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Le fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo e io non porto gli occhiali...
Non so chi tenga traccia di quello che scrivo e spero nessuno, ma, recentemente, ho sbagliato (di poco) qualche recensione, misura dei pad e...sono alla terza cuffia in una settimana.
Se l'avessi provata a suo tempo me la sarei portata via per prima e probabilmente evitato il trambusto.
In principio fu una AIAIAI con i mediobassi gonfi, poi una Beyerdynamic, a cui non ho niente da dire da un punto di vista sonico, ma con i pad un po' troppo grandi che mi vanno a battere su una cicatrice per un neo levato tempo fa, con conseguenti irritazioni e arrossamenti (sì, purtroppo anche quelli in similpelle) e ora questa Audio-Technica.
Beh, suona molto bene!
È una on-ear, anche se, entrandoci perfettamente le mie orecchie, la differenza con le over-ear, una volta indossata, non la sento. La sento più leggera, meno invadente e, anche se non c'entra con la tipologia, incredibilmente bilanciata. Se non ci penso e spengo la musica, pare quasi di non indossarla. I pad sono meravigliosi, molto meglio rispetto a quelli della 50x, che ho avuto per anni e ben conosco.
Tracciando un paragone sonoro fra le due (condividono i driver, anche se non sembrerebbe per nulla...), avendole oggi ascoltate insieme, il basso è sicuramente meno invadente, poco meno, ma quantitativamente simile. Il basso c'è, ma non c'è quell'effetto vuuuuuuuu. Gli alti sono presenti, ma mai graffianti, i piatti sembrano meno digitali nella 60x. I medi sono un capolavoro: microdettaglio e naturalezza. Tutto lo spettro sonoro è molto naturale ed è questa la caratteristica prima dell'oggetto, come ben evidenziato dalla recensione di Zeos Pantera sul tubo.
Il risultato è uno strumento ben suonante che fa quasi dimenticare la conversione zero-uno.
L'unico risvolto negativo della medaglia è che una catena molto morbida potrebbe forse trasformare tutta la sua naturalezza in evanescenza (sto esagerando), ma questa è solo un'idea dello scrivente, giustificata da una vaga impressione all'ascolto dall'impianto (ho un DAC con uscita valvolare), paragonato a quello dal Mac dove la cuffia pare, ripeto pare, leggerissimamente avere più impatto. Si tenga però presente che ho una catena abbastanza morbida e in aggiunta l'uscita del Mac non è comunemente considerata luminosa. Insomma, con un'amplificazione idealmente perfettamente a metà fra il morbido e l'energico, la cuffia suonerà al meglio.
La si accusa poi nelle varie recensioni nel web di non avere soundstage. Non ho la più pallida idea di cosa sia il soundstage e dormo sereno.
Per me la ragazza va gran bene!
Tanto vi dovevo.
Non so chi tenga traccia di quello che scrivo e spero nessuno, ma, recentemente, ho sbagliato (di poco) qualche recensione, misura dei pad e...sono alla terza cuffia in una settimana.
Se l'avessi provata a suo tempo me la sarei portata via per prima e probabilmente evitato il trambusto.
In principio fu una AIAIAI con i mediobassi gonfi, poi una Beyerdynamic, a cui non ho niente da dire da un punto di vista sonico, ma con i pad un po' troppo grandi che mi vanno a battere su una cicatrice per un neo levato tempo fa, con conseguenti irritazioni e arrossamenti (sì, purtroppo anche quelli in similpelle) e ora questa Audio-Technica.
Beh, suona molto bene!
È una on-ear, anche se, entrandoci perfettamente le mie orecchie, la differenza con le over-ear, una volta indossata, non la sento. La sento più leggera, meno invadente e, anche se non c'entra con la tipologia, incredibilmente bilanciata. Se non ci penso e spengo la musica, pare quasi di non indossarla. I pad sono meravigliosi, molto meglio rispetto a quelli della 50x, che ho avuto per anni e ben conosco.
Tracciando un paragone sonoro fra le due (condividono i driver, anche se non sembrerebbe per nulla...), avendole oggi ascoltate insieme, il basso è sicuramente meno invadente, poco meno, ma quantitativamente simile. Il basso c'è, ma non c'è quell'effetto vuuuuuuuu. Gli alti sono presenti, ma mai graffianti, i piatti sembrano meno digitali nella 60x. I medi sono un capolavoro: microdettaglio e naturalezza. Tutto lo spettro sonoro è molto naturale ed è questa la caratteristica prima dell'oggetto, come ben evidenziato dalla recensione di Zeos Pantera sul tubo.
Il risultato è uno strumento ben suonante che fa quasi dimenticare la conversione zero-uno.
L'unico risvolto negativo della medaglia è che una catena molto morbida potrebbe forse trasformare tutta la sua naturalezza in evanescenza (sto esagerando), ma questa è solo un'idea dello scrivente, giustificata da una vaga impressione all'ascolto dall'impianto (ho un DAC con uscita valvolare), paragonato a quello dal Mac dove la cuffia pare, ripeto pare, leggerissimamente avere più impatto. Si tenga però presente che ho una catena abbastanza morbida e in aggiunta l'uscita del Mac non è comunemente considerata luminosa. Insomma, con un'amplificazione idealmente perfettamente a metà fra il morbido e l'energico, la cuffia suonerà al meglio.
La si accusa poi nelle varie recensioni nel web di non avere soundstage. Non ho la più pallida idea di cosa sia il soundstage e dormo sereno.
Per me la ragazza va gran bene!
Tanto vi dovevo.
? credo che alcuni vocal del metal però cadano in quel range. (più parole inglesi che italiane in questa frase)
