Luca58 ha scritto:Quello che non credo diciamo uguale e' cio' che chiami "comportamento ideale" di un diffusore, o, meglio, dell'impianto + l'ambiente di ascolto.
Ci sono persone che sostengono che in teoria e' uguale se il cono (lascio stare l'elettrostatico perche' non so se sia uguale) si muova in avanti o indietro perche' il diffusore "funziona lo stesso". Secondo questo gruppo al quale appartieni se un diffusore si comporta in modo diverso - immagino strumentalmente - vuol dire che e' lontano dal comportamento ideale e cioe' (inutile girarci intorno
) e' scadente. Analogamente c'e' chi sostiene che qualunque cavo di alimentazione e' equivalente sulla resa delle elettroniche se dall'altra parte il tester misura 230V. Diciamo che e' una posizione da "tecnico misuratore".
Ci sono altre persone invece che, in base a motivi piu' musicali che tecnici, sostengono che se il cono non si muove nella stessa direzione dell'onda che in quel momento che resta inciso colpiva il microfono si ha una differenza udibile all'ascolto, non per motivi elettrici ma per incongruita' col modo di trasmettere il segnale musicale rispetto al live. Analogamente queste persone, alle quali appartengo, "sentono" grosse differenze se il dielettrico di un cavo di alimentazione e' piu' o meno morbido anche se la geometria e' la stessa e alla fine arrivano sempre i 230V. E' una posizione da "musicista".
E' evidente che io appartenga al secondo gruppo; nelle prove che abbiamo fatto le informazioni musicali c'erano tutte in entrambi i casi (e in questo hai ragione e tra l'altro indica che i quattro diffusori provati funzionavano come si deve), ma in un caso l'impianto tirava fuori dei suoni nell'altro, secondo noi, ti portava in sala di incisione. Dipende molto da quanto si considera importante questa differenza.
Ovviamente rispetto le opinioni dei componenti il primo gruppo, anche se non so se la mancanza di "sensibilita' " (ma non e' una parolaccia...
) sia da imputare all'ascoltatore o all'impianto. O magari questa sensibilita' ce l'abbiamo nella testa noi e dovremmo consultare uno specialista.
Certo, alla fine l'importante e' essere soddisfatti.
Luca, mi ritrovo abbastanza nelle tue considerazioni (ognuna presa a se stante): mi riferisco rispettivamente al valore della tecnica e all'esperienza musicale.
Meno quando, provando a coniugare le due prospettive, lasci supporre che possano risultare fatalmente in contraddizione; perche' semplicemente "non e' cosi'".
Con questo approccio il rischio e' di addivenire a spiegazioni ...discutibili di fenomeni che sono invece tutt'altro che misteriosi o miracolosi.
Su quale debba essere il funzionamento ideale di un trasduttore tradizionale (lasciamo da parte planari, etc) esiste ampia documentazione, risponde a leggi di elettroacustica ben lontane dalla complessità del progetto Apollo, e nessun progettista si sognerebbe mai di impiegare un driver dal rendimento palesemente asimmetrico.
Diversa cosa e' la corretta presa e successiva riproduzione della forma d'onda (acustica) che e' invece caratterizzata da una enorme complessita' (caratteristiche dell'inviluppo, rotazioni di fase, interazione con ambiente,....) che risultano assa piu' difficili non solo da "intuire" (per io non addetti ai lavori, io per primo), ma anche da misurare, sebbene pare si riesca a fare egregiamente anche questo, e perfino a correggerle (es. DRC).
Nel secondo caso l'esperienza di ascolto e la sensibilta' musicale aiutano parecchio, ma le due prospettive non sono "fazioni" o scuole di pensiero in contrapposizione; come in tutte le cose aiuta pero' comprendrne i pricipi essenziali su cui poggiano, altrimenti diventa difficoltoso anche solo provare dicuterne, su questo concordo.
Per quanto mi riguarda trovo interessante provare a comprendere i risvolti anche meno intuitivi di tali tecniche e, nel contempo, ti garantisco che nella medesima sala dove ho installato l'impianto suonano piu' spesso strumenti acustici, di cui 3 diversi a corda, di quanto lavorino i driver (abbastanza coerenti) delle buone Vienna.
Per mia esperienza queste due prospettive di analisi del medesimo fenomeno musicale ...convivono abbastanza felicemente!
Ciao.