,83 volt di rumore casuale nell’ottava centrata sui 1000hz (corrispondente ad un watt su 8 Ohm). La sua curva di impedenza mostra variazioni in salita e discesa, ma rimangono abbastanza entro stretti limiti. Il massimo è attorno ai 25 Ohm a 2700hz ed il minimo di 6 e 7 Ohm è osservato a 100 e 600hz. Nella nostra ottica, l’impedenza nominale di 8 Ohm è giudicata correttamente.”
Poi una prova del finale fatta da “stereophile” (in configurazione stereo) che riporta a sua volta un bel po’ di dati tecnici e relativi grafici…...
https://www.stereophile.com/content/marantz-sm-11s1-reference-power-amplifier-measurements
Purtroppo non sono riuscito a trovare in rete una prova dei finali configurati a ponte.
Comunque al di là dei grafici e dei dati il gradimento si misura sempre con lo stesso strumento…… le proprie orecchie.
Sono arrivato alle valutazioni finali (scusate la lunghezza del post magari qualcuno avrà gettato la spugna e cambiato argomento…..)
Come già detto non mi illudo di avere a disposizione due kef 105 appena uscite di fabbrica e sono consapevole che le casse non suonano come da nuove. Dopo la sostituzione dei condensatori nei crossover, del cablaggio e tenuto conto dell’usura dei driver (e loro componenti) che hanno molti anni sul groppone. L’obiettivo comunque era quello di farle suonare meglio possibile cercando di rispettare il progetto del costruttore. Magari si sarebbe potuto rivoltare tutto intervenendo in maniera più consistente (ho trovato molti esempi di rifacimenti in toto dei crossover in rete)…..ma non era la mia idea di recupero.
Quindi alla fine…...il restauro tecnico delle kef? ne è valsa la pena? per il tempo dedicato e il denaro speso in rapporto al risultato acustico finale?
Qui la valutazione mi rendo conto che si fà ancora più soggettiva che nella prova di ascolto.
Se parliamo di resa acustica (prestazioni pure), credo con molta sincerità che andando ad impegnare la stessa somma che ho usato io per l’acquisto delle casse e per il secondo finale, spese di logistica, la manutenzione specialistica (e non monetizzo il mio tempo ovviamente). Ci si può procurare altre casse in grado di funzionare altrettanto bene se non meglio nell’usato (più recente) di qualche rivenditore o di un privato in vena di cambi di diffusori acustici……e senza il rischio di spendere dei soldi per qualcosa che magari alla fine potrebbe anche non garantire la resa sperata.
…….se mi chiedete a livello personale se lo rifarei comunque vi rispondo di sì…..suonano molto bene, sono molto soddisfatto.
Ho ancora qualche lavoretto da fare per la parte estetica ma da qui è tutta discesa.
Per i curiosi allego qualche foto…..
crossover originali appena smontati
dopo l’istallazione dei condensatori nuovi
retro delle casse zona morsetti…….con i fusibili nuovi (e i due di riserva originali).
Infine voglio veramente ringraziare “maxbal” per la segnalazione del kit della “Falcon Acustics” e “alta fedeltà” che mi ha confortato tecnicamente circa l’idea di acquistare il secondo finale con la prospettiva di utilizzare il settaggio a “ponte”.
Bravi…...
Ovviamente ringraziamento speciale al laboratorio Migliorini di Bologna.....grazie per il vostro lavoro, per la pazienza e cortesia dimostrata.
…...a chi legge piena libertà di critica.