Questo è il resoconto della giornata di ieri, 27 Dicembre 2013, talmente intensa e prolungata che dovrò suddividerla in più parti per raccontarvela tutta cercando di essere abbastanza preciso e significativo nel cercare di trasmettere almeno in parte tutte le situazioni ed emozioni vissute.
Per prima cosa la giornata, per essere di festa, è iniziata abbastanza presto, sveglia alle 6.45, e partenza per il Piemonte. Per strada ho appuntamento con Domenico nei pressi di Milano, mentre vado ad incontrarlo l' aria tersissima ed il sole basso alle mie spalle mi regala una visione dell' arco alpino, con il Rosa a fare da baricentro visivo, spettacolare. Temendo di essere in ritardo non mi fermo per una foto degna, però provo a farla viaggiando.
Incontro Domenico e lasciamo la mia auto in un parcheggio fuori dal casello autostradale e proseguiamo con la sua chiacchierando del più e del meno.
Finalmente arriviamo su luogo del primo appuntamento ed incontriamo il primo, appassionato da sempre e di cui mi pregio condividere l' amicizia da quasi 35 anni, che ci offre un caffè e poi ci accompagna da un suo amico cultore di musica ed hi-fi che abita lì vicino e che già avevo incontrato a casa mia.
Appena giunti sul luogo, il tempo di suonare il campanello ed avvicinarci alla porta di casa e salutare il padrone di casa che veniamo raggiunti da ulteriori due loro amici appassionati a loro volta di musica ed hi-fi (uno dei due già lo conoscevo) per cui ci si saluta sulla' ingresso di casa e poi si entra tutti insieme dove veniamo anche accolti dalla moglie.
La stanza, dedicata alla musica, non è grandissima, ma neppure piccola (a occhio sarà un 6 x 4.5) con un bel divano per gli ascolti alle cui spalle c'è una scaffalatura zeppa di CD (non saprei quanti fossero ma considerando che non era l' unica e che copriva tutta la parete direi moltissimi).
Su gli altri lati, oltre ad ulteriori CD, vedo qualche "scomparto" pieno di LP e per un momento mi si allarga il cuore. Ma è solo un momento, vedo subito che il nostro anfitrione al momento punta decisamente al digitale (non liquido). I generi musicali che predilige sono in modo evidente, visto quanto è posizionato negli scaffali, il rock, ma non disdegna anche altri.
Comunque ci domanda subito se abbiamo portato qualche CD con noi e, siccome in effetti è così, ci mette i nostri.
Io ho portato solo uno dei miei CD preferiti (sia per la musica che per la registrazione) che è:
La Fabuleuse Histoire de Mr. Swing di Michel Jonasz. Questo CD è la registrazione live di un musical che narra la vita del compositore che, di origine maghrebina arriva clandestinamente in Francia e mentre fa mille mestieri (dal lavavetri agli incroci all' addetto agli animali di un circo) fra mille momenti di ogni sorta sogna un giorno di poter avere successo con la sua musica.
Per me è molto bello perché raccontando le varie fasi di vita, alterna con grande sapienza ed espressività, momenti di profonda, quasi tragica, tristezza e disperazione a momenti di speranza e gioia.
Per me ci sono due momenti, tradotti in due specifici brani, che, proprio ben rappresentando queste situazioni diverse, ascolto volentieri e che, al di là del perfezionismo in fase di riproduzione (la qualità di presa è a mio parere quasi incredibile) mi da più facilmente di altri dischi la misura di quanto un sistema riesca a comunicarmi i sentimenti che permeano la musica e l' autore.
Il primo brano, quello nostalgico/tragico, mi viene addosso con la potenza della tragedia che vive l' uomo che avverte il tempo che trascorrendo gli sfugge fra le dita. Perfetto nell' intensità della voce, forse un po' eccessivo il livello della gamma bassa anche dovuto, io credo, all' ambiente un po' sottodimensionato (quando si ricercano SPL molto elevati come facevamo noi) ma altamente coinvolgente ed emozionante. Fra l' altro il timbro risultava un po' scuro e direi virato verso la "tragicità" del momento (e io preferisco un equilibrio tonale un pelo scuro piuttosto che chiaro).
Il secondo pezzo invece deve trasmettere questa sensazione di gioiosa speranza di chi vede la luce nel proprio avvenire. In questo direi che il sistema, pur restando davvero ad altissimo livello, si esprime un po' meno. Forse un suono meno "imponente" ma più "fresco" e chiaro avrebbe meglio reso questo sentimento.
Domenico ha portato un paio di CD, il primo ascoltato è stato il brano "depart" di Rhim tratto dal CD Wien Modern (Wiener diretti da Abbado) la cui registrazione di altissima qualità è ben nota.
Il brano così difficile da riprodurre in quanto deve contemporaneamente prima trasmettere sentimenti di tranquilla attesa e poi del frenetico incalzare del tempo con l' avvicinarsi del momento della partenza è stato forse maggiormente ben captato nella sua prima parte mentre, personalmente, anche qui, un attimo di dinamica "veloce" in più forse avrebbe aiutato nell' esprimere il momento di frenesia.
Il secondo CD di Domenico, di Arvo Part , di cui sono state ascoltate la prima traccia, il bellissimo "fratres" nella versione scritta nell' 83 per corde e percussioni, poi l' ultima traccia il : Cantus in memoria d B. Britten per corde e campane).
Anche qui, al di là di una certa preponderante presenza di colore scuro dovuto ad una gamma bassa che a quel livello di volume, mandava un po' in crisi la stanza, l' emozione è stata forte, personalmente ho maggiormente "sentito" il secondo brano (non che il primo mi abbia lasciato indifferente).
Poi il padrone di casa, seguendo anche il suggerimento degli altri presenti, me compreso, ci ha fatto un lungo excursus di musica rock intervallata con quale pezzo di musica lirica e del mondo.
Con questi generi l' impianto ha dimostrato la capacità di essere "onnivoro" nel senso che qualsiasi cosa gli si desse in pasto da riprodurre, lui la digeriva senza problemi.
Sicuramente abbiamo parecchio esagerato con l' SPL che via via che si andava avanti cresceva dandoci lo spunto per andare verso generi rock classici (tipo una entusiasmante Whola lotta Love dei LED che era tempo che non ascoltavo).
Inoltre, il giradischi proprio manco lo abbiamo sentito (in effetti eravamo troppo "intruppati" dall' ascolto, inoltre non ho avvertito particolarmente quelle sonorità che reputo frequenti caratteristiche del digitale (tipo una certa "freddezza" o "magrezza" del suono che mi affaticano spingendomi a cercare di cambiare qualcosa.
Nel senso, pur con alcune caratteristiche, o difetti che dir si voglia, a parer mio esiste, come in questo caso, un tipo di suono che prende e non stanca, per cui quando ce l' ho, non si è sfiorati neppure dall' idea di cambiare qualcosa.
Giunta l' ora siamo andati lì vicino a farci una pizzetta tutti i sei in allegra compagnia….
Come sempre fatto finora, vi allego una serie di domande con relative risposte che ho posto al proprietario:
D: Qual'è la prima cosa che ricerchi in un impianto?
R: Emozione.
D: Quale è per te il parametro più importante perché un impianto sia fedele.
R: Naturalezza
D: Quello meno importante?
R: Iperdettaglio
D: Quale sarà il pezzo che intendi cambiare per primo?
R: Giradischi e braccio
D: Qual' è la cosa che per prima suggeriresti a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell' hifi?
R: Ascolta i consigli ma decidi con le tue orecchie.
D: Quali sono per genere i dischi che suggeriresti?
R: Rock jazz classica pop
D: Quando ti rechi ad un concerto in che posizione tendi a stare (davanti, dietro, di lato?
R: Al centro.
A breve, se ne sarò capace, su Youtube sarà caricato il video di questo primo impianto (su 4) e lo allegherò,
intanto accontentatevi (si fa per dire) della foto.
Descrizione impianto:
Elettroniche Mark LEvinson: N 30.6, 31.5, 32, 33
Diffusori: Wilson Audio X1 MKIII
Dei prossimi 3 impianti (anche questi tutti di altissimo livello) vi relazionerò via via in questi prossimi 2 o 3 giorni".
fine
(per ora)
Per prima cosa la giornata, per essere di festa, è iniziata abbastanza presto, sveglia alle 6.45, e partenza per il Piemonte. Per strada ho appuntamento con Domenico nei pressi di Milano, mentre vado ad incontrarlo l' aria tersissima ed il sole basso alle mie spalle mi regala una visione dell' arco alpino, con il Rosa a fare da baricentro visivo, spettacolare. Temendo di essere in ritardo non mi fermo per una foto degna, però provo a farla viaggiando.
Incontro Domenico e lasciamo la mia auto in un parcheggio fuori dal casello autostradale e proseguiamo con la sua chiacchierando del più e del meno.
Finalmente arriviamo su luogo del primo appuntamento ed incontriamo il primo, appassionato da sempre e di cui mi pregio condividere l' amicizia da quasi 35 anni, che ci offre un caffè e poi ci accompagna da un suo amico cultore di musica ed hi-fi che abita lì vicino e che già avevo incontrato a casa mia.
Appena giunti sul luogo, il tempo di suonare il campanello ed avvicinarci alla porta di casa e salutare il padrone di casa che veniamo raggiunti da ulteriori due loro amici appassionati a loro volta di musica ed hi-fi (uno dei due già lo conoscevo) per cui ci si saluta sulla' ingresso di casa e poi si entra tutti insieme dove veniamo anche accolti dalla moglie.
La stanza, dedicata alla musica, non è grandissima, ma neppure piccola (a occhio sarà un 6 x 4.5) con un bel divano per gli ascolti alle cui spalle c'è una scaffalatura zeppa di CD (non saprei quanti fossero ma considerando che non era l' unica e che copriva tutta la parete direi moltissimi).
Su gli altri lati, oltre ad ulteriori CD, vedo qualche "scomparto" pieno di LP e per un momento mi si allarga il cuore. Ma è solo un momento, vedo subito che il nostro anfitrione al momento punta decisamente al digitale (non liquido). I generi musicali che predilige sono in modo evidente, visto quanto è posizionato negli scaffali, il rock, ma non disdegna anche altri.
Comunque ci domanda subito se abbiamo portato qualche CD con noi e, siccome in effetti è così, ci mette i nostri.
Io ho portato solo uno dei miei CD preferiti (sia per la musica che per la registrazione) che è:
La Fabuleuse Histoire de Mr. Swing di Michel Jonasz. Questo CD è la registrazione live di un musical che narra la vita del compositore che, di origine maghrebina arriva clandestinamente in Francia e mentre fa mille mestieri (dal lavavetri agli incroci all' addetto agli animali di un circo) fra mille momenti di ogni sorta sogna un giorno di poter avere successo con la sua musica.
Per me è molto bello perché raccontando le varie fasi di vita, alterna con grande sapienza ed espressività, momenti di profonda, quasi tragica, tristezza e disperazione a momenti di speranza e gioia.
Per me ci sono due momenti, tradotti in due specifici brani, che, proprio ben rappresentando queste situazioni diverse, ascolto volentieri e che, al di là del perfezionismo in fase di riproduzione (la qualità di presa è a mio parere quasi incredibile) mi da più facilmente di altri dischi la misura di quanto un sistema riesca a comunicarmi i sentimenti che permeano la musica e l' autore.
Il primo brano, quello nostalgico/tragico, mi viene addosso con la potenza della tragedia che vive l' uomo che avverte il tempo che trascorrendo gli sfugge fra le dita. Perfetto nell' intensità della voce, forse un po' eccessivo il livello della gamma bassa anche dovuto, io credo, all' ambiente un po' sottodimensionato (quando si ricercano SPL molto elevati come facevamo noi) ma altamente coinvolgente ed emozionante. Fra l' altro il timbro risultava un po' scuro e direi virato verso la "tragicità" del momento (e io preferisco un equilibrio tonale un pelo scuro piuttosto che chiaro).
Il secondo pezzo invece deve trasmettere questa sensazione di gioiosa speranza di chi vede la luce nel proprio avvenire. In questo direi che il sistema, pur restando davvero ad altissimo livello, si esprime un po' meno. Forse un suono meno "imponente" ma più "fresco" e chiaro avrebbe meglio reso questo sentimento.
Domenico ha portato un paio di CD, il primo ascoltato è stato il brano "depart" di Rhim tratto dal CD Wien Modern (Wiener diretti da Abbado) la cui registrazione di altissima qualità è ben nota.
Il brano così difficile da riprodurre in quanto deve contemporaneamente prima trasmettere sentimenti di tranquilla attesa e poi del frenetico incalzare del tempo con l' avvicinarsi del momento della partenza è stato forse maggiormente ben captato nella sua prima parte mentre, personalmente, anche qui, un attimo di dinamica "veloce" in più forse avrebbe aiutato nell' esprimere il momento di frenesia.
Il secondo CD di Domenico, di Arvo Part , di cui sono state ascoltate la prima traccia, il bellissimo "fratres" nella versione scritta nell' 83 per corde e percussioni, poi l' ultima traccia il : Cantus in memoria d B. Britten per corde e campane).
Anche qui, al di là di una certa preponderante presenza di colore scuro dovuto ad una gamma bassa che a quel livello di volume, mandava un po' in crisi la stanza, l' emozione è stata forte, personalmente ho maggiormente "sentito" il secondo brano (non che il primo mi abbia lasciato indifferente).
Poi il padrone di casa, seguendo anche il suggerimento degli altri presenti, me compreso, ci ha fatto un lungo excursus di musica rock intervallata con quale pezzo di musica lirica e del mondo.
Con questi generi l' impianto ha dimostrato la capacità di essere "onnivoro" nel senso che qualsiasi cosa gli si desse in pasto da riprodurre, lui la digeriva senza problemi.
Sicuramente abbiamo parecchio esagerato con l' SPL che via via che si andava avanti cresceva dandoci lo spunto per andare verso generi rock classici (tipo una entusiasmante Whola lotta Love dei LED che era tempo che non ascoltavo).
Inoltre, il giradischi proprio manco lo abbiamo sentito (in effetti eravamo troppo "intruppati" dall' ascolto, inoltre non ho avvertito particolarmente quelle sonorità che reputo frequenti caratteristiche del digitale (tipo una certa "freddezza" o "magrezza" del suono che mi affaticano spingendomi a cercare di cambiare qualcosa.
Nel senso, pur con alcune caratteristiche, o difetti che dir si voglia, a parer mio esiste, come in questo caso, un tipo di suono che prende e non stanca, per cui quando ce l' ho, non si è sfiorati neppure dall' idea di cambiare qualcosa.
Giunta l' ora siamo andati lì vicino a farci una pizzetta tutti i sei in allegra compagnia….
Come sempre fatto finora, vi allego una serie di domande con relative risposte che ho posto al proprietario:
D: Qual'è la prima cosa che ricerchi in un impianto?
R: Emozione.
D: Quale è per te il parametro più importante perché un impianto sia fedele.
R: Naturalezza
D: Quello meno importante?
R: Iperdettaglio
D: Quale sarà il pezzo che intendi cambiare per primo?
R: Giradischi e braccio
D: Qual' è la cosa che per prima suggeriresti a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell' hifi?
R: Ascolta i consigli ma decidi con le tue orecchie.
D: Quali sono per genere i dischi che suggeriresti?
R: Rock jazz classica pop
D: Quando ti rechi ad un concerto in che posizione tendi a stare (davanti, dietro, di lato?
R: Al centro.
A breve, se ne sarò capace, su Youtube sarà caricato il video di questo primo impianto (su 4) e lo allegherò,
intanto accontentatevi (si fa per dire) della foto.
Descrizione impianto:
Elettroniche Mark LEvinson: N 30.6, 31.5, 32, 33
Diffusori: Wilson Audio X1 MKIII
Dei prossimi 3 impianti (anche questi tutti di altissimo livello) vi relazionerò via via in questi prossimi 2 o 3 giorni".
fine
(per ora)
Ultima modifica di pepe57 il Gio Gen 02 2014, 19:02 - modificato 3 volte.