l’immagine sonora è l’essenza della riproduzione stereo?
il suono vero si forma e si trasmette in uno spazio multidensionale, ascoltando musica da camera in una cattedrale essa differisce se io ascolto stando seduto nelle prime file oppure se sto in piedi appoggiato a una parete in fondo vicino all'acquasantiera
nel primo caso il suono diretto prevale su quello riverberato dalla chiesa e io posso ascoltare e ricevere precise sensazioni circa la disposizione spaziale degli strumenti, in questo caso riesco benissimo a individuare la posizione, le dimensioni e la distanza che separa gli strumenti fra di loro, oltre a questo riesco pure a percepire il riverbero della chiesa separato dal suono degli strumenti
se invece sto all'acquasantiera sento solo il suono riverberato e le sensazioni di spazio sono annulate e non riesco a sentire gli strumenti in maniera selettiva
per fortuna un bravo tecnico sa dove piazzare i micro
ascolto in stereo
l'ascolto in stereo non è altro che una rappresentazione finta di una realta, nonostante ciò ha delle regole ben precise da rispettare se non si vuol vanificare il risultato finale
tali regole sono diverse da quelle dell'ascolto del live
esempio
se chi ascolta non si dispone in modo equidistante dai diffusori, i sottili equilibri del segnale stereofonico vengono compromessi, ascoltando dal vero non è invece necessario mettersi davanti e nel mezzo all’orchestra per avere veritiere sensazioni d’ascolto, anche se si siede di lato le sensazioni cambiano, ma rimangono ugualmete reali
infatti a un concerto dal vivo è possibile ottenere infinite variabili circa la prospettiva sonora, si può spostarsi all’interno della sala ed andare più avanti se si desidera una prospettiva con angolo più aperto o all’indietro se la si vuole con angolo più chiuso
invece col nostro stereo la prospettiva è predeterminata dalla posizione dei microfoni durante la registrazione e nulla possiamo fare se non cercare di posizionarsi nel punto giusto, salvo produrre dei disastri all'ascolto
col nostro stereo chi decide come dobbiamo ascoltare non siamo noi, ma bensi il tecnico del suono, e lui che decide da che punto della sala farci ascoltare il brano, e se è bravo e i microfoni vengono collocati nel modo più consono e nel miglior “punto d’ascolto “ si potra godere di una prospettiva sonora migliore che dal vivo, questo è l'unico vantaggio del suono riprodotto su quello dal vivo, ma l'ing deve essere bravo per goderne appieno
purtroppo in molti casi anche avendo buone registrazioni gli audiofili si dimenticano di questo parametro fondamentale e credono di potersi comportare davanti a uno stereo come con il suono vero e di poter ascoltare bene in ogni punto della loro stanza come se si trovassero ad un concerto dal vivo
la stereofonia, per sua natura, ha dei limiti, e la fedele ricostruzione di una immagine sonora e altri importanti parametri è possibile solamente rispettandone le regole fondamentali
rispettando le regole
la stanza d’ascolto scompare per lasciare spazio alla sottile, ma decisa sensazione di essere trasportati nell'evento originale, i diffusori spariscono, il palcoscenico sonoro è al di là di essi, esteso in profondità in ampiezza e altezza, si materializzano strumenti e cantanti sotto forma di immagini sonore ben contornate, tridimensionali e circondate d’aria(nero infrastrutturale)si riesce quasi a toccare gli strumenti
Molti di voi leggendoi quanto sopra, si saranno già unpò incavolati non capiscono, dubitano, anzi riteranno che tutto ciò sia frutto della mia mente troppo "fantasiosa " purtroppo non è cosi, chi la pensa in quel modo non ha mai avuto la fortuna di imbattersi in un impianto che sia in grado di riprodurre una ottima immagine sonora, purtroppo per essi le cose stanno esattamente come ho detto, senza iperboli ed esagerazioni
ma quali sono i fattori principali da ricercare per arrivare a cio?
1) la registrazione è uno di essi, il suono del miglior impianto audio al mondo non può restituire un soundstage credibile se nel disco che sta suonando è registrato da un cane
nel caso invece il tecnico del suono sa fare il suo lavoro nel posizionamento dei microfoni rispetto alle dimensioni della sala di registrazione, al tipo di musica e al numero degli esecutori che deve riprendere, e la successiva manipolazione del materiale registrato.................
2) la sala d’ascolto, che deve essere un minimo curata a livello di riflessioni ed assorbimento, il meglio lo si ottiene con trattamenti specifici, ma purtroppo non tutti possono arrivarci per mille diversi motivi
3)Il posizionamento, il tipo e la qualità dei diffusori
una corretta disposizione dei diffusori nella sala d’ascolto è di importanza vitale per ottenere la migliore immagine sonora
dimenticanza imperdonabile
buona fine e buon inizio a tutti gli amici e oltre
il suono vero si forma e si trasmette in uno spazio multidensionale, ascoltando musica da camera in una cattedrale essa differisce se io ascolto stando seduto nelle prime file oppure se sto in piedi appoggiato a una parete in fondo vicino all'acquasantiera
nel primo caso il suono diretto prevale su quello riverberato dalla chiesa e io posso ascoltare e ricevere precise sensazioni circa la disposizione spaziale degli strumenti, in questo caso riesco benissimo a individuare la posizione, le dimensioni e la distanza che separa gli strumenti fra di loro, oltre a questo riesco pure a percepire il riverbero della chiesa separato dal suono degli strumenti
se invece sto all'acquasantiera sento solo il suono riverberato e le sensazioni di spazio sono annulate e non riesco a sentire gli strumenti in maniera selettiva
per fortuna un bravo tecnico sa dove piazzare i micro
ascolto in stereo
l'ascolto in stereo non è altro che una rappresentazione finta di una realta, nonostante ciò ha delle regole ben precise da rispettare se non si vuol vanificare il risultato finale
tali regole sono diverse da quelle dell'ascolto del live
esempio
se chi ascolta non si dispone in modo equidistante dai diffusori, i sottili equilibri del segnale stereofonico vengono compromessi, ascoltando dal vero non è invece necessario mettersi davanti e nel mezzo all’orchestra per avere veritiere sensazioni d’ascolto, anche se si siede di lato le sensazioni cambiano, ma rimangono ugualmete reali
infatti a un concerto dal vivo è possibile ottenere infinite variabili circa la prospettiva sonora, si può spostarsi all’interno della sala ed andare più avanti se si desidera una prospettiva con angolo più aperto o all’indietro se la si vuole con angolo più chiuso
invece col nostro stereo la prospettiva è predeterminata dalla posizione dei microfoni durante la registrazione e nulla possiamo fare se non cercare di posizionarsi nel punto giusto, salvo produrre dei disastri all'ascolto
col nostro stereo chi decide come dobbiamo ascoltare non siamo noi, ma bensi il tecnico del suono, e lui che decide da che punto della sala farci ascoltare il brano, e se è bravo e i microfoni vengono collocati nel modo più consono e nel miglior “punto d’ascolto “ si potra godere di una prospettiva sonora migliore che dal vivo, questo è l'unico vantaggio del suono riprodotto su quello dal vivo, ma l'ing deve essere bravo per goderne appieno
purtroppo in molti casi anche avendo buone registrazioni gli audiofili si dimenticano di questo parametro fondamentale e credono di potersi comportare davanti a uno stereo come con il suono vero e di poter ascoltare bene in ogni punto della loro stanza come se si trovassero ad un concerto dal vivo
la stereofonia, per sua natura, ha dei limiti, e la fedele ricostruzione di una immagine sonora e altri importanti parametri è possibile solamente rispettandone le regole fondamentali
rispettando le regole
la stanza d’ascolto scompare per lasciare spazio alla sottile, ma decisa sensazione di essere trasportati nell'evento originale, i diffusori spariscono, il palcoscenico sonoro è al di là di essi, esteso in profondità in ampiezza e altezza, si materializzano strumenti e cantanti sotto forma di immagini sonore ben contornate, tridimensionali e circondate d’aria(nero infrastrutturale)si riesce quasi a toccare gli strumenti
Molti di voi leggendoi quanto sopra, si saranno già unpò incavolati non capiscono, dubitano, anzi riteranno che tutto ciò sia frutto della mia mente troppo "fantasiosa " purtroppo non è cosi, chi la pensa in quel modo non ha mai avuto la fortuna di imbattersi in un impianto che sia in grado di riprodurre una ottima immagine sonora, purtroppo per essi le cose stanno esattamente come ho detto, senza iperboli ed esagerazioni
ma quali sono i fattori principali da ricercare per arrivare a cio?
1) la registrazione è uno di essi, il suono del miglior impianto audio al mondo non può restituire un soundstage credibile se nel disco che sta suonando è registrato da un cane
nel caso invece il tecnico del suono sa fare il suo lavoro nel posizionamento dei microfoni rispetto alle dimensioni della sala di registrazione, al tipo di musica e al numero degli esecutori che deve riprendere, e la successiva manipolazione del materiale registrato.................
2) la sala d’ascolto, che deve essere un minimo curata a livello di riflessioni ed assorbimento, il meglio lo si ottiene con trattamenti specifici, ma purtroppo non tutti possono arrivarci per mille diversi motivi
3)Il posizionamento, il tipo e la qualità dei diffusori
una corretta disposizione dei diffusori nella sala d’ascolto è di importanza vitale per ottenere la migliore immagine sonora
dimenticanza imperdonabile
buona fine e buon inizio a tutti gli amici e oltre