Faccio una premessa, tanto per mettere le mani avanti: queste sono solo impressioni da intendersi relativamente al mio impianto, al mio ambiente e ai miei gusti personali. Possono quindi costituire uno stimolo all’ascolto e non certo una valutazione esaustiva del prodotto.
INTRODUZIONE:
Gli HEOLO Pigreco sono diffusori omnidirezionali prodotti da un giovane marchio italiano sito a Genzano in provincia di Roma e che ho avuto modo di provare col mio impianto e nel mio loculo 3x4 grazie alla ottima disponibilità dei due progettisti Leonardo D’Aprano e Luigi Ponzo: la piccola ditta offre infatti la possibilità di valutare i diffusori direttamente a casa del richiedente.
L’impatto visivo e tattile è ottimo, i diffusori sono piccoli, slanciati, eleganti, non invasivi e molto ben rifiniti: il modello da me provato aveva una bellissima laccatura semi-opaca nera ma su richiesta e con sovrapprezzo si possono avere altre rifiniture; colpisce l’accuratezza del montaggio degli altoparlanti e la rifinitura dei particolari.
I dati dichiarati sono i seguenti: 50hz-15khz entro 2db (40hz-20khz entro 3db), impedenza 6ohm, sensibilità 88 db.
Per una descrizione più approfondita si rimanda al sito http://www.heolospeakers.com/
Inizialmente li colloco attaccati alla parete più lunga, poi deciso di spostarli 20 cm in avanti sempre sulla stessa parete e a 80cm da quelle laterali, la distanza dalle orecchie alla linea dei diffusori è 1,6mt: i miei margini di manovra sono questi, di più non posso fare. Il mio impianto è costituito dal lettore Crescendo CDP, integrato Atoll IN100SE, cavi di segnale AudioQuest King Cobra e di potenza G&BL HP2150.
ASCOLTO (prima parte):
Brani utilizzati:
-Alice: "Hispavox" (album: “Elisir”)
-Angelo Branduardi: "Per creare i tuoi occhi" (album omonimo del 1974)
-Alice Pelle: "Giorno/notte" (album: “Little Dreams”)
-Linda Roandstad: "Straighten up and fly right" (album: “For Sentimental Reasons”)
-Cristina Sartori: “I ain’t got nothin’ but the blues” (album “Nite in the City”)
-Vivaldi: “Le Quattro Stagioni” (SACD Fonè)
-L.V.Beethoven: “Sinfonia N.7” (SACD Pentatone)
La prima cosa da notare è che, nonostante l’attenuatore del tweeter sia posto a -1,5db, la gamma acuta è molto presente e luminosa, come testimonia anche il notevole fruscio del brano di Branduardi, senza che però sia fastidiosa o penetrante. La gamma media offre una riproduzione delle voci molto affascinante, il brano di Alice Pelle per tromba, voce e basso sintetizzato esplode in tutta la sua dinamica senza compressioni di sorta e la sensazione di presenza è molto forte con una focalizzazione al centro scena che non mi sarei aspettato da un omnidirezionale. Con gli altri brani elencati a queste positive caratteristiche si aggiungono una scena molto ampia oltre il limite dei diffusori, alta e soprattutto profonda nonostante la collocazione a 20 cm dal muro. Il basso profondo è ben esteso e presente e capace, col brano di Cristina Sartori, di far vibrare gli infissi tripli del loculo. Dinamica e microdinamica sono su ottimi livelli e apparentemente l’efficienza dei diffusori sembra essere più alta di quella dichiarata, visto che in precedenza con gli stessi brani la manopola del volume era più aperta. I miei pannelli NXT risultano nettamente surclassati da tale volume di fuoco, riuscendo a competere parzialmente con la scena sonora che, seppur più ampia rispetto agli Heolo, risulta più sfocata e confusa. In compenso anche tutti gli altri diffusori provati, uno su tutti i ProAc Studio 125, vengono annichiliti.
Anche con la classica il discorso non cambia.
ASCOLTO (seconda parte):
Veniamo adesso ai “miei” generi, che costituiscono il 95% della mia discoteca
Brani utilizzati:
-George Benson: “Give me the night” (album omonimo)
-Kraftwerk: "The Model" e "The Robot" (album: "The Man Machine")
-Wendy Carlos: “Prelude and Fugue NO.7 in E-Flat Major (album: “Switched on Bach“)
-Dire Straits: “Ride across the river” (album: “Brothers in Arms”)
-Level 42: “88” (album: “The Early Tapes”)
-Jamiroquai: "Planet Home" (album: “Synkronized”)
-Pink Floyd: “Hey You” (album: “The Wall”)
-Ac/Dc: "Girls got Rhythm" (album: "Highway to Hell")
Qui la situazione peggiora. La linearità e la mancanza di rigonfiamenti nel medio-basso degli Heolo, uniti un ambiente piuttosto riflettente e a un integrato molto aperto sul medio-alto come l’Atoll IN100SE, rendono l’ascolto di questi generi fastidioso in gamma acuta e privo d’impatto nel medio-basso (zona basso/batteria). Anche la scena non è entusiasmante e il suono poco avvolgente. Qui i miei pannelli si prendono la rivincita grazie al loro medio-basso carico a alla gamma acuta attenuata; anche la scena, che con questi generi praticamente non esiste se non nella mente dell’ingegnere del suono, è più ampia e avvolgente come piace a me.
A questo punto provo a cambiar integrato (Nad 3020A), a cambiare i cavi utilizzando quelli Heolo e “imbottisco” meglio il loculo: la timbrica si riequilibra parzialmente ma in misura non ancora sufficiente. Quasi sicuramente con alte elettroniche e in un altro ambiente la situazione sarebbe migliorata ulteriormente ma a mio parere il medio-basso è quello che è, molto controllato ma con poco impatto.
CONCLUSIONI
In conclusione, per il mio ambiente, le mie orecchie e il mio impianto, gli Heolo sono diffusori strepitosi per il jazz, la classica e i generi più “audiofili” ma poco pepati e coinvolgenti con quelli più rozzi tecnicamente come il pop/rock.
A malincuore quindi ho dovuto rinunciare all’acquisto ma invito i cultori di classica e jazz in cerca di diffusori a provare a casa propria queste Heolo, originali nella concezione, solide ed eleganti nella costruzione e rassicuranti nel post-vendita (5 anni di garanzia)
Del resto, se due personaggi del calibro di Renato Giussani e Fabrizio Calabrese (notoriamente critici nei confronti degli omnidirezionali) hanno pubblicamente apprezzato gli Heolo, e una ditta come Norma li utilizza nelle proprie dimostrazioni, vuol dire che la sostanza c’è.
Ultima modifica di Elcaset il Dom Nov 21 2010, 16:18 - modificato 2 volte.