Quanto conta l'estetica in ambito HI-FI?

sf73 ha scritto:Buongiorno a tutti. La domanda può sembrare provocatoria e probabilmente anche già trattata. Ci pensavo proprio ieri....quanto può influire un "bell'impianto" durante l'ascolto? Mi riferisco, non tanto dal lato timbrico, ma nelle scelte di acquisto. Le luci di un giradischi, lo schermo di uno streamer, il cavo pitonato o i Vu-meter colorati rispetto ad un cubo freddo....Che ne pensate? Sono ampiamente gradite anche foto di impianti che colpiscono gli occhi prima delle orecchie. Al di là di ogni considerazione tecnica. Grazie.

Non proveresti meraviglia guardando una Ferrari parcheggiata nel tuo garage, anche se spenta?  (oltre alla meraviglia del perché si trovi lì nel mio caso!)

L'essere umano, e noi italiani in primis, siamo attratti dal "bello", che ha una parte soggettiva ed una oggettiva. 
Noi viviamo le nostre esperienze attraverso i sensi, e se riusciamo a stimolarne più di uno l'esperienza è più esaltante. 

L'unico limite è la disponibilità economica. 

Cmq siamo su un forum, quindi sicuramente la metà dei post sarà di persone che badano solo al "sodo", che l'impianto deve suonare e basta, etc... 

martin logan ha scritto:Certo, ma la meraviglia scaturisce dal fatto che so per certo che le prestazioni su strada di una Ferrari (meglio su pista) sarebbero eclatanti.
Altrimenti casca il castello ... e si passa allo sconcerto.

Parole sacrosante, che mi fanno pensare alle Ferrari "fake", identiche esteticamente a quelle vere ma non nelle prestazioni, e che si possono acquistare per 30k euro.

Vediamo se riesco a fare un recap della questione che mette tutti d'accordo o quasi.

I componenti di un impianto, essendo visibili e dovendo finire quasi sempre in una sala o comunque in una abitazione, non possono e non devono sfuggire a un giudizio estetico, che però può essere molto più soggettivo che in altre categorie merceologiche con standard estetici meglio definiti.

L'investimento sul fattore estetico da parte del progettista può arrivare anche a superare abbondantemente il costo di progettazione e componenti. In casi limite il progettista ha dichiarato un incidenza del fattore estetico pari all'80% del costo di produzione.
In tal caso viene naturale chiedersi se non si stia acquistando un oggetto di design che suona anche, e se con una progettazione più oculata non si fosse riusciti ad ottenere un componente altrettanto gradevole esteticamente ma che suonasse molto meglio (o che costasse molto meno).

Per molti il fattore estetico è imprescindibile e quasi in tutti può risultare in un suono apparentemente migliore, o comunque in una esperienza di ascolto più gradevole per ragioni psicoacustiche.
Chi può permetterselo e/o chi è più facilmente suggestionabile non esita a spendere anche grosse cifre in tal senso e a ciò c'è ben poco da obiettare se la scelta è consapevole del fatto che si tratta di fenomeni di tale natura.

Alcuni, pur riconoscendo l'importanza del fattore estetico, non sono restii ad acquistare apparati che considerano "brutti" ma che suonano bene, soprattutto se non esistono alternative esteticamente gradevoli o se il fattore estetico incide eccessivamente sul costo di un eventuale apparato alternativo.
Per cui bisognerebbe spendere MOLTO di più per avere un apparato esteticamente gradevole, ma con caratteristiche tecniche analoghe o inferiori.

Goldenaxe ha scritto:

sf73 ha scritto:Buongiorno a tutti. La domanda può sembrare provocatoria e probabilmente anche già trattata. Ci pensavo proprio ieri....quanto può influire un "bell'impianto" durante l'ascolto? Mi riferisco, non tanto dal lato timbrico, ma nelle scelte di acquisto. Le luci di un giradischi, lo schermo di uno streamer, il cavo pitonato o i Vu-meter colorati rispetto ad un cubo freddo....Che ne pensate? Sono ampiamente gradite anche foto di impianti che colpiscono gli occhi prima delle orecchie. Al di là di ogni considerazione tecnica. Grazie.

Non proveresti meraviglia guardando una Ferrari parcheggiata nel tuo garage, anche se spenta?  (oltre alla meraviglia del perché si trovi lì nel mio caso!)

L'essere umano, e noi italiani in primis, siamo attratti dal "bello", che ha una parte soggettiva ed una oggettiva. 
Noi viviamo le nostre esperienze attraverso i sensi, e se riusciamo a stimolarne più di uno l'esperienza è più esaltante. 

L'unico limite è la disponibilità economica. 

Cmq siamo su un forum, quindi sicuramente la metà dei post sarà di persone che badano solo al "sodo", che l'impianto deve suonare e basta, etc... 

Sono decisamente d'accordo con te. La musica, almeno nel mio caso, suona meglio se vengono stimolati più sensi. 
Nel mio percorso musicale ho abbracciato in toto l'essenza dell'analogico, non provando alcun fastidio verso il digitale (sia ben chiaro). 
Oltre all'udito ed alla vista, sono riuscito a coinvolgere anche l'olfatto...come l'odore della copertina di un vinile...ed il tatto...come la fisicità di una musicassetta.
Per il gusto, ci sto lavorando....