cosm ha scritto: Ma quali sono i sistemi di antiskating che tengono conto del variare dello skating? E sopratutto come fanno? Dalla tua spiegazione inoltre emerge che l'antiskating a fine disco dovrebbe essere minore rispetto all'inizio? Grazie
Scusa se ci ho messo molto a rispondere, ma la tua domanda non ha una risposta semplice.
La forza che provoca lo skating della testina montata su un braccio radiale (o "imperniato" che dir si voglia) o più semplicemente, lo "scivolamento" verso il centro del disco, dipende principalmente da due fattori: la forza applicata sulla superficie (il peso di lettura) e la velocità relativa. Naturalmente, la testina, relativamente al solco si muove molto più velocemente quando è all' inizio dell' LP (in un giro percorre molta + strada) che verso il centro per cui, all' inizio dell' LP la forza che provoca lo skating è maggiore.
Quindi, per compensare, l' antiskating deve essere + forte all' inizio dell' LP e meno al centro.
Dispositivi di antiskating che si attenuano all' avanzare del braccio verso il centro dell' LP ce ne sono di parecchi tipi.
Ogni costruttore sostiene la propria scelta come unica e migliore.
Magnetica, a molla, a contrappeso sono le vie più seguite.
Ognuna, a mio parere, ha pro e contro.
L' antiskating magnetico permette di calcolare e regolare con discreta precisione sia la forza voluta che la sua attenuazione legata al movimento del braccio se geometricamente ben concepito.
Però è un sistema poco stabile nel tempo, deve essere ben schermato verso la testina, risente dell' umidità nel suo funzionamento, non lo trovo molto valido su uno snodo "ballerino".
I bracci che ho avuto io con questo dispositivo (attualmente sto usando un Da Vinci Grandezza da 12") mi hanno sempre (fino ad oggi) confermato le caratteristiche sopra indicate.
L' antiskating a molla è il più semplice concettualmente.
In effetti la molla resta più "caricata" all' inizio e via via che si estende "riduce" la forza di lavoro.
Senza dubbio una soluzione valida che però alcuni reputano instabile nel tempo (credo che nel passato la cosa fosse maggiormente vera di oggi) e di difficile regolazione.
Per cui lo skating più diffuso, credo sia quello tipico a contrappeso.
Molti contestano che il contrappeso applicherebbe una forza costante e non decrescente, ma questo non è quasi mai vero in quanto:
spesso sono legati a leve che nel loro movimento, cambiando angolazione rispetto all' asse iniziale, variano (nel senso che riducono progressivamente) la forza applicata.
Credo che si possa dire che sono usati sulla maggior parte dei bracci in commercio dai più economici ai più costosi.
Come per gli altri vanno pensati bene (mentre la realizzazione è di solito meno critica) ed in tal senso sono probabilmente quelli applicabili alle varie tipologie di braccio senza problemi (forse anche per questo si sono tanto diffusi).
Comunque, direi che il problema dell' antiskating che deve progressivamente ridursi è senza dubbio ben conosciuto da case che hanno personale e consulenti ben in grado di risolverlo.
Ovviamente, se lo si guarda da un altro lato, è un meccanismo in più che opera in "correzione", vale a dire cerca di dare soluzione ad un problema che si viene a creare e per perfetto che sia, non è mai in grado di "liberare" lo stilo completamente da queste forze (ci sono anche alcuni (pochi) costruttori che preferiscono non utilizzare alcun meccanismo di antiskating reputandoli dannosi.
Questo, a mio parere, è il principale problema dei bracci non tangenziali (che ne hanno di altri).
Spero di averti risposto in modo esauriente e, sopratutto, chiaro.
Ciao!
Pietro