Io credo che discutere sul prezzo sia poco utile. Dal momento in cui Sennheiser ha prodotto un sistema da 50.000 Euro ogni barriera verso l'indecenza è crollata.
Invece, credo sia più utile farsi delle domande specifiche sul prodotto in se stesso, di cui in rete si trova ben poco. Sul sito del produttore - link - le informazioni sono poche e nebulose (a parte il solito "10 + 10 W", di cui non si specifica se sono RMS, di picco, picco-picco, musicali e quant'altro, e che sono specificati solo un'impedenza di 8 ohm, valore poco interessante per un utilizzatore di cuffie) non c'è scritto nient'altro, a parte le solite cose come "pura classe A" e "circuitazione ibrida".
Ora, per un ampli cuffia da 11.000 Euro credo che il produttore dovrebbe essere un pochino più preciso sui motivi per cui un appassionato dovrebbe spendere questi soldi invece che tre, quattro o cinque volte meno per qualcos'altro.
Ad esempio, la prima domanda che mi sono fatto vedendo la foto dell'oggetto è stata: come saranno prodotte le manopole dorate? Quella che si vede è una laminatura, oppure una semplice placcatura che magari con il tempo (di solito breve) va via lasciando in bella mostra il materiale sottostante? Per un prodotto di lusso e che costa più di 10.000 Euro di listino la domanda credo sia lecita, e la risposta dovrebbe trovarsi sul sito.
Un'altra cosa che mi sono chiesto è quale senso può avere includere l'uscita per diffusori (con tanto di commutatore sul frontale) in un prodotto specifico per le cuffie, tanto più che sul loro sito leggo:
"Ogni dettaglio che potesse inficiare la purezza assoluta del suono, dal DAC interno a comandi inutili, è stato volutamente eliminato".Per un appassionato di ascolto in cuffia (così appassionato da sborsare 11.000 Euro) credo che il commutatore per una coppia di casse sia altamente superfluo. Anzi, potrebbe far nascere il sospetto che il prodotto, invece di essere ottimizzato per l'ascolto in cuffia (correnti piccole, impedenze alte) sia la derivazione di un "normale" ampli per diffusori (correnti alte, impedenze basse) e tale sospetto entrerebbe in collisione con un'altra affermazione in evidenza sul loro sito:
"Una ricerca accurata e professionale vive in ogni prodotto Riviera, dallo studio dei circuiti al design, fino alla realizzazione specializzata del prodotto".Un'ultima cosa: credo che il paragone con gli orologi in questo caso sia piuttosto azzardato. Di solito, di un orologio di lusso si sa tutto, ma proprio tutto: da come viene costruito, i materiali impiegati, la tecnica che c'è nei meccanismi, le tolleranze, etc.
In questo caso invece (ma non è un'eccezione, per gli audiofili si tratta di una regola) non si sa assolutamente niente.
Ammesso che un audiofilo possa essere paragonato ad un collezionista di orologi, io credo che qui manchi davvero la sostanza che spinge un collezionista a spendere dei soldi. Ovvero la conoscenza esatta di ciò che si potrebbe acquistare. A meno che non si consideri l'atto folle di spendere 11.000 Euro "a orecchio" qualcosa che possa fare testo per la categoria. Se devo basarmi sul fascino, l'estetica e la qualità dei materiali che compongono il cabinet è un conto (e allora devo sapere pure come sono fatte le manopole). Se devo basarmi sulla bontà del progetto elettrico, allora ho bisogno di collocare questo ampli da 11.000 Euro ben al di sopra di quanto non sia già stato progettato negli anni '70 del secolo scorso, quando progettisti del calibro di John Curl, Douglas Self, Nelson Pass, per non parlare dei giapponesi, erano in competizione tra loro e hanno realizzato le migliori cose mai viste in campo audio, soprattutto relativamente alle amplificazioni in classe A (e non solo) di piccola potenza. Per quanto bene si possa volere al sig. Chiomenti, difficilmente si può credere a un qualche tipo di rivoluzione da lui inventato e che non sia pubblicizzato a caratteri cubitali sul suo sito...
My 2 cents.