carloc ha scritto:Marco parlava di correzione attiva....chi meglio di te potrebbe illuminarci....
il fine giustifica i mezzi usati
il fine è migliorare le condizioni di ascolto li dove uno si siede ad ascoltare musica
gli ambienti casalinghi non nascono certamente per ascoltare al meglio la musica
quello che noi ascoltiamo non è solo il suono che arriva direttamente dai diffusori ma
anche quello dell'ambiente
il segnale sonoro deve essere modificato volento o nolenti, a prescindere dalla mentalità
audiofila e delle riviste audiofile che affermano: "meno c'è e meglio è", il bit perfect, etc..etc.
non esistono più parlando a livello elementare i controlli di tono
l'ambiente di ascolto deve essere trattato dal punto di vista acustico e lo si fa in maniera attiva (DRC) oppure in maniera passiva (DAD, etc..etc) o anche in tutti e due i modi.
IL DRC è un argomento che andrebbe approfondito, andrebbe verificato cosa funziona e cosa non funziona.
il DRC è un insieme di cose: il microfono da utilizzare, la conversione analogica digitale, il software di elaborazione dei dati digitali ottenuti da questa conversione, l'elaborazione in tempo reale del segnale digitale che si sta ascoltando.
quali sono i prodotti validi ? è una domanda che faccio anche io.
si parla di PAC, DRC di Sbragion, di Trinnov.
io posso parlare del Trinnov nel senso che ho assistito ad una loro dimostrazione molto positiva, sono stato a casa di un audiofilo con un impianto dal costo stellare che lo ha acquistato ed è stato evidente il suo contributo positivo, ho consigliato ad un altro amico audiofilo di provarlo a casa sua e lo ha acquistato anche lui.
in linea generale penso che una volta individuati i prodotti esistenti sul mercato poi a chi è interessato a questo discorso della correzione attiva non bisogna fare altro che provarli a casa propria e vedere l'effetto che fanno.
c'è anche da tenere presente il fatto che non tutti gli impianti stereo si possono permettere
una correzione attiva nel momento in cui il fine è la linearizzazione della risposta in frequenza per cui se il diffusore non è in grado di riprodurre ad un certo livello di ascolto determinate frequenze e/o l'amplificatore non riesce a pilotare il diffusore nel migliore dei modi allora bisognerebbe che la correzione attiva intervenisse in un determinato range di fequenze altrimenti il risultato sonoro ottenuto tramite la correzione attiva sarebbe logicamente non migliorativo
Ciao
Riki