Che però, a quel punto, mi ricomprerei ioBarone Birra ha scritto:Prendetela e restituitela prima dei 30 giorni!! Così poi c'è pure una b stock disponibile :)
(P. S.: le storture del reso gratuito nei 30gg.)
Che però, a quel punto, mi ricomprerei ioBarone Birra ha scritto:Prendetela e restituitela prima dei 30 giorni!! Così poi c'è pure una b stock disponibile :)
Le primissime impressioni le trovate nella discussione sul Roma HiFidelity 2021.remasters ha scritto:
Aspettiamo le prime impressioni sul suono
Sono davvero contento di leggere i tuoi apprezzamenti sulla LCD5! Confermo che fa parte del primo stock “atterrato” in italia (ed Europa)!Barone Birra ha scritto:Alla fine l'ho presa, finanziandomi con la vendita di alcune cose sull'usato.
Credo sia una delle prime che arriva in Europa, la "owner card" compilata a mano (come per ZMF) riporta come data di controllo post-fabbricazione il 17 Novembre, una dozzina di giorni fa.
Quest'anno è stato quasi rivoluzionario per Audeze: lancio di nuovi modelli con tecnologie "alternative" per il produttore americano (CRBN, LCD-R) a cui si aggiunge un cambiamento di house-sound rispetto a quello caldo e rilassato in medio-altro della precedente produzione. La nuova top della linea LCD aggiunge anche una nuovissima veste estetica, la quale culmina nella struttura di aste e snodi con cui collega la headband alle coppe contenenti i driver.
Da 4 a 5, la LCD ha avuto pure un'estrema cura dimagrante, sia nel peso che nelle dimensioni, anche i driver sono leggermente più piccoli.
Per il peso, ci si è affidati a una costruzione in magnesio, fibra di carbonio e resina/acetato per gli anelli intorno alle coppe, mero elemento estetico prima realizzato in legno.
La cuffia ha un aspetto molto tech/moderno, quindi proprio questi anelli in acetato lucido stonano un po' stilisticamente, ma c'è da dire che in luce naturale son piuttosto scuri e non è che differiscano tanto da quelli plastici neri della Focal Utopia.
Il peso dicevamo, la casa con orgoglio lo riporta in 420 grammi (quasi tre etti in meno della 4!!) ma io, diffidente di questa stupefacente dichiarazione, l'ho misurata sulla mia bilancia da cucina che ha riportato 438 grammi... va be', è sempre pochissimo per una planare full size!
Grande innovazione anche dal punto di vista tecnico: dovrebbe essere stata riprogettata da zero. I driver hanno un diaframma (tanto riflettente da sembrare uno specchio) denominato Parallel Uniforce, nel senso che le tracce elettriche sulla membrana sono collegato in parallelo e non in serie come in precedenza. Questo condiziona l'impedenza (in serie si somma) che è di appena 14 Ohm, siamo al livello di qualche IEM! Certamente è da porre attenzione all'abbinamento con le elettroniche.
L'impedenza è bassa, ma anche la sensibilità (90 dB/mW), quindi non è poi facilissima da pilotare.
Il driver è sormontato da 8 fazor (barre metalliche che fanno da guida d'onda, oltre che da protezione) piatti, non danno fastidio anche in caso di eventuale contatto con le orecchie.
I cuscinetti sono un'altra novità, rispetto agli spessi e cicciotti pad precedenti questi sono a calice, svasati verso l'esterno, un po' simili a qualche modello Grado e ancor di più a quelli delle Abyss Diana. Li trovo comodi, essendo sfinati hanno una certa cedevolezza che sigilla bene dall'esterno e avvicina l'orecchio ancora di più al driver.
Sono incollati, non facilmente sostituibili e questo mi scoccia un po', però la casa afferma sia il miglior modo per una perfetta resa acustica. La qualità della pelle sembra comunque buona.
Devo riportare che dopo lunghe sessioni di ascolto, togliendo la cuffia ho trovato della condensa di umidità sulle retine parapolvere poste sopra ai driver, queste sono in materiale sintetico e dalla trama molto rada, per cui non la assorbono e si asciuga in 5 minuti, ma è bene saperlo prima di riporla nella valigetta. Probabilmente succede sulla maggior parte delle cuffie, ma qua è ben visibile. Mi immagino in estate...
La cuffia è costruita molto bene, materiali ottimi alla vista e al tatto, rimane qualche dettaglio che mostra come l'assemblaggio sia fatto a mano e non delegato a processi automatizzati (ad esempio la zona di attacco dei cuscinetti, oppure un paio di segnetti di lavorazione sugli steli scorrevoli in metallo naturale). Complessivamente, è robusta, elegante e dalla sensazione premium.
In dotazione c'è una valigetta in alluminio abbastanza spettacolare (ha anche la maniglia auto-retrattile ammortizzata ), con serratura e chiavi, che però poteva essere meglio organizzata per quanto è grande: troppa schiuma e poco spazio per gli accessori, ad esempio se si vuole aggiungere un cavo custom. Il cavo in dotazione in rame OFC - con jack 6,3mm - ancora non l'ho provato, come aspetto e flessibilità sembra discreto.
La cuffia è leggera e come peso credo che non possa creare problemi a nessuno, per il clamping force è un'altra storia, è oltre la media e sicuramente abbastanza elevato. I cuscinetti, come dicevo, sono però soffici e cedevoli, essendo circolari non arrivano poi a insistere sulla mandibola come quelli più ovoidali (es. HD650). Appena indossata ho pensato che premesse abbastanza, ma devo dire che dopo un quarto d'ora neanche lo notavo più, personalmente non è affatto un problema. Chiaramente questa sensazione può cambiare da persona a persona, coi capoccioni o per chi è particolarmente sensibile può essere diverso. Audeze tuttavia ha dichiarato di stare preparando una headband più larga (o più cedevole, mettendo una lamella di fibra di carbonio più sottile?) disponibile su richiesta o gratuitamente in sostituzione.
Dovrebbero essere disponibili anche degli steli estensibili più lunghi, hanno delle tacche di scatto, io ne avrei ancora libere una decina: più lunghi potrebbero servire solo a chi avesse i capelli a raggiera alla Jimi Hendrix
Barone Birra ha scritto:Per quanto riguarda dettaglio e risoluzione, va dato grande merito alla Fostex, è una delle TOTL meno costose ma se la batte ad armi pari con tante altre più blasonate: come a raffronto con la Utopia, anche qui dovresti metterti a fare le pulci per notare differenze sostanziali.
Secondo me esistono diverse tipologie di prodotto e di... produttore che non rendono una classificazione così semplice.n.enrico ha scritto:Barone Birra ha scritto:Per quanto riguarda dettaglio e risoluzione, va dato grande merito alla Fostex, è una delle TOTL meno costose ma se la batte ad armi pari con tante altre più blasonate: come a raffronto con la Utopia, anche qui dovresti metterti a fare le pulci per notare differenze sostanziali.
Questo dimostra che il limite fisiologico per una cuffia top si aggira sui 1.500/2.000€; oltre c'è poca trippa per gatti, puoi giocare sull'estetica, sui materiali di pregio, sulla valigetta figa che si apre col telecomando...
L'hai confrontata con la tua Final D8000, che è pur sempre una planare? Da quello che descrivi fin ora, mi sembra che la Audeze ti sia risultata complessivamente più performante sia di Utopia che di Fostex, sia per estensione che per non essere affaticante all'ascolto nelle frequenze medio-alte, da sempre il tallone d'Achille di molte cuffie top, ed infatti sepsso si ricorre o a valvolari che le addolcisono o preset di eq. Comunque, se gradisci, ti suggerisco di testare la LCD-5 anche con questi due brani, tra i miei preferiti, si trovano anche sul tubo, uno è un pezzo organistico: https://www.youtube.com/watch?v=v8C1eFWG-qg e l'altro sono queste due registrazioni della Grande Fuga op.133, opera determinatamente aspra e furente sulle alte: https://www.youtube.com/watch?v=79VOYsNQ48M , https://www.youtube.com/watch?v=EqGKHDjMTiMBarone Birra ha scritto:LCD-5 vs Focal Utopia
*** Ultimamente sulla Utopia avevo montato i cuscinetti Dekoni, che le danno un suono più "caldo". Per questo confronto ho rimesso giustamente quelli di serie ***
La Utopia è anch'essa una cuffia con grande presenza e punch come la Fostex 909. A differenza della giapponese, però, è anche molto più simile al tipo di suono della LCD-5!
Come risposta in frequenza, a orecchio, mi pare che da intorno ai 100 Hertz fino ai 3-4 kHz sia la LCD-5 che la Utopia abbiano un bilanciamento del suono e del volume dei vari strumenti/voci discretamente sovrapponibile. Sotto i 100 Hz si sente come la Audeze scenda più lineare e abbia un sub-basso più robusto. Negli acuti la Focal è invece più esaltata, specie sui 6 kHz, mentre penso di aver spiegato come una certa attenuazione in gamma alta sia una delle caratteristiche principali della LCD-5.
Come risultato, la Focal è decisamente più prona alle sibilanti o a piatti un po' affilati, specie se l'incisione le dà spago. La Audeze è praticamente mai offensiva in questo ambito, ma è sorprendente che anche a confronto diretto con modelli di cuffie più "aperti" in alto, non dia mai l'impressione di nascondere dettagli o di suonare con un'estensione limitata. Merito anche della stupefacente ambienza, e qui posso collegarmi a un discorso sul soundstage...
In effetti, anche con la Utopia condivide il fatto di essere una cuffia "forward", piuttosto ravvicinata al palcoscenico. La Focal, anzi è considerata quasi "in mezzo" ai musicisti. La Audeze non sembra dare un'impressione di distanza diversa, ma il soundstage sembra molto differente. Mi ci è voluto un po' per capirlo, ma la Focal sembra suonare in uno studio con molto damping, con poche onde riflesse, questo esalta anche la sua famosa capacità di imaging direzionale, ma si mangia un poì di dettagli ambientali. La Audeze, al contrario sembra suonare in uno spazio non tanto dissimile come dimensione, ma è enormemente più rivelatrice sull'ambienza, ha maggiore stratificazione. Anche in confronto alla Utopia, è abbastanza facile accorgersi di come riesca a rendere meglio lo spazio e le distanze nei... tratti intermedi fra sinistra-centro-destra.
(per farmi capire meglio, se un suono sulla Utopia o sulla Fostex lo percepiamo - facciamo conto - a 5 metri sulla destra in movimento fino ad arrivare a 5 metri di fronte a noi, nello spostamento fra questi due punti sembra che la distanza si riduca lievemente per poi tornare a 5 metri; sulla Audeze sembra invece rimanere costante).
Il punch/impatto, specie in gamma media, è un punto su cui la Utopia regna sovrana, la LCD-5 è solo un filino meno intensa ma ha un maggior "grugnito" in basso per la sua già accennata maggior linearità nel low-end. Anche il fatto di essere una planare, dà alla Audeze un pelo di calore in più rispetto al dinamismo più secco e asciutto della Focal.
In definitiva sono entrambe cuffie energiche e vivide in gamma media, molto dinamiche. Utopia lievemente più punchy, più aperta in alto (ottimo per i valvolari) ma nonostante questo non più ariosa, complessivamente, della Audeze. LCD-5 con un basso più lineare fino alle frequenze più profonde = un po' più di ciccia, maggiore ambienza e stratificazione, assenza di fatica d'ascolto sulle alte frequenze (necessita amplificazione trasparente), timbrica più naturale.
Brani usati, oltre che alcuni dei citati nell'altro post
Tears For Fears / No Small Thing (bello questo nuovo singolo, guardate il video su YT)
Hemai / Awake Indigo (brano spettacolare per "misurare" il punch)
Sono lieto che i brani che ho suggerito ti siano graditi; pare quindi che questa LCD-5 sia una cuffia all-around, una macchina da suono versatile ed innovativa.Barone Birra ha scritto:Ho ascoltato i brani suggeriti, entrambi reperibili su Tidal in qualità hifi.
Come ho detto, la LCD-5 ha un livello di bassi naturale e non accentuato da bump, ma che arrivano lineari fino a frequenze molto profonde, quindi riproducono piuttosto bene l'organo. Ovviamente con la classica si alza un po' il volume per sfruttare la dinamica maggiore.
Di Guillou ho ascoltato prima la toccata e fuga dorica, tratta da un altro disco. Qui era molto realistico e percepibile lo... "sfiato d'aria" delle canne più grevi in coda alle note.
La Prelude and fugue on the name B-a-c-h del disco in St Eustache risalta immediatamente per il soundstage, diversissimo dal solito di questa Audeze: è straordinariamente largo ma poco profondo, molto "lateralizzato", presumo per una particolare disposizione dei microfoni. A parte questo riproduzione naturale, non calcata come il brano citato in precedenza ma con una sua fisicità nelle note.
Con la Grande Fuga del Belcea Quartet ritorniamo subito al soundstage emisferico tipico, sembra fatto apposta per un quartetto d'archi perché il posizionamento dei musicisti è davvero tangibile. Il primo violino e il violoncello si percepiscono leggermente più vicini. Direi che i violini sono ben riprodotti, in particolare da quello all'estrema sinistra della leader arrivano i passaggi più intensi e quasi stridenti, dimostrando che la LCD-5 non è affatto "muted" nelle armoniche, ma che non oltrepassano la soglia della non-musicalità oltre la quale diventano degli "zing" per il cervello