Forse più che parlare di potenza parlerei di macrodinamica. Quando semplicemente percepisci la corretta e fedele gestione delle intensità sonore.
In generale, questo aspetto non sempre o non necessariamente è riconducibile solo all'amplificatore. Gli amanti della vera alta efficienza capiscono cosa intendo e la bramano a tal punto da essere disposti a sacrificare parecchio dal punto di vista timbrico. Ma non è solo un problema di trasduttori. In passato adoravo l'ascolto di dischi monofonici Decca ( LXT etichetta arancio con scritte argento mi pare... i primi con vera equalizzazione RIAA).
Per apprezzare completamente le capacità dinamiche di questi meravigliosi dischi, avevo realizzato un critico pre phono con
RIAA induttiva Tango a 600 Ohm. Era un delirio dal punto di vista circuitale ma, almeno dal punto di vista dinamico era fantastico. Le ouvertures di Rossini, per rendere l'idea o la Resurrezione di Mahler, venivano rese in modo veritiero. I FF cambiavano la frequenza cardiaca a prescindere dalla potenza.
Un caro amico di Padova aveva un sistema anche migliore del mio (lato trasduttori) finali diversi ma ottimi e un phono alla Nardi quindi con la sola RIAA passiva convenzionale.
Suonava benissimo ma ascoltare musica molto contrastata dinamicamente ti mancava qualcosa a prescindere dal volume.
Ovviamente, anche l'ampli finale svolge il suo ruolo.
Ed ecco che entrano in gioco aspetti frequentemente trascurati.
Alimentazioni correttamente dimensionate insieme alla limitazione degli
elementi parassiti lungo il segnale aiuta ad evitare l'uccisione della "dinamica percepita".
Qualche esempio pratico per rendere l'idea.
L'alta resistenza serie in una RIAA, è un problema.
Cercare di gestire correttamente le polarizzazioni e stadi driver per evitare spostamenti o disastrosi cedimenti nei picchi musicali, evitare cancellazioni armoniche, tenere ben riferita a massa la griglia delle finali. Solo così si inizia a comprendere l'utilità dei trasformatori interstadio. Che possono offrire un meraviglioso contributo. Purtroppo, inserire componenti simili in un ampli controreazionato rischia di creare più problemi rispetto a quelli che si vorrebbero risolvere. Quindi ecco perché ormai non si usano più. Se poi, si parte facendo il percorso opposto, trovare amplificatori in grado di governare decentemente certi diffusori, diviene inevitabile la ricerca di ampli con alti fattori di smorzamento e potenze relativamente alte.
Purtroppo, secondo me, anche la GNFB che risolve tante rogne, uccide la dinamica percepita.
Io sono allergico alle alte potenze perché impongono sempre e comunque dei compromessi non immediatamente percepibili ma realmente presenti
In generale, questo aspetto non sempre o non necessariamente è riconducibile solo all'amplificatore. Gli amanti della vera alta efficienza capiscono cosa intendo e la bramano a tal punto da essere disposti a sacrificare parecchio dal punto di vista timbrico. Ma non è solo un problema di trasduttori. In passato adoravo l'ascolto di dischi monofonici Decca ( LXT etichetta arancio con scritte argento mi pare... i primi con vera equalizzazione RIAA).
Per apprezzare completamente le capacità dinamiche di questi meravigliosi dischi, avevo realizzato un critico pre phono con
RIAA induttiva Tango a 600 Ohm. Era un delirio dal punto di vista circuitale ma, almeno dal punto di vista dinamico era fantastico. Le ouvertures di Rossini, per rendere l'idea o la Resurrezione di Mahler, venivano rese in modo veritiero. I FF cambiavano la frequenza cardiaca a prescindere dalla potenza.
Un caro amico di Padova aveva un sistema anche migliore del mio (lato trasduttori) finali diversi ma ottimi e un phono alla Nardi quindi con la sola RIAA passiva convenzionale.
Suonava benissimo ma ascoltare musica molto contrastata dinamicamente ti mancava qualcosa a prescindere dal volume.
Ovviamente, anche l'ampli finale svolge il suo ruolo.
Ed ecco che entrano in gioco aspetti frequentemente trascurati.
Alimentazioni correttamente dimensionate insieme alla limitazione degli
elementi parassiti lungo il segnale aiuta ad evitare l'uccisione della "dinamica percepita".
Qualche esempio pratico per rendere l'idea.
L'alta resistenza serie in una RIAA, è un problema.
Cercare di gestire correttamente le polarizzazioni e stadi driver per evitare spostamenti o disastrosi cedimenti nei picchi musicali, evitare cancellazioni armoniche, tenere ben riferita a massa la griglia delle finali. Solo così si inizia a comprendere l'utilità dei trasformatori interstadio. Che possono offrire un meraviglioso contributo. Purtroppo, inserire componenti simili in un ampli controreazionato rischia di creare più problemi rispetto a quelli che si vorrebbero risolvere. Quindi ecco perché ormai non si usano più. Se poi, si parte facendo il percorso opposto, trovare amplificatori in grado di governare decentemente certi diffusori, diviene inevitabile la ricerca di ampli con alti fattori di smorzamento e potenze relativamente alte.
Purtroppo, secondo me, anche la GNFB che risolve tante rogne, uccide la dinamica percepita.
Io sono allergico alle alte potenze perché impongono sempre e comunque dei compromessi non immediatamente percepibili ma realmente presenti
Ultima modifica di mariovalvola il Mar Gen 14 2020, 11:39 - modificato 1 volta.