Da Pazzoperilpianoforte Mer Ago 12 2009, 18:30
whoever ha scritto: Fabrizio Calabrese ha scritto:
Ecco: questo sistema farebbe ascoltare la sola ambienza contenuta nella registrazione...
meditate gente meditate, soprattutto voi amanti dello stage e della giusta scena sonora, mai dico MAI gli strumenti dovranno entrare nella vostra stanza, ma sarete VOI ad uscire per essere trasportati in quella dove il suono ha avuto origine questo significa ambienza, alleniamo le nostre orecchie a percepire le differenze timbriche che accompagnano il suono degli strumenti quando questi suonano in diversi ambienti, poi se volete perliamo di cavi e legnetti (oh ciò proprio una fissa
)
Fabrizio Calabrese ha scritto:
.......di certo meno costoso di una coppia di super-finali...
e che peraltro nulla possono apportare di utile allo scopo
Io comunque vorrei far notare una cosa che sfugge.
La presenza di un campo sonoro nell'ambiente d'ascolto dato dalla ambienza registrata + le caratteristiche sonore del nostro ambiente d'ascolto non impedisce affatto (qualora il contributo ambientale nella sala d'ascolto sia contenuto entro limiti ragionevoli, cioè tali da definire l'ambiente bensuonante) di percepire le differenti caratteristiche dell'ambiente in cui ha avuto origine la registrazione e quindi di sentire differenze di ambienza tra le varie registrazioni.
Nel caso del disco 1 avremo scena sonora e ambienza: SD1 (ambienza del disco 1) + RSA (riverbero sala ascolto) = A;
Nel caso del disco 2 avremo scena sonora e ambienza: SD2 (ambienza del disco 2) + RSA (riverbero sala ascolto) = B.
E' inutile dire che se SD1 è diverso da SD2 anche A sarà diverso da B, quindi dischi registrati in ambienti diversi non risulteranno non distinguibili sulla base dell'ambiente della registrazione quando li ascolterò nel mio ambiente.
Certo, nel caso il contenuto ambientale della mia sala d'ascolto sia tanto rilevante da "oscurare" la differenza tra le varie registrazioni si potrebbe porre il problema... che infatti viene risolto con i famosi trattamenti dell'acustica ambientale.
Insomma, una cosa è dire che l'ambiente ideale niente aggiunge al campo sonoro contenuto nella registrazione, o meglio aggiunge in misura lineare a tutte le frequenze, altra cosa è dire che un ambiente reale di buone qualità sonore distrugge la possibilità di godere della diversa acustica delle varie registrazioni legata all'ambiente in cui la registrazione è stata effettuata. Semmai possiamo parlare di maggiore o minore fedeltà alla stessa, non di presenza/assenza di detta ambienza, di possibilità o impossibilità di fruirne.
Si crea poi un altro problema: fermo restando il discorso di cui sopra, quali sistemi di altoparlanti vengono messi a punto dal punto di vista sonoro in ambienti con parete alle spalle dei diffusori e a loro difronte perfettamente sorda acusticamente? Risposta: nessuno. Quindi qualunque diffusore che noi faremo suonare in queste condizioni - se di emissione dipolare - sarà comunque timbricamente lineare al punto di poter comunque riprodurre il campo sonoro che noi stiamo tanto cercando? Perché in quelle condizioni credo che la timbrica del campo sonoro sarebbe molto divera da quella voluta dal progettista e ciò manderebbe a farsi benedire anche la coerenza del campo sonoro inerente l'ambienza della sala della registrazione.
Insomma: non occorrerebbe solo una sala con due pareti sorde ed in mezzo due diffusori con emissione dipolare: occorrerebbero anche due diffusori progettati per essere lineari in queste condizioni d'uso, che credo oggi pochi tengano in conto in fase di progettazione ed ascolto dei sistemi di altoparlanti.
Ciao