Da sempre, o meglio da quando mi sono riavvicinato al vinile, ho effettuato la pulizia del vinile con lavaggio a mano. Classica miscel alcool acqua distillata, qualche goccia di detergente ed ascigatura.
La cosa è diventata particolarmente importante dal momento che al 95% aquisto vinile usato e che spesso ha bisogno di una bella strigliata.
Il flusso di lavaggio che avevo adottato funzionava ma in qualche caso non dava i migliori risultati. Complice il fatto che velocemente la raccolta è diventata abbastanza cospicua ho iniziato a interessarmi dell'eventuale acquisizione di una macchina e qui altra grande baraonda: un po' non ero molto convinto, poi macchine a aspirazione, macchine ad ultrasuoni, raggi gamma e fuochi d'artificio!!!
Leggendo un po' in ogni dove per informarmi sono incappato in questo testo scaricabile da qui https://thevinylpress.com/precision-aqueous-cleaning-of-vinyl-records-3rd-edition/ e che avevo segnalato in una altra discussione qualche giorno fa.
Letto il tutto devo dire che mi sono appassionato e convinto e quindi ho voluto provare questo nuovo flusso di lavoro descritto in dettaglio nel libro. In realtà il libro approfondisce molti argomenti ed anche la pulizia a macchina ma io sono stato catturato dal flusso di pulizia manuale "estrema" anzi, "precision" come definita nel libro.
In estrema sintesi il flusso è composto dai seguenti passi:
- prelavaggio ad acqua naturale per rimuovere particelle libere
- lavaggio con detergente
- lavaggio con soluzione acida
- lavaggio con surfattante
- lavaggio finale con acqua distillata
- asciugatura
Il primo problema è stato il recupero delle materie prime e cioè delle sostanze da usare per il processo. Quelle consigliate sono quasi introvabili in Italia ed anche i sostituti consigliati o non si trovano o si trovano a prezzi esagerati.
Alla fine di una serie di ricerche sono per ora atterrato su:
- detergente; detersivo per lavaggi a macchina senza aromi, neutro.
- soluzione acida; "aceto bianco" occhio non è l'aceto di vino ma aceto di alcol, detto anche aceto bianco, è una soluzione di acqua e acido acetico.
- surfattante; Polisorbato 20, alcuni per questo scopo usano anche Ilfotol, un prodotto di derivazione fotografica ma che costa di più.
Inoltre servono:
- bottiglie di plastica spry
- spazzola; attenzione che deve avere le setole del diametro inferiore a 50micron per poter penetrare all'interno dei solchi e non deve spelare o perdere frammenti della setola, l'idelae è il nylon. Io ho preso la Record Doctor Clean Sweep Record Brush, mi è costata un botto ma è una delle poche reperibili che dichiara la dimensione delle setole
- spugna PVA per l'asciugatura, ho trovato dei panni Vileda in microfibra ricoperti di PVA che mi sono sembrati comodi
- panno antistatico
- clamp proteggi etichetta, trovato su amazon, importante che abbia gli o-ring di tenuta sul bordo
I dettagli del processo li trovate nel documento linkato.
Metto qualche foto per fare scena:
Il materiale a colpo d'occhio
vista del clamp salva etichetta
prelavaggio
Vi risparmio i passaggi intermedi anche perchè con 2 mani sole non sono riuscito a tenere disco, spazzola e smart fone
(tra ogni fase di lavaggio si effettua il risciacquo in acqua naturale)
asciugatura grossolana con spugna PVA e poi con panno antistatico
Risultato finale
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Considerando che questo decca ha 50 anni, almeno visivamente, è venuto bene.
Come va? i risultati ci sono. All'ascolto rimangono solo i disturbi legati allo stato del supporto (eventuali graffi, deformazioni, rumore superficiale), carica elettrostatica annullata, nessun deposito o segni di macchie (unto, impronte).
Certo che per valutare la resa servirebbe un metodo oggettivo piuttosto che la vista e l'udito.
Comunque un bel modo per passare una mattinata in compagnia dei nostri beniamini...
se ci fosse qualcuno che già usa un metodo manuale o che volesse provare questo ben venga il confronto e la condivisione di esperienze, se non altro sulla reperibilità delle sostanze e sul procedimento.
Ciao
Paolo