Io, devo dirvi la verità, non capisco la polemica tra "misuroni" ed "ascoltoni". Mi sembra priva di fondamento.
Le misure servono per verificare il comportamento dell'apparecchio dal punto di vista elettrico (e non solo, visto il caso dei diffusori). E a risolvere dei precisi problemi progettuali. Nessuna qualità audio è possibile senza analizzare gli apparecchi alle misure. E grosse indicazioni progettuali, sostanziali, derivano dalle misure. La scomparsa delle protezioni in corrente dagli amplificatori, ad esempio, è venuta fuori grazie alla verifica - al banco di misura - che in questo modo si introducevano distorsioni nel pilotaggio dei diffusori considerevoli. Certo questa "scoperta" ha avuto bisogno del riscontro all'ascolto per dimostrare la sua validità - ci mancherebbe altro - ma che oggi gli amplificatori funzionino meglio di un tempo con il carico reale (nel senso che sono più stabili) non è un fatto di miracoli ma un fatto di ricerca tecnica basata sulle misure, seppur verificata dagli ascolti.
Se voglio progettare un'auto, per disegnare la carrozzeria faccio le prove nella galleria del vento, mica vado a tentativi, poi prendo cento piloti e dopo un tot di prove in strada gli chiedo come và la guida con i vari telai disegnati a caso!
Detto questo, oggi non esistono misure che sono in grado di dirci come suona un apparecchio (ma possono darci qualche buona indicazione in tal senso). In altri termini, non abbiamo modelli di misure molto correlati all'ascolto. Non è detto che prima o poi non ci si arrivi... già adesso in alcuni casi le misure aiutano: guardando la caratteristica di carico limite di un ampli, ad esempio, ti rendi all'incirca conto di come regge i carichi complessi... che non è una correlazione tra misure e ascolto questa? E misurare l'andamento della risposta in frequenza su vari diffusori di un ampli a valvole è cosa inutile? Non mi dice forse quanto questo ampli è sensibile al carico e quali sono i limiti di impedenza tollerabili dall'elettronica lato diffusore? E dire che con un determinato diffusore l'ampli X accentua i bassi intorno alla frequenza di risonanza non è forse cosa che ha attinenza forte con la verifica dell'ascolto? O al contrario, sapere che l'ampli Y di cui amo il suono non lavora bene sotto i 4 ohm non è forse indicazione fondamentale per allestire catene audio bensuonanti?
Certo, io per comprare un CD player ne ascolto vari. E scelgo quello che mi piace di più all'ascolto. Ma se vedo le prove di un CD player con risposta all'impulso asimmetrica che costa uno sproposito nemmeno lo prendo in considerazione per l'ascolto... il progettista ha progettato con tecniche antidiluviane mettendo in uscita un filtro analogico a ripida pendenza, perché devo premiarlo con l'acquisto quando oggi sono possibili filtraggi a fase pressocché lineare? Oppure un CD player con livello di rumore da urlo: ma che troiaio di convertitori D/A avranno montato per un tale livello di rumore? ecc. ecc.
Quindi le misure non dicono a me acquirente come suona un oggetto audio. Però mi dicono com'è progettato (da cani o bene), mi danno indicazioni a seconda delle tecnologie adottate sul tipo di suono che può produrre, mi danno indicazioni spesso insostituibili sulla possibilità di interfacciamento tra componenti (soprattutto ampli-diffusore, ma anche testina-braccio, ad esempio). Soprattutto: sono alla base del contratto che il produttore fa con me acquirente. Il produttore non mi vende un prodotto con la specifica "suona bene". Mi vende un prodotto con potenza X, distorsione Y, livello di rumore R, ecc. ecc. In questa ottica le misure sono l'unica cosa che mi permette di capire se questo produttore sta vendendomi il prodotto che mi sta facendo pagare, se cioé ciò che compro fa fede alle aspettative. Nel mio contratto d'acquisto ci sono da un lato i miei soldi, dall'altro una serie di specifiche, non la frase "suona bene". L'unico vincolo del produttore è far fede a quei dati di targa. Il resto è aria fritta.
Insomma, le misure sono come il denaro: non danno la felicità (il buon suono) ma aiutano a tener lontana l'infelicità....