Così arriviamo a casa dell' ultimo "moschettiere dell' hi-fi", e se gli altri 3 li assimilo come impostazione e carattere a Portos, Athos ed Aramis, lui per me è obbligatoriamente il più fine spadaccino, D' Artagnan.
Una veloce, ma gustosa cena (personalmente cerco di stare un po' leggero la sera) preparata da sua moglie, un buon caffè e siamo pronti per l' ultimo fantastico round.
Come già detto, conosco questo appassionato di lunghissima data (oramai da quasi 35 anni) e a cena fra gli altri argomenti ci abbiamo anche infilato i ricordi dei bei tempi andati e di quando più giovani e un po' meno esperti, non solo di hi-fi, ci "buttavamo" con entusiasmo nell' affrontare le cose (e le cene… quando si entrava prima/dopo un ascolto al ristorante e si ordinava:" ci porti i primi per favore"… "si ma quali?" …." tutti quelli in menù"….) e delle nuove cose di cui si veniva a sapere con meno facilità di oggi (internet non era ancora presente) e solo attraverso letture ma sopratutto il passaparola. Delle "follie" audiofile (del tipo: 8 ML N20 messi a ponte da questo amico per pilotare Sound Lab A1/B1 che raggiungevano SPL oppressivi…). Delle nottate a passare a settare bracci e testine e a studiare come ottenevamo ogni singolo miglioramento.
Vabbeh! Tempi andati. Parliamo del presente.
Premetto che questo amico ed io non amiamo esattamente lo stesso colore timbrico. Come ho già detto, se devo scegliere qualcosa di non perfettamente neutro, io vado verso lo scuro, lui nella stessa situazione tende verso il chiaro. Ne siamo entrambi ben consapevoli ma ciascuno di noi tiene in massima considerazione l' opinione dell' altro.
Anche questo impianto è posizionato in mansarda per cui ci rechiamo lì.
Questo ambiente non è ancora del tutto finito, il tetto è in legno con le 4 falde inclinate complete delle tipiche perlinate e travature, ma di colore chiaro. Il soffitto comunque resta sempre sufficientemente alto e in diversi punti è decisamente alto. La forma è rettangolare e le dimensioni sono generose (a occhio una settantina di mq). Il pavimento è ancora in cemento lisciato (non è ancora esattamente definito cosà sarà), insomma parrebbe un ambiente, pur se potenzialmente ottimo ancora da finire (arredi inclusi).
In un angolo c'è un tavolo/scrivania da lavoro e di fronte un paio di Klipsch Heresy amplificate con un Neiro Silver, è "l' impiantino" che viene messo in funzione mentre si lavora (non ricordo, scusatemi, il CDP).
Sulla' altro lato c'è l' impianto "principale". Questo si presenta in modo più articolato. Iniziamo dalle fonti:
la principale è uno Studer A 80 R in condizioni perfette,
un giradisichi Swiss Sonor Thorens TD124 (idem come sopra),
Braccio Ortofon 212 e testina Ortofon Synergy GM
Il pre fono e' phonomena 1 serie
un CDP Wadia 5 S 71
un preamplificatore Silvercore 384,
una coppia di finali monofonici (usati sui bassi) Mactone OTL 8V
un finale stereo Kondo Souga per la gamma medioalta (un' altro Souga è fermo in attesa di una eventuale tri amplificazione)
Diffusori: Klipsch La Scala II
Supertweeter di Bé Yamamura (che possiede da un mare di tempo e dal quale non si è separato mai negli anni)
Il tutto cablato Kondo LPZ
Conoscendo la ricchissima collezione di LP, CD e RTRT che il nostro ormai colleziona da 35 anni (e più) manco ho voluto portarmi "di sopra" i il mio CD, qui è ho davanti una persona che mi ha sempre fatto (in qualsiasi occasione di un incontro) conoscere, specie nel jazz e rock, nuovi artisti e brani per me iper belli; non vorrei perderne qualcuno per ascoltare i nostri (di DO e miei).
L' inizio è subito esplosivo, due nastri di rock girano per primi sullo Studer, un colpo al cuore con brani classici che non voglio neppure prendere in considerazione per valutare l' impianto in quanto lo troverei un inganno; l' RTRT sono fonti (co l' RTR) troppo diverse e coinvolgenti (A80R poi….) anche visivamente per non venirne influenzati e "giocare" sporco per "vincere facile".
Passiamo quindi agli ascolti sia vinilici che digitali. Non voglio stare a tediare con un lungo elenco di titoli ascoltati (e poi mica posso svelarvi le "chicche" che mi ha fatto conoscere durante questa sessione) e vi parlo solo di uno stra conosciuto brano: dal vinile Trilogy degli ELP ascoltiamo il pezzo From The Beginning.
Cito questo in quanto è noto a tutti credo per cui potrò meglio trasmettervi le mie sensazioni.
La chitarra di Greg Lake inizia ed è subito lì, non le corde o la cassa armonica. La chitarra nella sua interezza, con la sua acustica e timbrica, materica, concreta e pur leggiadra nelle prime note. La voce di GL racconta la sua storia senza effetti speciali e mi riporta subito a tanti anni indietro ad un concerto dal quale non sarei mai voluto andare via… L' entrata di Palmer e Emerson è così naturalmente proposta che che la mia mente comincia a volare seguendo il filo conduttore delle loro melodie senza quasi accorgersene.
Vera pelle d' oca come se una corrente fredda avesse attraversato la mansarda e mi fosse corsa giù dietro il collo.
Le percussioni accompagnano così ben integrate se penso alla musica ma così ben scandite e definite se mi concentro sul suono, mentre Emerson crea note che volano nell' aria ed anche attorno a me come in una spirale che si solleva senza fine.
La dinamica è da alta efficienza, quindi a mio gusto fra il meglio che si possa desiderare. Il sistema nelle pause o nei momenti ove serve il silenzio e la più profonda delicatezza è da perfettamente nero ai più profondi toni di rosso cupo.
L' unica cosa è che il mio amico adora "alzare" ed a volume ben sostenuto ci fa ascoltare a lungo senza alcun senso di fatica di ascolto, però lui poi alza pesantissimamente il volume, non si trattiene, e ci offre un idro-vibromassaggio che colpisce (per fortuna solo per pochi istanti e poi abbassa) in mezzo allo sterno come un maglio. Durante questi passaggi, a mio parere, la stanza entra in risonanza e percepisco una comportamento che, a mio parere non saprei a cosa esattamente imputare ma non mi viene voglia di chiedere "abbassa!" malgrado il suono si sia un po' "incubato".
Ma ripeto è solo un istante e poi, malgrado tutto, la mazzata allo sterno che ci è davvero arrivata addosso con un senso di facilità estrema è piaciuta ad entrambi (Do ed io) e più tardi, osservandone appunto questi comportamenti non esemplari termineremo dicendo:" ma chi se ne frega" il suono usciva da quel con una grandissima facilità e realismo.
L' unico verosimile, a mio avviso, è una estensione tonale, verso il basso, non completata dalla prima ottava e parte della seconda la quale c'è ma arretrata.
Inoltre, per chi è interessato a questo parametro (non io), la profondità e la collocazione degli strumenti non è da record. Mi pare inoltre che ci sia un miglioramento da questo punto di vista, stando lontano dai diffusori durante l' ascolto.
Direi difetti veniali e tipici di parecchie trombe. Nulla di grave insomma. Io ci passo sopra abbastanza facilmente.
Bene ormai sono le 23.30 circa…. è proprio ora di riprendere la macchina e avviarci verso casa…
Ringraziamo della squisita accoglienza e leviamo le tende, in macchina, sulla via del ritorno avrò modo di cercare di rimettere insieme le idee su quanto ho ascoltato e di quanto ho goduto della giornata.
Di una cosa sono particolarmente intimamente convinto, non ho ascoltato 4 impianti assemblati senza cognizione. Lo penso per tutti e quattro anche per chi prima non conoscevo. Ma lo penso dopo le chiacchierate intervenute con i diversi proprietari, e naturalmente in particolare per un amico di vecchia data di cui da tanto tempo conosco lo spirito, le idee e le enormi conoscenze e capacità.
Comunque mi è ben chiaro che ciascuno di loro sta ottenendo quanto, in questo momento del cammino, desiderano (perché io credo che per un appassionato, è la vita stessa che insegna ad affinarne la meta desiderata lungo il cammino e ad apprezzare il viaggio) e quindi sono dove vogliono essere o eventualmente, molto vicini (un po' di spirito autocritico, a mio parere, è sempre costruttivo), quindi consapevolmente soddisfatti del risultato già conseguito.
Di tutta questa bellissima esperienza devo ringraziare tutti i quattro ospiti e Domenico con cui siamo stati insieme ed in particolare il mio vecchio amico che ha organizzato la cosa e che come sempre dimostra di essere una persona speciale fra persone speciali.
Come sempre fatto finora, vi allego una serie di domande con relative risposte che ho posto al proprietario:
D: Qual'è la prima cosa che ricerchi in un impianto?
R: Cerco, oltre la naturalezza, trasparenza e facilita' di emissione, cosa che trovo in diffusori medioalta/alta efficienza
D: Quale è per te il parametro più importante perché un impianto sia fedele?
R: Naturalezza e ricchezza di armoniche, cosa che trovo in lp e triodi
D: Quello meno importante?
R: Scena sonora
D: Quale sarà il pezzo che intendi cambiare per primo?
R: Ho un impianto in evoluzione e per primo cambierò il pre phono
D: Qual' è la cosa che per prima suggeriresti a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell' hifi?
R: Seguendo il mio gusto,se uno ha intenzione di farsi una buona catena di puntare al vintage con leak o radford e klipsch,ottieni un buon risultato a prezzi ancora contenuti,poi con calma ti evolvi.
D: Quali sono per genere i dischi che suggeriresti?Io ascolto prevalentemente jazz,pop e rock
R: Consiglierei qualche vecchio disco ad incisione diretta,quali century record,crystal clear,toshiba.
M&K,Sheffield,le sto ascoltando in questi giorni e le trovo incisioni straordinarie.Penso che qualcosa si possa ancora trovare
D: Quando ti rechi ad un concerto in che posizione tendi a stare (davanti, dietro, di lato?)
R: In genere mi piace tra il davanti e mezzo, non sara' la posizione ideale, ma mi piace anche vedere bene l' orchestra.
CIAO e di Nuovo grazie ai 4 Moschettieri dell' HiFi Piemontese.
foto (dettaglio):
Se riuscirò ad imparare a come fare a scaricare i filmati potrò inserirli dei vari impianti.
Una veloce, ma gustosa cena (personalmente cerco di stare un po' leggero la sera) preparata da sua moglie, un buon caffè e siamo pronti per l' ultimo fantastico round.
Come già detto, conosco questo appassionato di lunghissima data (oramai da quasi 35 anni) e a cena fra gli altri argomenti ci abbiamo anche infilato i ricordi dei bei tempi andati e di quando più giovani e un po' meno esperti, non solo di hi-fi, ci "buttavamo" con entusiasmo nell' affrontare le cose (e le cene… quando si entrava prima/dopo un ascolto al ristorante e si ordinava:" ci porti i primi per favore"… "si ma quali?" …." tutti quelli in menù"….) e delle nuove cose di cui si veniva a sapere con meno facilità di oggi (internet non era ancora presente) e solo attraverso letture ma sopratutto il passaparola. Delle "follie" audiofile (del tipo: 8 ML N20 messi a ponte da questo amico per pilotare Sound Lab A1/B1 che raggiungevano SPL oppressivi…). Delle nottate a passare a settare bracci e testine e a studiare come ottenevamo ogni singolo miglioramento.
Vabbeh! Tempi andati. Parliamo del presente.
Premetto che questo amico ed io non amiamo esattamente lo stesso colore timbrico. Come ho già detto, se devo scegliere qualcosa di non perfettamente neutro, io vado verso lo scuro, lui nella stessa situazione tende verso il chiaro. Ne siamo entrambi ben consapevoli ma ciascuno di noi tiene in massima considerazione l' opinione dell' altro.
Anche questo impianto è posizionato in mansarda per cui ci rechiamo lì.
Questo ambiente non è ancora del tutto finito, il tetto è in legno con le 4 falde inclinate complete delle tipiche perlinate e travature, ma di colore chiaro. Il soffitto comunque resta sempre sufficientemente alto e in diversi punti è decisamente alto. La forma è rettangolare e le dimensioni sono generose (a occhio una settantina di mq). Il pavimento è ancora in cemento lisciato (non è ancora esattamente definito cosà sarà), insomma parrebbe un ambiente, pur se potenzialmente ottimo ancora da finire (arredi inclusi).
In un angolo c'è un tavolo/scrivania da lavoro e di fronte un paio di Klipsch Heresy amplificate con un Neiro Silver, è "l' impiantino" che viene messo in funzione mentre si lavora (non ricordo, scusatemi, il CDP).
Sulla' altro lato c'è l' impianto "principale". Questo si presenta in modo più articolato. Iniziamo dalle fonti:
la principale è uno Studer A 80 R in condizioni perfette,
un giradisichi Swiss Sonor Thorens TD124 (idem come sopra),
Braccio Ortofon 212 e testina Ortofon Synergy GM
Il pre fono e' phonomena 1 serie
un CDP Wadia 5 S 71
un preamplificatore Silvercore 384,
una coppia di finali monofonici (usati sui bassi) Mactone OTL 8V
un finale stereo Kondo Souga per la gamma medioalta (un' altro Souga è fermo in attesa di una eventuale tri amplificazione)
Diffusori: Klipsch La Scala II
Supertweeter di Bé Yamamura (che possiede da un mare di tempo e dal quale non si è separato mai negli anni)
Il tutto cablato Kondo LPZ
Conoscendo la ricchissima collezione di LP, CD e RTRT che il nostro ormai colleziona da 35 anni (e più) manco ho voluto portarmi "di sopra" i il mio CD, qui è ho davanti una persona che mi ha sempre fatto (in qualsiasi occasione di un incontro) conoscere, specie nel jazz e rock, nuovi artisti e brani per me iper belli; non vorrei perderne qualcuno per ascoltare i nostri (di DO e miei).
L' inizio è subito esplosivo, due nastri di rock girano per primi sullo Studer, un colpo al cuore con brani classici che non voglio neppure prendere in considerazione per valutare l' impianto in quanto lo troverei un inganno; l' RTRT sono fonti (co l' RTR) troppo diverse e coinvolgenti (A80R poi….) anche visivamente per non venirne influenzati e "giocare" sporco per "vincere facile".
Passiamo quindi agli ascolti sia vinilici che digitali. Non voglio stare a tediare con un lungo elenco di titoli ascoltati (e poi mica posso svelarvi le "chicche" che mi ha fatto conoscere durante questa sessione) e vi parlo solo di uno stra conosciuto brano: dal vinile Trilogy degli ELP ascoltiamo il pezzo From The Beginning.
Cito questo in quanto è noto a tutti credo per cui potrò meglio trasmettervi le mie sensazioni.
La chitarra di Greg Lake inizia ed è subito lì, non le corde o la cassa armonica. La chitarra nella sua interezza, con la sua acustica e timbrica, materica, concreta e pur leggiadra nelle prime note. La voce di GL racconta la sua storia senza effetti speciali e mi riporta subito a tanti anni indietro ad un concerto dal quale non sarei mai voluto andare via… L' entrata di Palmer e Emerson è così naturalmente proposta che che la mia mente comincia a volare seguendo il filo conduttore delle loro melodie senza quasi accorgersene.
Vera pelle d' oca come se una corrente fredda avesse attraversato la mansarda e mi fosse corsa giù dietro il collo.
Le percussioni accompagnano così ben integrate se penso alla musica ma così ben scandite e definite se mi concentro sul suono, mentre Emerson crea note che volano nell' aria ed anche attorno a me come in una spirale che si solleva senza fine.
La dinamica è da alta efficienza, quindi a mio gusto fra il meglio che si possa desiderare. Il sistema nelle pause o nei momenti ove serve il silenzio e la più profonda delicatezza è da perfettamente nero ai più profondi toni di rosso cupo.
L' unica cosa è che il mio amico adora "alzare" ed a volume ben sostenuto ci fa ascoltare a lungo senza alcun senso di fatica di ascolto, però lui poi alza pesantissimamente il volume, non si trattiene, e ci offre un idro-vibromassaggio che colpisce (per fortuna solo per pochi istanti e poi abbassa) in mezzo allo sterno come un maglio. Durante questi passaggi, a mio parere, la stanza entra in risonanza e percepisco una comportamento che, a mio parere non saprei a cosa esattamente imputare ma non mi viene voglia di chiedere "abbassa!" malgrado il suono si sia un po' "incubato".
Ma ripeto è solo un istante e poi, malgrado tutto, la mazzata allo sterno che ci è davvero arrivata addosso con un senso di facilità estrema è piaciuta ad entrambi (Do ed io) e più tardi, osservandone appunto questi comportamenti non esemplari termineremo dicendo:" ma chi se ne frega" il suono usciva da quel con una grandissima facilità e realismo.
L' unico verosimile, a mio avviso, è una estensione tonale, verso il basso, non completata dalla prima ottava e parte della seconda la quale c'è ma arretrata.
Inoltre, per chi è interessato a questo parametro (non io), la profondità e la collocazione degli strumenti non è da record. Mi pare inoltre che ci sia un miglioramento da questo punto di vista, stando lontano dai diffusori durante l' ascolto.
Direi difetti veniali e tipici di parecchie trombe. Nulla di grave insomma. Io ci passo sopra abbastanza facilmente.
Bene ormai sono le 23.30 circa…. è proprio ora di riprendere la macchina e avviarci verso casa…
Ringraziamo della squisita accoglienza e leviamo le tende, in macchina, sulla via del ritorno avrò modo di cercare di rimettere insieme le idee su quanto ho ascoltato e di quanto ho goduto della giornata.
Di una cosa sono particolarmente intimamente convinto, non ho ascoltato 4 impianti assemblati senza cognizione. Lo penso per tutti e quattro anche per chi prima non conoscevo. Ma lo penso dopo le chiacchierate intervenute con i diversi proprietari, e naturalmente in particolare per un amico di vecchia data di cui da tanto tempo conosco lo spirito, le idee e le enormi conoscenze e capacità.
Comunque mi è ben chiaro che ciascuno di loro sta ottenendo quanto, in questo momento del cammino, desiderano (perché io credo che per un appassionato, è la vita stessa che insegna ad affinarne la meta desiderata lungo il cammino e ad apprezzare il viaggio) e quindi sono dove vogliono essere o eventualmente, molto vicini (un po' di spirito autocritico, a mio parere, è sempre costruttivo), quindi consapevolmente soddisfatti del risultato già conseguito.
Di tutta questa bellissima esperienza devo ringraziare tutti i quattro ospiti e Domenico con cui siamo stati insieme ed in particolare il mio vecchio amico che ha organizzato la cosa e che come sempre dimostra di essere una persona speciale fra persone speciali.
Come sempre fatto finora, vi allego una serie di domande con relative risposte che ho posto al proprietario:
D: Qual'è la prima cosa che ricerchi in un impianto?
R: Cerco, oltre la naturalezza, trasparenza e facilita' di emissione, cosa che trovo in diffusori medioalta/alta efficienza
D: Quale è per te il parametro più importante perché un impianto sia fedele?
R: Naturalezza e ricchezza di armoniche, cosa che trovo in lp e triodi
D: Quello meno importante?
R: Scena sonora
D: Quale sarà il pezzo che intendi cambiare per primo?
R: Ho un impianto in evoluzione e per primo cambierò il pre phono
D: Qual' è la cosa che per prima suggeriresti a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell' hifi?
R: Seguendo il mio gusto,se uno ha intenzione di farsi una buona catena di puntare al vintage con leak o radford e klipsch,ottieni un buon risultato a prezzi ancora contenuti,poi con calma ti evolvi.
D: Quali sono per genere i dischi che suggeriresti?Io ascolto prevalentemente jazz,pop e rock
R: Consiglierei qualche vecchio disco ad incisione diretta,quali century record,crystal clear,toshiba.
M&K,Sheffield,le sto ascoltando in questi giorni e le trovo incisioni straordinarie.Penso che qualcosa si possa ancora trovare
D: Quando ti rechi ad un concerto in che posizione tendi a stare (davanti, dietro, di lato?)
R: In genere mi piace tra il davanti e mezzo, non sara' la posizione ideale, ma mi piace anche vedere bene l' orchestra.
CIAO e di Nuovo grazie ai 4 Moschettieri dell' HiFi Piemontese.
foto (dettaglio):
Se riuscirò ad imparare a come fare a scaricare i filmati potrò inserirli dei vari impianti.