Gli oggetti "vecchi" hanno vari problemi di varia natura. Che un ascolto che ne sfrutti tutta la dinamica possa far uscire fuori pecche, siamo sicuri, se queste ci sono.
Epperò alcuni preferiscono gli equilibri timbrici di quel tipo di apparecchi. Non mi sentirei di sindacare il loro diritto di perseguirlo.
Sugli apparecchi nuovi, il discorso è diverso. E per esempio col pianoforte la tua osservazione a mio parere non calza. A parte questo, in generale, con una elettronica a valvole ben realizzata e ben equipaggiata lato valvole, confrontandola con un ampli a transistor di pari potenza si può notare:
1. Minor controllo, punch e pilotaggio del valvole all'estremo grave (prima ottava);
2. Maggior liquidità del valvole sul medio e sull'acuto, con minore effetto di "amplificazione" sul suono riprodotto.
Per continuare a sintetizzare al massimo, tendenzialmente il transistor tenderà a dare il massimo con i generi moderni ed amplificati in genere o col sinfonico di fine ottocento/primi novecento. Il valvole sull'acustico (classica) e sul sinfonico fino alla metà dell'ottocento. Poi c'è anche chi preferisce le valvole sul rock, attenzione, non voglio essere normativo, però è vero che tipicamente questa è la situazione, in cui alcuni audiofili possono non riconoscersi, e rispetto cui possono essere quindi considerati eccezione. Niente di anomalo.
Ad esempio il pianoforte acustico, classico, non amplificato quindi, è superiore sempre - a parità di potenza - sui valvole che non sui transistor... certo a meno che il valvole non sia un valvole di produzione cinese con valvole di scarto. Quindi la tua osservazione sul confronto col pianoforte tra valvole e transistor, a mio parere, se il valvole è un buon apparecchio, è tutto a vantaggio del valvole.
Tutto il resto a mio parere è gusto. Ed allora non possiamo che dire: ad ognuno il suo.
Epperò alcuni preferiscono gli equilibri timbrici di quel tipo di apparecchi. Non mi sentirei di sindacare il loro diritto di perseguirlo.
Sugli apparecchi nuovi, il discorso è diverso. E per esempio col pianoforte la tua osservazione a mio parere non calza. A parte questo, in generale, con una elettronica a valvole ben realizzata e ben equipaggiata lato valvole, confrontandola con un ampli a transistor di pari potenza si può notare:
1. Minor controllo, punch e pilotaggio del valvole all'estremo grave (prima ottava);
2. Maggior liquidità del valvole sul medio e sull'acuto, con minore effetto di "amplificazione" sul suono riprodotto.
Per continuare a sintetizzare al massimo, tendenzialmente il transistor tenderà a dare il massimo con i generi moderni ed amplificati in genere o col sinfonico di fine ottocento/primi novecento. Il valvole sull'acustico (classica) e sul sinfonico fino alla metà dell'ottocento. Poi c'è anche chi preferisce le valvole sul rock, attenzione, non voglio essere normativo, però è vero che tipicamente questa è la situazione, in cui alcuni audiofili possono non riconoscersi, e rispetto cui possono essere quindi considerati eccezione. Niente di anomalo.
Ad esempio il pianoforte acustico, classico, non amplificato quindi, è superiore sempre - a parità di potenza - sui valvole che non sui transistor... certo a meno che il valvole non sia un valvole di produzione cinese con valvole di scarto. Quindi la tua osservazione sul confronto col pianoforte tra valvole e transistor, a mio parere, se il valvole è un buon apparecchio, è tutto a vantaggio del valvole.
Tutto il resto a mio parere è gusto. Ed allora non possiamo che dire: ad ognuno il suo.