La messa a punto fatta da questo mio amico ha continuato senza sosta nel tempo ed il risultato e' andato continuamente migliorando. La novita' rispetto al passato e' che ha allontanato sensibilmente i diffusori dalla parete posteriore (a memoria direi tra 1,5 e 2 m); per quanto sembrasse che non risentissero della vicinanza dalla parete, l'allontanamento marcato ha avuto del miracoloso, con una scena molto piu' profonda, una messa a fuoco molto piu' precisa ed un senso di live piu' spinto.
Ho sentito la conclusione di un brano di pianoforte che mi ha lasciato sgomento , con ottave basse che d'ora in avanti mi sognero' anche la notte: gliele ho fatte ripetere diverse volte per memorizzare bene a cosa devo arrivare, visto che il CD ce l'ho anch'io.
Quello che con l'impianto full-Sanders diventa evidentissimo e' il rapporto con l'ambiente, molto piu' evidente che con altri impianti, per quello che ho sentito. Ad esempio i diffusori sono stati collocati secondo certe regole dettate in un libro da un esperto internazionale, ma la resa era drammaticamente superiore spostandomi a sedere indietro di un metro (il divano non ci poteva arrivare per motivi logistici e di WAF ), cioe' rigidamente dove i calcoli prevedevano. L'interazione con l'ambiente va curata scrupolosamente come si fa con la ricerca dello sweet spot, fissato dalla direzionalita' spinta dei pannelli, che sono piatti (al contrario di quelli curvi delle Martin Logan, tra l'altro inventati da Roger Sanders) per impedire le riflessioni laterali primarie. Anche la vicinanza agli angoli va accuratamente evitata come per tutti i diffusori tranne quelli dedicati a quel posizionamento, ma qui bisogna metterci piu' impegno come quando si guida una macchina sportiva che ti fa sentire tutte le buchette.
Scollamento woofer-pannello assolutamente inesistente.
Insomma, la resa di quell'impianto continua a crescere da un anno e sono curioso di vedere dove e' in grado di arrivare.
Ultima modifica di Luca58 il Mar Feb 05 2013, 10:02 - modificato 1 volta.