djansia ha scritto:Grazie per la risposta. Devo essere sincero ma ho davvero molti dubbi in merito alla tua teoria, se non altro perchè allora lo stesso discorso dovremmo applicarlo anche sulle cuffie full dove la distanza del driver varia da persona a persona e dove addirittura anche la conformazione dell'orecchio esterno può compiere la sua parte. Nelle IEM i differenti tips ci sono soprattutto per venire incontro non solo alle diverse dimensioni dei condotti da occludere, ma anche alle necessità di confort. Se fosse poi realmente come ipotizzi, sarebbe praticamente impossibile produrle perchè ci vorrebbe un tuning appropriato per ogni persona che volesse farne uso.
E' una teoria per carità, ma la trovo un pò "stravagante" ed è anche la prima volta che la leggo.
Grazie ancora, Andrea.
"MODALITA' OT ON"
Per le cuffie "FULL" il discorso si applica allo stesso modo, ma con un fondamentale punto di differenza....
La "camera acustica" si crea al 95% al di fuori del condotto uditivo, quest'ultimo riceve sia il suono emesso direttamente dal Driver, che quello "riflesso" all'interno dalla camera acustica stessa.Ottenendo in questo modo una riproduzione "diciamo vicina" a quella che l'orecchio ascolta tramite n diffusore dove l'emissione diretta dei trasduttori si somma alle onde riflesse dall'ambiente circostante.
Quindi nelle cuffie Full viene sfruttata appositamente la distanza e l'inclinazione del driver rispetto al condotto uditivo per ottenere una determinata emissione sonora. Composta sia da suoni emessi direttamente dal driver, che quelli riflessi all'interno della camera acustica.
Due esempi lampanti "all'opposto" di quanto sopra sono la GRADO RS1 e la SENN HD800, dove la distanza e l'inclinazione dei 2 rispettivi driver ne demarcano in modo netto il loro carattere sonoro e non di meno l'HEADSTAGE riproposto.
Quindi i fattori che intervengono nell'ascolto finale di una cuffia classica, diciamo che sono "meno incisivi" rispetto ad una IEM dove invece abbiamo solo un'emissione "DIRETTA" del suono e non esiste una emissione "riflessa" che si somma alla prima. Tranne in alcune specifiche IEM dove viene ricreata una sorta di emissione "riflessa" con mini camere acustiche specificatamente "accordate". DI solito questo piccolo "escamotage" viene utilizzato per ricreare forzatamente un minimo di riflessione utile in alcuni casi da esempio per aumentare l'HEADSTAGE percepito.
Inoltre ho sempre sostenuto e scritto che anche nelle cuffie "FULL" un fattore importante nella resa finale di ascolto è dato anche dalla tipologia di PADS utilizzati. Vedi ad esempio numerose discussioni su suono GRADO e vari "BOWLS" "FLAT" "COMFLIES" etc...
Ma anche ultimamente si è ampiamente discusso anche di alcune "ortodonamiche" come le HIFIMAN, molto sensibili all'utilizzo di differenti PADS.
In ultimo a supporto della mia tesi, stranamente per le IEM in ambito professionale "DA SEMPRE" vengono realizzate cuffie realizzate su strette specifiche del musicista. E stranamente proprio queste ultime IEM vengono considerate come la massima espressione del loro "suono".
Quindi non basta semplicemente "sigillare" il condotto uditivo per ottenere un determinato suono da una IEM, già l'utilizzo di differenti TIPS sulla medesima IEM ne determina l'emissione e quindi il suono, ovviamente a parità di "ostruzione".
Ad esempio nelle IEM con armatura bilanciata multipla, è necessario che i driver della stessa vengano posizionati in modo da sfruttare al meglio l'emissione "DIRETTA" di ogni driver all'interno del condotto uditivo. E questo può accadere solo rilevando il calco del condotto e l'impronta esterna, e costruendoci "attorno" la cuffia.
Quanto sopra ovviamente sperimentato personalmente con differenti tipologie di IEM e a mio modesto e personale giudizio!
Buoni ascolti!