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TANGO X-5P. - Pagina 2
Il Gazebo Audiofilo

Human Pleasure HI-END

    TANGO X-5P.


    mariovalvola
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    Messaggio Da mariovalvola Mar Gen 14 2020, 11:02

    Forse più che parlare di potenza parlerei di macrodinamica. Quando semplicemente percepisci la corretta e fedele gestione delle intensità sonore.
    In generale, questo aspetto non sempre o non necessariamente è riconducibile solo all'amplificatore. Gli amanti della vera alta efficienza capiscono cosa intendo e la bramano a tal punto da essere disposti a sacrificare parecchio dal punto di vista timbrico. Ma non è solo un problema di trasduttori. In passato adoravo l'ascolto di dischi monofonici Decca ( LXT etichetta arancio con scritte argento mi pare... i primi con vera equalizzazione RIAA). 
    Per apprezzare completamente le capacità dinamiche di questi meravigliosi dischi, avevo realizzato un critico pre phono con
    RIAA induttiva Tango a 600 Ohm. Era un delirio dal punto di vista circuitale ma, almeno dal punto di vista dinamico era fantastico. Le ouvertures di Rossini, per rendere l'idea o la Resurrezione di Mahler, venivano rese in modo veritiero. I FF cambiavano la frequenza cardiaca a prescindere dalla potenza.
    Un caro amico di Padova aveva un sistema anche migliore del mio (lato trasduttori) finali diversi ma ottimi e un phono alla Nardi quindi con la sola RIAA passiva convenzionale. 
    Suonava benissimo ma ascoltare musica molto contrastata dinamicamente ti mancava qualcosa a prescindere dal volume. 
    Ovviamente, anche l'ampli finale svolge il suo ruolo.
    Ed ecco che entrano in gioco  aspetti frequentemente trascurati.
    Alimentazioni correttamente dimensionate insieme alla limitazione degli
    elementi parassiti lungo il segnale aiuta ad evitare l'uccisione della "dinamica percepita".
    Qualche esempio pratico per rendere l'idea.
    L'alta resistenza serie in una RIAA, è un problema.
    Cercare di gestire correttamente le polarizzazioni e stadi driver per evitare spostamenti o disastrosi cedimenti nei picchi musicali, evitare cancellazioni armoniche, tenere ben riferita a massa la griglia delle finali. Solo così si inizia a comprendere l'utilità dei trasformatori interstadio. Che possono offrire un meraviglioso contributo. Purtroppo, inserire componenti simili in un ampli controreazionato rischia di creare più problemi rispetto a quelli che si vorrebbero risolvere. Quindi ecco perché ormai non si usano più. Se poi, si parte facendo il percorso opposto, trovare amplificatori in grado di governare decentemente certi diffusori, diviene inevitabile la ricerca di ampli con alti fattori di smorzamento e potenze relativamente alte.
    Purtroppo, secondo me, anche la GNFB che risolve tante rogne, uccide la dinamica percepita.
    Io sono allergico alle alte potenze perché impongono sempre e comunque dei compromessi non immediatamente percepibili ma realmente presenti


    Ultima modifica di mariovalvola il Mar Gen 14 2020, 11:39 - modificato 1 volta.
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    Messaggio Da mariovalvola Mar Gen 14 2020, 11:20

    Sicuramente, il clipping è più facile trovarselo morbido in un ampli a tubi
    ( non sempre ).
    Anche tra i valvolari ci sono enormi differenze  dal punto di vista dinamico che prescindono dalla potenza espressa.
    Mi ricordo ancora una mia vecchissima realizzazione che voleva emulare a modo mio le idee di Sakuma.
    Un single ended di RE604 globe con trasfo Tamura in permalloy. Il driver era composto da un trasfo di ingresso che guadagnava circa 10 volte, una RE604 e un trasfo interstadio 1:1.
    Aveva mille difetti ma la dinamica percepita era mozzafiato.
    Un'altra mia edonistica realizzazione incarnava perfettamente questo concetto era un pushpull accoppiato at rasformatori con quattro barium tubes.
    AD1 TFK finali e RE084 driver. 10W di totale libidine
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    Messaggio Da mariovalvola Mar Gen 14 2020, 11:30

    Se invece realizzi un classico monotriodo Charleston come li definiva Aloia, in sintesi il classico Zaika, oppure il trito schemino orrido del Sun Audio, otterrai molto ma il contrasto dinamico te lo scordi
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    Messaggio Da Alta Fedeltà Mar Gen 14 2020, 13:21

    Non credo sia soltanto la dinamica intesa come differenza tra i suoni di basso livello e i picchi musicali.
    La sensazione che ho io di maggiore "potenza" nel suono valvolare si manifesta anche a parità di diffusori e con registrazioni con poca dinamica rispetto ad amplificazioni a stato solido.
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    Messaggio Da mariovalvola Mar Gen 14 2020, 13:59

    Purtroppo non so cosa dirti non capendo cosa intendi per senso di maggiore potenza su segnali musicali con scarsa dinamica.
    Ovviamente è un mio limite. Capiterà l'occasione d'intendersi.  sunny
    Potrebbe essere legato al differente fattore di smorzamento ma non saprei

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