Proseguendo a spron battuto…. subito dopo la pizza ci siamo trasferiti non molto lontano da lì presso l' abitazione del secondo appassionato.
La stanza sempre a occhio direi un po' più grande specie in lunghezza (mi verrà poi confermato che misura circa 4.20 x 8 x 2,80 (avevo avuto l' impressione fosse più alta).
L' ambiente mi è sembrato, decisamente più trattato rispetto al precedente con pannelli RPG o simili di colore legno naturale alle pareti e tappeti vari per migliorare l' acustica.
Questo impianto si basa esclusivamente sulla musica liquida ed utilizza un convertitore MSB a due telai, un preamplificatore linea Coincident, l' ampli stereo Viola BravoII (il doppio telaio è perché in uno c'è l' alimentatore) e casse YG Acoustics Anat II Professional.
Gli imponenti cavi sono Elrod sia di alimentazione che segnale che casse, questi ultimi poggiavano su supporti.
Anche qui c'è un comodo divano collocato però in posizione più avanzata rispetto alla parete di fondo per cui dietro alle orecchie c'è molto più spazio libero.
Iniziamo subito le danze, il padrone di casa con in mano un tablet comanda il Mac portatile, a sua volta collegato al convertitore MSB, ci fa ascoltare diversi brani un po' di vario genere chiedendoci di proporre artisti/titoli di nostra preferenza.
Poi mi consegna in mano il tablet e io, che non sono proprio un fulmine di guerra con questo genere di cose, pur compiendo diversi errori, mi rendo conto che l' utilizzo è intuitivo, quindi comodo.
Mi rendo anche conto che la maggior parte del materiale a disposizione (parecchio in verità) è di genere rock. Dopo qualche brano, viene leggermente modificato il livello della gamma bassa prima aumentandolo e poi riducendolo di un nonnulla per meglio adeguarlo alla presenza di tutti noi che facciamo, a mio avviso, un po' da trappole sonore modificando un equilibrio che immagino sia stato in precedenza ottenuto con la presenza di un numero inferiore di persone (fra l' altro nel frattempo si è aggiunto un settimo "malato" di musica ed audio).
Comincio così a prendere confidenza con l' oggetto tecnologico e malgrado diversi svarioni ed errori che mi facevano involontariamente cambiare brano sul più bello, una certa idea di quello che stavo ascoltando me la sono fatta (per quanto, sicuramente non completa) e via via sempre più mentre imparavo a padroneggiare il mezzo.
Come descritto nel precedente impianto, siccome sempre e comunque io reputo poco utile ed interessante sedersi ad ascoltare un impianto sconosciuto pretendendo di comprenderci davvero qualcosa, preferisco ascoltare me stesso nel senso di cosa succede dentro di me mentre vengo avvolto dalla musica. Voglio comprendere come vivo il momento insomma. Ho poco interesse a fare una analisi approfondita (che tanto di sicuro NON lo sarebbe) di come è l' equilibrio tonale, la dinamica, l' estensione, la velocità etc etc. Arrivo anche a quello beninteso, ma come conseguenza al tipo di emozione che sto vivendo.
Con questo impianto ad esempio mi sono accorto che mi sentivo più emozionare nei i passaggi più complicati e meno con quelli semplici. Un complesso fraseggio orchestrale lo "vivevo" pienamente, come fossi lì presente all' evento e pronto per l' applauso finale, invece quando la trama si semplificava mi calava il coinvolgimento, come quando al concerto diventi un po' disattento alla musica.
Analizzando la cosa ho creduto di vederne una spiegazione in una certa leggerezza della gamma medio bassa che faceva si che il singolo strumento, specie quando suonato in punta di piedi, mi paresse un po' svuotato e magro di corpo.
Questa sensazione si è ripetuta con la musica "rock" (lo metto fra virgolette perché è un genere forse sottovalutato, ma che, a parer mio, ha ancor più della Classica un mare di diversità ed una tale vastità di sviluppi e scuole che mi sembra sempre riduttivo come termine. In effetti, sopratutto con questo genere direi che un po' mi mancava l' impatto della gamma mediobassa.
Anche regolando la parte bassa, a mio avviso, non si andava ad intervenire bene su questa sezione di frequenze che spesso caratterizzano alcuni pezzi rock.
Comunque, come spesso accade, non è neppure del tutto vero quanto ho detto prima, ad un certo punto, in mezzo a tanti brani, da "Songs in th key of life" ho ascoltato prima un "Sir Duke" dal ritmo così incalzante che era impossibile stare senza battere il piede tanto era coinvolgente e poi, di fila il brano "Ngculela" mi ha subito portato in Africa, al suo territorio assolato ed ai suoi profumi e colori, seguito poi da una struggente "if it's magic" che purtroppo causa mia imperizia ho interrotto sul più bello (e già lo avevo fatto con Sir Duke…).
Quindi, in effetti, vi sto relazionando su un insieme di sensazioni talmente forti, aleatorie e quindi contrastanti che potrebbero essere del tutto errate e che alla fin fine sarà il proprietario di questo impianto il miglior candidato a correggerle (sperando che legga queste mie parole).
In ogni caso direi che mi sono alzato dall' ascolto con questa sensazione (che come spesso dico, essendo determinata da poche ore di ascolto, deve essere "pesata" per quello che vale, quindi poco): a mio parere questo impianto è un po' meno onnivoro di quello ascoltato giusto prima.
Devo però dire che, la posizione d' ascolto molto avanzata è un elemento importante e che tenuta nella giusta considerazione dovrebbe fare, in maniera logica e corretta, rivedere l' impressione avuta. Infatti questa particolare posizione (che mi è stato precisato di solito non è quella ma dovuta al fatto che il divano era stato messo recentemente lì per vedere meglio la televisione e poi dimenticato) da un lato può dare miglior definizione e presenza alla gamma
medio alta, ma dall' altro "alleggerisce " corpo e fisicità di strumenti e voci riducendone l' impatto "caldo" ed emotivo.
In effetti questa riflessione corretta e logica l' avrei dovuta avanzare io fin dall' inizio degli ascolti, ma io dando per scontato che il posizionamento del divano fosse voluto ed ideale (e non frutto di una dimenticanza) non l' ho fatta, errore più mio che dell' ospite il quale, gentilmente durante l' ascolto era un po' in disparte e non poteva accorgersi del fenomeno.
Mi ha anche ingannato il fatto che questa "magrezza" non fosse nulla di grave ma solo, una lieve caratteristica che inoltre ora va letta e mediata alla luce di questa informazione e magari, sarà la scusa per tornare a trovare questo appassionato ed godermi di nuovo l' ascolto del suo sistema al top da una posizione corretta.
Fra l' altro non vorrei che, in ogni caso, questa vicinanza di due ascolti influenzi, anche se di poco, (ma qui si parla di dettagli, per cui anche il poco potrebbe contare) le sensazioni recepite; quello aveva un timbro sullo scuro e questo potrebbe avermi fatto apparire questo più "chiaro" di quanto realmente sia.
Comunque, dicevo, prima della riflessione sul posizionamento troppo avanzato del divano, l' impianto mi pare leggermente meno onnivoro e più adatto ad un certo preciso genere di musica classica o rock, ne senso di quella musica dove intervengono molti componenti, grandi ensamble, trame complesse e molto intrecciate. In questo caso mi pare che il bandolo della matassa venga sciolto con facilità e qualità.
Ormai è ora di lasciare questo piacevole ospite, nel frattempo il primo anfitrione se ne deve andare via anche lui, per trasferirci a casa
del terzo appassionato :)
Come sempre fatto finora, vi allego una serie di domande con relative risposte che ho posto al proprietario:
D: Qual'è la prima cosa che ricerchi in un impianto?
R: Il timbro che piace a me
D: Quale è per te il parametro più importante perché un impianto sia fedele?
R:Dinamica
D: Quello meno importante?
R: Altezza scena
D: Quale sarà il pezzo che intendi cambiare per primo?
R: Diffusori
D: Qual' è la cosa che per prima suggeriresti a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell' hifi?
R: Passione per il bel sentire.
D: Quali sono per genere i dischi che suggeriresti?
R: Pop
D: Quando ti rechi ad un concerto in che posizione tendi a stare (davanti, dietro, di lato?)
R: Dietro
La foto della vista di insieme:
Un particolare, il pre Coincident:
La stanza sempre a occhio direi un po' più grande specie in lunghezza (mi verrà poi confermato che misura circa 4.20 x 8 x 2,80 (avevo avuto l' impressione fosse più alta).
L' ambiente mi è sembrato, decisamente più trattato rispetto al precedente con pannelli RPG o simili di colore legno naturale alle pareti e tappeti vari per migliorare l' acustica.
Questo impianto si basa esclusivamente sulla musica liquida ed utilizza un convertitore MSB a due telai, un preamplificatore linea Coincident, l' ampli stereo Viola BravoII (il doppio telaio è perché in uno c'è l' alimentatore) e casse YG Acoustics Anat II Professional.
Gli imponenti cavi sono Elrod sia di alimentazione che segnale che casse, questi ultimi poggiavano su supporti.
Anche qui c'è un comodo divano collocato però in posizione più avanzata rispetto alla parete di fondo per cui dietro alle orecchie c'è molto più spazio libero.
Iniziamo subito le danze, il padrone di casa con in mano un tablet comanda il Mac portatile, a sua volta collegato al convertitore MSB, ci fa ascoltare diversi brani un po' di vario genere chiedendoci di proporre artisti/titoli di nostra preferenza.
Poi mi consegna in mano il tablet e io, che non sono proprio un fulmine di guerra con questo genere di cose, pur compiendo diversi errori, mi rendo conto che l' utilizzo è intuitivo, quindi comodo.
Mi rendo anche conto che la maggior parte del materiale a disposizione (parecchio in verità) è di genere rock. Dopo qualche brano, viene leggermente modificato il livello della gamma bassa prima aumentandolo e poi riducendolo di un nonnulla per meglio adeguarlo alla presenza di tutti noi che facciamo, a mio avviso, un po' da trappole sonore modificando un equilibrio che immagino sia stato in precedenza ottenuto con la presenza di un numero inferiore di persone (fra l' altro nel frattempo si è aggiunto un settimo "malato" di musica ed audio).
Comincio così a prendere confidenza con l' oggetto tecnologico e malgrado diversi svarioni ed errori che mi facevano involontariamente cambiare brano sul più bello, una certa idea di quello che stavo ascoltando me la sono fatta (per quanto, sicuramente non completa) e via via sempre più mentre imparavo a padroneggiare il mezzo.
Come descritto nel precedente impianto, siccome sempre e comunque io reputo poco utile ed interessante sedersi ad ascoltare un impianto sconosciuto pretendendo di comprenderci davvero qualcosa, preferisco ascoltare me stesso nel senso di cosa succede dentro di me mentre vengo avvolto dalla musica. Voglio comprendere come vivo il momento insomma. Ho poco interesse a fare una analisi approfondita (che tanto di sicuro NON lo sarebbe) di come è l' equilibrio tonale, la dinamica, l' estensione, la velocità etc etc. Arrivo anche a quello beninteso, ma come conseguenza al tipo di emozione che sto vivendo.
Con questo impianto ad esempio mi sono accorto che mi sentivo più emozionare nei i passaggi più complicati e meno con quelli semplici. Un complesso fraseggio orchestrale lo "vivevo" pienamente, come fossi lì presente all' evento e pronto per l' applauso finale, invece quando la trama si semplificava mi calava il coinvolgimento, come quando al concerto diventi un po' disattento alla musica.
Analizzando la cosa ho creduto di vederne una spiegazione in una certa leggerezza della gamma medio bassa che faceva si che il singolo strumento, specie quando suonato in punta di piedi, mi paresse un po' svuotato e magro di corpo.
Questa sensazione si è ripetuta con la musica "rock" (lo metto fra virgolette perché è un genere forse sottovalutato, ma che, a parer mio, ha ancor più della Classica un mare di diversità ed una tale vastità di sviluppi e scuole che mi sembra sempre riduttivo come termine. In effetti, sopratutto con questo genere direi che un po' mi mancava l' impatto della gamma mediobassa.
Anche regolando la parte bassa, a mio avviso, non si andava ad intervenire bene su questa sezione di frequenze che spesso caratterizzano alcuni pezzi rock.
Comunque, come spesso accade, non è neppure del tutto vero quanto ho detto prima, ad un certo punto, in mezzo a tanti brani, da "Songs in th key of life" ho ascoltato prima un "Sir Duke" dal ritmo così incalzante che era impossibile stare senza battere il piede tanto era coinvolgente e poi, di fila il brano "Ngculela" mi ha subito portato in Africa, al suo territorio assolato ed ai suoi profumi e colori, seguito poi da una struggente "if it's magic" che purtroppo causa mia imperizia ho interrotto sul più bello (e già lo avevo fatto con Sir Duke…).
Quindi, in effetti, vi sto relazionando su un insieme di sensazioni talmente forti, aleatorie e quindi contrastanti che potrebbero essere del tutto errate e che alla fin fine sarà il proprietario di questo impianto il miglior candidato a correggerle (sperando che legga queste mie parole).
In ogni caso direi che mi sono alzato dall' ascolto con questa sensazione (che come spesso dico, essendo determinata da poche ore di ascolto, deve essere "pesata" per quello che vale, quindi poco): a mio parere questo impianto è un po' meno onnivoro di quello ascoltato giusto prima.
Devo però dire che, la posizione d' ascolto molto avanzata è un elemento importante e che tenuta nella giusta considerazione dovrebbe fare, in maniera logica e corretta, rivedere l' impressione avuta. Infatti questa particolare posizione (che mi è stato precisato di solito non è quella ma dovuta al fatto che il divano era stato messo recentemente lì per vedere meglio la televisione e poi dimenticato) da un lato può dare miglior definizione e presenza alla gamma
medio alta, ma dall' altro "alleggerisce " corpo e fisicità di strumenti e voci riducendone l' impatto "caldo" ed emotivo.
In effetti questa riflessione corretta e logica l' avrei dovuta avanzare io fin dall' inizio degli ascolti, ma io dando per scontato che il posizionamento del divano fosse voluto ed ideale (e non frutto di una dimenticanza) non l' ho fatta, errore più mio che dell' ospite il quale, gentilmente durante l' ascolto era un po' in disparte e non poteva accorgersi del fenomeno.
Mi ha anche ingannato il fatto che questa "magrezza" non fosse nulla di grave ma solo, una lieve caratteristica che inoltre ora va letta e mediata alla luce di questa informazione e magari, sarà la scusa per tornare a trovare questo appassionato ed godermi di nuovo l' ascolto del suo sistema al top da una posizione corretta.
Fra l' altro non vorrei che, in ogni caso, questa vicinanza di due ascolti influenzi, anche se di poco, (ma qui si parla di dettagli, per cui anche il poco potrebbe contare) le sensazioni recepite; quello aveva un timbro sullo scuro e questo potrebbe avermi fatto apparire questo più "chiaro" di quanto realmente sia.
Comunque, dicevo, prima della riflessione sul posizionamento troppo avanzato del divano, l' impianto mi pare leggermente meno onnivoro e più adatto ad un certo preciso genere di musica classica o rock, ne senso di quella musica dove intervengono molti componenti, grandi ensamble, trame complesse e molto intrecciate. In questo caso mi pare che il bandolo della matassa venga sciolto con facilità e qualità.
Ormai è ora di lasciare questo piacevole ospite, nel frattempo il primo anfitrione se ne deve andare via anche lui, per trasferirci a casa
del terzo appassionato :)
Come sempre fatto finora, vi allego una serie di domande con relative risposte che ho posto al proprietario:
D: Qual'è la prima cosa che ricerchi in un impianto?
R: Il timbro che piace a me
D: Quale è per te il parametro più importante perché un impianto sia fedele?
R:Dinamica
D: Quello meno importante?
R: Altezza scena
D: Quale sarà il pezzo che intendi cambiare per primo?
R: Diffusori
D: Qual' è la cosa che per prima suggeriresti a chi si avvicina per la prima volta al mondo dell' hifi?
R: Passione per il bel sentire.
D: Quali sono per genere i dischi che suggeriresti?
R: Pop
D: Quando ti rechi ad un concerto in che posizione tendi a stare (davanti, dietro, di lato?)
R: Dietro
La foto della vista di insieme:
Un particolare, il pre Coincident: