Ottimo, non vedo l'ora!Edmond ha scritto:Grazie Franco, ti farò ascoltare l'AF-6...
ciao
Ultima modifica di cometa53 il Mer Giu 08 2016, 13:49 - modificato 1 volta.
Ottimo, non vedo l'ora!Edmond ha scritto:Grazie Franco, ti farò ascoltare l'AF-6...
ivanprog ha scritto:o in materia penso che se gli operazionali possono semplificare un circuito e ridurre drasticamente il
numero dei componenti che lo compongono non può che essere un vantaggio , che poi i componenti discreti siano tecnicamente superiori non ho difficoltà a crederlo.
phaeton ha scritto:la "controreazione" come teoria elettronica, derivata dalla teoria dei controlli automatici, segue precise leggi matematiche, e soprattutto necessita di precise ipotesi di lavoro, ed e' applicata in moltissimi ambiti, ad esempio nel controllo dei motori elettrici o dei sensori di movimento. grandissimo sviluppo sta avendo negli ultimi 30 anni nell'ambito dell'automazione industriale e della robotica.
se la si declina in elettronica audio (una nicchia di una nicchia), e specificatamente nel controllo degli amplificatori audio (una nicchia di una nicchia di una nicchia), allora le ipotesi di lavoro diventano molto importanti per il risultato finale, che dipende moltissimo da queste. ad esempio si puo' citare il ritardo di fase imposto dalla rete di reazione, sia quello "evidente" dovuto ad eventuali elementi reattivi voluti dal progettista per stabilizzare il circuito (poli in bassa freq), sia quello "nascosto" dovuto alle varie reattanze parassite e/o accoppiamenti capacitivi/induttivi dovuti alle piste e alla pcb. oppure ancora il reale comportamento degli elementi sulla rete, nella realta' sempre diverso dal modello teorico.
tutto sta in questi casi nella modellazione accurata (ad esempio utilizzo del modello in alta freq dei componenti, ivi incluse le resistenze, tanto per fare un esempio), e nell'utilizzo di componenti (inclusa pcb e case) adeguati (e tipicamente molto costosi), ecco perche' uno Spectral suona divinamente anche usando tassi di reazione altissimi, mentre non si puo' dire lo stesso di altri.
phaeton ha scritto:il problema IMHO e' proprio l'operazionale, a prescindere da come viene realizzato
BandAlex ha scritto:La differenza tra un amplificatore e l'altro non è data dal fatto che si utilizzino operazionali o meno (anche perchè ad oggi il 99,9% degli amplificatori utilizza tale tipologia, e il restante 0,1% utilizza comunque varie forme di controreazione, più o meno evidenti) ma da come è utilizzato il componente "operazionale" stesso, che sia monolitico o a discreti.
phaeton ha scritto:umh... lasciamo perdere le percentuali, anche perche' se per ipotesi tu stessi parlando anche solo di ampli audio, vorrebbe dire che hai studiato lo schema di tutti gli ampli audio prodotti, certamente un gran lavoraccio.... dicevo, lasciamo perdere le percentuali, ma anche solo dire che la maggior parte degli ampli audio usa la controreazione significa fare una grossolana generalizzazione senza fondamento.
suppongo infatti tu ti stia riferendo alla reazione globale (ovvero il loop di reazione in/out, GNFB) e non a quella locale (ad esempio una Re o una Rk), che da tempo ormai e' opinione comune e del tutto accettata non e' da considerarsi neppure una reazione, seguendo (salvo casi rarissimi) in modo preciso il modello teorico ideale. se quindi accettiamo di chiamare "controreazione" quella di loop (GNFB), allora quanto dici e' del tutto contestabile, in quanto esistono tantissimi ampli che non usano GNFB (sia SS che VT), ne tantomeno operazionali, che a prescindere siano a IC o discreti, ribadisco, sono solo una comoda via per disegnare un circuito in economia e senza sforzi. quindi please evitiamo generalizzazioni grossolane e senza fondamento.
un operazionale intrinsecamente usa, come gia' detto, tassi di reazione altissimi, ed e' una rete di tipo GNFB non essendo locale al componente. quindi si porta appresso tutti i problemi di questa tipologia. e si sentono tutti, a prescindere che sia un IC o una pcb con dei discreti sopra.
BandAlex ha scritto:Per quella che è la mia esperienza (chi fosse interessato può dare un'occhiata qui), gli operazionali a discreti "suonano" meglio di quelli integrati. I motivi possono essere molteplici, ma quelli più probabili sono che in genere quelli a discreti sono più semplici della controparte integrata, non incorporano i vari circuiti di protezione di solito presenti negli integrati per proteggerli da utilizzi impropri, e utilizzano correnti più alte che sono proibitive per un opamp integrato.
phaeton ha scritto:no, i problemi sono noti e sono risolvibili a patto di spendere di piu' per la costruzione dell'IC. tra i piu' "influenti" ci sono le correnti parassite e le capacita' col substrato che "accoppiano" i componenti. altri problemi sono i valori tipici dei componenti, che sono controllabili con le teniche classiche (diffusione) solo entro un certo errore, e per fare IC piu' precisi occorre usare tecniche particolari e costose
BandAlex ha scritto:Nonostante io abbia realizzato molti opamp a discreti, e per quanto ogni volta li abbia preferiti a quelli integrati, non ho la assoluta certezza che vi siano davvero differenze sostanziali o dimostrabili scientificamente. Quello su cui mi baso sono sensazioni personali, amplificate dall'opinione comune sui circuiti a discreti che coincide con la mia.
phaeton ha scritto:umh... si, quindi? che gli opamp a discreti possano suonare meglio degli opamp a IC lo stiamo dicendo tutti.
BandAlex ha scritto:
Quindi non è come hai scritto prima:
il problema IMHO e' proprio l'operazionale, a prescindere da come viene realizzato
BandAlex ha scritto:
Tranquillo, la percentuale la puoi scegliere tu, non è fondamentale per il discorso.
Se mi azzardo a dire che più del 90% dei circuiti audio utilizza operazionali o architetture simili a quella di un operazionale, può darsi che si tratti di una grossolana generalizzazione, ma credo che nemmeno sia tanto distante dalla realtà.
BandAlex ha scritto:
In realtà non facevo alcun riferimento a particolari tipologie di controreazione, non ne sentivo assolutamente il bisogno, visto che si parlava di operazionali e non altro. Conosco perfettamente tutte le varianti da te citate (controreazione globale e locale) non solo perchè le ho lette da qualche parte, ma soprattutto perchè le ho applicate praticamente.
BandAlex ha scritto:
So che il termine ti piace tanto, e quindi non ti offenderai se ti dico che la tua è una grossolana generalizzazione.
Non è detto che un operazionale debba necessariamente avere tassi di controreazione "elevatissimi", e nemmeno è detto che non sfrutti controreazione di tipo locale al suo interno.
BandAlex ha scritto:
Ah, quindi non è come hai detto prima, che "il problema è proprio l'operazionale". E direi che le problematiche da te citate si aggiungono semplicemente alle mie, a meno che tu non abbia qualche pregiudizio particolare su quelle ho elencato io.
E quindi si potrebbe spiegare e avvalorare il perchè un opamp a discreti suona meglio di uno integrato...
BandAlex ha scritto:
Ah, e io che avevo un sacco di dubbi...
BandAlex ha scritto:
In realtà, la questione non credo sia così semplice come la poni tu.
Spiritlabs ha scritto:Oppure il loro miglior pregio.
Niente colorazione o grana ma solo dinamica e controllo.
Dicevano la stessa cosa del 38s Mark levinson.
Sicuramente sono apparecchi che non possono essere inseriti in catene di riproduzione particolarmente schierate, altrimenti non fanno che evidenziare il disequilibrio.
Questo ovviamente è la "mia" filosofia di buon suono.
Quando lavoravo nel settore Hi fi il maggior pregio di un preparatore era quello di compensare le varie impronte sonore per ottenere un risultato equilibrato o semplicemente quello voluto dal cliente.
Oggi che sviluppo cuffie la prospettiva è diversa, poter utilizzare un'elettronica trasparente ed incolore mi rende più facile vedere il colore della cuffia e poterlo correggere.
Non è che lo avete provato solo in sbilanciato?vulcan ha scritto:
Continuo a dire fate un confronto diretto fra i due .... eravamo più di uno a sentire le differenze, era indietro come dinamica e impatto anche al 307A.
C'è poco da girare intorno i dischi che ben conosco suonavano appiattiti, i contrasti dinamici ammorbiditi, qualcosa non mi quadra.....e dalla prima volta che ho avuto questa impressione.
A casa ho avuto la conferma provando più cavi di alimentazione e messo e tolto dal filtro di rete, il risultato non cambia.
Ricordo che il 28 é pensato per lavorare in bilanciato in uscita.vulcan ha scritto:No full balanced.... guarda che è strano come comportamento, risente molto del segnale in ingresso, con 4,5 v va'meglio ma si percepisce sempre la dinamica compressa.
Ho usato 2 differenti cavi di alimentazione uno dei due costa come l'ampli, ho pensato fosse il filtro di rete, neppure quello (andava meglio sotto filtro)
La Hek non è un carico particolarmente difficile, già un V200 la pilota decentemente, qui non è che manchi la potenza...
Credo che sia il suono del marchio al solito può piacere o no, qui sul forum una persona già aveva sentito non parlava per non condizionarmi.
Abbiamo avuto la stessa conclusione è abbiamo stessa cuffia ma ampli differenti.
phaeton ha scritto:umh... ho letto e riletto cercando di capire che volevi dire.... ma non mi e' molto chiaro il tuo commento....
ho parlato di "modello" adeguato per applicare correttamente la teoria della controreazione ad un amplificatore (ed ho fatto l'esempio dello Spectral), poi ho detto, ridetto, ribadito che e' l'operazionale IMHO il problema. qual e' il tuo punto? tanto per essere chiari, un amplificatore controreazionato NON E' un operazionale.
e' proprio il concetto di avere un amplificatore a guadagno altissimo, teoricamente infinito, ad ingresso differenziale, multistadio, intrinsecamente instabile, a banda a loop aperto molto limitata, controllato solo con la rete di reazione, che io penso sia inadeguato all'uso audio. un ampli controreazionato progettato per uso audio e' qualcosa di ben diverso.
per dire questo lo devi dimostrare con fatti, non opinioni, perche' invece a quanto posso vedere io (che non mi azzardo a dire di aver visto tutti gli ampli) moltissimi ampli usano schemi "adeguati" e lontanissimi dal concetto di un operazionale.... ma mi pare adesso di capire qual e' il punto.... ribadisco: UN AMPLI CONTROREAZIONATO NON E' UN OPERAZIONALE ... se pensi questo stai facendo veramente un errore molto grossolano.
e visto che siamo tutti d'accordo, ribadisco che la reazione locale, a tutti gli effetti pratici, e' da considerarsi una "degenerazione" (la parola non e' mia, e' scritta sui libri di cui sopra) e non una reazione, non avendo praticamente alcuno degli effetti legati alla rete di reazione, tipo il gia' citato ritardo di fase.
BandAlex ha scritto:So che il termine ti piace tanto, e quindi non ti offenderai se ti dico che la tua è una grossolana generalizzazione.
Non è detto che un operazionale debba necessariamente avere tassi di controreazione "elevatissimi", e nemmeno è detto che non sfrutti controreazione di tipo locale al suo interno.
phaeton ha scritto:non mi offendo, ma ribadisco che se non ha una amplificazione molto alta (e quindi un tasso di reazione adeguatamente alto) allora non e' un operazionale. i termini vanno usati correttamente. nel caso non si usino tassi molto alti di reazione, stai usando un ampli magari monolitico,magari complesso, magari ad ingresso differenziale, ma sicuramente non un operazionale.
e' la seconda volta.... inizio a pensare che parliamo due lingue diverse.... ho letto e riletto, ma non mi e' chiaro..... cosa c'entra il fatto di usare un operazionale (a discreti o IC,non ha importanza), con il fatto che si possono fare operazioanli a IC che si avvicinano a quelli a discreti?
eppure mi semrbava di essere stato chiaro... mah...ribadisco: e' proprio l'operazionale il problema. ovviamente "operazionale" inteso in modo canonico, non come lo intendi tu "il 90% di tutti gli amplificatori sono degli operazionali".
BandAlex ha scritto:
Se posso permettermi, ridico e ribadisco il mio disappunto nei riguardi della frase "il problema è proprio l'operazionale", che mi sembra un po' grossolana. Rischia addirittura di essere considerata priva di significato da un punto di vista strettamente tecnico. Quando si fa un'affermazione di un certo livello, poi bisogna essere in grado di supportarla - nello specifico - senza tirare in ballo questioni che c'entrano poco, come l'esempio dello Spectral di cui non si ha lo schema elettrico e che quindi conta poco come argomento, o tirare in ballo la "controreazione elevatissima" (elevatissima quanto? 80, 90 100 dB?) come elemento negativo per poi contraddirsi proprio con lo Spectral che invece "suona divinamente" nonostante la retroazione.
..........................................
phaeton ha scritto:evidentemente parliamo lingue differenti. e, ti assicuro, nessuna animosita', solo magari una discussione accesa su un argomento che mi interessa.
phaeton ha scritto:nei tuoi esempi, nel circuito a sx l'ingresso E' differenziale anche se messo "strano", infatti come vedi le due giunzioni di Q1 e Q2 sono messe a ( (In+) - (In-) ). nel circuito di dx idem, solo che si e' "cablato" In- sulla rete di reazione. ambo i circuiti possono essere considerati dei quasi-op-amp, "quasi" perche' "specializzati", ovvero progettati ad hoc per specifiche funzioni, e per questo non piu' op-amp.
un op-amp, per definizione, e' un circuito inventato per fare operazioni analogiche, da cui il nome (operational amplifier, altrimenti l'avrebbero chaimato semplicemente differenziale) e DEVE avere un ingresso differenziale (insieme ad un guadagno molto alto, che poi permette certe semplificazioni alla base dell'op-amp stesso come il corto virtuale).
se non ce l'ha, semplicemente non e' un op-amp, ma un amplificatore.
Ciao GiorgioEdmond ha scritto:Grazie Franco, ti farò ascoltare l'AF-6...