mantraone ha scritto:vista la squisita cortesia di Luigi provo a scrivere qui le impressioni di ascolto "quasi a caldo", non la considererei una sorta di recensione non mi sentirei minimamente all'altezza soprattutto per un impianto di questo livello.
All'inizio Luigi mi ha fatto ascoltare alcuni brandi di "riscaldamento" voci e strumenti acustici, ma dalla prima nota l'emozione della musica è arrivata subito in modo diretto come succede quando la si ascolta dal vivo....
forse questo già dice molto...
sarà che quando la presenza e l'immagine del palcoscenico consente la "materializzazione" degli strumenti, la distanza tra musica riprodotta e quello reale diventa drammaticamente bassa.... vabbè...
l'impianto di Luigi è pensato e progettato in ogni dettaglio e curatissimo anche esteticamente, come lui mi ha riferito, la stessa sala d'ascolto è nata con questo preciso scopo d'uso e questo penso sia già molto importante per avere il miglior risultato possibile.
Qualche mese fa, sempre su questo forum ricordo di aver lanciato un "piccolo grido di dolore" lamentandomi che a mio vedere per diversi audiofili la correttenza dell'immagine sonora e la sua disposizione nello spazio non fossero un elemento sentito come fondamentale e questa cosa mi meravigliasse...
Beh.... ecco, la principale caratteristica che mi ha da subito colpito è come nell'impianto di Luigi la presentazione della scena nella sua completezza avvenga non solo in modo meraviglioso con brani ben registrati e quindi "ingegnerizzati" ma con quasi tutte le tracce che abbiamo ascoltato, ma anche con le 3 di un mio CD sampler che abbiamo utilizzato verso la fine della sessione di ascolto e che mi erano mai apparsi per possedere un livello di disposizione spaziale degli strumenti particolarmente curata.
.... come se per la prima volta fossi riuscito ad ascoltare queste 3 tracce esattamente come pensate e in studio di registrazione. Quello che sul mio impianto ma anche quello di altri amici audiofili appariva come "schiacciato frontalmente" in realtà possedeva una scansione di più piani strumentali più strutturato.
L'altro elemento che da subito mi è parso evidente, l'incredibile controllo e precisione su tutta la gamma dei suoni. Basso preciso e articolato mi pare poco, uno dei brani ascoltati dal mio sampler è il brano Pasion di Salvatore Bonafede (Album Ortodoxa) che per 3/4 della durata è un assolo/intro di contrabbasso suonato in modo quasi percussivo e vigoroso, con diverse "sporcature" causate dall'interpretazione dell'artista, suoni emessi dalle corde violentemente percosse sulla tastiera e alcune risonanze dello strumento stesso.
La risposta del sistema e qui probabilmente le Refence One a mio avviso fanno la differenza, hanno reso la riproduzione di una credibilità sconvolgente, anche Luigi che conosceva il brano ma non lo aveva ascoltato recentemente quindi senza le TAD R1, è rimasto colpito con quanta "controllata potenza e facile naturalezza" fosse stata riprodotta.
Dimenticavo, l'impianto è silenziosissimo, quando non suona potrebbe sembrare spento, che non emette il benché minimo ronzio o rientro di rete, per cui il nero acustico è già molto alto, altra cosa non scontata, soprattutto sugli impianti multivia/multiamplificati ad alta efficienza, magari con le valvole e difficile da ottenere e penso che la recente introduzione del rigeneratore di rete PsAudio P15 ha probabilmente aiutato questo risultato.
Altra cosa che ho notato è che l'immagine sonora non è solo completa, profonda etc etc, ma il suono che la costituisce è "corposo" con le armoniche che ci si aspetta, senza mai accedere (a volta alcuni sistemi valvolari e con alcuni diffusori sembra fare questo), ho compreso forse solo di recente che questo elemento che avevo pensato sempre a favore delle amplificazioni valvolari, non vale quando l'asticella dell'amplificazione si alza parecchio, qui la sezione di potenza a stato solido produce un suono pieno senza nessuna sensazione di "asciugare", al vero altri impianti stato solido mi avevano dato questa impressione ma erano amplificazioni diciamo di "fascia molto alta".
Mi fermo qui, proprio per meglio sottolineare le note più importanti, lo stato dell'arte del livello d'ascolto che si ottiene coniugando tutti gli elementi della catena audio e dell'ambiente stesso.
e mi chiedo... ci sono margini di miglioramento ad un simile risultato?
nel primo commento a questo 3D ho scritto che le TAD R1 le avevo sempre ascoltate in situazione "audio show" o eventi e sempre con le elettroniche dello stesso costruttore. A casa di Luigi le ho sicuramente senti suonare meglio di quanto ricordassi, anche altre volte i ero seduto nel punto di ascolto ottimale, ma la scena non era così precisa, profonda e dettagliata.
potrebbe esserci un vantaggio "architetturale" nell'utilizzo di 2 finali monoblock al posto del singolo finale stereofonico? Nelle prova a casa di altri amici mi è sembrato di si e anche TAD propone gli ascolti dei loro diffusori sempre con i 2 monofonici... anche se fino a che non sento... non credo...
Un possibile miglioramento dal punto di vista della musica liquida è probabilmente possibile senza grossi sforzi ma anche se non è scontato, perché se nel mio impianto il "noise floor" introdotto nella catena dal mio PC audiofilo era molto consistente ed udibile, qui si parte da un livello già molto ottimizzato infatti la differenza tra una riproduzione CD/SACD e la stessa traccia in streaming via Qobuz è molto lieve seppur percepibile, mentre nel mio impianto solo tramite diversi sistemi di filtraggio e cura delle alimentazioni sono riuscito ad avere un risultato che reputo soddisfacente per la liquida.
Beh la cosa divertente che lo switch modificato e con doppia alimentazione da un amico comune, per appunto pulire i disturbi del segnale ethernet lo sto provando proprio in questi giorni e mi ha detto che lo darà poi in prova proprio a Luigi... il mondo degli audiofili è proprio piccolo...
Grazie ancora Luigi e notte a tutti.