Da mariovalvola Mar Gen 06 2015, 08:26
io mi riferisco solo alla ECC32 e alla 6SN7. Da qualche anno, si è creata una bella confusione.
La colpa è anche dei cinesi con le loro offerte un poco equivoche.
Non sempre esistono (per fortuna), equivalenti di scuola europea e di scuola americana. Solo con alcune produzioni si è omogenizzata l'offerta. In altri casi si sono seguite strade diverse. Vedasi i tetrodi a fascio americani e i pentodi europei con la scuola inglese che si poneva a metà con la produzione dei tetrodi a fascio della serie KT.
Capisco che per alcuni di voi l'audio sia un gioco, una valvola di sfogo (lo è anche per me ma in modo diverso). Per questo, non voglio sembrare quello che va in casa d'altri a rompere il giocattolo nuovo. Mi scuso, pertanto, in anticipo se vi sembro inpportuno, sgradevole, o antipatico.
Elettricamente, i due tubi in questione, sono diversissimi. l'unica cosa in comune è la zoccolatura.
La sostituzione è possibile solo perché con i tubi, di solito, funziona comunque tutto (male o bene, è un discorso diverso).
Andiamo con ordine:
Filamento la differenza è talmente mostruosa da creare, potenzialmente qualche scompenso.
La ECC32 consuma ben 0,95A! la 6SN7 0,6A.
Vediamo due casi diversi: Alimentazione in AC e alimentazione in DC con integrato stabilizzatore. Se l'ampli utilizza due ECC32 (o due 6SN7) la tensione di filamento in AC tende a essere piuttosto diversa viste le discrete differenze di correnti circolanti. Se l'ampli era previsto per funzionare con le 6SN7, mettendo le ECC32, ti ritroveresti una tensione leggermente più bassa (forse anche fuori tolleranza) e un aumento potenziale della temperatura del trasformatore di alimentazione. (se come capita spesso, il dimensionamento è all'osso, qualche sorpresa nel lungo periodo potrebbe arrivare anche se è un'ipotesi remota)
Se si utilizzasse un modesto integrato LM317 per stabilizzare la tensione di filamento, con due 6SN7, saresti al limite ma ce la fai. Con due ECC32, lo mandi in protezione. E' un problema aritmetico non percettivo.
Ora veniamo alle caratteristiche dei due tubi. Attenzione, come sempre, quando si parla di amplificatori, ci si avventura in un campo minato. E' assolutamente legittimo: si ascolta con le orecchie. Per progettare un qualunque oggetto audio, però, serve, oltre a una sensibilità musicale, e un buon orecchio allenato alla musica dal vivo, anche un discreto bagaglio di conoscenze molto più "terrene".
La resistenza interna della ECC32 è circa il doppio (questo rende impossibile la sostituzione se c'è un carico induttivo o un accoppiamento a trasformatore). Nel caso più frequente, una ECC32, con un carico anodico resistivo pensato per la 6SN7, tende a distorcere di più. (se poi nell'ampli ci sono controreazioni locali o totali che coprono questi problemi, ovviamente il discorso è diverso ma il singolo stadio così si comporta). All'ascolto potrebbe anche piacere di più. A volte, soprattutto se non si è allenati, la distorsione di seconda armonica può affascinare. (non sono un fanatico delle misure. non mi permetto di correlare l'ascolto a determinate misure. Alcuni tipi di distorsione sono, però, graditi all'orecchio. E' un dato di fatto).
Il coefficiente di amplificazione è 32 contro 20 della 6SN7. La Gm varia dai 3 ai 2,6mA/V mentre nella ECC32 è 2,3mA/V.
Mi soffermo anche su questo aspetto spesso trascurato: l'isolamento catodo filamento: nella 6SN7 è pari ad almeno 100V (con alcuni distinguo sulle polarità relative). nella ECC32 è solo di 50V. Questo aspetto, ha un impatto importante se si usano le due sezioni del medesimo tubo in SRPP o in mu follower (ma anche in altre configurazioni). In certi casi forzi esageratamente l'isolamento catodo filamento con aumento della rumorosità nel lungo periodo e, alla fine, metti a rischio l'integrità di un tubo ora molto costoso.
In sintesi, sostituire la 6SN7 con la ECC32 tende a portarti, con un carico anodico resistivo pensato per la 6SN7, a un peggioramento delle prestazioni dell'ampli (per carità: in un ampli elementare Single Ended, se si sfrutta la cancellazione armonica, facendo distorcere maggiormente il driver, ti ritrovi con un segnale sinusoidale, una distorsione in uscita inferiore. Sono giochetti che trovo piuttosto laidi. Con un segnale musicale le cose sono un poco diverse. In realtà aumenti la distorsione d'intermodulazione).
Se c'è un carico attivo (un CCS), possiamo discutere. In questo caso ti ritroveresti, comunque, un guadagno superiore tendenzialmente inutile. Sulla banda passante ci sarebbe da vedere.
Arriviamo alla ECC33: la resistenza interna è superiore ma non di molto. Il coefficiente di amplificazione presenta una differenza maggiore (20 la 6SN7, 35 la ECC33 ma avendo quest'ultima una transconduttanza inferiore, la differenza tende a ridursi all'atto pratico). La corrente di filamento è inferiore (0,4A contro 0,6A). In sintesi, la differenza è minore ma c'è.
Tornando agli ampli, mi piacerebbe vedere qualche dato di questi gioielli italiani. Sarebbe bello vedere le caratteristiche dei singoli ferri (risposta in frequenza in determinate condizioni, Rdc degli avvolgimenti, induttanza primaria, tipo di laminazione e materiale utilizzato nei nuclei), le caratteristiche degli ampli, uno schema elettrico. Sicuramente una disamina di questi aspetti, se davvero c'è qualità e ragionamento nella progettazione e nella realizzazione, porterebbe un maggiore apprezzamento di questi artigiani. Su questi aspetti, scende sempre il buio totale. Perché?
Sugli schemi elettrici, per capire la reale compatibilità dei tubi, ci sarebbe da fare un'attenta analisi.
Mi ricordo, per esempio un pre cinese con trasformatore in uscita che utilizzava la 2A3 o la 300B.
Ebbene: i DHT venivano utilizzati nell'alimentazione!!!!!. il tubo "di segnale" era una 6J5 o una 6SN7.
Capite anche voi che, stando così le cose, molti discorsi cadono. Una cosa è vedere i tubi su un "pecora chassis" (termine rubato a Diego Nardi). Un'altra cosa è vedere, sotto, come sono utilizzati nell'ampli. Senza lo schema, sono solo parole.
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