Un po' di storia: correvano gli anni '90 e il vinile era considerato obsoleto come un grammofono, le audiocassette erano per sfigati, i file digitali non esistevano e l'unico supporto audio di livello era l'allora miracoloso CD. E che CD! Oltre alle nuove uscite rigorosamente in DDD che avevano quel nuovo suono cristallino e ammaliante, potevi trovare le ristampe dei "vecchi" dischi anni '60 e '70. Per poche migliaia di Lire ti portavi a casa una confezione con all'interno un libretto con foto testi e altro che a fatica rimettevi nella sede originale, un dischetto che oltre ai brani originali, spessissimo aveva bonus track di vario tipo (live, demo) e un suono AAD che si poteva riprodurre al meglio già con lettori di fascia media o inferiore. Un suono che era solo stato riversato dall'analogico al digitale senza la successiva Loudness War che invase il digitale finendo per storpiare nelle successive edizioni anche i vecchi successi.
Vent'anni dopo il vinile è tornato in auge e, in maggioranza, quelli della così detta generazione X spulciano l'internet per accaparrarsi qualche vinile originale, ma soprattutto acquistano delle ...ristampe. E qui casca l'asino! Pur di far soldi, le case discografiche pubblicano in diverse edizioni: da quelle basi a cofanetti ben forniti. Ma a che prezzo? Un vinile base non ha ne più ne meno che la custodia, della carta velina per contenere il disco e basta. Vuoi una fotina a corredo? 5€ in più; vuoi un libretto illustrato? 5€; Copertina pieghevole 5€; Vinile "non nero"? 10€. I su menzionati cofanetti con 2 o 3 dischi, qualche foto, un libricino e magari un gadget made in China: 200€ o giù di lì. Ovviamente le bonus track non esistono. Esistono però le edizioni in doppio vinile dei dischi usciti in CD: 40 e rotti euro per un minutaggio che troppe volte ho visto intorno ai 58', ma i più sapranno che il "Carmina Burana" dura 59' e "Desire" di Dylan 57' su un unico disco (non si venga però qui col discorso che più un disco è breve e più suona bene ecc. ecc. perché ci sarebbe poi da ridire sulla qualità sonora di moltissime ristampe piene di rumori di fondo molto poco audiofili).
Dove voglio andare a parare? Beh, forse qualche anno fa c'era molta più serietà da parte delle case discografiche e probabilmente non avevano a libro paga un team che studia a tavolino come spillare soldi quotidianamente agli appassionati di musica. Se poi ho detto qualche c@g@t@ pazzesca, sarà stato perché, da persona con un budget limitato, mi sento un po' preso per il