Da Pazzoperilpianoforte Mar Set 15 2009, 11:47
Elcaset ha scritto: Pazzoperilpianoforte ha scritto:1. Qualche anno fa andai a Roma ed io ed una mia amica incappammo in una mostra fotografica. C'era una bellissima foto: una monaco tibetano con la tradizionale tonaca rosso/arancio si affacciava da una feritoia nel costone di una montagna che era completamente ricoperta di muschio verdissimo e sovrastata da un cielo azzurro. Dovete sapere che la gamma di frequenza dell'azzurro e del verde sono adiacenti, al punto che per i greci antichi il verde e l'azzurro erano lo stesso colore (!!!). Ebbene:
io fui colpito esclusivamente dal verde di questa immensa parete e dall'azzurro del cielo, e guardai solo marginalmente, perifericamente, il tibetano al centro della foto. La mia amica fu invece colpita esclusivamente dalla figura del tibetano al centro della foto e percepì la parete verde quasi solo come una "cornice" dell'immagine principale. Ovviamente né io né la mia amica eravamo ciechi: solo evidentemente a me colpiscono più i colori che gravitano intorno al verde e a lei i colori che gravitano intorno al rosso (cosa che succede peraltro nella maggioranza dei casi... evidentemente sono "diverso" anche nella percezione dei colori ). Nel prosieguo della mostra notammo che spesso questa predilezione visiva diversa ci spingeva a "leggere" le foto in maniera slittata l'uno dall'altra. Quindi in maniera differente.
Quando ho citato le differenze percettive dell'udito a seconda delle persone non mi riferivo a situazioni patologiche ma a situazioni analoghe a quella vissuta de te e la tua amica e che sono derminate da fattori innati e da stimoli culturali. Se prendiamo due bimbi di pochi mesi in assenza di patologie uditive, è molto probabile che se vengono sottoposti allo stesso stimolo uditivo, reagiranno in maniera differente: questa è la parte innata della funzione percettiva. A questa parte innata si aggiungono le differenze "culturali" e di affinamento della capacità uditiva che hai giustamente messo in rilievo
Insieme danno il quadro della funzionalità percettiva di una persona.
Si, quando parliamo di mi-fi mi piace pensare che stiamo parlando di questo: del fatto che a volte la preferenza di un apparecchio, di un diffusore rispetto all'altro non è legata ad oggettiva superiorità di un apparecchio rispetto l'altro ma solo ad una nostra preferenza legata alle nostre peculiarità percettive.
Al tempo stesso, due audiofili con realtà percettive molto diverse possono tranquillamente condividere un buon giudizio sulla stessa apparecchiatura audio. Magari non per entrambi si tratterà del suono ideale, ma entrambi gli riconosceranno qualità. Esattamente come per me e la mia amica nei riguardi della foto: pur con una fruizione diversa dello stesso oggetto, sia io che lei eravamo concordi nel giudicarla una bellissima foto!